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sabato 11 dicembre 2021

Max Verstappen non ama solo le auto da corsa


Max Verstappen ama le auto, ma non solo quelle da corsa. Al contrario di molti piloti di Formula 1, che fuori dai circuiti non amano guidare, perché considerano le monoposto come il loro «ufficio», l'asso olandese è un grande appassionato di vetture sportive. Ma prima di vedere che cosa c'è nel suo garage, ricordiamo che domenica 12 dicembre è il giorno in cui si decidono le sorti del mondiale di Formula 1 2021. Attualmente Max Verstappen e Lewis Hamilton sono appaiati in classifica, entrambi con 369,5 punti. La gara di Abu Dhabi al circuito di Yas Marina, dunque, si annuncia come decisiva. Bisogna considerare, però, che nel computo della stagione, il pilota della Red Bull ha vinto una gara in più rispetto a quello della Mercedes. Questo vuol dire che a parità di punti, il primo sarebbe il vincitore. Vuole anche dire che in caso di doppio ritiro sarebbe Verstappen a vincere. Un'eventualità non così remota visto che in passato è già capitata, per esempio con Ayrton Senna e Alain Prost. In ogni caso, sembra che i due protagonisti non la stiano prendendo in considerazione. «I media ne parlano ma come pilota non ci penso. Io so solo che domenica cercherò di vincere», ha detto Max, a cui Lewis ha fatto eco: «Condivido, non spreco energie a parlare di ciò che non posso controllare. Al momento lo sento un mondiale come un altro, non mi considero il campione a inizio stagione ma come uno che lotta per il titolo. Infatti corro sempre con il n.44». Ovviamente, noi di GQ tifiamo per lo spettacolo e per una gara dura ma corretta e poi che vinca il migliore. Detto questo, nell'attesa diamo un'occhiata al garage di Max Verstappen. Continua su GQ

domenica 28 novembre 2021

La festa di addio alle corse di Valentino Rossi all'Eicma


La festa di addio alle corse di Valentino Rossi all'Eicma è stata tante cose: adrenalina, gioia, commozione e sorpresa. Emozioni vissute durante One More Lap, l’evento di Yamaha tenutosi presso l’Arena MotoLive di Eicma 2021 a Milano, durante il quale Valentino Rossi ha compiuto il suo ultimo giro di pista in compagnia di 9.000 fan (numero limitato a causa del Covid-19). Il nove volte Campione del mondo è rimasto sul palco per oltre un'ora e mezza, durante un show presentato da Federica Masolin. La giornalista di Sky Sport ha accompagnato Rossi in un viaggio nel tempo lungo ben sedici anni, quelli trascorsi da Valentino in Yamaha. Circondato dalle quattro Yamaha YZR-M1 di altrettanti mondiali vinti, il numero 46 si è presentato sul palco in sella ad una speciale Yamaha YZF-M1 60° anniversary. Ad accompagnare il Dottore nel viaggio tra le emozioni della sua carriera c'era anche Linus, Direttore Artistico di Radio Deejay. Con la complicità che contraddistingue due amici di lunga data, il campione ha raccontato aneddoti e curiosità, un vero e proprio dietro le quinte che ha strappato sul viso degli ascoltatori sorrisi nostalgici.  Dal primo titolo Mondiale con Yamaha del 2004, passando dal bis iridato del 2005, alla vittoria al Cavatappi di Laguna Seca ed al nuovo bis mondiale 2008 e 2009 sino all’ultimo primo gradino del podio ad Assen 2017. Senza tralasciare i momenti più difficili, come la caduta nel 2010 in prova al Mugello, o la scivolata che a Rossi costò il titolo 2006: attimi indimenticabili, che insieme hanno contribuito a rendere Valentino icona della MotoGP, riservandogli per sempre un posto speciale nel cuore di tutti i suoi fan, italiani ma anche provenienti da tutto il resto del mondo. Continua su GQ

venerdì 29 ottobre 2021

Valentino Rossi, le sue auto solo pazzesche. Non solo le moto


 Le auto di Valentino Rossi sono così tante che per citarle tutte occorrerebbe un libro intero e non si tratterebbe solamente di quelle stradali, ma anche di quelle da corsa. Questo perché il numero 46, durante tutta la sua carriera, si è misurato diverse volte anche nelle competizioni dedicate alle quattro ruote, in particolare ai rally. Nel 2002, 2006 e 2008 ha partecipato a una prova del mondiale WRC, mentre dal 2006 è ospite fisso del Monza Rally Show, che ha vinto per ben sette volte. Tutto questo senza considerare il periodo compreso tra il 2004 e il 2008 in cui il pilota di Tavullia ha completato diversi test con la Ferrari di Formula 1, impressionando anche Michael Schumacher. In quel periodo Rossi è stato molto vicino a compiere il grande salto dalle due alle quattro ruote, ma alla fine ha deciso di rimanere nel motomondiale e di accettare la nuova sfida con la Yamaha. Un paio di anni fa, invece, Valentino Rossi e Lewis Hamilton - grazie a uno sponsor in comune - si sono scambiati manubrio e volante, in una prova congiunta della Mercedes W08 di F1 e della Yamaha M1 di MotoGP. Più di recente, invece, Valentino si è cimentato nel mondiale Endurance nella categoria GT3 con una Ferrari 488 del team Kessel Racing. La gara era la 12 ore del Golfo e Rossi ha condiviso l'avventura con il fratello Luca Marini (anche lui pilota in MotoGP) e con l'amico di sempre Uccio, riuscendo a vincere la propria categoria e classificandosi terzi assoluti. A questo proposito, Valentino ha anche detto che dopo il ritiro si dedicherà assiduamente proprio a questa categoria. Continua su GQ

