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mercoledì 16 ottobre 2019

Porsche 911 Carrera, l'origine della stirpe

Ci sono voluti circa nove mesi per vedere le versioni base della ottava generazione della Porsche 911, ma ora eccole qui. La Casa di Zuffenhausen ha presentato ufficialmente la 911 Carrera e Cabriolet, senza la “S”, mentre queste ultime erano state svelate lo scorso anno a novembre al Salone di Los Angeles. Il motore sei cilindri boxer biturbo da 3 litri è parente stretto di quello delle “S” ma ha turbocompressori più piccoli e un sistema di raffreddamenteo dalla portata inferiore. Questo vuol dire 385 CV anziché 450 ma anche una settantina di chili in meno sulla bilancia. La trasmissione di potenza viene gestita mediante il nuovo cambio a doppia frizionePDK a otto marce, consentendo alla 911 Carrera di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi e di raggiungere una velocità massima di 293 km/h. Il pacchetto opzionale Sport Chrono riduce di altri 0,2 secondi il tempo di accelerazione. Continua su GQ

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domenica 6 ottobre 2019

Porsche Typ 64, l’unico esemplare va all’asta. Ma la vendita salta per un errore di pronuncia

A volte basta pronunciare male una parola per creare un pasticcio. E farlo durante un'asta milionaria può costare carissimo. L'incomprensione di cui stiamo parlando è avvenuta domenica scorsa a Pebble Beach, nell'evento organizzato da RM Sotheby's alla Monterey Car Week. L'auto protagonista è l'unica Porsche Typ 64 esistente al mondo, anche se chiamarla Porsche non è propriamente corretto, visto che è stata costruita ben prima della fondazione del marchio. Ad ogni modo, quando si è aperto l'incanto della preziosa vettura, valutata intorno ai 20 milioni di euro, banditore e assistenti hanno fatto confusione, secondo quanto riporta Bloomberg. Continua su La Stampa

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lunedì 30 settembre 2019

Porsche 911 GT3, la regina delle piste compie 20 anni

Una delle caratteristiche peculiari della Porsche 911, oltre a essere una delle auto sportive più longeve e diffuse del pianeta, è di avere all'interno della sua gamma diverse versioni, tutte con una loro specificità, pur derivando tutte dalla stessa base. Se la Carrera “liscia” rappresenta il pilastro di partenza e la Cabriolet è la più amata nelle località marine di tendenza, la Turbo è a tutti gli effetti una supercar, mentre la GT2 è semplicemente il non plus ultra in termini di prestazioni. Continua su La Stampa

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giovedì 26 settembre 2019

Porsche, l'evoluzione della plancia attraverso 50 anni e 7 modelli

La Porsche Taycan, prima vettura 100% elettrica nella storia di Zuffenhausen, è pronta al debutto che avverrà il prossimo 4 settembre. La Casa tedesca, come ormai da tradizione per ogni brand, ha iniziato con qualche giorno di anticipo a svelare alcuni dettagli dell'auto, tra cui gli la parte anteriore dell'abitacolo e la plancia (qui le foto). A questa abbiamo dedicato già due articoli, dove tra le altre cose spieghiamo come Porsche abbia voluto mantenere un legame con la tradizione riprendendo il motivo dei cinque strumenti, per quanto ormai siano digitali e non più analogici. Continua su Motor1

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sabato 27 luglio 2019

Porsche 718 Spyder e Cayman GT4, pura velocità

Le nuove Porsche 718 Spyder e Cayman GT4 sono pura velocità. Anche se il turbocompressore è attualmente la soluzione migliore come rapporto tra prestazioni ed efficienza (cioè consumi ed emissioni), per i veri appassionati il motore di un'auto sportiva deve essere aspirato. Chi ama le Porsche non fa eccezione e per questo non potrà non adorare le nuove 718 Spyder e 718 Cayman GT4, due modelli che vanno a collocarsi ai vertici della gamma 718. La base tecnica delle due vetture è la medesima, il boxer 6 cilindri aspirato da 420 CV che ama girare in alto, fino a 8.000 giri ed esprime la sua coppia massima di 420 Nm tra 5.000 e 6.800 giri. È derivato dal «flat six» turbo che equipaggia le 911 Carrera e quindi non ha nulla a che fare con il mitico Metzger ella GT3 RS. Abbinato in entrambi i casi al cambio manuale, permette alle due sportive di superare la barriera dei 300 km/h: 301 km/h per la Spyder e 304 km/h per la Cayman. Il tempo dell'accelerazione da 0 a 100 km/h, invece, è lo stesso per tutte e due: 4,4 secondi. Continua su GQ

