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martedì 5 ottobre 2021

La Aston Martin di James Bond è troppo per Vettel e Stroll


La Aston Martin di James Bond è troppo per Sebastian Vettel e Lance Stroll. I due piloti di Formula 1 hanno provato a replicare alcune manovre del prossimo film di 007, No Time To Die, raccogliendo risultati piuttosto magri. Ma andiamo con ordine. In occasione dell'arrivo al cinema del venticinquesimo capitolo della saga di James Bond, Aston Martin ha organizzato un'insolita attività in pista coinvolgendo Lance Stroll e Sebastian Vettel, prima del loro impegno nel Gran Premio di Sochi, dove si sono piazzati rispettivamente all'undicesimo e al dodicesimo posto. Tuttavia, prima di scendere in pista con le loro F1, i due piloti si sono messi al volante di una delle Aston Martin di James Bond, in particolare una DB5, usate nelle riprese del film, come si evince dal roll-bar di sicurezza posto all'interno dell'abitacolo. L'auto è stata consegnata direttamente in autodromo da un camion della DHL con impressi i loghi di 007, dopodiché i due compagni di scuderia l'hanno scoperta da sotto il telone protettivo. Dopo qualche convenevole e dopo aver posato davanti alle altre tre Aston Martin che compaiono nel film - una storica V8 Vantage e due modernissime DBS Superleggera e Valhalla - hanno fatto la sconoscenza di Mark Higgins, ovvero lo stunt-man che ha girato tutte le scene di guida più spettacolari di No Time To Die. Continua su GQ

domenica 8 agosto 2021

Aston Martin, la nuova Safety Car della Formula 1 è una meraviglia


La Aston Martin Vantage è la nuova Safety Car della Formula 1, accompagnata dal SUV DBX che invece sarà la nuova medical car del Circus. La Aston Martin Vantage sarà pilotata da Bernd Mayländer, che ha oltre venti anni di esperienza come pilota di Safety Car. Il suo compito sarà quello di rimanere in stand-by nella pit lane per tutta la gara, ma essendo sempre pronto a dare il proprio supporto in caso di maltempo o incidente, su richiesta della Race Control. La Vantage Safety Car è stata profondamente modificata rispetto al modello di serie. Intanto le prestazioni del 4 litri V8 bi-turbo sono aumentate, con la potenza massima salita a 535 CV a fronte di 685 Nm di coppia. In questo modo l'accelerazione da 0 a 100 km/h richiede solo 3,5 secondi. Il pacchetto aerodinamico composto dalla nuova griglia anteriore e dalla pronunciata ala posteriore, crea una deportanza di 155,6 kg a 200 km/h. Inoltre, sono state apportate modifiche alle sospensioni, allo sterzo e agli ammortizzatori, con ulteriori aggiornamenti ai rinforzi del sottoscocca per aumentare la rigidità strutturale anteriore. Tutto questo senza contare il cofano derivato da quello della Vantage GT4, che permette un raffreddamento extra del motore, ma anche l'impianto frenante con dischi carboceramici e i pneumatici Pirelli ad alte prestazioni. La carrozzeria è stata dipinta nel classico Racing Green, sviluppato appositamente per celebrare il ritorno dell'Aston Martin in Formula 1 dopo più di 60 anni. Continua su GQ

venerdì 9 luglio 2021

Aston Martin Valkyrie AMR Pro, la supercar che non rispetta le regole


La Aston Martin Valkyrie AMR Pro è l'evoluzione più radicale della già estrema Valkyrie. Una supercar che prende come punto di partenza un'auto progettata per vincere la 24 Ore di Le Mans, quindi si spinge oltre per esplorare gli estremi delle prestazioni non vincolate dai regolamenti o dall'immatricolazione per uso stradale. Se l'obiettivo della Valkyrie erano le massime prestazioni su strada, con la AMR Pro gli unici limiti sono quelli del coraggio e delle capacità del pilota. È stata progettata insieme a Red Bull Advanced Technologies: utilizza un telaio con il passo allungato di 38 cm e con le carreggiate allargate di 9,6 cm davanti e di 11,5 cm dietro, mentre la lunghezza è aumentata di 26,6 cm per aumentare la deportanza. Quest'ultima è doppia rispetto alla Valkyrie e permette alla Aston Martin Valkyrie AMR Pro di raggiungere un'accelerazione laterale di oltre 3G. Quando al motore, il 6.5 V12 aspirato costruito da Cosworth è stato modificato per raggiungere i 1.000 CV a circa 11.000 giri senza l'ausilio di alcun sistema ibrido. La carrozzeria, invece, verrà realizzata completamente in fibra di carbonio; altri materiali esotici saranno utilizzati per i bracci trasversali delle sospensioni, per il parabrezza e i finestrini laterali. Tutto questo per avere un livello globale di prestazioni che si avvicinano a quelle di un'auto di Formula 1. L'obiettivo è completare un giro dello storico tracciato di Le Mans in 3 minuti e 20 secondi, ovvero i tempi attualmente registrati dalle vetture LMP1, le auto più veloci che corrono la corsa più famosa del mondo. “L'intero programma Valkyrie è stata un'avventura straordinaria nel campo dell'ingegneria. Espressione della passione e dell'esperienza che si trovano all'interno di Aston Martin. La AMR Pro è la testimonianza del nostro impegno per le prestazioni pure, un dna che risalterà nelle nostre prossime auto" ha detto il boss di Aston Martin Tobias Moers. Continua su GQ

