lunedì 21 novembre 2011

Ford Escape, la Kuga che verrà

"One Ford" è il mantra coniato da Alan Mulally nel 2008, per riassumere la nuova strategia che il marchio avrebbe seguito. Mulally era stato nominato CEO di Ford nel 2006 e aveva l'arduo compito di risollevarne le sorti. Dopo aver venduto tutti i marchi di cui Ford era proprietaria, Aston Martin, Jaguar, Land Rover e Volvo, tutte le energie vennero concentrate sulle auto di Dearborn. Ma "One Ford" vuole anche dire una sola auto per ogni segmento di mercato in tutto il mondo. Sebbene sia molto difficile incontrare i gusti e soddisfare le necessità di un nordamericano, di un europeo e di un cinese, con la stessa automobile, i risultati sembrano dare ragione alla politica Ford, che è stata l'unica delle "Big Three" a non avere bisogno di prestiti statali. Ovviamente il merito è di prodotti riusciti, come la Fiesta, la Focus e anche la Mondeo, tutte figlie del programma "One Ford".
Anche la nuova Escape, appena presentata al Motor Show di Los Angeles, è figlia di questa filosofia. In Europa rimpiazzerà la Kuga (probabilmente mantenendone il nome), mentre in USA sostituirà la vecchia Escape. Osservando queste foto potrete valutare voi stessi le differenze nel design. Personalmente credo che la Kuga attuale abbia un design molto più originale e dinamico rispetto alla nuova, che si è un po' imborghesita (pur essendo molto più bella della Escape attuale). Anche se a prima vista sembrerebbe un passo indietro, bisogna considerare quanti SUV middle size si vendono in USA e quanti in Europa...BRUUUM!!!

mercoledì 16 novembre 2011

Chevrolet Camaro e Ford Mustang, nothing can beats cubic inches

"Nulla può battere i centimetri cubici". Questo è quello che pensano gli americani quando si tratta di automobili, in particolar modo sportive. Gli USA sono indubbiamente la patria dei grossi V8 con distribuzione ad aste e bilancieri, motori robusti, affidabili e dalla coppia generosa. Proprio in virtù del tipo di distribuzione, quando si vuole elaborare uno di questi motori le strade da percorrere sono solitamente due: l'aumento di cilindrata e la sovralimentazione. Negli anni 60 e 70 si chiamavano Muscle Car, avevano scocche coupè derivate dai modelli popolari e propulsori ipertrofici da cinque, sei e anche sette litri, ovviamente otto cilindri a V. Non sono mai state auto molto raffinate, prediligevano cimentarsi in gare di accelerazione o al massimo sugli ovali. I telai e le sospensioni non riuscivano a contenere le potenze esuberanti e le coppie mostruose. Il pubblico europeo le ha sempre snobbate e in effetti non sono mai state importate ufficialmente, anche viste le dimensioni sempre nell'intorno dei cinque metri e i consumi proibitivi.
Nel frattempo la tecnologia è andata avanti, ma gli americani sono attaccati alle tradizioni e le muscle car (grazie anche all'industria del cinema), stanno vivendo una seconda giovinezza. Proprio in questi giorni sono stati presentati i model year 2012 della Chevrolet Camaro e della Ford Mustang. Entrambe sono disponibili, più o meno ufficialmente, in Europa e non hanno molto da invidiare alle rivali del Vecchio Continente. Qui potete vedere le foto delle due versioni più arrabbiate, la Chevrolet Camaro ZL1 - 6.2 V8 con compressore volumetrico, 587CV e 784 Nm - e la Ford Mustang Shelby GT 500 - 5.8 V8 con compressore volumetrico 650CV e 813Nm. Vi state chiedendo che rumore possano fare? Bè, se non avete mai sentito un V8 made in USA, vi suggerisco di guardare il video qui sotto...BRUUUM!!! 


