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venerdì 27 agosto 2021

Una mostra del Mauto celebra i 100 della Lancia Lambda


La leggendaria Lancia Lambda compie cento anni e il Museo dell'Automobile di Torino ha deciso di celebrare questa ricorrenza con un'esposizione dedicata che inizierà il prossimo 4 settembre. Verranno esposti dieci esemplari tra cui la Lambda persona di Vincenzo Lancia, che è di proprietà del museo. Fu proprio il fondatore della Lancia a guidare il primo prototipo della Lambda sulla salita del Moncenisio: era il 1° settembre 1921. La versione definitiva venne poi presentata al pubblico un anno dopo, sia al Salone di Parigi che a quello di Londra e le consegne iniziarono nel corso del 1923. Da quell'anno e fino al 1931 fu venduta in ben 12.998 esemplari, suddivisi in nove serie. Ancora oggi si ricorda per essere stata la prima auto al mondo con carrozzeria a struttura portante (brevetto del 1919) in sostituzione del telaio a longheroni tipico delle carrozze e delle auto costruite fino a quel momento. Continua su La Stampa 

lunedì 9 agosto 2021

Le Alfa Romeo saranno solo elettriche dal 2027, le Lancia dal 2024


Stellantis chiude il primo semestre 2021 e la conferenza di presentazione dei risultati è anche l'occasione per l'ad Tavares per parlare del prossimo futuro del Gruppo. Per quanto riguarda i marchi italiani, Alfa Romeo avrà la sua prima auto 100% elettrica nel 2024, mentre dal 2027 e limitatamente ad alcuni mercati, porterà sul mercato solamente auto a batteria. La stessa sorte toccherà a Lancia ma con un anno di anticipo, dunque 100% elettrica dal 2026 in poi; a questo proposito, anche DS diventerà 100% elettrico, ma già dal 2024 L'altra grande novità riguarda Fiat, che nel 2023 tornerà nel segmento B abbandonato nel 2018 con l'uscita di scena della Punto, ma è ancora presto per sapere se con un modello ibrido o 100% elettrico. Informazioni più dettagliate arriveranno con il piano industriale che potrebbe essere pronto per la fine del 2021 o al massimo per l'inizio del 2022. Nel frattempo, considerando gli altri brand, Tavares ha parlato del lancio di "undici modelli 100% elettrici e dieci plug-in hybrid nei prossimi due anni". Tra questi ci saranno sicuramente la Alfa Romeo Tonale e poi una serie di vetture Citroen, Dodge, DS, Jeep, Maserati, Opel e Peugeot, suddivise tra ibride plug-in ed elettriche. Le BEV - Battery Electric Vehicle - saranno Citroen, Opel, Peugeot e Maserati. L'ultima è già nota e si tratta della nuova generazione della coupé GranTurismo. A proposito del marchio modenese, Tavares ha confermato il ritorno in attivo con un risultato operativo di 29 milioni di euro e una quota in crescita in tutti i mercati "Maserati ha un forte potenziale di crescita. Abbiamo tante idee per rendere il brand più redditizio e più attraente" ha commentato l'ad di Stellantis. Continua su La Stampa

sabato 6 marzo 2021

Primi segnali di Stellantis: Lancia è in cerca di rilancio e SRT viene riassorbita nel Gruppo


Il primo piano industriale e di prodotto di Stellantis è atteso entro l'estate, ma intanto qualcosa inizia a muoversi nella gestione dei quattordici (quindici contando anche Vauxhall) brand del Gruppo figlio della fusione tra FCA e PSA. La sponda americana ha comunicato da poco la chiusura della divisione SRT - Street & Racing Technology - dedicata alle versioni ad alte prestazioni del brand Dodge, che peraltro ha un portafoglio prodotti piuttosto obsoleto. Noti soprattutto tra gli appassionati, i modelli SRT hanno sdoganato potenze stratosferiche sotto il cofano di modelli tutto sommato popolari, come la Challenger Demon da 840 CV (unica vettura di serie al mondo in grado di alzare le ruote anteriori in partenza) o la Charger Redeye da 797 CV. D'ora in avanti, invece, gli specialisti della SRT proseguiranno il loro lavoro all'interno di una struttura più ampia e in sinergia con tutti gli altri marchi. Continua su La Stampa

