lunedì 12 novembre 2018

Eicma 2018: la moto del futuro secondo Bosch

Le due ruote restano, insieme al telaio e agli altri elementi della ciclistica, ma tutto il resto cambia. La moto del futuro sarà simile a quella che conosciamo oggi nell’aspetto ma molto diversa per quanto riguarda la tecnologia. Ce lo ha spiegato all’Eicma Geoff Liersch, che alla Bosch dirige il settore “due ruote” e lavora praticamente con tutte le Case motociclistiche presenti sul mercato. La motocicletta della nuova generazione porterà con sé i sistemi di assistenza smart, le soluzioni di connettività e i motori più avanzati creando un “pacchetto” – come si dice nel motorsport – propedeutico a una mobilità senza stress, senza incidenti e con emissioni a impatto prossimo allo zero. Bosch sta lavorando in questa direzione e al Salone milanese della motocicletta ha presentato le ultime innovazioni pensate per la mobilità del futuro. Continua su GQ

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Moto: le 5 novità più interessanti di Eicma 2018

L’Eicma 2018 è entrato nel vivo. I padiglioni della fiera milanese sono colmi di appassionati che potranno vivere ancora tre giorni di un grande spettacolo. Sono tante le novità presenti negli stand, a partire dalla supersportiva Ducati Panigale V4 R che è chiamata a riportare in Emilia il mondiale Superbike, oppure la Yamaha Ténéré che fa tornare attuale un concetto di motocicletta che aveva spopolato negli anni Ottanta e nei primi Novanta. Ma non ci sono solo queste due novità al Salone delle moto di Milano. È per questo che abbiamo selezionato per voi le cinque nuove moto più interessanti di Eicma 2018. Continua su GQ

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L’auto è mezzo di trasporto fondamentale per gli italiani, ma i giovani guidano sempre meno

Come vivono la mobilità personale gli italiani nell'era delle smart city, della sharing economy e della multi-modalità? Esattamente come prima, anzi negli ultimi quindici anni l'auto è diventata sempre più indispensabile e centrale nelle abitudini di spostamento, con tanti saluti ai mezzi pubblici, ai treni, alle biciclette e alle moto. È uno dei temi che emerge dal rapporto Censis-Michelin che ha indagato le abitudini dei residenti nello Stivale in tema di trasporti. Ma non è tutto, perché sebbene l'importanza dell'auto cresca, i giovani sono sempre meno interessati, e non è tanto un discorso di proprietà o possesso, quanto di abilità alla guida. Negli ultimi sei anni, infatti, i patentati sono diminuiti drasticamente nella fascia di età 16-24 anni (-12,7%), ma anche in quella tra i 25 e i 35 anni (-9,9%), ma ancora di più in quella 35-44 anni (15,5%). Al contrario sono aumentate di oltre il 32% le patenti tra gli over 65 e comunque dell'11,3% quelle di chi ha tra 44 e 65 anni. Continua su La Stampa
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domenica 11 novembre 2018

BMW S 1000 RR, a Eicma 2018 la nuova generazione della SBK tedesca

Quando una moto è molto specialistica, cioè progettata specificamente per un singolo scopo, come per esempio una supersportiva, è importante conoscere il parere di chi la utilizza. Per questo BMW ha tenuto in grande considerazione il parere dei piloti – professionisti e amatori – quando ha progettato la velocissima S 1000 RR che ha debuttato all’Eicma 2018: “Le indicazioni erano prendere il modello precedente e migliorarne le prestazioni. Abbiamo tradotto tutto questo in obiettivi precisi: più veloce in pista, più leggera di oltre 10 kg e più semplice da controllare”. Lo ha spiegato all’Eicma Claudio De Martino, responsabile dello sviluppo tecnologico della superbike bavarese, che ha guadagnato 8 CV e perso 9 kg, per un totale di 207 CV e 197 kg di peso in ordine di marcia. Continua su La Stampa

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Yamaha Ténéré 700, a Eicma 2018 sono tornati gli Anni 80

Chi andava in moto tra gli Anni 80 e 90 ricorda sicuramente il periodo delle prime enduro monocilindriche. Motociclette leggere, economiche da gestire e polivalenti, con cui si poteva affrontare il traffico cittadino ma anche avventurarsi dentro un bosco. Poi la moda, come tutte le mode, è passata e si sono aperti (e chiusi) altri cicli di preferenza verso questa o quella categoria.
Tuttavia, moltissimi appassionati sono rimasti orfani di queste enduro e non trovano soddisfazione in mezzi da oltre 200 kg e 120 CV, anche se l’elettronica e la componentistica odierna li rendono perfino adatti al tassello. Alcune Case lo hanno capito, seppure con un certo ritardo, e tra queste c’è la Yamaha che dopo la concept dello scorso anno è tornata a Milano con il modello definitivo della Ténéré 700. Un nome che è quasi leggenda nel mondo delle due ruote. Continua su La Stampa

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Jaguar XJ220, una supercar velocissima che deluse le aspettative

A volte anche nell’industria automobilistica qualcuno fa il passo più lungo della gamba e la storia cambia di conseguenza. La vicenda della Jaguar XJ220 è proprio un perfetto esempio di aspettative non mantenute. È la fine degli anni Ottanta e nel panorama delle supercar sono sostanzialmente due le auto che comandano, la Ferrari F40 e la Porsche 959. Ci sarebbe anche la Lamborghini Countach che però ormai è giunta alla fine della sua lunga carriera. Dalla Gran Bretagna buio pesto. Ma qualcosa bolliva in pentola alla Jaguar, anche se non ufficialmente. Un gruppo di appassionati dipendenti, infatti, si riuniva il sabato per portare avanti progetti autonomi, uno dei quali sarebbe poi diventato la Jaguar XJ220, dopo essere stato deliberato ufficialmente nel 1987. Una berlinetta due posti a motore centrale capace di superare le 220 miglia orarie, ovvero andare oltre il 350 km/h. Continua su Autoappassionati

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sabato 10 novembre 2018

Aprilia RS 660 e MV Agusta Superveloce, le concept che fanno sognare a Eicma 2018

C’era una volta la “sportiva all'italiana” un concetto di motocicletta che era un ottimo esempio dell'arte di fare di necessità virtù. Verso la fine degli Anni 70, infatti, i costruttori giapponesi iniziarono a rivoluzionare il mercato, con le loro pluricilindriche dai tanti cavalli. In Italia nessuno (o quasi) aveva la tecnologia per sviluppare motori a quattro cilindri, le cui potenze erano peraltro difficili da gestire con le sospensioni, i freni e gli pneumatici dell'epoca. Quindi le nostre storiche case motociclistiche preferirono concentrarsi su altro, rivestendo i vari bicilindrici con telai correttamente dimensionati, sospensioni più raffinate e freni che frenavano anziché rallentare. Nacque così il concetto di sportiva all'italiana, ovvero una moto non potentissima ma molto bella da guidare e in grado di dare filo da torcere alle nuove maxi made in Japan. Continua su La Stampa

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