martedì 12 gennaio 2021

Aston Martin e Zagato insieme per una serie limitata che si vende solo "in coppia"


Quando chi acquista un'auto decide di spendere diversi milioni di euro per portarsi a casa qualcosa di straordinario, le strade per distinguersi dalla "massa" di ricconi privi di gusto sono sostanzialmente due: cercare un pezzo d'epoca o una youngtimer rara, oppure commissionare una one-off, ovvero un modello costruito su misura che non verrà mai più replicato. E poi ci sono le sfumature, come le Aston Martin V12 Zagato Heritage Twins costruite da R-Reforged un atelier di personalizzazione la cui sede centrale è in Svizzera, ma che per questo progetto opera nel Regno Unito, a Warwick. La stessa definizione di "Twins" lascia intuire che si tratta di una coppia di vetture - nel senso che si possono comprare solamente in coppia in versione Coupé e Speedster - mentre la presenza del cognome del famoso carrozziere milanese è dovuto alla celebrazione del secolo di attività. Continua su La Stampa

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domenica 11 ottobre 2020

Aston Martin DBX, la prova - prestazioni ed eleganza in stile british


Di mattina presto l'autobahn che costeggia il circuito nel Nurburgring è deserta. È il momento migliore per provare la velocità massima di un'auto, perché c'è poco traffico e l'aria fresca è carica di ossigeno. Il tachimetro indica 297 km/h e i due turbo soffiano da sotto il cofano come due draghi nelle fiabe medievali. Siamo al volante della Aston Martin DBX e abbiamo già superato la punta massima dichiarata di 5 km/h, anche se ovviamente lo strumento è leggermente ottimista. Ma quello che impressiona di più, non è la velocità - i 550 CV del 4 litri V8 bi-turbo fanno il loro lavoro - ma la facilità con cui la SUV di Gaydon si conduce, anche a un andatura prossima ai 300 orari. Non ci sono dubbi che il comportamento su strada sia nel podio dei pregi di quest'auto. Ma prima di scoprire gli altri due vale la pena di ricordare che la DBX è una delle auto più attese sul mercato e ora finalmente è arrivata. I motivi di questa trepidazione sono molteplici: Aston Martin ha diffuso le prime foto quasi due anni fa, ma nel frattempo, la sua situazione finanziaria è peggiorata e la proprietà ha vissuto diverse vicende. Continua su La Stampa

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martedì 22 settembre 2020

Le nuove Aston Martin 007 limited edition


Aston Martin e James Bond hanno un rapporto speciale. Da quando è apparsa la mitica DB5 per la prima volta, l'agente segreto al servizio di Sua Maestà si è affidato alle sportive britanniche tantissime altre volte. Anche nel prossimo capitolo della saga di 007, che uscirà a novembre, le Aston Martin avranno un ruolo da protagoniste. In No Time to Die, infatti, ne compariranno almeno quattro: l'immancabile DB5, la V8 degli anni Settanta/Ottanta, la DBS Superleggera e la hypercar Valhalla, che è prossima al debutto. Così, per celebrare al meglio l'arrivo del 25° film di 007, a Gaydon hanno realizzato due edizioni speciali - con il contributo della EON Productions e della Metro Goldwyn Mayer Studios - partendo dalla Vantage e dalla DBS Superleggera e le hanno chiamate 007 limited edition. Aston Martin e James Bond, dunque, sono ancora insieme. Entrambe le serie speciali sono state realizzare dalla divisione Q by Aston Martin, che si chiama esattamente come l'ufficio che si occupa dei progetti speciali nei film di 007, con l'intento di offrire il massimo in termini di servizi di personalizzazione. Continua su GQ