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martedì 12 maggio 2020

Lancia Aurelia, 70 anni fa nasceva il primo V6 stradale del mondo

Anche se ha appena compiuto 70 anni, la storia della Lancia Aurelia inizia ben prima della fine della Seconda guerra mondiale. Nel 1943, infatti, la direzione tecnica del marchio torna a Torino dopo il precauzionale esilio a Padova e nel 1944 iniziano le sperimentazione per il modello che avrebbe sostituito la Aprilia alla fine delle ostilità. Continua su La Stampa

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domenica 15 marzo 2020

La Lancia Ypsilon diventa ibrida

Anche la Lancia Ypsilon diventa ibrida. La nuova versione si chiama Hybrid Ecochic e utilizza lo stesso powertrain elettrificato che ha debuttato sulle Fiat 500 e Panda. Si tratta di un sistema mild hybrid, compatto, economico e semplice che viene abbinato al motore 1.0 FireFly 3 cilindri ed eroga 70 CV a 6.000 giri e 92 Nm di coppia a 3.500 giri. Il propulsore può contare sul supporto di un alternatore-generatore elettrico da 3,6 kW di potenza e 12 volt di tensione, a sua volta collegato a una batteria al litio da 11 Ah. In questo modo viene recuperata energia in fase di frenata e decelerazione, viene conservata nella batteria e sfruttata sia per riavviare il motore dopo uno stop che per assisterlo in fase di accelerazione. Inoltre, il motore si spegne sotto i 30 km/h mettendo il cambio (a 6 marce) in folle. Rispetto alla versione con il classico 1.2 da 69 CV, la Lancia Ypsilon ibrida vede calare consumi ed emissioni del 24%, un vantaggio a cui si aggiunge quello dell'omologazione come veicolo ibrido, che comporta una serie di agevolazione fiscali, di circolazione e di accesso ad alcune zone a traffico limitato. Continua su GQ

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lunedì 10 febbraio 2020

Lancia Stratos Zero, mezzo secolo di avanguardia

La Lancia Stratos Zero compie 50 anni. Sì, questa specie di astronave che ancora oggi sembra arrivare direttamente dal futuro, in realtà è stata disegnata alla fine degli anni Sessanta e presentata al Salone di Torino nel 1970. Se ve lo state chiedendo, è alta solo 84 centimetri e ovviamente è una concept car, visto che con questa forma non avrebbe potuto rispettare nessuna misura di sicurezza nemmeno negli anni Settanta. Il suo stile, però, ha fatto epoca ed è stato di ispirazione per diverse altre automobili. Ma andiamo con ordine. Tutto inizia al Salone di Torino del 1970, dove un prototipo chiamato Zero, carrozzato da Bertone utilizza un motore V4 della Fulvia - reperito da un demolitore - in posizione centrale posteriore. Continua su GQ

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giovedì 26 dicembre 2019

Lancia Delta, 40 anni fa debuttava al Salone di Francoforte

Quaranta anni fa il mondo andava a un'altra velocità. Non c'erano gli smartphone, le e-mail, i social, le fotocamere digitali e tante altre cose. Ai Saloni delle auto tutto era cartaceo, si scambiavano biglietti da visita e si distribuivano brochure. Proprio quaranta anni fa, al Salone di Francoforte, debuttava la Lancia Delta. E chissà in quanti avranno pensato che sarebbe diventata un mito così longevo da essere ancora uno dei soggetti preferiti degli youtuber. Continua su La Stampa

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venerdì 13 dicembre 2019

Lancia Fulvia 1.6 HF, l’inizio della leggenda dei rally

Negli anni Sessanta le auto sportive erano per definizione a trazione posteriore, così quando la Lancia Fulvia HF vinse il Rally di Montecarlo nel 1972 a molti girò la testa. L’impresa compiuta dal leggendario “Drago” Sandro Munari nella notte del Col de Turini fece il girò del mondo. Tutti si chiedevano come quella piccola coupé senza il paraurti anteriore, con il cofano e il baule verniciati di nero opaco, riuscisse a danzare leggera e veloce tra le strette curve innevate delle montagne francesi. Continua su Autoappassionati