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martedì 4 giugno 2019

Porsche 911 993, l’auto della rivoluzione di Zuffenhausen

Per tutti gli appassionati dell’universo targato Zuffenhausen, la Porsche 911 993 rimarrà sempre il modello spartiacque tra un prima e un dopo, nella fattispecie a “causa” del raffreddamento ad aria. Come infatti sanno anche le mattonelle di Zuffenhausen, quest’auto ha rappresentato la massima evoluzione di questa soluzione tecnica, prima del passaggio al più adatto, per i tempi, liquido refrigerante. Un cambiamento necessario per motivi legati principalmente alle prestazioni e alle emissioni. Con la sola aria ad abbassare la temperatura della testa, infatti, è impossibile salire oltre una certa potenza specifica e non si riesce a gestire nemmeno la combustione in quel modo fine che le norme antinquinamento hanno iniziato a richiedere a partire dalla seconda metà degli anni Novanta. Insomma, puristi o no, il passaggio aria-liquido “s’aveva da fare” anche sulla iper-tradizionalista Porsche 911 che del resto aveva portato nuovamente alla ribalta uno schema tecnico nato con, a ben guardare, con il Maggiolino Volkswagen ancora prima della Seconda Guerra Mondiale. Continua su Autoappassionati

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martedì 21 maggio 2019

Come sono fatte le gomme di una supercar

È solo quando si inizia ad andare veramente forte con un'auto, che si capisce l'importanza degli pneumatici. L'aderenza è un processo meccanico assai mutevole, influenzato da tanti fattori, e a sua volta determinante nel definire le prestazioni, soprattutto quando si parla di pista. Chi segue le gare di Formula 1 e MotoGP lo sa, ma anche chi frequenta i circuiti da appassionato, partecipando a qualche trackday. Quando si ricerca la massima velocità, gli pneumatici diventano fondamentali. Ricordare che sono l'unico punto di contatto tra l'automobile e il suolo è quasi banale, ma è un concetto imprescindibile e, di solito, chi è solito frequentare le piste lo sa bene. È proprio a questo genere di appassionati che si rivolge la nuova gamma di pneumatici Goodyear Eagle F1 Supersport, che abbiamo provato in Spagna nella splendida cornice del circuito Ascari. Continua su GQ

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giovedì 2 maggio 2019

Mezzo secolo fa nasceva la 917, prima Porsche a vincere Le Mans

Il periodo a cavallo tra gli anni Sessanta e anni Settanta è certamente uno dei più gloriosi e affascinanti del motorsport. In questa epoca, infatti, gli sforzi delle Case automobilistiche erano focalizzati con la stessa veemenza sia sulla Formula 1 sia sul Campionato del mondo sport prototipi, di cui faceva parte anche la mitica 24 Ore di Le Mans. È stato questo il tempo della sfida tra Ferrari e Ford, sostituita poi da quella tra Ferrari e Porsche, dopo che il colosso di Detroit aveva deciso di ritirarsi, soddisfatto delle sue quattro vittorie consecutive. Ed è stato proprio nel 1969, mentre la Ford GT40 coglieva la sua ultima vittoria nella gara di durata più massacrante al mondo, che a Zuffenhausen iniziava a ruggire la Porsche 917. Continua su La Stampa