venerdì 11 novembre 2011

Alfa Romeo 4C, una opportunità da non sprecare



Quale è il marchio di auto più amato dagli italiani? State pensando alla Ferrari? Io penso invece all' Alfa Romeo... Attenzione, non voglio assolutamente sminuire il Cavallino, però penso che quello per la Ferrari sia un amore talmente nazional-popolare, da essere fin troppo facile da dichiarare e soprattutto troppo platonico, visto che possederne una è un privilegio di pochi e anche solo salirci una volta è un sogno di tanti. L' Alfa Romeo accende le passioni, evoca i ricordi, scuote gli animi; è un amore viscerale. Ed è un amore che tanti hanno potuto provare: in quale famiglia italiana non c'è mai stata un' Alfa? Chi non ricorda con commozione la Giulia del nonno, la Giulietta dello zio, l'Alfetta di un caro amico o magari la 75 con la quale ha imparato a fare i traversi...Non c'è niente da fare, al fascino del Biscione nessuno è immune e non serve citare Henry Ford e il suo cappello, basta ascoltare un ex-alfista che racconta la prontezza dei Weber doppio corpo o la melodia del V6 Busso. Ma parlare con un alfista vuole anche dire tuffarsi in un gorgo di delusioni, di disincanto e di rimpianti per le occasioni perse, per i modelli mai usciti o per il gap ormai incolmabile con i tedeschi. Tutto questo può finire, qualunque appassionato d'auto spera che finisca. Ecco perché la presentazione della 4C Concept ha suscitato scalpore, ammirazione e speranza. Tutti segnali che sono stati colti e soppesati dal management Fiat, visto che nel 2013 la 4C sarà il biglietto da visita per il ritorno dell' Alfa sul mercato nordamericano. Se l'auto di produzione manterrà quello che il prototipo promette, sarà sicuramente un successo e metterà seriamente in difficoltà anche un marchio blasonato come Porsche. Dite che sto esagerando? Motore centrale 1750 turbobenzina da circa 250CV, telaio in carbonio per meno di 900kg di peso, 2 posti secchi e linea da far girar la testa. Tutto ciò a un prezzo inferiore ai 50.000 euro...BRUUUM!!!


mercoledì 9 novembre 2011

Le nuove tendenze del mercato dell'auto

Che in Italia si vendano sempre meno auto non è una novità. Gli addetti ai lavori si aspettavano ampiamente i tristi numeri del 2011. La perdurante crisi economica fa la sua parte e le scelte del Governo di certo non aiutano. Possedere e mantenere un'auto è sempre più dispendioso, figurarsi comprarne una nuova. Se in questi dieci mesi del 2011 il mercato è sceso del 10,8%, le vendite ai privati sono crollate a -17,9%. Il segmento che soffre di più è quello delle piccole auto, che perde quasi un quarto delle immatricolazioni. È un dato preoccupante, perchè i segmenti A e B sono quelli dei grandi numeri e dei bassi costi, di tutte quelle persone e quelle famiglie che mettono in conto una spesa nell'intorno dei 10.000€ per la prima e unica auto. Un altro quarto di immatricolazioni è stato perso al sud, dove il reddito medio pro-capite è più basso rispetto alla media nazionale. Chi invece può spendere continua a farlo, vuole differenziarsi ed è sensibile alle mode: le immatricolazioni dei crossover crescono del 60%, mentre calano drasticamente quelle delle classiche berline (-17.8%) e quelle delle monovolume compatte (-11.9%). Osservando, infine, i dati di vendita per tipo di alimentazione si possono fare delle riflessioni interessanti. Finiti gli eco-incentivi è finita anche la moda del GPL (-82,5%) e del metano (-46%); a trarne vantaggio è il diesel, ch risale prepotentemente al 55,5% del mercato. Evidentemente il downsizing sui motori a benzina deve essere ancora digerito (vai a spiegare all'automobilista medio che un turbobenzina consuma poco...), i pregiudizi sulle alimentazioni alternative sono duri a morire e i bassi consumi dei motori diesel ammaliano...salvo poi essere maledetti quando ci si scontra con i costi di gestione e con i filtri antiparticolato intasati dal traffico cittadino...BRUUUM!!!

lunedì 7 novembre 2011

Opel Astra GTC OPC, reggetevi forte...

A Rüsselsheim non soffrono di complessi di inferiorità. Avevano detto che anche l'Astra avrebbe avuto la sua versione performante e hanno mantenuto la parola. Nella sterminata galassia delle sigle automobilistiche OPC sta per Opel Performance Center, e la seconda parola dell'acronimo viene presa molto sul serio dai tecnici tedeschi. Ben consapevoli della forza delle rivali, che si chiamano Audi S3, Ford Focus RS,  Renault Megane RS ,VW Golf R e Scirocco R, hanno dotato l'auto di contenuti interessanti, iniziando da una buona dose di cavalli (280) e newtonmetri (400) garantiti da un 2 litri turbo-benzina a iniezione diretta. Tutta questa potenza viene scaricata sulle ruote anteriori da un cambio a 6 marce aiutato da un differenziale a slittamento limitato, mentre le sospensioni anteriori sono una variante del classico MacPherson, che permette di separare le funzioni di sterzatura e assorbimento. Al posteriore, invece, un parallelogramma di Watt da una mano all'onnipresente ponte torcente. Completano il quadro il sistema Flex Ride tarato sportivamente ( gestisce ammortizzatori, centralina motore e sterzo) e l'impianto frenante firmato Brembo.
Le credenziali sono ottime...presto il cronometro del Nurburgring ci dirà se saranno seguite dai fatti...BRUUUM!!!