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sabato 13 giugno 2020

Aston Martin DB5, il ritorno di «Goldfinger»

La Aston Martin DB5 è senza dubbio una delle auto più famose del mondo, di quelle che anche chi non sa nulla di automobili è in grado di riconoscere o di associare a qualcosa, in questo caso 007. La coupé inglese, infatti, è l'auto per eccellenza di James Bond, che l'ha guidata per la prima volta nel 1964 nel mitico Goldfinger. La Aston Martin DB5 era appena arrivata sul mercato; un'apparizione piuttosto fugace, visto che è stata prodotta solo dal 1963 al 1965 e in meno di 900 esemplari. Ma l'immortalità non ha nulla a che fare con il tempo di esposizione, quanto piuttosto sulla qualità di quest'ultimo. La DB5 ne è un esempio perfetto e la sua fama cinematografica lo è ancor di più. Fama che a Gaydon hanno deciso di sfruttare, creando una copia perfetta dell'auto che l'agente segreto al servizio di Sua Maestà guida in Goldfinger. Una vera replica, ma aggiornata con una serie di tecnologie moderne che ne aumentino la qualità e la rendano più affidabile. Un'operazione ad alto tasso nostalgia in cui sono sono stati coinvolti anche la EON Production, ovvero la compagnia che produce tutti i film di 007, e il premio Oscar Chris Corbould, cioè il supervisore degli effetti speciali delle pellicole di Bond che è stato responsabile per tutte le modifiche. Continua su GQ

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venerdì 14 febbraio 2020

Aston Martin Vantage Roadster, eleganza assoluta

La Aston Martin Vantage Roadster è pronta a debuttare sul mercato. Per averla bisognerà aspettare la primavera ed essere pronti a spendere circa 160.000 euro. È questo il prezzo per mettersi in garage una delle spider più belle, aggressive ed eleganti che si siano mai viste. Già la versione coupé, lanciata nel 2018, ha fatto scalpore per il suo stile, ma questa «scoperta» con il suo tettino in tela è ancora più esclusiva. A questo proposito, per assaporare le gioie della guida a cielo aperto bastano 7 secondi - secondo Aston Martin è il sistema più veloce in commercio - e non serve nemmeno fermarsi, ma basta procedere entro i 50 km/h. Poi bisogna solo affondare il gas e godersi il ruggito gutturale del 4 litri V8 bi-turbo. Continua su GQ

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venerdì 22 novembre 2019

Aston Martin DBX, nemmeno il più sportivo dei marchi britannici può fare a meno del Suv


È dal 2015 che si parla della DBX, ovvero da quando il primo Suv firmato Aston Martin comparve sotto forma di concept car. Ora quasi cinque anni dopo la crossover di Gaydon è realtà e asserire che se ne sentisse o meno la mancanza è una questione vecchia come il mondo: è più importante il portafoglio o il cuore? Domanda oziosa quando si parla di industria automobilistica e del resto il  mercato dei Suv di lusso è una torta grossa e preziosa di cui tutti vogliono una fetta. Continua su La Stampa

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martedì 23 luglio 2019

Aston Martin Valhalla, la nuova hypercar di James Bond

Dopo Valkyrie ecco Valhalla. È questo il nome che Aston Martin ha scelto per la sua ultima creatura che dovrebbe arrivare sul mercato il prossimo anno, quasi in coincidenza con l'uscita del nuovo film di James Bond. La saga di 007 è arrivata alla venticinquesima pellicola e il titolo definitivo dell'episodio del "giubileo" potrebbe essere Shatterhand. Non ci sono ancora molte informazioni a riguardo, ma sembra che l'agente segreto al servizio di Sua Maestà si metterà al volante di ben tre Aston Martin diverse. Una potrebbe essere l'elettrica RapidE e un'altra la nuovissima Valhalla. Se così fosse l'operazione sarebbe simile a quella già fatta con Spectre dove Bond guidava una DB10, che tuttavia era solo un prototipo anche se poi ha ispirato il design della nuova Vantage e della DB11. Continua su GQ

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mercoledì 1 maggio 2019

Aston Martin Zagato, paghi una prendi due

Quest'anno Zagato compie cento anni. Un periodo in cui la storica carrozzeria milanese ha legato il suo nome a quello dei brand più famosi del mondo dell'auto. Ma negli ultimi anni la collaborazione con Aston Martin è diventata molto più stretta e per celebrare questo speciale compleanno la Casa britannica sta portando a termine una vettura speciale. Si chiama DBS GT Zagato e fa parte del progetto DBZ Centenary Collection che riassume sessanta anni di storia sull'asse Gaydon-Milano. La nuova DBS GT Zagato sarà un'evoluzione della DBS Superleggera e avrà un design ispirato a quello della storica DB4 GT Zagato prodotta tra il 1960 e il 1963. Continua su GQ

