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lunedì 24 giugno 2019

Anche su Google Maps arrivano le segnalazioni degli autovelox

Di tutti i progetti mai sviluppati da Google, escludendo il motore di ricerca, Maps è il più popolare. Il servizio di navigazione di “Big G” finora ha sommato ben 5 miliardi di download. Ovviamente aiuta il fatto che sia preinstallato in quasi tutti gli smartphone Android, ma a parte questo bisogna anche contare la sua natura polivalente, visto che si può consultare tranquillamente anche dal pc. Ad ogni modo è Maps il navigatore più usato da chi si sposta in auto, battendo anche Waze che comunque dal 2013 è di proprietà di Google e che mantiene la sua peculiarità di funzionare principalmente grazie agli utenti. Questi condividono automaticamente la loro posizione e possono anche interagire. Il rovescio della medaglia è la scarsa verifica dei dati che porta a una minore affidabilità. Continua su La Stampa

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lunedì 10 giugno 2019

Le 5 app per andare in vacanza tranquilli

Per brevi o lunghe che siano, le possibilità vacanziere offerte dal calendario sono davvero tante. Che si voglia fare una tranquilla gita fuori porta, visitare una capitale europea, andare al mare, in montagna oppure organizzare una vacanza intercontinentale, l’importante è trovare il tempo per staccare la spina. Ma per partire e viaggiare in serenità è anche bene essere organizzati e in questo ci sono diverse app che possono dare una mano. Così abbiamo selezionato quelle che a nostro avviso sono più utili. Continua su Boggi

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sabato 12 gennaio 2019

“Ludicrous fart”, Elon Musk regala ai clienti Tesla l’app Emission testing che “fa le puzze”

Nonostante Elon Musk si avvicini rapidamente alla soglia dei 50 anni, non ha perso la voglia di scherzare, anche in maniera infantile. Vi ricordate il palloncino per fare le “puzze” che andava di moda qualche lustro fa, quello su ci si sedeva sopra e... “prot”? Ecco, forse al vulcanico imprenditore sudafricano manca questo genere di gadget e forse pensa di non essere l’unico a sentire questa mancanza. Dunque ha pensato bene di dotare le Tesla di una funzione elettronica per simulare una flatulenza. Continua su La Stampa

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giovedì 19 luglio 2018

Michelin Track Connect, in pista con Porsche 911 GTS e GT3

Dopo avervi raccontato che cosa è e soprattutto come funziona il sistema Michelin Track Connect nella teoria è ora di passare alla pratica e dunque di scendere in pista. Davanti a me c'è un'interessatissimo gruppetto di Porsche, quasi tutte gommate con le Michelin Pilot Sport Cup 2 in versione Connect, cioè dotate del sensore brevettato che si interfaccia con il ricevitore Bluetooth nell'abitacolo e da lì con lo smartphone del pilota attraverso una app pensata specificamente per l'utilizzo amatoriale in pista, quello tipico dei track day. L'idea è quella di permettere al pneumatico di dialogare con il guidatore per informarlo sulla temperatura e sulla pressione di ogni singola gomma in tempo reale e per suggerirgli gli aggiustamenti volti a ottenere il miglior comportamento dell'auto in pista. Eccomi dunque pronto ad avviare i boxer, rigorosamente con la mano sinistra e a fare qualche giro con: 718 Cayman GTS, 911 GTS Carrera 2 e Carrera 4, 911 GT3. Continua su Motor1

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sabato 14 luglio 2018

Michelin Track Connect, l'app per gestire le gomme nei track day

Se avete la fortuna di possedere un'auto sportiva con la “S” maiuscola, tipo con qualche quadrupede di quelli giusti sul cofano, e se avete anche l'ardire di portarla in pista, allora il dispositivo di cui sto per parlare fa sicuramente al caso vostro. Si chiama Michelin Track Connect ed è una app pensata specificamente per l'utilizzo amatoriale in pista, quello tipico dei track day. Funziona con una versione particolare dei Pilot Sport Cup 2, denominata anch'essa Connect e dotata di un sensore sotto il battistrada. Ma prima di entrare nei dettagli è interessante sottolineare come lo sviluppo di questo sistema sia partito dalle esigenze e dall'esperienza degli utenti e non dai freddi calcoli di un reparto marketing. Il lavoro di co-sviluppo con i piloti amatoriali, infatti, è durato un anno e mezzo, ma ancora prima che iniziasse Michelin aveva indagato tra gli appassionati e i soci dei club per capire quali aspetti relativi al veicolo e alla guida ritenessero perfettibili per migliorare l'esperienza della guida sportiva. Continua su Motor1

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