venerdì 28 marzo 2014

Porsche Cayman S provata su strada


Gli appassionati di auto, quelli veri, a volte non sono molto malleabili, soprattutto quando la loro passione si concentra su un singolo marchio, tanto da diventare quasi fanatici. Ogni categoria ha i suoi argomenti preferiti, che diventano spesso veri e proprio tormentoni. In casa Porsche ce ne sono stati diversi negli ultimi venti anni, con i fan che hanno arricciato il naso prima per il raffreddamento a liquido, poi per l'arrivo di alcuni modelli non in linea (secondo loro) con lo spirito originale della Cavallina di Stoccarda e infine hanno dovuto arrendersi al fatto che la Porsche più venduta al mondo sia un SUV. Infatti la Cayenne, ormai da qualche anno, pesa per oltre il 50 % sulla produzione totale. Ma a Stoccarda, come in tutte le aziende del mondo, si cerca il profitto e le casse non sono mai state così piene come negli ultimi anni. Quindi ben venga la gamma ampia che riesce a coprire le esigenze di tutte quelle persone che cercano sportività, prestigio e tecnologia. La Cayman che abbiamo provato rientra proprio in questa strategia, inaugurata nel 1996 con la Boxster, diventò la Porsche "economica" ed ebbe un grande successo anche negli Stati Uniti (un mercato che iniziava ad annoiarsi della vecchia 911). La prima generazione (986) rimase sostanzialmente invariata fino al 2004, quando nacque la 987, dalla quale derivò a sua volta la prima Cayman nel 2005. Caratterizzate entrambe dal motore centrale hanno subito acquistato un loro carattere ben preciso, rinunciando a qualsiasi ruolo di subalternità rispetto alla iconica 911. Anzi, soprattutto in certe versioni più sportive, la Cayman può vantare prestazioni del tutto confrontabili con quelle della illustre "cugina", risultando in alcuni casi anche più piacevole da guidare grazie alla disposizione centrale del motore, intrinsecamente più favorevole di quella posteriore a sbalzo. Quindi, con la nascita della terza generazione (981), una delle preoccupazioni dei tecnici tedeschi è stata quella di non fare un prodotto che potesse dare fastidio alla 911.  

SU STRADA -  Prima di raccontarvi come va la Cayman S su strada è giusto specificare che il suo comportamento è drasticamente influenzato dagli equipaggiamenti scelti in opzione. Sul nostro esemplare c'era il cambio a doppia frizione PDK (2.897 €), il differenziale autobloccante attivo Torque Vectoring (1.342 €), le sospensioni a regolazione elettronica PASM (1.464 €), il pacchetto Sport Chrono (2.074 €) e i cerchi da 20 pollici (1.474 €). Fatta la tara a tutti questi dispositivi che influenzano drasticamente la dinamica dell'auto vi possiamo raccontare di una delle auto sportive più orientate verso la guida "pura", tra quelle presenti sul mercato. Il layout a motore centrale permette di avere le masse accentrate attorno al centro di gravità della vettura, che ha una agilità di alto livello e un'altissima prontezza di risposta a tutti i comandi impartiti dal pilota. Ogni input sull'asse longitudinale (gas e freno) o su quello trasversale (sterzo), si traduce in una risposta immediata dell'auto che, allo stesso tempo, riesce a comunicare benissimo quello che sta succedendo. L'assetto è sostanzialmente neutro, diventando sottosterzante o sovrasterzante a seconda del metodo con cui si affrontano le curve, mentre il volante è chirurgico nella sua azione. Il 6 cilindri boxer ama girare in alto (325 CV a 7.400 giri e 370 Nm di coppia tra 4.500 e 5.800 giri), ma spinge con fluidità anche in basso. Ovviamente nella guida sportiva bisogna frequentare la parte alta del contagiri a quel punto la Cayman S raggiunge prestazioni di livello assoluto, che possono essere sfruttare adeguatamente e in sicurezza solamente in pista. L'unica pecca è rappresentata dai comandi al volante del cambio: contrariamente a tutte le altre auto, dove si tira la levetta destra per salire di rapporto e la sinistra per scendere, sulla Cayman i due comandi sono simmetrici e bisogna spingerli con i pollici per salire di rapporto e tirarli con gli indici per scendere, quanto di meno intuitivo ci possa essere.    

