venerdì 30 settembre 2011

Ecco anche le francesi (Citroën C4 Aircross e Peugeot 4008)

I suv compatti piacciono, c'è poco da fare. E fanno anche ottimi numeri sul mercato. Per questo nessuna casa automobilistica vuole stare a guardare, tutte vogliono cavalcare l'onda. Ma sviluppare una nuova auto partendo da zero è un processo lungo e costoso, quindi si cerca di sfruttare piattaforme e componenti già esistenti, adattandoli per l'occasione e vestendoli con una linea accattivante. Se invece si vuole fare ancora più in fretta è sufficiente stringere un accordo con un'altra casa e farsi dare un'auto già pronta, solo da rivestire. In questo caso la base è la Mitsubishi ASX; in PSA si sono solamente preoccupati di differenziare a sufficienza le versioni per i due marchi transalpini. Ecco quindi a voi la Citroen C4 Aircross e la Peugeot 4008, disponibili nella seconda metà del 2012, allorquando si andranno ad inserire nel mare magnum dei suv fino a quattro metri e mezzo. I motori, manco a dirlo, saranno gli stessi della Mitsubishi, con l'aggiunta di un1.6 Hdi. I prezzi non sono ancora noti, ma verosimilmente ricalcheranno quelli della concorrenza, quindi tra il 20 e i 30 mila euro. BRUUUM!!!

mercoledì 28 settembre 2011

Arriva la Cross-Bravo?

Ormai sembra certo, la nuova Fiat Bravo non avrà le classiche forme della berlina a due volumi e probabilmente cambierà nome. La dovremmo vedere sul mercato nel corso del 2013. Sviluppata sul solito pianale C-Evo (lo stesso della Giulietta), tenterà di ripetere le fortune di auto come la Nissan Qashqai, la crossover per eccellenza. In Fiat devono aver pensato che una berlina tradizionale sarebbe stata difficile da differenziare rispetto alle cugine Delta e Giulietta, che peraltro stanno ottenendo buoni risultati sul mercato. Quindi ecco la rivoluzione, o per meglio dire l'innovazione, di quello che dei tre dovrebbe essere il marchio più dinamico. Con la nuova Bravo Fiat si rivolgerà anche alle famiglie bisognose di spazio che, dopo l'uscita di produzione della Stilo MW e della Multipla, si sono rivolte altrove.Quello che ancora non si sa, è se saranno disponibili versioni a trazione integrale. Ma visto che anche la Sedici è avviata al pensionamento, forse varrà la pena di sfruttare l'ampio know how di Jeep. 
E voi? Preferireste una Bravo o una Cross-Bravo? BRUUUM!

martedì 27 settembre 2011

Due auto, due leggende: Land Rover (Defender) e Porsche 911

Al Salone di Francoforte abbiamo visto molte nuove auto, tra cui due importanti novità. La prima sotto forma di concept, la seconda già pronta per la produzione. Ecco quindi la Land Rover DC100, che prefigura la nuova Defender, ovvero il fuoristrada per eccellenza. L'auto più longeva sul mercato, visto che il modello tutt'ora in commercio, deriva strettamente dalla mitica "80" del 1948. Alla fine, anche i britannici si sono dovuti piegare alla dura legge del mercato e, mentre aggiornano l'attuale Defender con un nuovo motore Euro 5, iniziano a sondare il terreno con questa concept, perché quando si cambia radicalmente un modello che rappresenta un' incona, è molto facile ottenere un insuccesso (citofonare a Wolfsburg per maggiori informazioni...).
A Zuffenhausen, invece, sono maestri nel far diventare un unico modello un pilastro insostituibile. Stiamo ovviamente palrando della Porsche 911, una delle auto sportive più famose del mondo; sicuramente la più diffusa e longeva. La prima "901" è del 1964 e inizialmente non piacque neanche molto. Ma un mito può crearsi sia grazie ad un evento speciale che con il trascorrere del tempo. E il tempo è stato galantuomo con la Porsche.
La costante e continua evoluzione del modello, le ottime prestazioni unite ad un' affidabilità a prova di bomba, i successi nelle gare di tutto il mondo e non ultima la presenza nel cinema. Sono questi i fattori che hanno decretato il successo della 911. Per trent'anni esatti la linea rimase immutata, solo con la serie 993 del 1994 vennero introdotte le prime modifiche. Il cambiamento epocale si verificò nel 1997 con la serie 996, per la prima volta raffreddata a liquido, visto che con l'obsoleto raffreddamento ad aria era ormai impossibile accrescere la potenza del motore. Ma la 996 portava con sè anche una sostanziosa rivisitazione del desing (le polemiche sui fari anteriori "allungati" non sono ancora concluse), dalla quale derivava anche un accrescimento delle dimensioni. La 996 è stata una Porsche di grande successo, nonostante si fosse allontanata dalla tradizione, alla quale invece si riavvicinava la successiva 997, specialmente nelle forme. I fari nuovamente rotondi e il padiglione posteriore più spiovente la rendevano più coerente con le vecchie 911.
Al Salone di Francoforte abbiamo ammirato la nuova 991, di imminente commercializzazione. È indubbiamente una bella macchina e subito riconoscibile come una 911. Tuttavia ho qualche perplessità...se la linea del padiglione sempre più bassa e le proporzioni quasi simmetriche tra anteriore e posteriore si allontanano dai classici stilemi della 911 per inchinarsi alle esigenze dell' aereodinamica, i fari posteriori "Aston Martin Look" a quali esigenze rispondono...? BRUUUM!!!