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mercoledì 17 aprile 2019

Porsche 911 Carrera S Cabriolet, una supercar travestita da gran turismo

Quando alla fine del 1982 arrivò sul mercato la prima Porsche 911 Carrera Cabriolet erano passati quasi venti anni dalla nascita del modello coupé. Un lungo periodo in cui a Zuffenhausen hanno percorso altre strade per evolvere la propria portabandiera. Da quel momento in poi, però, la Cabrio è diventata una colonna portante della gamma 911 e ha seguito uno sviluppo parallelo a quello delle versioni chiuse. Siamo venuti in Grecia per provare l'ultima evoluzione di una specie nata più di mezzo secolo fa e che oggi viene presa come paradigma da qualunque costruttore voglia cimentarsi nel settore delle sportive. Abbiamo guidato le nuove S e 4”, giacché le Carrera «base» - sia coupé che cabrio - arriveranno solo tra qualche mese. Ma al di là dei cavalli e delle prestazioni, c'è un aspetto che va messo subito in chiaro. Il livello di comfort di questa cabrio è assolutamente pazzesco, del tutto paragonabile a quello fornito dal tetto in lamiera, tanto che viene da chiedersi se, maggior esborso a parte, valga la pena acquistare le coupé. Continua su GQ

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sabato 2 marzo 2019

Porsche Carrera GT, l’unica vera supercar di Zuffenhausen

Non tutte le auto hanno una storia lineare. Anzi, a volte i modelli più intriganti nascono da ripensamenti, cambi d’opinione, progetti iniziati, arrestati e poi modificati. Come nel caso della Porsche Carrera GT, che fino all’arrivo della 918 Spyder è stata l’unica vera supercar a motore centrale nella storia della Casa di Zuffenhausen. Sotto il cofano posteriore, infatti, c’è un 5.7 litri V10 aspirato che non ha uguali nel resto della produzione Porsche, un motore che originariamente era stato pensato per equipaggiare una sport prototipo destinata a Le Mans e in particolare alla categoria LMP1, categoria cui Porsche arriverà diversi anni dopo con un motore ibrido e una vettura, la 919 Hybrid, in grado di regalare tante, tantissime soddisfazioni. Continua su Autoappassionati

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martedì 26 febbraio 2019

Porsche 964, la prima 911 con la trazione integrale

Nella storia infinita della Porsche 911, la serie cosiddetta Porsche 964 o serie 964, prodotta tra il 1989 e il 1994, rappresenta un modello di transizione. A un aspetto esteriore ancora tradizionale, con la maggior parte delle lamiere e degli stampati ancora identici al modello iniziale, corrispondono grandi cambiamenti sotto la pelle. Una rivoluzione che parte dai debutti del cambio automatico Tiptronic, della trazione integrale a tre differenziali, dei freni a disco anteriori autoventilanti con ABS di serie e arriva alla cura certosina dell’aerodinamica, con il fondo carenato e lo spoiler posteriore retrattile che sale e scende alla soglia degli 80 km/h. Continua su Autoappassionati

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lunedì 3 dicembre 2018

Porsche 911, non cambia mai ma è sempre più veloce

Ogni Salone ha la sua regina e quella di Los Angeles 2019 è senza dubbio la nuova Porsche 911. È l’ottava generazione di un modello nato nel 1963 e diventato negli anni paradigma di sportività a 360° gradi. Questo perché la 911 ha tante facce diverse, da quella più glamour dei modelli spider, targa e speedster che spopolano nelle località di mare della East Coast e della West Coast, fino a quella più corsaiola delle GT3 e delle RSR che corrono nei campionati di tutto il mondo. Ogni nuova 911 porta dunque con sé una miriade di varianti diversi, ma le prime ad arrivare sono sempre le Carrera, nella fattispecie le S e 4S che saranno le prime a debuttare sul mercato a un prezzo rispettivamente di 123.999 euro e 132.051 euro. Le Carrera 2 e 4, invece, andranno in vendita dopo. Continua su GQ

