giovedì 31 ottobre 2019

Fiat 130, l'ultima limousine del Lingotto

C'è stato un tempo in cui la Fiat poteva permettersi di provare a battere i concorrenti premium sul loro stesso campo di gioco, quello delle auto grandi e lussuose. Era l'inizio degli anni Sessanta, l'Italia prosperava e i mercati nazionali erano molto chiusi in sé stessi. Nel nostro paese, tre nuove auto su quattro erano Fiat e di lì a poco sarebbe iniziato il piano espansionistico che avrebbe portato alla nascita del “Gruppo Fiat”, con l'acquisizione di Lancia e di Ferrari nel 1969. Insomma, in quel periodo le casse erano piene e non si vedevano crisi all'orizzonte, dunque si poteva anche tentare l'azzardo di entrare in un segmento praticamente ignoto. Continua su Motor1

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mercoledì 30 ottobre 2019

Chi era Carroll Shelby, l'uomo che sconfisse Enzo Ferrari

Il 14 novembre nei cinema italiani arriverà Le Mans 66 – La Grande Sfida, il film che racconta il duello Ferrari-Ford degli anni Sessanta. Ma chi era Carroll Shelby? Cioè l'imprenditore americano interpretato da Matt Damon, che insieme a Ken Miles - il pilota impersonato da Christian Bale - portò la Ford al successo nella 24 Ore di Le Mans? Intanto era un appassionato, anzi, un malato di automobili .«Sono stato innamorato delle auto fin da quando ne ho memoria. Mio padre faceva il corriere nell'East Texas su una Jeep Willys, io avevo quattro anni e amavo andare con lui. Gli dicevo sempre di andare più veloce», ha sempre raccontato Shelby nei suoi libri e nelle sue interviste. «A quei tempi in Texas si poteva prendere la patente a 14 anni e il giorno dopo chiesi a mio padre di fare un giro nel quartiere su una vecchia Dodge. Mi fermarono subito perché andavo a 80 miglia orarie (130 km/h) su una specie di rottame». Da giovane Shelby è stato anche un pilota di successo e, prima di ritirarsi nel 1960 per problemi al cuore, ha anche vinto la 24 Ore di Le Mans, nel 1959 con una Aston Martin. Continua su GQ

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martedì 29 ottobre 2019

Volkswagen Golf GTI mk1, alle origini del mito, laddove tutto ebbe inizio

“La Golf GTI mk1 non ha un solo “papà”, ma è figlia di un gruppo di persone che la pensavano tutte allo stesso modo, che l’hanno sviluppata senza dire niente a nessuno e che l’hanno mostrata ai capi solo quando era pronta per essere prodotta” è questa la genesi di uno dei modelli più importanti della storia dell’auto, raccontata dalla voce di Anton Konrad, che negli anni Settanta era il capo della comunicazione della Volkswagen. Da quel 1975 sono passati più di quaranta anni, ma ancora oggi la sottile linea rossa sulla griglia anteriore identifica tutti i modelli GTI provenienti da Wolfsburg. “Molti ingegneri pensavano che allestire una versione sportiva della Golf fosse un’ottima idea, ma a quei tempi non era semplice comunicare con i piani alti dell’azienda. Inoltre Volkswagen non aveva mai prodotto un modello sportivo di massa e la paura di esporsi alle critiche era alta, non tanto per la qualità del prodotto, ma ci avrebbero potuto dire che incoraggiavamo una guida poco responsabile” prosegue Konrad.