venerdì 4 novembre 2011

Fiat Freemont AWD, la gamma è completa

La chiacchierata SUV italo-americana si arricchisce con la trazione integrale, disponibile sia sul diesel più potente (2.0 mjet 170CV) che sul 3.6 V6 Pentastar da 286CV, altra new-entry. Entrambe le motorizzazioni sono offerte esclusivamente in accoppiamento al cambio automatico a 6 rapporti di origine Chrysler. Il passaggio al 4WD, mediante l'intervento delle ruote posteriori è del tipo on-demand, ovvero tutto avviene senza che il guidatore debba preoccuparsi di alcunchè. È addirittura prevista una funzione "torque transfering" che a velocità comprese tra i 40km/h e i 105km/h, invia la giusta coppia alle ruote posteriori per accrescere l'agilità dell'auto. L'estetica è invece praticamente invariata. Se state cercando una fuoristrada dura e pura, non è questa l'auto che fa per voi, ma se alle esigenze di comodità e spazio sommate anche quelle di mobilità su fondi a bassa aderenza, allora potreste prenderla in considerazione. I prezzi restano "americani", il sovraccosto rispetto alle versioni manuali 2WD è di 3500€. Di seguito il listino completo:

Fiat Freemont 2.0 Multijet 140 CV Freemont 25.920 euro
Fiat Freemont 2.0 Multijet 170 CV Freemont 27.430 euro
Fiat Freemont 2.0 Multijet 140 CV Urban 27.430 euro
Fiat Freemont 2.0 Multijet 170 CV Urban  28.940 euro
Fiat Freemont 2.0 Multijet 140 CV Lounge 29.430 euro
Fiat Freemont 2.0 Multijet 170 CV Lounge 30.940 euro
Fiat Freemont 2.0 Multijet 170 CV 4x4 Aut. Urban 32.440 euro
Fiat Freemont 3.6 280 CV 4x4 Aut. Urban 32.440 euro
Fiat Freemont 2.0 Multijet 170 CV 4x4 Aut. Lounge 34.440 euro
Fiat Freemont 3.6 280 CV 4x4 Aut. Lounge 34.440 euro.

mercoledì 2 novembre 2011

Prepariamoci all'invasione (delle premium crossover)


La Range Rover Evoque è quella che si definisce "una ciambella riuscita col buco". Dopo poche settimane dalla sua commercializzazione è stata esaurita tutta la produzione prevista per il 2011, tant'è che i britannici hanno dovuto rivedere i loro piani per il 2012. Se la versione a 5 porte entra in concorrenza diretta con le teutoniche Audi Q3 e BMW X1, la versione a 3 porte, inaugura l'ennesima sotto-nicchia. Quello dei crossover premium compatti (specifico compatti per nulla togliere alla capostipite BMW X6) è  un mercato in crescita e nessuno vuole esserne tagliato fuori. Infatti mentre BMW prepara la X4, Audi cerca di recuperare il terreno perduto con la Q4 e la Q6. Ovviamente le altre Case non stanno a guardare: Porsche, attingendo dallo sterminato magazzino VW, realizzerà la Cajun, mentre vedrà finalmente la luce l'Alfa Romeo Kamal. 
Molte di queste auto faranno ricorso alla trazione ibrida, soluzione ormai quasi obbligata, su auto dalla massa rilevante, per far convivere buone prestazioni, consumi ed emissioni contentuti. Per il resto le Case attingeranno a piene mani dai componenti già in loro possesso, che si adattano sempre meglio a vetture in cui dell'indole fuoristradistica si è persa ogni traccia. Che piaccia o no, i crossover sono un fenomeno trasversale; piacciono ai giovani in cerca di un'auto vistosa, piacciono ai professionisti come auto di rappresentanza, piacciono alle famiglie per lo spazio a bordo e la sicurezza che infondono e piacciono, infine, a tutte quelle persone che credono alla frase "le dimensioni contano". BRUUUM!!!