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lunedì 29 ottobre 2018

Porsche 911 Speedster, tanta velocità e tantissimo stile

Uno dei vantaggi di produrre ed evolvere la stessa auto per oltre mezzo secolo è quello di poterla declinare in tantissimi modi diversi, anche a livello di carrozzerie. Porsche, prima con la 356 della fondazione e poi con la 911 dell’affermazione, è andata oltre i concetti di coupé e cabriolet, con almeno un paio di invenzioni che negli anni sono diventate un marchio di fabbrica e che prevedono entrambe soluzioni particolari per il tetto. Stiamo parlando delle configurazioni “Speedster” e “Targa”, tutte e due made in Porsche ed immediatamente associate alle sportive di Zuffenhausen. La seconda è quella che prevede il tettino rigido asportabile, diventato solidale all’auto e ripiegabile nel baule nell’ultima generazione di 911. La prima, invece, si basa su una capote minimalista, su un parabrezza più ridotto del normale e su un allestimento assai sportivo. Insomma, una cabriolet “schiacciata” e arrabiata. Continua su GQ

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sabato 1 settembre 2018

Singer Porsche 964 DLS, “dura e pura” da 1,6 milioni di euro

Per alcuni appassionati la gloriosa storia della Porsche 911 si è interrotta nel 1997, quando la 993 raffreddata ad aria, che conservava ancora le forme della carrozzeria del modello originale del 1964, venne sostituita dalla 996 raffreddata a liquido. I più facoltosi tra questi possono rivolgersi alla americana Singer, un’azienda che va oltre il semplice restauro o la banale elaborazione delle 911 vecchia scuola, ma crea dei veri e propri progetti originali, che possono circolare su strada e sono riconosciuti ufficialmente da Zuffenhausen. Sono auto che costano diverse centinaia di migliaia di euro, un prezzo giustificato dalla loro natura di opere d’arte di ingegneria. L’ultima di queste è la 964 DLS, una sigla che sta per “dynamic and lightweigh study”. Il progetto è partito da una 911 del 1990 su cui hanno lavorato gli specialisti della Williams Advanced Engineering e il leggendario ingegnere Porsche Hans Mezger, che negli anni ha progettato alcuni dei modelli più importanti della storia della Casa tedesca. Continua su GQ

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lunedì 13 agosto 2018

Porsche 959, l’auto che veniva dal futuro

Tutti gli appassionati conoscono il Gruppo B e le auto leggendarie nate da quella breve, ma intensissima, esperienza. Tolte le vetture da rally, ce ne sono due che più di ogni altre rappresentano questa categoria, ma non solo. Le due vetture in questione rappresentano anche una bella fetta degli anni Ottanta, l’eterna sfida Italia Germania e in particolare quella tra Ferrari e Porsche. Lo avrete già capito, sono la Ferrari F40 e la Porsche 959. Oggi parleremo della seconda, ma non temete, vi racconteremo anche della prima. Porsche negli anni Ottanta non era certo l’azienda florida e vincente che conosciamo oggi, anzi tutt’altro. La carriera della prima generazione di 911 volgeva al termine e ancora non si era deciso se rifarla del tutto, lasciarla morire o continuare ad evolverla, compatibilmente con le norme di omologazione che stavano iniziando a dare qualche grattacapo. Continua su Autoappassionati


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giovedì 19 luglio 2018

Michelin Track Connect, in pista con Porsche 911 GTS e GT3

Dopo avervi raccontato che cosa è e soprattutto come funziona il sistema Michelin Track Connect nella teoria è ora di passare alla pratica e dunque di scendere in pista. Davanti a me c'è un'interessatissimo gruppetto di Porsche, quasi tutte gommate con le Michelin Pilot Sport Cup 2 in versione Connect, cioè dotate del sensore brevettato che si interfaccia con il ricevitore Bluetooth nell'abitacolo e da lì con lo smartphone del pilota attraverso una app pensata specificamente per l'utilizzo amatoriale in pista, quello tipico dei track day. L'idea è quella di permettere al pneumatico di dialogare con il guidatore per informarlo sulla temperatura e sulla pressione di ogni singola gomma in tempo reale e per suggerirgli gli aggiustamenti volti a ottenere il miglior comportamento dell'auto in pista. Eccomi dunque pronto ad avviare i boxer, rigorosamente con la mano sinistra e a fare qualche giro con: 718 Cayman GTS, 911 GTS Carrera 2 e Carrera 4, 911 GT3. Continua su Motor1