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domenica 25 novembre 2018

Lancia Stratos, la supercar in miniatura progettata per i rally

“A questa macchina è legata una parte importante della mia vita, dalle grandi battaglie per portare in porto un progetto da molti osteggiato, alla soddisfazione per la fiducia accordatami da Enzo Ferrari che consentì per la prima volta di fornire i suoi motori al di fuori di Maranello, all’emozione di veder prendere forma quello che avevamo concepito e desiderato, fino ai successi sportivi irripetibili conquistati”. Con queste parole Cesare Fiorio, allora numero uno del Reparto Corse Lancia, ricorda la Stratos, una vettura mitica che ha segnato un epoca, sia per il suo stile che per i suoi risultati sportivi. Tutto inizia al Salone di Torino del 1970, dove un prototipo chiamato Zero, carrozzato da Bertone e disegnato da Marcello Gandini (padre anche della Lamborghini Countach) utilizza il motore della Fulvia in posizione centrale posteriore. Un anno dopo, sempre a Torino viene presentata la concept car Stratos HF, spinta dal motore V6 della Dino Ferrari, che però – precisa il comunicato – non verrà utilizzato. Continua su Autoappassionati

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martedì 25 settembre 2018

Lancia Delta Futurista, il ritorno del mito (per pochi)

Quando nel 1995 le ultime Lancia Delta Integrale sono uscite dalla linea di montaggio si è chiusa definitivamente un’epoca e la Deltona è entrata immediatamente nell’empireo delle auto più leggendarie di sempre. La produzione era di fatto già terminata nel 1993, ma la fame di Delta era così tanta che venne approntata un’ultima serie speciale; 173 esemplari per una Dealer’s Collection che ha fatto fare affari d’oro alle concessionarie Lancia. Poi la fine, l’oblio e una mai sopita speranza che a Torino tornassero sui propri passi, ridando nuova vita alla Integrale. E invece nulla di fatto. La Delta seconda serie era così distante dalla prima che persino la terza degli anni Duemila aveva più senso, pur non avendo nulla in comune con la mitica “Evo”. Un progetto così perfetto che è durato quasi venti anni, considerando che la prima Delta è nata nel 1979, e che ha spadroneggiato per quasi un decennio nel mondiale rally. Continua su GQ

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martedì 12 giugno 2018

Lancia Delta, la storia di un mito – Seconda Parte

Nel maggio del 1986 la Delta ha già sette anni e nessuno avrebbe da ridire se venisse sostituita da un modello inedito, magari anche con un altro nome. L’arrivo della prima HF 4WD, tuttavia, spariglia completamente le carte in tavola. È un’auto che praticamente non ha concorrenti. Abbina il comfort e la qualità di una vettura da famiglia con le prestazioni di una vera sportiva, con il plus della trazione integrale permanente. Il differenziale anteriore è libero, quello centrale è di tipo epicicloidale e lavora insieme a un giunto viscoso Ferguson ripartendo la coppia motrice al 56% sull’asse anteriore e al 44% sull’asse posteriore, quello posteriore è di tipo Torsen e ha una percentuale di bloccaggio massima del 70%. Un sistema che permette di utilizzare sempre al meglio ognuno dei 165 CV e dei 29 kgm di coppia del 2 litri 4 cilindri turbo. Continua su Autoappassionati

sabato 9 giugno 2018

Lancia Delta, la storia di un mito – Prima parte

Chi nel settembre 1979 si è trovato al Salone di Francoforte davanti allo stand Lancia ad ammirare la neonata Delta, sicuramente non ha immaginato che quel giorno iniziava uno dei capitoli importanti della storia dell’auto. Ma andiamo con ordine. Verso la metà degli anni Settanta la Casa Torinese – ormai da alcuni anni all’interno del Gruppo Fiat – mette in cantiere la nuova “piccola di casa” che avrebbe affiancato la Beta raccogliendo allo stesso tempo l’eredità della Fulvia. La meccanica è moderna, dunque tutt’avanti come quella della Ritmo, i motori sfruttano le sinergie del Gruppo e il design è firmato da Giorgetto Giugiaro. La Delta è subito un successo e vince l’Auto dell’Anno nel 1980, rimanendo a tutt’oggi l’unica Lancia ad avere ricevuto questo premio. La gamma iniziale è piuttosto semplice, con il 1.3 e il 1.5 a benzina da 78 e 85 CV. I rally sono ancora lontani ma i prodromi ci sono già. Continua su Autoappassionati

sabato 26 maggio 2018

Quando eravamo Re: le auto degli anni Ottanta che hanno fatto la storia del Gruppo Fiat