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lunedì 28 ottobre 2019

Fiat Panda Trussardi, pop chic

La Fiat Panda diventa chic, seguendo le orme della 500, con una nuova versione speciale chiamata Fiat Panda Trussardi, nata dalla collaborazione tra due marchi che hanno fatto la storia nei rispettivi settori, portando il meglio del Made in Italy nel mondo. La Fiat Panda Trussardi è dunque la prima operazione di co-branding che coinvolge Fiat e una casa di moda. La citycar torinese mantiene così la sua vocazione funzionale, aggiungendo un carattere cool. «La Panda vanta 39 anni di successi. È l'auto più venduta in Italia da sei anni e la city car più venduta in Europa dal 2003. Sette milioni e mezzo di unità vendute, di cui cinque milioni ancora in circolazione - ha detto il numero uno di Fiat Olivier François - e, allo stesso tempo, è l'auto dei record: è stata la prima city car a quattro ruote motrici, il primo SUV urbano e la prima auto a scalare l'Everest». E Tommaso Trussard aggiunge: «Siamo stati il primo brand italiano a portare la moda al grande pubblico, sfilando nelle piazze e nei luoghi più vicini alle persone. Da sempre creiamo prodotti dal design unico e la nostra visione di brand è inclusiva e poliedrica. Per questo Fiat Panda indossa lo stile Trussardi e si trasforma in un'automobile contemporanea, funzionale e curata in ogni dettaglio». Continua su GQ

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domenica 27 ottobre 2019

Nissan Juke, la seconda vita dell’auto che ha inventato il crossover compatto

A quasi dieci anni dal lancio dal modello originale e dopo quasi un milione di esemplari venduti, la Nissan Juke si rinnova radicalmente. E non potrebbe essere altrimenti, visto il tempo trascorso tra le due generazioni, dilatatosi ben oltre i canonici sei anni del ciclo di vita medio contemporaneo. Evidentemente in Nissan ci hanno pensato molto bene prima tornare all'attacco di un segmento che avevano praticamente inventato, in cui la concorrenza è passata da zero a decine di modelli “B-Suv”, cioè Suv cittadini sui quattro metri di lunghezza. Continua su La Stampa

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sabato 26 ottobre 2019

Come tenere in ordine l'auto

«Ah, serviva l'olio?», mi disse una persona dopo aver visto esplodere il motore della sua auto. Uomo o donna non importa, tutti sbagliano su come tenere in ordine l'auto. Anche se l'automobile non è un elettrodomestico, troppo spesso ci comportiamo come se lo fosse, trascurando anche la manutenzione più semplice e ricordandoci solo del carburante. Questo succede perché le auto nuove hanno intervalli di intervento molto lunghi, ma non vuol dire che non necessitino di piccole attenzioni, come il controllo periodico dei liquidi, degli pneumatici e dei tergicristalli, tanto per citare solo il minimo indispensabile in fatto di sicurezza. Perché un motore esploso, tanto per tornare al racconto, può facilmente voler dire uscire di strada, allo stesso modo delle gomme lisce o sgonfie. Non consigliamo a nessuno, infine, di trovarsi dentro un temporale con i tergicristalli che non funzionano. Vediamo, quindi, come tenere in ordine l'auto, in pochi minuti e con solo qualche piccolo gesto. Continua su GQ

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venerdì 25 ottobre 2019

Fiat 131 Abarth Rally, sognando gli anni Settanta

Mettiamo subito in chiaro una cosa. Se la Fiat 131 Abarth Rally, per qualche oscuro motivo, non vi piace, non leggete questo articolo. Perché le parole che troverete tra poco sono di amore puro, che in quanto tale è cieco e sordo. Totale devozione, senza se e senza ma. Solitamente non parlo molto dell’estetica delle auto, che trovo un argomento quasi totalmente soggettivo. Ma in questo caso non si può non fare un’eccezione. Perché? Mettiamola così: la 131 Abarth Rally è l’esempio perfetto di come si prende una vettura che più popolare non si può e si trasforma in qualcosa in grado di far sognare a occhi aperti. La carrozzeria è squadratamente anni Settanta, con quelle proporzioni talmente tipiche da essere riconoscibili a occhi chiusi.  Su queste forme così banali, vengono apportate una serie di modifiche: il nolder anteriore che si congiunge con i passaruota maggiorati è pura poesia, mentre la presa d’aria sul cofano è cattiva come quelle davanti alle ruote posteriori. Continua su Autoappassionati

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