domenica 18 settembre 2011

Maserati Kubang, il ritorno!

Per la serie “A volte ritornano”, ecco a voi la Maserati Kubang!
Come dite? Questo nome non vi è nuovo? Bè, suppongo sia normale visto che il concept presentato in questi giorni a Francoforte ha lo stesso nome del prototipo apparso nel 2003 al Salone di Detroit.
Per la precisione la nuova Maserati si chiama Kubang Concept e ha anche un nuovo design, che si può tranquillamente definire riuscito, sebbene abbia perso l’originaria paternità di Giorgetto Giugiaro, nel frattempo assunto a tempo pieno dal Gruppo Volkswagen. A tal proposito è curioso ricordare che la Kubang del 2003 non entrò mai in produzione poiché Fiat non disponeva di un pianale sul quale realizzarla e ovviamente realizzarne uno ex-novo sarebbe stato troppo costoso. Fu per questi motivi che dal Lingotto telefonarono a Wolfsburg per avere un aiuto, nella fattispecie il pianale della Touareg/Cayenne, ma l’accordo non andò mai in porto. Forse i tedeschi non volevano darsi la zappa sui piedi, contribuendo a creare una pericolosa concorrente, fatto sta che a Torino non trovarono altre strade per industrializzare e vendere la Kubang.
Ora che Fiat e Chrysler (quindi anche Jeep) sono una cosa sola e che di pianali da utilizzare ce ne sono diversi, la Kubang è rinata da una costola della nuova Grand Cherokee. A guardarle esternamente non si direbbe e a Modena giurano che i motori saranno italiani e che anche la componentistica e lo sviluppo sarà curato nella “Terra de mutor”. Insomma la Kubang che vedremo nel 2013 sulle strade sarà la summa di un pianale Jeep (ma originariamente Mercedes, giacché la Grand Cherokee era stata progettata ai tempi dell’alleanza tedesco-americana) e di motori Ferrari modificati alla bisogna.
Ormai nell’industria dell’auto non ci si stupisce più di nulla e tutti i tabù sono caduti, quindi la Kubang avrà sicuramente un buon successo; tuttavia viene un po’ di amaro in bocca se si pensa a quante occasioni sono state perse dal Gruppo Fiat nel mercato dei SUV. Agli appassionati verrà subito in mente un altro  nome: Alfa Romeo Kamal. Per chi non la ricordasse dirò che è stata presentata anch’essa nel 2003; 435cm di lunghezza, pianale di derivazione 147/156, trazione integrale Q4 e motore 3.2 V6. Ovviamente si potevano anche montare gli altri propulsori Alfa a 4 cilindri, benzina e diesel. La Kamal è uno dei grandi misteri irrisolti del Gruppo Fiat, un’auto praticamente pronta per la produzione, che si sarebbe inserita in un segmento dove la BMW ha a lungo dominato con la X3 e dove si sono tuffati anche Audi e M-B, rispettivamente con la Q3 e la GLK.
Il fenomeno SUV è nato ormai da un decennio, un lungo periodo di tempo in cui al Lingotto sono rimasti a guardare i successi degli altri marchi, generalisti e premium, riuscendo solamente a mettere sul mercato la Sedici, che altro non era che una Suzuki con motori Fiat. Adesso che i pianali e il know how Jeep sono a disposizione, si tenta di recuperare il terreno perduto. La Kubang arriverà presto e la Freemont AWD sarà ordinabile nelle prossime settimane. A guardare i piani industriali poi, altre cose bollono in pentola. Il successo della Nissan Qashqai ha dimostrato che il SUV riuscito non è solo quello di grandi dimensioni e che una parte importante del pubblico è stufo delle berline tradizionali. Si vocifera che la nuova Fiat Bravo abbandonerà la classica configurazione a due volumi per diventare una crossover di taglia media…
Insomma, anche se si sono perse tante buone occasioni non è detto che non ce ne siano di nuove da cogliere; ora che Fiat-Chrysler è un gruppo globale che dispone di risorse tecniche importanti, di sinergie potenzialmente vastissime e di un minimo di liquidità, tutti gli appassionati si aspettano di vedere quei nuovi modelli che troppo a lungo sono mancati nel mercato dell’auto. Speriamo bene…BRUUUM!