Spesso di parla degli anni Ottanta come l’ultimo periodo d’oro dell’industria automobilistica, quando ancora l’attenzione ai costi non era ossessiva, le piattaforme non così comuni o modulari e le gare molto più importanti. Dall’unione di questi tre fattori potevano nascere auto di serie spettacolari, modelli assurti a imperitura memoria ed entrati direttamente nella leggenda, senza dover per forza costare un occhio della testa o essere prodotti in pochissimi esemplari. Oggi questi modelli sono sempre di meno e anche quando si parla di FCA non si possono fare eccezioni. Tanto per fare un esempio, pensate a quante auto di serie hanno un corrispettivo impegnato in qualche competizione: a parte le Abarth 595 e 125 Spider, nessuna. Ma fino a qualche lustro fa non era così e non c’era nemmeno bisogno di un coinvolgimento nelle gare per vedere nascere delle vetture particolari. Ecco quindi una bella lista delle 10 auto degli anni ottanta che hanno segnato indissolubilmente il decennio e la stessa Fiat o chi per lei che le mise sul mercato. Continua su Autoappassionati

giovedì 25 gennaio 2018

Lancia 037, il “Gruppo B” ruggisce ancora, anche nelle aste

Se c’è una categoria di auto capace di generare ancora il famoso “effetto wow” anche a 30 anni di distanza, questa è quella delle Gruppo B. Sebbene questo raggruppamento abbia avuto una vita brevissima - dal 1983 al 1986 - e le auto omologate con le sue specifiche siano poco più di una manciata, il suo regolamento tecnico ha dato vita ad alcuni “mostri” entrati istantaneamente nella leggenda e destinati a non muoversi più da lì. Sono l’Audi Quattro S1, la Ferrari 288 GTO, la Ford RS 200, la Lancia Delta S4, la Peugeot 208 T16 e la Porsche 959. Auto che hanno popolato i muri delle camerette e i sogni di milioni di adolescenti, con le loro linee eccessive e le prestazioni in grado di spaventare anche le Formula 1. Ma anche auto che si sono velocemente estinte dopo il terribile incidente in cui persero la vita Toivonen e Cresto. Continua su La Stampa

martedì 29 dicembre 2015

Abarth e Autodelta, quando l'Italia andava di corsa


Avete presente il gioco delle associazioni mentali? Bene, allora provate a chiedere a un vostro amico anche a un passante, cose gli viene in mente parlando di corse automobilistiche in Italia. Ferrari, sarà inequivocabilmente la risposta. Con il disimpegno della Lancia dai rally, dell'Alfa Romeo dai campionati turismo e con l'Abarth confinata ai monomarca, rimane solo il Cavallino Rampante a presidiare l'immaginario comune. Eppure non è sempre stato così, ci sono stati tempi in cui esistevano scuderie famose per il loro impegno sportivo con auto derivate dai modelli di serie. Erano gli anni Sessanta, quelli in cui in Italia esplodeva la motorizzazione e l'auto era ancora vista come una cosa positiva, da conquistare, come un piacere.

continua su Omniauto

mercoledì 31 ottobre 2012

C'era una volta la Lancia



C'era una volta la Lancia, un marchio automobilistico di Torino, che faceva auto di lusso e con una tecnica di avanguardia. C'era una volta la Lancia, un costruttore italiano, che dominava i rallies mondiali ed era anche sinonimo di eleganza. C'era una volta la Lancia, l'unica marca italiana apprezzata anche dai francesi, che popolava i sogni di tanti ragazzi. C'era una volta la Lancia. Oggi ne è rimasto poco; domani, probabilmente, non ne rimarrà nulla. Il brand ha perso appeal, ha detto Sergio Marchionne. Purtroppo non gli si può dare torto; gli si può solo rimproverare di essersene accorto con un filo di ritardo, una ventina di anni più o meno. Tanto tempo è passato dall'uscita di produzione dell'ultima auto che abbia portato con onore il nome Lancia, la Delta Integrale. E poco di meno é trascorso dal pensionamento della Thema, l'ultima berlina di prestigio degna di rispetto prodotta in Italia. Dopo di loro il nulla.