IN OFFICINA - La Porsche Cayman S è stata progettata con ampio uso di acciai altoresistenziali e di componenti in alluminio, come la struttura delle porte e del cofano del vano bagagli. In generale, la percentuale di alluminio sull'intera scocca è del 44%. Anche le zone di deformazione nella parte frontale e posteriore sono dotate di paraurti in lega leggera. Le sospensioni anteriori  che le posteriori sono di tipo McPherson evoluto, mentre il sottoscocca è parzialmente carenato. Il servosterzo è ad assistenza variabile e il serbatoio contiene 64 litri.

da SicurAUTO.it http://www.sicurauto.it/test-drive/news/porsche-cayman-s-prova-su-strada.html

Paul Walker è morto tra i 130 e i 150 km/h, secondo la polizia di Los Angeles


Le parole di Mike Parker, Comandante del Los Angeles Police Department sono chiare "L'incidente mortale che ha coinvolto Paul Walker e Roger Rodas è stato causato dall'alta velocità. L'auto, infatti, prima di andarsi a schiantare procedeva a una velocità compresa tra i 130 e i 150 km/h. Al momento dello scontro contro il lampione e successivamente contro l'albero sulla Hercules Street, né Rodas, che era alla guida, né Walker, che sedeva sul sedile del passeggero erano sotto l'effetto di alcol o di droghe ed entrambi avevano la cintura di sicurezza allacciata. Infine, si può escludere qualsiasi tipo di coinvolgimento di altre vetture". Sono questi i risultati delle indagini svolte negli ultimi quattro mesi, riportati dal Los Angeles Time dopo una breve nota rilasciata dal Comandante Parker.

L'alta velocità, quindi, è la causa di questo incidente, avvenuto in una zona dove il limite era di 45 miglia orarie, corrispondenti a 72 km/h. Ogni rottura o guasto meccanico alla Porsche Carrera GT è escluso. I poliziotti americani sono giunti a queste conclusioni anche grazie alle indagini svolte dai tecnici di Porsche e da quelli di Michelin, interessati in quanto la supercar montava questa marca di pneumatici. Proprio questi ultimi hanno appurato che le gomme avevano 9 anni di età, un'anagrafica evidentemente in contrasto con quanto prescritto dal libretto di uso e manutenzione dell'auto, che indica di sostituire i pneumatici al massimo ogni quattro anni. Il consiglio è molto valido per qualsiasi tipo di vettura, ma diventa fondamentale quando si guida un'auto da 612 CV e solo 1.335 kg di massa. Ad avere causato la morte del guidatore sono stati i numerosi traumi derivanti dall'impatto, mentre nel caso di Walker sembra che parte della responsabilità sia da ascrivere alle fiamme divampate istantaneamente. Ricordiamo che nella Porsche Carrera GT, il serbatoio della benzina si trova nella parte anteriore dell'auto, molto vicino all'abitacolo.

da SicurAUTO.it  http://www.sicurauto.it/news/paul-walker-morto-ad-oltre-130-kmh-lo-dice-la-polizia-di-los-angeles.html

giovedì 27 marzo 2014

Audi A3 Sportback g-tron 1.4 TFSI 110 CV S-Tronic, prime impressioni



Esternamente la A3 a metano può essere scambiata per una delle tante altre versioni classiche, se non fosse per le piccole scritte g-tron che svelano la sua natura "bivalente". Infatti la A3 è omologata come bifuel, disponendo di un serbatoio per la benzina da 50 litri e di due bombole per il metano in grado di stivare complessivamente 14,4 kg. L'autonomia complessiva (400 km a metano e 900 a benzina), quindi, è solo di poco inferiore a quella delle versioni diesel più parsimoniose, ma con costi "alla pompa" inferiori anche del 30%. Quando rimangono circa 0,6 kg di gas e la pressione all'interno del serbatoio scende sotto i 10 bar, la gestione motore passa automaticamente al funzionamento a benzina. La strumentazione visualizza il consumo istantaneo, mentre due indicatori nel cruscotto indicano separatamente il livello della benzina e del metano. Per il rifornimento di entrambi i carburanti si utilizza il classico sportellino, dietro cui si trovano  due bocchettoni. Gli unici svantaggi sono l'aggravio di peso dato dalle bombole (90 kg) e l'assenza di un vano per la ruota di scorta, difetti che si possono tollerare tranquillamente quando si scoprono le prestazioni dell'auto. La A3 g-tron, quindi, è una vera Audi, che sconta solo in maniera marginale le problematiche intrinseche al metano. Questo grazie alla piattaforma modulare MQB, che è stata progettata fin dall'inizio per ospitare le bombole senza inficiare eccessivamente il comfort, l'abitabilità e la capacità di carico. I due serbatoi, al cui interno il gas è stoccato a 200 bar, pesano il 70% in meno rispetto alle normali bombole d'acciaio, con un risparmio di 27 kg per ognuno. Lo strato interno è composto da una matrice in poliammide a tenuta di gas, a questo si aggiungono un secondo strato in materiale composito in fibra di carbonio (CFRP) e un terzo strato in vetroresina (VTR), mentre il legante dei materiali rinforzati con fibre è la resina epossidica.