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venerdì 13 luglio 2018

Porsche, 70 anni di auto da sogno

Settanta anni fa l’Europa tentava di riprendersi dagli anni bui della guerra e le fabbriche ricominciavano con fatica a produrre automobili. C’era da motorizzare un continente intero con modelli convenienti, robusti e affidabili, ma c’erano anche clienti più facoltosi che volevano vetture sportive. Fu così che un certo Ferdinand Porsche, dopo avere inventato la Volkswagen – all’inizio nome e marca coincidevano, fu solo nel 1963 che diventò Maggiolino – si mise a studiarne una derivazione sportiva. I progetti si trasformarono in realtà nel giugno 1948, quando in Carinzia (Austria) fu targata la prima Porsche con la numerazione K 45.268. Era l’antesignana di quella che sarebbe diventata la 356, aveva la carrozzeria barchetta con il motore boxer montato in posizione posteriore a sbalzo, da soli 1,1 litri e 40 CV. Tuttavia, il peso non raggiungeva nemmeno i 600 kg e la potenza ridotta era sufficiente per raggiungere i 140 km/h. Continua su Boggi

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martedì 19 giugno 2018

Le 10 Porsche più importanti di sempre

In questi giorni la Porsche compie settanta anni, perché proprio l’8 giugno del 1948 veniva targata in Carinzia il primo prototipi della 356, il modello che fino al 1963 ha scritto i primi capitoli della storia della Casa di Zuffenhausen. Era poco più di un prototipo basato sulla meccanica evoluto del Volkswagen Maggiolino e del resto non poteva essere altrimenti visto che le due auto sono state progettate dalla stessa matita di Ferdinand Porsche. I primi disegni tecnici si perdono negli anni Trenta quando la Germania nazista andava in cerca della sua prima auto del popolo – su precisa indicazione di Hitler – e anche di una vettura più sportiva e prestazionale. Così ecco la 356 che dietro il cofano posteriore aveva lo stesso 1,1 litri della Kdf-Wagen (nome originale del Maggiolino) che però grazie ad alcune modifiche come il doppio carburatore anziché singolo raggiungeva i 40 CV. Oggi sono una potenza ridicola, ma allora bastavano per raggiungere la ragguardevole velocità di 140 km/h grazie al peso inferiore a 600 kg. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e dunque ecco a voi i dieci modelli più significativi della storia della Porsche. Continua su GQ

sabato 16 giugno 2018

Porsche, il marchio nacque esattamente 70 anni fa: dalle sportive ai Suv, verso il futuro elettrico

L’otto giugno di settanta anni fa la prima Porsche veniva targata per circolare in Austria, nella regione della Carinzia, con la numerazione K 45-286, scrivendo la prima pagina di un libro che è arrivato ai giorni nostri e continua ad aggiungere capitoli. Quell’auto era la prima 356, praticamente un prototipo basato sulla meccanica rivisitata del Volkswagen Maggiolino. Le due vetture, del resto, sono figlie dello stesso padre, quel Ferdinand Porsche che già negli anni Trenta aveva iniziato a progettare la prima auto del popolo e che successivamente aveva iniziato a pensare a una variante sportiva. Continua su La Stampa

giovedì 1 marzo 2018

Porsche 911 GT3 RS, prestazioni senza filtri

Quando si parla di Porsche 911 le sigle che seguono i tre numeri magici sono assai importanti. In oltre cinquanta anni di storia – la prima 911 è del 1963 – ce ne sono state davvero tante, ma ce ne sono due che più di ogni altre fanno battere il cuore degli appassionati: “GT3” e “RS”. La prima identifica una categoria di omologazione sportiva internazionale e la seconda sta per “rennsport”, che in tedesco vuol dire semplicemente corsa. Quando si trovano insieme dopo il nome 911 vuol dire che l’auto in questione è il non plus ultra delle prestazioni con il motore aspirato, giacché esiste anche la GT2 RS che è tutta un’altra storia. È una tradizione iniziata nel 1973 con la leggendaria Carrera RS e rinnovata nel 1999 con la 996 GT3, seguita nel 2003 dalla GT3 RS. La tradizione, infatti, vuole che questo modello sia il canto del cigno di ogni serie della 911 e non è un mistero che l’attuale 991.2 sia al termine del suo ciclo di vita. Continua su GQ