lunedì 19 ottobre 2015

Taxi, dopo Milano anche a Roma arrivano 200 telecamere contro le aggressioni


Roma è la città italiana con più incidenti stradali. Sono stati più di 14.000 nel 2013 e hanno causato 140 morti (19.000 feriti), ma si sa che nella Capitale il Codice della Strada è conosciuto solo da pochi automobilisti. La novità degli ultimi mesi, invece, è stata la sequela di aggressioni ad autisti professionisti, nella fattispecie guidatori di autobus e tassisti, con diversi episodi che sono saliti alla ribalta della cronaca. Dei quasi 8.000 “tassinari” romani si può dire molto, ma è innegabile che siano esposti a pericoli di vario tipo, in particolare le donne, circa il 10% dei tassisti, per le quali negli ultimi mesi è stato istituito il cosiddetto “turno rosa”, cioè un orario di lavoro dalle 8:30 alle 16:30, in cui la luce del giorno dovrebbe aumentare la loro sicurezza. Ma siccome prevenire è meglio che curare, una bella telecamera a bordo può fungere da dissuasore per i delinquenti di piccolo cabotaggio, quelli che sperano di rubare qualche centinaio di euro in contanti, magari uno smartphone e di farla franca. Se poi questo dispositivo – costa 400 euro, più 100 euro all’anno per il servizio – è in grado di riprendere contemporaneamente sia l’interno che l’esterno dell’auto e di georeferenziare il tutto con un segnale Gps, il discorso diventa più interessante.

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venerdì 16 ottobre 2015

Il futuro di Volvo, tanta elettricità e una nuova piattaforma


Tra i tanti effetti del Dieselgate Volkswagen c’è anche quello di aver drasticamente influenzato i piani industriali delle Case automobilistiche riguardanti il prossimo futuro. Dopo che lo stesso gruppo tedesco e che Toyota, suo concorrente principale, hanno detto che investiranno massicciamente sulla trazione elettrica, anche Volvo ha fatto lo stesso. Le novità principali, quindi, sono due: il progressivo ampliamento della gamma elettrificata, cioè delle ibride plug-in ma anche di una inedito modello a zero emissioni e la nascita di una nuova piattaforma modulare per le auto compatte, CMA – Compact Modular Architecture, che si affiancherà a quella esistente (SPA – Scalable Product Architecture) per le vetture più grandi. La prima Volvo a sfruttare la CMA, dunque, sarà lanciata nel 2017 e questa nuova piattaforma sarà fondamentale per arrivare all’obiettivo delle 800.000 auto vendute entro i prossimi 4 anni. L’evoluzione della Spa, invece, proseguirà con l’arrivo della S90, cioè la futura ammiraglia della gamma svedese che sarà l’alter-ego tradizionale della SUV XC 90. Ovviamente, le due piattaforme avranno molto in comune, a partire dai motori, dai sistemi di infotainment e da quelli di sicurezza che saranno fondamentali per raggiungere l’obiettivo degli “infortuni zero” su una nuova Volvo entro il 2020. Al centro di tutto, poi, c’è la riduzione dei costi come pure la possibilità di diffondere i powertrain ibridi plug-in su tutta la gamma.

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giovedì 15 ottobre 2015

Auto elettrica, niente multa a chi occupa il loro parcheggio



Vi ricordate la Fiat Panda Elettra? Era il 1990 e forse eravamo tutti più impegnati a seguire i Mondiali di calcio ma proprio venticinque anni fa in Italia era già possibile acquistare un’auto elettrica. Certo, più che un’auto era una batteria con ruote, visto che i suoi accumulatori occupavano tanto di quello spazio che bisognava togliere i sedili posteriori. Poi, la sua autonomia di meno di 100 km con tempi di ricarica prossimi alle 10 ore di certo non aiutava. Ma, in ogni caso, era un’auto elettrica e era in vendita (anche se nessuno la comprava). Oggi – venticinque anni dopo! - che in Italia siamo arrivati con fatica a vendere poco più di mille auto elettriche in un anno, il Codice della Strada non si è ancora accorto di loro. Infatti, i rari parcheggi con colonnina pubblica per la ricarica non sono protetti dal C.d.S. Vuol dire che ci si può parcheggiare tranquillamente qualunque auto senza prendere una multa.