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martedì 12 marzo 2019

Aston Martin Valkyrie, 1.000 CV non bastano

Sono ormai quasi due anni che si parla della hypercar Aston Martin, che all'inizio non aveva nemmeno un nome ma soltanto una sigla a definirla. Oggi, però, la Valkyrie è quasi pronta per essere commericializzata in pochissime unità (non più di 150) e a un prezzo stratosferico (circa 3 milioni di euro). Sotto il cofano posteriore si trova il 6.5 V12 aspirato costruito dalla Cosworth che lo ha progettato con gli stessi criteri in voga nella Formula 1 degli anni Novanta, ma utilizzando i materiali più all'avanguardia. Eroga 1.000 CV a 10.500 giri, con il regime massimo di rotazione fissato a 11.000 giri e il picco di coppia di 740 Nm raggiunto a 7.000 giri. Ma non è finita qui, perché bisogna aggiungere il boost dato dal sistema KERS che è del tutto simile a quello delle Formula 1 moderne. L'output totale del powetrain, dunque, è di 1.160 CV a 10.500 giri, con 900 Nm di coppia a 6.000 giri. Continua su GQ

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giovedì 30 agosto 2018

Aston Martin, torna in produzione la DB5 di James Bond: 25 pezzi da 3 milioni di euro l’uno

La storia è una di quelle cose che non si possono comprare. O ce l’hai o non ce l’hai. E nell'industria automobilistica è un plus non da poco. Dunque quei marchi che hanno una storia consistente alle loro spalle, se la tengono stretta e trovano ogni modo per farla fruttare. All’Aston Martin sono maestri in questo anche perché sono in possesso di alcune icone immortali come la DB4 e la DB5 rese celebri per terra e per mare dai numerosi film di James Bond. Anche chi non è appassionato d’auto non può fare a meno di rimanere a bocca aperta al cospetto di una di queste splendide coupé degli anni Sessanta. Chi è appassionato, invece, sogna a occhi aperti, mentre chi oltre alla passione ha anche un conto in banca bello gonfio può privarsi di 2,75 milioni di sterline più le tasse e ordinare una “nuova” Aston Martin DB5 “Goldfinger”. Continua su La Stampa


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lunedì 9 luglio 2018

Aston Martin DBS Superleggera, figlia del vento

Poche case automobilistiche sono abili come la Aston Martin nell’allestire versioni speciali di un modello, modificandone il carattere e ringiovanendone l’immagine. Un’abilità maturata nella scorsa decade, quando non c’erano risorse per progettare modelli completamente nuove e l’unica possibilità era rinfrescare quelli esistenti. Ma ora è tutto diverso, perché la DB11 è nuova fiammante e preparare una variante più estrema è una scelta ben ponderata. Ecco dunque la DBS Superleggera che prende il posto della precedente Vanquish S e rispolvera un nome ricorrente nella storia del marchio di Gaydon che negli anni Cinquanta e Sessanta si era affidato al carrozziere italiano per vestire i suoi modelli più veloci. La Superleggera pesa dunque meno della DB11 V12 da cui deriva e l’ago della bilancia è sceso da 1.710 a 1.693 kg principalmente grazie all’utilizzo della fibra di carbonio per la carrozzeria, portiere a parte che rimangono in alluminio. Continua su GQ

giovedì 17 maggio 2018

Aston Martin Vantage V600 2018, solo 14 e su misura

Nella lunga storia della Aston Martin ci sono stati un’infinità di modelli speciali, tra cui la Vantage V600 del 1998, ovvero la versione più estrema della prima sportiva costruita a Gaydon nell’era moderna. Sotto il cofano c’era un 5.3 V8 bi-turbo che erogava 600 CV, in un’epoca in cui ne bastavano la metà per fare di un’auto una vera sportiva. Oggi la Vantage V600 rinasce, o meglio rinascerà in soli 14 esemplari – metà coupé e metà cabriolet – a partire dalla fine dell’anno. Tranne il nome le due auto non hanno nulla in comune, a partire dai cilindri che su questa Vantage sono 12 e non 8 perché il motore deriva da quello della vecchia DB9. L’altra particolarità di questa piccolissima serie di auto è che sono state create su commissione di un ignoto cliente, partendo peraltro dalla generazione di Vantage precedente e non da quella che arriverà sul mercato tra poco. Continua su GQ