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martedì 10 novembre 2015

Euro NCAP, nuovo test per la sicurezza di pedoni e ciclisti


Gli ultimi dati sulla sicurezza stradale in Europa hanno portato alla luce una tendenza allarmante: pedoni e ciclisti sono sempre più coinvolti in incidenti con automobili e anche la mortalità è in aumento. Per questo l'Euro NCAP ha deciso di creare un nuovo test che valuterà quanto i veicoli autonomamente riescano ad evitare o ridurre le conseguenze dell’impatto con i pedoni. Ovviamente sarebbe ancora meglio ridurre gli incidenti, ma questo è compito dei vari legislatori e delle forze dell'ordine, mentre l'ente europeo ha un campo d'azione ben delineato, quello della sicurezza “lato auto” e in quello cerca di agire. Così, è stato messo a punto un nuovo test sull’AEB (Autonomous Emergency Braking) specifico per i pedoni per quale siano i migliori sistemi sul mercato, stimolando i costruttori a migliorare le prestazioni e la diffusione di questa tecnologia.

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giovedì 5 novembre 2015

Rapporto Aci-Istat, nel 2014 rallenta il calo delle morti su strada, 3.381 decessi


Chi va in bici per strada, in Italia, rischia la vita il doppio di chi va in macchina e chi va a piedi addirittura il quadruplo. Il venerdì, giorno di inizio del fine-settimana, di grandi stress e code interminabili, è il giorno in cui facciamo più incidenti, ma la domenica, quando prende l’auto anche chi è meno abituato a guidare, avvengono quelli più gravi. Le strade più pericolose sono quelle extra-urbane, perché ci sono pochi incidenti (34 mila) ma si muore quasi come in città (più di 130.000 incidenti, ma i decessi sono in aumento del 5,4% a 1.505 morti). È questo, in estrema sintesi, il quadro dipinto dall’ultimo rapporto Aci-Istat. La tendenza generale dice che, dopo diversi anni di riduzioni consistenti, nel 2014 il numero di morti causati da incidente stradale è sceso solo dello 0,6% (3.381 contro i 3.401 decessi del 2013). Un trend che si è già invertito nei primi 6 mesi del 2015, in cui sono morte venti persone in più che durante lo stesso periodo dello scorso anno, come confermato dalla Polizia di Stato.

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lunedì 19 ottobre 2015

Taxi, dopo Milano anche a Roma arrivano 200 telecamere contro le aggressioni


Roma è la città italiana con più incidenti stradali. Sono stati più di 14.000 nel 2013 e hanno causato 140 morti (19.000 feriti), ma si sa che nella Capitale il Codice della Strada è conosciuto solo da pochi automobilisti. La novità degli ultimi mesi, invece, è stata la sequela di aggressioni ad autisti professionisti, nella fattispecie guidatori di autobus e tassisti, con diversi episodi che sono saliti alla ribalta della cronaca. Dei quasi 8.000 “tassinari” romani si può dire molto, ma è innegabile che siano esposti a pericoli di vario tipo, in particolare le donne, circa il 10% dei tassisti, per le quali negli ultimi mesi è stato istituito il cosiddetto “turno rosa”, cioè un orario di lavoro dalle 8:30 alle 16:30, in cui la luce del giorno dovrebbe aumentare la loro sicurezza. Ma siccome prevenire è meglio che curare, una bella telecamera a bordo può fungere da dissuasore per i delinquenti di piccolo cabotaggio, quelli che sperano di rubare qualche centinaio di euro in contanti, magari uno smartphone e di farla franca. Se poi questo dispositivo – costa 400 euro, più 100 euro all’anno per il servizio – è in grado di riprendere contemporaneamente sia l’interno che l’esterno dell’auto e di georeferenziare il tutto con un segnale Gps, il discorso diventa più interessante.

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giovedì 14 maggio 2015

L’Apple Watch sarà legale in auto?


Usare il cellulare in auto fa più danni dell’alcol e dell’alta velocità. In Italia è stato la causa di un incidente su cinque nel 2014 ma, anche tralasciando le statistiche, basta passare un paio d’ore nel traffico per vedere con i propri occhi quanti automobilisti siano impegnati nel mandare messaggi o telefonare con lo smartphone appicciato all’orecchio, anziché usare un’auricolare o il vivavoce Bluetooth che la maggior parte delle auto nuove hanno di serie. Se poi si considera che basta lasciare gli occhi sul telefonino per 10 secondi, per percorrere circa 140 metri (a 50 km/h) senza sapere che cosa sta succedendo, si capisce subito quanto sia pericoloso questo comportamento. In molti paesi esteri, infatti, i controlli sono molto più pressanti e le sanzioni più pesanti. Negli Stati Uniti, per esempio, le campagne “no texting while driving” sono all’ordine del giorno e le multe sono davvero salate. Ma ora sta apparendo all’orizzonte un nuovo problema, quello dell’Apple Watch, rappresentato dalla natura stessa di questo dispositivo.

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