martedì 30 agosto 2011

Arriva la nuova Panda e anche…

Non so voi ma io faccio fatica a ricordare una giornata come questa. Almeno per oggi il Gruppo Fiat ha monopolizzato l’attenzione della stampa specializzata mondiale. L’evento principale è la diffusione delle immagini ufficiali della nuova Panda, che come una stella cometa ha lasciato dietro di sè una scia di modelli (nuovi o rinnovati) e di notizie, che sembrano voler dire agli automobilisti, ma anche ai concorrenti, che il Lingotto non solo ha intenzione di giocarsi tutte le sue carte ma che vuole anche rilanciare.
In effetti, negli ultimi tempi si è parlato di Fiat a diversi propositi, tranne che al più importante, al core business dell’azienda. Le fabbriche, la fusione con Chrysler, il trasferimento della sede in Olanda, l’interesse di VW per Alfa Romeo..tutti argomenti che hanno distolto l’attenzione da ciò che Fiat (quando vuole) sa fare meglio, le automobili. Eccovi allora la terza generazione della Panda, che promette un salto di qualità e vuole riconfermarsi come leader indiscussa del segmento A. Un’auto intorno alla quale si gioca una partita importantissima, che non comprende solamente il confronto con il mercato, ma si allarga alla valutazione del rinnovato stabilimento di Pomigliano D’Arco, che dovrà garantire gli stessi standard qualitativi della tanto osannata fabbrica di Tichy.
Altre novità importanti sono l’aggiornamento della Grande Punto, che riceve i nuovi motori twinair e multijet sfoggiando una linea più pulita; e le nuove versioni, automatiche e integrali, della Freemont.  Anche la Lancia è in fermento; dopo il positivo lancio della nuova Ypsilon (che in agosto ha addirittura venduto più della 500), sono state diramate le fotografie ufficiali della Thema, complete della gamma di motorizzazioni che si incentra sul primo V6 diesel italiano, creato dalla VM Motori e affinato a Torino con il sitema multijet.

All’Alfa invece si lavora per il futuro, senza perdere di vista il presente. La strada presa con Mito e Giulietta sembra finalmente quella giusta, tant’è che le vendite in Europa sono praticamente raddoppiate. Quindi ecco i nuovi motori (e finalmente il cambio TCT) anche per la Mito e l’annuncio ufficiale della futura messa in vendita della 4C, unitamente a delle nuove foto in un colore più elegante. Per chi non lo sapesse la 4C è l’auto che sta risvegliando i cuori alfisti di mezzo mondo, una due posti a motore centrale con telaio in carbonio, mossa da un turbo benzina 1750 che si porta appresso solo 850kg; una vera sportiva Alfa come non se ne vedevano dal millennio scorso…
Per una sportiva che arriverà, ce ne sono tre che arrivano subito e sono marchiate Abarth: una Grande Punto SuperSport da 180cv e due 500: la prima si chiama Cabrio Italia, è veloce ed elegantissima, la seconda è essenziale ed arrabbiata..si chiama 695 Competizione.


Non vorrei sbagliarmi, ma penso che sotto la Mole stiano finalmente iniziando a capire che, ciò che fa davvero la differenza, è il prodotto…BRUUUM!




 

venerdì 26 agosto 2011

Chi vuole l'auto nuova?

