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venerdì 21 gennaio 2022

Audi RS Q e-tron, il mostro elettrico per la Dakar


La Audi RS Q e-tron è pronta a raccogliere la sfida del prossimo Rally Dakar che terrà gli appassionati con il fiato sospeso dal 1° al il 14 gennaio del 2022, quando diversi tipi di auto, camion e moto affronteranno i paesaggi dell'Arabia Saudita. Nel progetto della Audi RS Q e-tron è stata sintetizzata tutta l'esperienza della casa dei Quattro anelli, maturata in decenni di motorsport. Dal telaio tubolare del DTM (2004-2011), alla scocca in lamiera di acciaio per il rallycross (2017-2018), dalle monoscocche in CFRP dei prototipi del mondiale Endurance vittoriosi nella 24 Ore di Le Mans (1999-2016), alle vetture più recenti del DTM (2012-2020), fino alle Formula E (2017-2021). Tutte queste tecnologie si trovano in un'unica auto da corsa, un progetto costato diverse decine di milioni di euro, con l'obiettivo di mostrare le capacità dell'elettrico. Ma prima ancora delle prestazioni, l'attenzione è andata alla sicurezza, un aspetto fondamentale nelle gare in fuoristrada. La struttura portante e la cellula dell'abitacolo sono costituiti da un telaio a traliccio in tubi in acciaio altoresistenziale di derivazione aerospaziale L'equipaggio è protetto da pannelli in CFRP - carbonio misto a poliuretano termoplastico - rinforzati con lo Zylon, cioè un polimero termoindurente che impedisce la penetrazione di oggetti taglienti, schermando il pilota e il navigatore dal sistema ad alta tensione. Continua su GQ

domenica 12 dicembre 2021

Con la DesertX Ducati entra nell'enduro specialistico


Sabbia, dune e salti spettacolari, in uno scenario che più chiaro di così non potrebbe essere. Tra tutte le motociclette Ducati non ce n'è mai stata una come la nuova DesertX, che punta dritto agli appassionati dell'enduro, quello vero. E lo fa con una scheda tecnica che non lascia spazio a incertezze. La ruota anteriore misura 21 pollici e la posteriore 18 pollici, formando l'accoppiata da fuoristrada per eccellenza. La linea, invece, è un’interpretazione moderna delle linee delle maxi-enduro degli anni Ottanta ed è stata definita dal Centro Stile Ducati seguendo i criteri di essenzialità e robustezza. Al centro del telaio a traliccio in acciaio si trova il bicilindrico Testastretta 11° da 937 cc raffreddato a liquido e con distribuzione desmodromica, che eroga 110 CV a 9.250 giri e 92 Nm a 6.500 giri. Continua su La Stampa

lunedì 6 gennaio 2020

Dakar 2020, il ritorno all’avventura è in Arabia Saudita

Sarà l'Arabia Saudita lo scenario in cui si disputerà la Dakar 2020, che parte il 5 gennaio da Jedda e terminerà il 17 gennaio a Al Qiddiyah, dopo 7.856 km totali di cui 5.097 km (il 65%) sono prove speciali. L'edizione numero 42 della Dakar vedrà al via 572 piloti e 351 mezzi, con un aumento del 5% rispetto alla edizione 2019 che si è svolta in Perù. Di questi, 134 saranno auto e “side by side” - sorta di buggy costruiti partendo dai quad - 170 moto e quad e infine 47 camion. Considerando i piloti, invece, sono rappresentate ben 53 nazionalità, con in testa quella francese. Continua su La Stampa

Follow me on instagram -- Alessandro Vai

martedì 28 maggio 2019

Addio anche al Sud America, dal 2020 la Dakar si trasferisce in Arabia Saudita

La correlazione tra parole e fatti non è sempre certa e lineare. Come nel caso della Dakar, che sebbene da oltre dieci anni non si corra più tra Europa e Africa ha mantenuto la parte più esotica della sua denominazione originale. Quella Parigi-Dakar che dal 1979 è stata una delle corse più famose del mondo e che nel 2008 ha abbandonato il continente africano a causa delle minacce terroristiche in Mauritania. In quell’anno la competizione non si è tenuta ed è ritornata nel 2009 in uno scenario completamente nuovo, quello del Sud America. Il nome della città più famosa della Francia è sparito ma è rimasto quello della capitale del Senegal, a segnare una parziale continuità nel segno dell’avventura. Ma dal prossimo anno, dopo undici edizioni fra Perù, Argentina e Bolivia (nel 2019, solo Perù) , la Dakar sbarcherà in Arabia Saudita. Continua su La Stampa

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lunedì 21 gennaio 2019

Dakar 2019, prima vittoria per Toyota

Toyota ha vinto la Dakar 2019, categoria auto, spezzando il duopolio Mini-Peugeot che durava dal 2012 e permettendo a Nasser Al-Attiyah di portare per la terza volta in Qatar il trofeo per il primo posto. Al-Attiyah si è classificato dodicesimo nell'ultima tappa, quella tra Pisco e Lima, che è stata vinta da Carlos Sainz (Mini), davanti a Sébastien Loeb (Peugeot) e Cyril Despres (Mini). Per Toyota si tratta del primo successo alla Dakar, che era sfuggito anche negli anni d'oro della Celica. Quella del pilotata qatariota è stata una vittoria frutto di una condotta di gara perfetta, senza errori, ma anche di un grande supporto da parte della squadra e le navigatore Matthieu Baumel. Il pick-up Toyota Hilux, dal canto suo, ha confermato la fama di veicolo robusto aggiungendovi una ottima velocità sulla insidioisa terra peruviana. Continua su La Stampa

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mercoledì 16 gennaio 2019

Dakar 2019, il rally più duro del mondo si corre tutto in Perù: i numeri dell’edizione 41

Anche se non si corre più in Africa, la Dakar mantiene un certo fascino, se non altro per le condizioni di difficoltà uniche a cui sono sottoposti piloti e mezzi. Undici giorni di gara, suddivisi in dieci tappe - una giornata è di riposo - con partenza da Lima il 6 di gennaio e ritorno nella capitale peruviana il 17 gennaio. Per la prima volta, infatti, si correrà solo in Perù, visto che gli altri paesi sudamericani coinvolti in precedenza - Argentina, Bolivia e Cile - hanno alzato bandiera bianca per motivi geo-politici. L’edizione numero 41 della Dakar, dunque, si dipanerà lungo 5.541 km, di cui ben 2.889 di prove speciali; il fondo è per oltre due terzi sabbioso, e riporta così la scena su un terreno molto simile a quello della Dakar originale. Le categorie sono cinque: auto, moto, quad, camion e side-by-side, cioè una specie di dune baggy con il roll-bar. Continua su La Stampa

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lunedì 7 gennaio 2019

Dakar 2019, il rally più duro del mondo si corre tutto in Perù: i numeri dell’edizione 41

Anche se non si corre più in Africa, la Dakar mantiene un certo fascino, se non altro per le condizioni di difficoltà uniche a cui sono sottoposti piloti e mezzi. Undici giorni di gara, suddivisi in dieci tappe - una giornata è di riposo - con partenza da Lima il 6 di gennaio e ritorno nella capitale peruviana il 17 gennaio. Per la prima volta, infatti, si correrà solo in Perù, visto che gli altri paesi sudamericani coinvolti in precedenza - Argentina, Bolivia e Cile - hanno alzato bandiera bianca per motivi geo-politici. Continua su La Stampa

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