AL VOLANTE DELLA A3 G-TRON - Proviamo la versione con i cambio doppia frizione S-Tronic a 7 marce, che secondo il management Audi dovrebbe essere leggermente preferita nelle scelte dei clienti (53% a 47%) rispetto alla manuale. L'accoppiamento con il 1.4 TSI è particolarmente riuscito, tanto che i 110 CV sembrano molti di più. Il merito è della buona coppia (200 Nm) sviluppata dal 4 cilindri sovralimentato, che viene sfruttata al meglio dalla trasmissione, capace di snocciolare le marce rapidamente e, soprattutto, senza interruzioni nel trasferimento di coppia alle ruote motrici. I sorpassi non sono mai un problema e l'Audi Drive Select permette di cucirsi addosso l'auto selezionando diversi settaggi per parametri come lo sterzo, il motore, il cambio e i freni. Ciononostante, la A3risulta sempre abbastanza sportiva con un assetto sostenuto e una azione sterzante abbastanza precisa. Del resto lo scopo di Audi è chiaro, unire i vantaggi economici (ed ecologici) dell'alimentazione a metano con il livello tecnologico e il feeling di guida caratteristico dei prodotti di Ingolstadt.

da SicurAUTO.it http://www.sicurauto.it/test-drive/news/audi-a3-sportback-g-tron-14-tfsi-110-cv-s-tronic-primo-contatto.html


giovedì 11 luglio 2013

Cambiare assicurazione auto e risparmiare in tre mosse

Secondo l'ANIA ben 3,1 milioni di automobili infatti risultano circolare con l'assicurazione scaduta e il motivo principale non è più la morosità, bensì la crisi: Adolfo Cappelli, presidente dell'Associazione Utenti Auto, ha dichiarato che chi si trova in questa situazione proclama appunto di non avere la liquidità per pagare. Di certo, le tariffe italiane sono le più alte d'Europa.
Il metodo per risparmiare su quello che è un costo obbligatorio, ma anche una garanzia di sicurezza in caso di sinistro, viene direttamente dal web e sempre più italiani ne stanno prendendo atto. Secondo una ricerca MPS e Quixa, gli automobilisti si informano e comparano le tariffe online: il 70% ha cambiato almeno una volta la propria compagnia assicurativa, e quasi la metà lo ha fatto addirittura più volte.
Vediamo quindi i 3 semplici passaggi per effettuare un cambio di assicurazione online:

1) Tenere sotto mano tutti i documenti – dal libretto di circolazione all'attestato di rischio (il sito adiconsum riporta tutte le informazioni al riguardo) fino al contratto di polizza. In questo modo possiamo inserire tutti i dati richiesti, attestare la nostra classe di merito e prendere visione delle garanzie aggiuntive attualmente in atto con la nostra compagnia e decidere se mantenerle o meno.

2) Accedere a un sito di comparazione – in questo modo si possono confrontare in un solo click decine di compagnie assicurazioni on line (qui un esempio di comparatore). Basta seguire la procedura inserendo i dati in nostro possesso e otterremmo una lista di preventivi da valutare.

3) Stipulare la polizza – a questo punto, una volta scelta la compagnia assicurativa più conveniente, basta chiudere l'acquisto. Prima è possibile perfezionare il preventivo aggiungendo o rimuovendo servizi addizionali come l'assistenza stradale o simili; a questo punto saremo direttamente contattati dalla compagnia per l'invio della documentazione cartacea e il contratto da restituire firmato.
Risparmio garantito quindi, ma come è l'affidabilità di una compagnia assicurativa online? Nessun pericolo perché le compagnie sono tutte legalmente autorizzate dall'ISVAP che controlla i requisiti di legge come per le compagnie cosiddette tradizionali; l’ANIA invece si occupa di verificare che vengano rispettati gli standard minimi di trasparenza e di correttezza in tutte le pratiche commerciali ed amministrative.

di Giacomo Rossini

sabato 6 aprile 2013

5 consigli per assicurare i veicoli d'epoca


Assicurare un veicolo d’epoca online con il primario scopo di risparmiare. Pronti per la missione? E’ necessaria, una piccola premessa, però. Fatevi una domanda, prima di tutto: il vostro veicolo è iscritto o meno all’Asi? (vedi qui tutti i vantaggi di chi iscrive il proprio veicolo storico all'Asi). Questo è un discrimine molto importante: molte compagnie assicurative non prendono neppure in considerazione l’idea di fornire una copertura a un veicolo storico non iscritto all’associazione. Altre compagnie richiedono solo l’appartenenza a un club qualsiasi di vetture e appassionati di auto storiche.