Sulla scorta dei principi del taglio dei costi e delle piattaforme comuni, il bagaglio tecnico-ingegneristico della Lancia é andato perduto e sono nati dei mostri come il trio Tempra-Dedra-155. Tutto ció accadeva negli stessi anni in cui il gruppo Volkswagen iniziava a percorrere la stessa strada, ma in maniera vincente, trasformando un marchio poco noto come Audi in un brand di lusso. Del resto quando si pagano con soddisfazione i 5.000€ in più che ballano tra una Golf e una A3, che hanno costi industriali pressoché identici, ci si puó solo togliere il cappello di fronte a una gestione aziendale perfetta.

In Fiat le cose sono andate un po' diversamente...Per decenni si è guardato solo al mercato domestico, pensando a inglobare i concorrenti (Lancia nel '68 e Alfa Romeo nel '86), senza mantenere le specificità tecniche e smettendo di investire sul prodotto. I risultati sono palesi. Lancia é un marchio praticamente defunto che riesce a vendere un solo modello, la Ypsilon; Alfa Romeo resta a galla grazie ai tantissimi amanti del marchio che ancora conserva e a due auto di buon successo come la Mito e la Giulietta, che sono comunque di derivazione Fiat.

In buona sostanza, la situazione è tragica. I grandi marchi automobilistici decaduti sono una brutta gatta da pelare per chiunque. Di contro i grandi successi, come Audi, si costruiscono con un investimento costante nel tempo e soprattutto con le idee ben chiare sul da farsi. Probabilmente la lenta agonia della Lancia sta per giungere al termine. I lancisti più radicali forse saranno contenti: meglio la gloria eterna che l'abominio terreno. Ma tanti appassionati di auto lo saranno meno, soprattutto pensando a quante grandi occasioni sono state sprecate prima di arrivare a questo epilogo.

Segumi su Facebook e Twitter

domenica 18 marzo 2012

Auto leggendarie: Lancia Delta S4

Lei è “il mostro”, l’arma definitiva del Gruppo Fiat per primeggiare nel precocemente defunto Gruppo B. Creata da un team misto Abarth-Lancia guidato dall’ Ing. Lombardi, è tutt’ora una delle auto che fanno fibrillare gli appassionati. Le prestazioni incredibili (oltre 500cv e uno 0/100 da poco più di due secondi), il grande riguardo con cui la trattavano anche i migliori piloti, il potenziale inespresso e la tiratura limitatissima degli esemplari stradali (200) le consegnano un posto speciale nell’Olimpo dell’automobile. Fu la prima Lancia a sperimentare la trazione integrale ed era spinta da un innovativo propulsore di soli 1759cc di cilindrata, ma alimentato sia da un compressore volumetrico Volumex (brevetto Abarth) che da un turbo compressore. Fu prodotta solo nel 1985, ma basta assistere ad una gara in salita dove lei sia presente per osservare l’affetto e il rispetto che tutt’ora le riservano gli appassionati.


venerdì 21 ottobre 2011

Nuova Lancia Thema, l'alternativa.

Alternativa a che cosa? 
Alle solite berline tedesche (Audi A6, BMW serie 5, Mercedes-Benz Classe-E) che da decenni si dividono la quasi totalità del segmento E del mercato europeo.Sgombriamo subito il campo da eventuali equivoci. La nuova Lancia Thema non è esattamente una Lancia. È figlia del matrimonio Fiat-Chrysler, ma parla molto più americano che italiano. In buona sostanza si tratta di una Chrysler 300C, nome con il quale continuerà a essere venduta nei paesi anglofoni, riveduta e corretta sfruttando le nuove sinergie del Gruppo. Ecco quindi gli ottimi motori diesel italiani (della controllata VM di Cento), nuove sospensioni che le conferiscono un assetto meno "galleggiante", lussuosi allestimenti in pelle nostrana e tutta la tecnologia multimediale americana. Il risultato è una vettura che in strada si fa notare, con la sua presenza muscolosa ma elegante, che accoglie elegantemente chi siede al suo interno e che risulta piacevole e rilassante da guidare. Un'auto di rappresentanza perfetta, pronta a divorare chilometri in autostrada. Chi sceglierà di distinguersi spenderà meno rispetto alla concorrenza di matrice germanica e potrà contare su un equipaggiamento di serie più che completo, senza vedere lievitare il costo finale per l'aggiunta di optional considerati irrinunciabili. Di seguito i prezzi per il mercato italiano. BRUUUM!!!