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mercoledì 14 ottobre 2015

Ferrari F12tdf, ecco l’auto “stradale” più veloce nella storia del Cavallino Rampante


Finita l’era dei nomi “originali”, in Ferrari sono tornati alle sigle e così la versione estrema della F12 si chiama “tdf” – scritto minuscolo – che sta per Tour de France, una di quelle gare leggendarie degli anni Cinquanta e Sessanta, come la Mille Miglia, dove la morte era dietro l’angolo e i piloti erano eroi. Così, la F12tdf riprende, almeno idealmente, il concetto di auto stradale pronta per le corse, come la sua antenata 250 GT Berlinetta che di quei pericolosi giri di Francia ne vinse quattro. La sua produzione sarà limitata a 799 esemplari, in cui la Casa di Maranello riverserà lo stato dell’arte della sua tecnologia. Il 6.3 litri V12 a 65° gradi continua a rinunciare al turbo e ciononostante raggiunge i 780 CV a 8.500 giri, mentre la coppia massima di 705 Nm arriva a 6.750 giri e il limitatore taglia a 8.900 giri. Numeri incredibili che portano a prestazioni di altissimo livello: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 2,9 secondi e quella da 0 a 200 km/h in 7,9, ma è il tempo sul giro a Fiorano a definire la cifra complessiva di questa F12tdf, che è accreditata di un crono di 1:21, cioè un solo secondo in più de LaFerrari, due in meno rispetto alla F12 berlinetta.

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martedì 13 ottobre 2015

Crash test Fiat 500X, in Europa 4 stelle su 5, in America promossa a pieni voti


FCA ha imparato la lezione dei crash test americani, in particolare del severissimo Small overlap dell’Insurance Institute for Highway Safety’s (IIHS), in cui la Fiat 500 berlina non aveva fatto una bella figura. A dire il vero, nemmeno le altre dieci citycar testate avevano brillato e solo una era stata giudicata accettabile. Il motivo è semplice, lo Small overlap (nel video sotto) prevede l’impatto con il 25% del frontale a 64 km/h, ma su una barriera rigida, che è molto diverso dal crash su una barriera deformabile (a simulare il muso di un’altra auto) e con il 40% della parte anteriore dell’auto. Questo test è stato attivato a metà 2012, quindi quasi nessuna auto tra quelle immediatamente testate era stata progettata per superarlo bene, e quindi ha fatto molte vittime illustri. Una volta prese le misure, però, tutti hanno iniziato ad adeguarsi, FCA compresa, con la Fiat 500X che ha appena ottenuto il massimo dei voti, ottenendo il giudizio massimo in tutte le cinque categorie.

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lunedì 12 ottobre 2015

Best Global Brand 2015: Toyota guadagna 2 posizioni, Volkswagen ne perde 4


Come si fa a stabilire il valore globale di una azienda? È possibile fare una classifica delle migliori multinazionali del mondo? Interbrand, una delle più quotate società di consulenza a livello mondiale, ci prova ogni anno, stilando la sua Best Global Brand che prende in considerazione le 100 imprese top del pianeta e che non tiene conto solamente del valore azionario, dei beni, delle tecnologie e degli investimenti, ma considera anche il valore percepito del marchio e il potenziale di cui viene ritenuto capace. Al primo posto, manco a dirlo, c’è Apple con 170 miliardi dollari, seguita da Google con 120 miliardi e da Coca-Cola con 78,4 miliardi. Al quarto e al quinto posto ecco altri due colossi dell’informatica, come Microsoft e IBM, dopodiché si trova Toyota. La Casa giapponese si è piazzata per il quarto anno consecutivo nei primi dieci posti della classifica e rispetto al 2014 ha addirittura guadagnato due posizioni, totalizzando un valore del marchio di 49 miliardi di dollari. Toyota è anche la prima delle aziende automotive a comparire nella classifica di Interbrand, inseguita dalla coppia di “premium tedesche” BMW e Mercedes che si trovano all’undicesimo e dodicesimo posto (37,2 e 36,7 miliardi di dollari), appena fuori dalla top ten completata da Samsung, General Electric, McDonald’s e Amazon. Lo scorso anno, invece, la situazione era invertita, con Stoccarda che precedeva Monaco di Baviera. Per trovare le altre Case automobilistiche bisogna scendere fino al diciannovesimo posto, dove c’è Honda (23 miliardi) e al trentacinquesimo dove c’è Volkswagen (12,5 miliardi e in caduta di quattro posizioni rispetto allo scorso anno).

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venerdì 9 ottobre 2015

Crash test Fiat 500X, in Europa 4 stelle su 5, in America promossa a pieni voti


FCA ha imparato la lezione dei crash test americani, in particolare del severissimo Small overlap dell’Insurance Institute for Highway Safety’s (IIHS), in cui la Fiat 500 berlina non aveva fatto una bella figura. A dire il vero, nemmeno le altre dieci citycar testate avevano brillato e solo una era stata giudicata accettabile. Il motivo è semplice, lo Small overlap (nel video sotto) prevede l’impatto con il 25% del frontale a 64 km/h, ma su una barriera rigida, che è molto diverso dal crash su una barriera deformabile (a simulare il muso di un’altra auto) e con il 40% della parte anteriore dell’auto. Questo test è stato attivato a metà 2012, quindi quasi nessuna auto tra quelle immediatamente testate era stata progettata per superarlo bene, e quindi ha fatto molte vittime illustri. Una volta prese le misure, però, tutti hanno iniziato ad adeguarsi, FCA compresa, con la Fiat 500X che ha appena ottenuto il massimo dei voti, ottenendo il giudizio massimo in tutte le cinque categorie.
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