Eccoci qua, ultimo venerdì di Agosto. Si avvicina il contro-esodo e si prospettano i soliti interminabili intasamenti nella rete autostradale. Anche se ben altre sono le preoccupazioni degli italiani, tanto che molti di più rispetto alla scorsa estate in vacanza non ci sono proprio andati; ma anche molti di quelli che ci sono andati hanno passato le ferie a chiedersi se la prossima estate se le potranno ancora permettere. È stato un agosto anomalo questo: poco gossip, poco calciomercato, pochi divertimenti – a proposito chi mi sa dire quale è la canzone tormentone dell’estate? – il tema centrale di quello che dovrebbe essere un mese spensierato e votato al meritato riposo è stato la crisi economica, che peraltro ha assunto connotati catastrofici nel giro di poche settimane. Evidentemente c’è qualcosa che non quadra. Per tre anni ci è stato detto che era tutto in ordine e poi di colpo, nientepopodimenoche il Presidente della Repubblica in persona, ci dice che la crisi è stata sottovalutata e che ora sono guai per tutti?
Ognuno tragga le sue considerazioni socio-economico-politiche, questo è un blog di automobili. Ma la stretta interconnessione tra l’industria dell’auto e il sistema economico, in un paese come l’Italia, non può non essere presa in considerazione. Allora vi dico una cosa: sapevate che in Italia il 40% del parco circolante (ovvero tutte la auto che girano su strada) ha più di dieci anni? E sapevate che l’età media del parco circolante è di otto anni? Che cosa vuol dire questo, che quasi la metà degli italiani non ha voluto o non ha potuto cambiare l’auto negli ultimi dieci anni. Considerando anche le varie tornate di eco-incentivi che ci sono state, è un dato preoccupante. Trovarne le cause forse è abbastanza semplice, appare invece più difficile definire le contromisure. Sicuramente la forbice tra il costo della vita e il potere d’acquisto si è allargata molto dall’introduzione dell’ Euro in poi, la motorizzazione di massa è finita (da un pezzo, ma allora non si capisce perché tutti i costruttori cercano sempre di vendere di più…) sicuramente i prezzi delle auto sono aumentati. Ma non sono aumentati indistintamente: una Grande Punto si porta ancora via con 10.000€ e paragonata a una Punto del 2001 con lo stesso prezzo di acquisto, offre contenuti superiori. Allora dove è il problema? Qualcuno si è mai chiesto se l’auto è ancora in cima alla lista dei desideri degli italiani? Se siamo ancora disposti a fare debiti per poi dover sopportare ingorghi perenni, parcheggi ovunque a pagamento, garage venduti a prezzi folli, continui aumenti del bollo, del R.C.A.,  benzina (inspiegabilmente) carissima, tagliandi a costi folli?
Le case automobilistiche si chiedono se vale ancora la pena, per un cittadino medio, affrontare tutte queste spese e queste rogne? In Italia abbiamo 44milioni di vetture circolanti, per 60 milioni di abitanti. Tolti i minorenni e chi non ha la patente, c’è almeno un’auto a testa.
Se Mario Rossi, retribuito con 1200€ mensili e con un mutuo da pagare, ha la sua brava auto decennale, che ancora va benissimo, che può riparare e mantenere in buono stato con cifre ragionevoli, che può parcheggiare tranquillamente per strada perché tanto non la rubano e se le fanno una riga pazienza; perché Mario, che magari ha anche un figlio a carico, dovrebbe indebitarsi e stare in ansia, per avere un auto che rispetto alla sua è solo un po’ più confortevole, più accessoriata e con prestazioni analoghe  (poiché anche se più potente, è più pesante)?
Perché ha 5 stelle EuroNCAP anziché 4? Perché è Euro 5 anziché Euro 3?
Evidentemente questi argomenti non sono così convincenti...BRUUUM!

giovedì 18 agosto 2011

Ciao Claudio...

Ogni vero appassionato di auto sa apprezzare anche una bella moto. Per questo mi permetto questa digressione motociclistica, per salutare Claudio Castiglioni che ci ha lasciati dopo una lunga malattia. Senza di lui non sarebbero esistite motociclette leggendarie come la Ducati 916 o la Cagiva Elefant; senza il suo genio visionario centinaia di ragazzi non avrebbero potuto sognare i circuiti di tutto il mondo con la Cagiva Mito, emulando le gesta dei piloti che portarono al successo la Cagiva 500. A lui dobbiamo la rinascita della MV Agusta. A lui va il pensiero di ogni motociclista e anche il mio..che ho mosso i miei primi passi di centauro su una Supercity 50 e su una Mito 125.
Ciao Claudio, ci mancherai.