domenica 22 settembre 2013

Alfa Romeo 4C, la presentazione a Balocco



















giovedì 11 luglio 2013

Cambiare assicurazione auto e risparmiare in tre mosse

Secondo l'ANIA ben 3,1 milioni di automobili infatti risultano circolare con l'assicurazione scaduta e il motivo principale non è più la morosità, bensì la crisi: Adolfo Cappelli, presidente dell'Associazione Utenti Auto, ha dichiarato che chi si trova in questa situazione proclama appunto di non avere la liquidità per pagare. Di certo, le tariffe italiane sono le più alte d'Europa.
Il metodo per risparmiare su quello che è un costo obbligatorio, ma anche una garanzia di sicurezza in caso di sinistro, viene direttamente dal web e sempre più italiani ne stanno prendendo atto. Secondo una ricerca MPS e Quixa, gli automobilisti si informano e comparano le tariffe online: il 70% ha cambiato almeno una volta la propria compagnia assicurativa, e quasi la metà lo ha fatto addirittura più volte.
Vediamo quindi i 3 semplici passaggi per effettuare un cambio di assicurazione online:

1) Tenere sotto mano tutti i documenti – dal libretto di circolazione all'attestato di rischio (il sito adiconsum riporta tutte le informazioni al riguardo) fino al contratto di polizza. In questo modo possiamo inserire tutti i dati richiesti, attestare la nostra classe di merito e prendere visione delle garanzie aggiuntive attualmente in atto con la nostra compagnia e decidere se mantenerle o meno.

2) Accedere a un sito di comparazione – in questo modo si possono confrontare in un solo click decine di compagnie assicurazioni on line (qui un esempio di comparatore). Basta seguire la procedura inserendo i dati in nostro possesso e otterremmo una lista di preventivi da valutare.

3) Stipulare la polizza – a questo punto, una volta scelta la compagnia assicurativa più conveniente, basta chiudere l'acquisto. Prima è possibile perfezionare il preventivo aggiungendo o rimuovendo servizi addizionali come l'assistenza stradale o simili; a questo punto saremo direttamente contattati dalla compagnia per l'invio della documentazione cartacea e il contratto da restituire firmato.
Risparmio garantito quindi, ma come è l'affidabilità di una compagnia assicurativa online? Nessun pericolo perché le compagnie sono tutte legalmente autorizzate dall'ISVAP che controlla i requisiti di legge come per le compagnie cosiddette tradizionali; l’ANIA invece si occupa di verificare che vengano rispettati gli standard minimi di trasparenza e di correttezza in tutte le pratiche commerciali ed amministrative.

di Giacomo Rossini

sabato 6 aprile 2013

5 consigli per assicurare i veicoli d'epoca


Assicurare un veicolo d’epoca online con il primario scopo di risparmiare. Pronti per la missione? E’ necessaria, una piccola premessa, però. Fatevi una domanda, prima di tutto: il vostro veicolo è iscritto o meno all’Asi? (vedi qui tutti i vantaggi di chi iscrive il proprio veicolo storico all'Asi). Questo è un discrimine molto importante: molte compagnie assicurative non prendono neppure in considerazione l’idea di fornire una copertura a un veicolo storico non iscritto all’associazione. Altre compagnie richiedono solo l’appartenenza a un club qualsiasi di vetture e appassionati di auto storiche.

Una volta considerato questo, collegatevi subito a un preventivatore online, cioè uno di quei motori di ricerca che vi danno subito il miglior prezzo tra varie compagnie per aiutarvi a scegliere i migliori preventivi per la polizza di auto d'epoca. Compilate il form relativo al vostro veicolo facendo attenzione a questi cinque punti:

Chi utilizzerà questo veicolo? Se voi siete gli unici a usarlo, potete subito optare per la guida a un solo conducente. Questa opzione vi farà risparmiare sul premio;

Quando userete quest’auto? Se avete intenzione di usarla nel quotidiano, dovete necessariamente stipulare una polizza che vi copra sempre. Se, invece, siete degli appassionati che la useranno solo per radune, gare, mostre, allora potete optare per una polizza che vi copre solo in determinate occasioni legate alla vostra passione;

Non credete che sul web vi usciranno moltissimi risultati, perciò curate la richiesta e modificatela se necessario. Tenete conto che solo ora molte compagnie on line stanno offrendo dei prodotti in tal senso e quindi se personalizzate eccessivamente rischiate di non trovare nulla, almeno, nulla a prezzo agevolato.;

Potete trovare anche prodotti assicurativi di incendio, furto, rapina. Dovete esaminare se effettivamente queste coperture sono per voi indispensabili, altrimenti vanno a incidere abbastanza sul premio assicurativo;

Anche le assicurazioni d’epoca hanno i cristalli, la perdita di chiavi, gli eventi speciali. Per risparmiare, dovete analizzare davvero i bisogni di questa vettura. E’ in un garage e la utilizzate solo in determinate occasioni? E’ di piccolissima cilindrata e non andrete mai tanto forte? Cercate, con un po’ di buon senso di fare il punto su quello che realmente vi serve.