Una volta considerato questo, collegatevi subito a un preventivatore online, cioè uno di quei motori di ricerca che vi danno subito il miglior prezzo tra varie compagnie per aiutarvi a scegliere i migliori preventivi per la polizza di auto d'epoca. Compilate il form relativo al vostro veicolo facendo attenzione a questi cinque punti:

Chi utilizzerà questo veicolo? Se voi siete gli unici a usarlo, potete subito optare per la guida a un solo conducente. Questa opzione vi farà risparmiare sul premio;

Quando userete quest’auto? Se avete intenzione di usarla nel quotidiano, dovete necessariamente stipulare una polizza che vi copra sempre. Se, invece, siete degli appassionati che la useranno solo per radune, gare, mostre, allora potete optare per una polizza che vi copre solo in determinate occasioni legate alla vostra passione;

Non credete che sul web vi usciranno moltissimi risultati, perciò curate la richiesta e modificatela se necessario. Tenete conto che solo ora molte compagnie on line stanno offrendo dei prodotti in tal senso e quindi se personalizzate eccessivamente rischiate di non trovare nulla, almeno, nulla a prezzo agevolato.;

Potete trovare anche prodotti assicurativi di incendio, furto, rapina. Dovete esaminare se effettivamente queste coperture sono per voi indispensabili, altrimenti vanno a incidere abbastanza sul premio assicurativo;

Anche le assicurazioni d’epoca hanno i cristalli, la perdita di chiavi, gli eventi speciali. Per risparmiare, dovete analizzare davvero i bisogni di questa vettura. E’ in un garage e la utilizzate solo in determinate occasioni? E’ di piccolissima cilindrata e non andrete mai tanto forte? Cercate, con un po’ di buon senso di fare il punto su quello che realmente vi serve.

Solo così potete risparmiare sul costo totale del premio e assicurare il vostro veicolo d’epoca con una cifra davvero molto conveniente.

di Francesco Valente

giovedì 28 febbraio 2013

Un'idea semplice semplice


Un' idea semplice semplice è quella che voglio proporre al nuovo Governo che si formerà nei prossimi giorni, a prescindere dal suo colore politico. In campagna elettorale se ne sono sentite di tutti i colori, tante proposte più o meno interessanti sulle tasse, sugli immobili, sui rimborsi e sui costi della politica stessa.

Ma nessuno si è azzardato a parlare di automobili.

Il mercato dell'auto è abbandonato a sé stesso, i numeri raccontano di una realtà tragica che peggiora di mese in mese. Ma i danni causati da una politica fiscale miope si stanno allargando anche al di fuori del settore auto. Non mi riferisco tanto all'odiato superbollo. Quello si limita (si fa per dire) a mettere in ginocchio molti saloni di vetture usate e a far immatricolare le supercar italiane all'estero, anche se poi girano in patria con targhe straniere  e così non pagano nemmeno le multe.
Mi riferisco soprattutto al prezzo della benzina. Le nostre accise, già tra le più alte d'Europa, nell'ultimo anno sono aumentate ancora di più, con il risultato che il prezzo medio italiano supera quello medio europeo di 25,4 (23,1) eurocent  per la benzina e di 26,3 (24,4) eurocent per il gasolio. I numeri tra parentesi rappresentano la parte che incassa lo Stato.

Ogni commento sulla follia e sull'iniquità di questa situazione è superfluo.

È noto che gli introiti fiscali sulla benzina sono una delle migliori fonti di gettito per l'erario, vista l'immediatezza con cui vengono incassati. Di conseguenza, alzare le accise è il modo più svelto per fare cassa in momenti di difficoltà. Sempre che non intervenga il famigerato "Effetto Laffer", cioè il calo del gettito fiscale causato da una tassazione eccessiva. Nell'ultimo mese dello scorso anno, infatti, nelle casse statali sono entrati 229 milioni di euro in meno (-7.2%) rispetto al 2001 e il fenomeno si è ripetuto a gennaio, con un ammanco di 150 milioni (-5,2%). Se il trend continuasse, vorrebbe dire perdere circa 3 miliardi di entrate fiscali.


Ovviamente questi dati non tengono conto degli altri terribili effetti sull'economia reale. Pensiamo a tutte le persone e alle merci che si spostano su gomma per lavoro, che in un Paese con una rete di mezzi pubblici clamorosamente insufficiente non hanno alternative. Quindi, ecco l'idea semplice semplice: tagliare immediatamente le accise di almeno 10 centesimi.

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