Lancia Thema 3.0 V6 Multijet 190 CV Gold: 41.400 euro
Lancia Thema 3.0 V6 Multijet 190 CV Platinum: 43.900 euro
Lancia Thema 3.0 V6 Multijet 239 CV Platinum: 46.900 euro
Lancia Thema 3.0 V6 Multijet 239 CV Executive: 50.900 euro
Lancia Thema 3.6 V6 Pentastar 286 CV Platinum: 46.900 euro

martedì 30 agosto 2011

Arriva la nuova Panda e anche…

Non so voi ma io faccio fatica a ricordare una giornata come questa. Almeno per oggi il Gruppo Fiat ha monopolizzato l’attenzione della stampa specializzata mondiale. L’evento principale è la diffusione delle immagini ufficiali della nuova Panda, che come una stella cometa ha lasciato dietro di sè una scia di modelli (nuovi o rinnovati) e di notizie, che sembrano voler dire agli automobilisti, ma anche ai concorrenti, che il Lingotto non solo ha intenzione di giocarsi tutte le sue carte ma che vuole anche rilanciare.
In effetti, negli ultimi tempi si è parlato di Fiat a diversi propositi, tranne che al più importante, al core business dell’azienda. Le fabbriche, la fusione con Chrysler, il trasferimento della sede in Olanda, l’interesse di VW per Alfa Romeo..tutti argomenti che hanno distolto l’attenzione da ciò che Fiat (quando vuole) sa fare meglio, le automobili. Eccovi allora la terza generazione della Panda, che promette un salto di qualità e vuole riconfermarsi come leader indiscussa del segmento A. Un’auto intorno alla quale si gioca una partita importantissima, che non comprende solamente il confronto con il mercato, ma si allarga alla valutazione del rinnovato stabilimento di Pomigliano D’Arco, che dovrà garantire gli stessi standard qualitativi della tanto osannata fabbrica di Tichy.
Altre novità importanti sono l’aggiornamento della Grande Punto, che riceve i nuovi motori twinair e multijet sfoggiando una linea più pulita; e le nuove versioni, automatiche e integrali, della Freemont.  Anche la Lancia è in fermento; dopo il positivo lancio della nuova Ypsilon (che in agosto ha addirittura venduto più della 500), sono state diramate le fotografie ufficiali della Thema, complete della gamma di motorizzazioni che si incentra sul primo V6 diesel italiano, creato dalla VM Motori e affinato a Torino con il sitema multijet.

All’Alfa invece si lavora per il futuro, senza perdere di vista il presente. La strada presa con Mito e Giulietta sembra finalmente quella giusta, tant’è che le vendite in Europa sono praticamente raddoppiate. Quindi ecco i nuovi motori (e finalmente il cambio TCT) anche per la Mito e l’annuncio ufficiale della futura messa in vendita della 4C, unitamente a delle nuove foto in un colore più elegante. Per chi non lo sapesse la 4C è l’auto che sta risvegliando i cuori alfisti di mezzo mondo, una due posti a motore centrale con telaio in carbonio, mossa da un turbo benzina 1750 che si porta appresso solo 850kg; una vera sportiva Alfa come non se ne vedevano dal millennio scorso…
Per una sportiva che arriverà, ce ne sono tre che arrivano subito e sono marchiate Abarth: una Grande Punto SuperSport da 180cv e due 500: la prima si chiama Cabrio Italia, è veloce ed elegantissima, la seconda è essenziale ed arrabbiata..si chiama 695 Competizione.


Non vorrei sbagliarmi, ma penso che sotto la Mole stiano finalmente iniziando a capire che, ciò che fa davvero la differenza, è il prodotto…BRUUUM!