Solo così potete risparmiare sul costo totale del premio e assicurare il vostro veicolo d’epoca con una cifra davvero molto conveniente.

di Francesco Valente

giovedì 28 febbraio 2013

Un'idea semplice semplice


Un' idea semplice semplice è quella che voglio proporre al nuovo Governo che si formerà nei prossimi giorni, a prescindere dal suo colore politico. In campagna elettorale se ne sono sentite di tutti i colori, tante proposte più o meno interessanti sulle tasse, sugli immobili, sui rimborsi e sui costi della politica stessa.

Ma nessuno si è azzardato a parlare di automobili.

Il mercato dell'auto è abbandonato a sé stesso, i numeri raccontano di una realtà tragica che peggiora di mese in mese. Ma i danni causati da una politica fiscale miope si stanno allargando anche al di fuori del settore auto. Non mi riferisco tanto all'odiato superbollo. Quello si limita (si fa per dire) a mettere in ginocchio molti saloni di vetture usate e a far immatricolare le supercar italiane all'estero, anche se poi girano in patria con targhe straniere  e così non pagano nemmeno le multe.
Mi riferisco soprattutto al prezzo della benzina. Le nostre accise, già tra le più alte d'Europa, nell'ultimo anno sono aumentate ancora di più, con il risultato che il prezzo medio italiano supera quello medio europeo di 25,4 (23,1) eurocent  per la benzina e di 26,3 (24,4) eurocent per il gasolio. I numeri tra parentesi rappresentano la parte che incassa lo Stato.

Ogni commento sulla follia e sull'iniquità di questa situazione è superfluo.

È noto che gli introiti fiscali sulla benzina sono una delle migliori fonti di gettito per l'erario, vista l'immediatezza con cui vengono incassati. Di conseguenza, alzare le accise è il modo più svelto per fare cassa in momenti di difficoltà. Sempre che non intervenga il famigerato "Effetto Laffer", cioè il calo del gettito fiscale causato da una tassazione eccessiva. Nell'ultimo mese dello scorso anno, infatti, nelle casse statali sono entrati 229 milioni di euro in meno (-7.2%) rispetto al 2001 e il fenomeno si è ripetuto a gennaio, con un ammanco di 150 milioni (-5,2%). Se il trend continuasse, vorrebbe dire perdere circa 3 miliardi di entrate fiscali.


Ovviamente questi dati non tengono conto degli altri terribili effetti sull'economia reale. Pensiamo a tutte le persone e alle merci che si spostano su gomma per lavoro, che in un Paese con una rete di mezzi pubblici clamorosamente insufficiente non hanno alternative. Quindi, ecco l'idea semplice semplice: tagliare immediatamente le accise di almeno 10 centesimi.

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domenica 20 gennaio 2013

Generazione tablet


Ai giovani l'auto non interessa più. È questa la notizia che preoccupa di più i costruttori. Perché un conto è far fronte alla crisi del mercato europeo, che è compensata dalla crescita della Cina, del Brasile e dalla ripresa degli Stati Uniti, un conto è scoprire che i teenager hanno smesso di sognare l'automobile. Le priorità per i ventenni sono altre, una su tutte, la connettività. Non è facile stabilire le ragioni di un cambiamento di questa portata. Generazioni di liceali attendevano con trepidazione i 18 anni e la patente, che apriva le porte del mondo dei grandi. La sensazione di libertà era grande, anche se poi si arrivava solo al bar.


Nel 2012 al bar si va ancora, ma è più importante sfoggiare l'ultimo modello di smartphone o di tablet, mostrare un video divertente e magari registrarne uno appena dopo per poi caricarlo subito in rete. L'auto resta nell'angoletto, anzi a casa, visto che davanti al bar si trova parcheggio male e solo pagando e che mettere 10€ di benzina non vale la pena per stare 20 minuti in coda. Meglio andare a piedi o con i mezzi pubblici, così intanto si può guardare Facebook. Questo è più o meno quello che sta succedendo tra gli adolescenti di oggi, che dovranno essere gli automobilisti di domani. Per cui le Case stanno correndo ai ripari. L'idea è quella di portare il tablet in vettura, connettendolo con qualsiasi dispositivo presente. Blue&Me, MyLink, R-Link, SYNC, U-Connect sono alcune delle sigle dei nuovi sistemi di infotainment; ogni brand ha la sua ricetta, soprattutto dal punto di vista estetico, perché alla fine le funzioni si uniformano tutte.


Per ora la scelta più estrema è di Mercedes, che sulla nuova Classe A ha "estratto" il tablet dal disegno del cruscotto, dando la sensazione che sia scollegato dal resto dell'auto. Pare che alcuni "vecchi" clienti siano rimasti un po' sconcertati, ma non è un mistero che la Stella voglia iniziare a brillare anche tra i giovani. Il mercato sarà, come sempre, giudice, ma la strada del cambiamento è stata già imboccata.