lunedì 18 ottobre 2021

Carlos Sainz: «Correre per la Ferrari è un sogno e voglio vincere il Mondiale»


Carlos Sainz non è solo uno dei due piloti della scuderia Ferrari di Formula 1, ma è anche un ragazzo di 27 anni che ama vivere le sue passioni fuori dai circuiti. Lo abbiamo incontrato e abbiamo fatto una chiacchierata con lui, parlando non solo di F1 ma anche di vita quotidiana, di stile e di tempo libero. Un'intervista che abbiamo realizzato prima dell'ultima gara in Turchia, dove Carlos Sainz è stato grande protagonista: partito dall’ultima fila, sorpasso dopo sorpasso lo spagnolo si è issato fino alla zona punti già dopo 13 giri. Poi, un problema al pit stop (al giro 36) lo ha fatto ritornare in pista alle spalle di Esteban Ocon, già superato in precedenza, che invece aveva mantenuto le intermedie montate alla partenza. In quelle condizioni, la gomma usata dava un vantaggio quindi non era facile superare, ma quando Sainz è riuscito a farlo, ha mostrato un passo velocissimo che lo ha riportato quasi a ridosso di Norris. Che la prova di Carlos sia stata maiuscola lo hanno riconosciuto anche i fans, che lo hanno votato Driver of the Day. Continua su GQ

domenica 26 settembre 2021

Sparco e McLaren, 25 anni insieme a tutta velocità


Sparco e McLaren festeggiano 25 anni di partnership e durante la settimana del Gran Premio di Italia a Monza, i piloti del team Formula 1 Daniel Ricciardo e Lando Norris hanno visitato per la prima volta il quartier generale di Sparco a Volpiano (Torino). Inoltre hanno ricevuto le nuove tute da gara, le Prime 2022, che resistono più a lungo alle fiamme e sono anche più leggere della versione precedente. Norris e Ricciardo sono poi stati accompagnati a visitare l'azienda piemontese, in un tour che ha compreso la visita del reparto produttivo della selleria e dell’abbigliamento tecnico da gara. I due piloti hanno potuto osservare da vicino come nasce il loro abbigliamento da gara, confrontandosi anche con i tecnici Sparco e gli specialisti della produzione. La visita è poi terminata in un’area espositiva con alcune delle venticinque tute storiche di McLaren tra le quali: la tuta di Mika Hakkinen degli anni Novanta, quella di Lewis Hamilton del titolo mondiale conquistato nel 2012 e quella di Jenson Button del 2015, mentre sullo sfondo c'era la monoposto McLaren MCL35M di Daniel Ricciardo. A questo proposito, entrambe le MCL35M hanno sfoggiato il logo Sparco durante il weekend di gara a Monza. Continua su GQ

sabato 28 agosto 2021

Michael Schumacher, 30 anni fa il suo esordio in Formula 1


Michael Schumacher debuttava in Formula 1 30 anni fa. Era il 25 agosto del 1991, per la precisione, e il palcoscenico era quello del Gran Premio del Belgio, che si teneva (si tiene ancora oggi) sul mitico circuito di Spa-Francorchamps. Il fatto curioso è che Michael Schumacher non avrebbe nemmeno dovuto prendere parte a quella gara, se non fosse per alcuni strani intrecci del destino. Ma, del resto, non è così che accadono un sacco di cose? Tutto inizia a Londra, di notte, verso la metà di agosto: Bertrand Gachot, pilota del team Jordan in Formula 1 litiga con un tassista e lo attacca con uno spray urticante, finendo nei guai con la giustizia inglese. Il risultato è che non può schierarsi in pista nel GP del Belgio e il patron della scuderia Eddie Jordan si trova con un bel problema da risolvere. Bisogna trovare un altro pilota da affiancare all'italiano Andrea De Cesaris e bisogna farlo in fretta. Trevor Foster e Gary Anderson, rispettivamente Team manager e Progettista della scuderia Jordan consigliano subito un semi-sconosiciuto ventiduenne tedesco che si sta facendo valere nel Campionato del mondo sport prototipi e ha anche segnato il giro più veloce nella 24 Ore di Le Mans. È proprio Michael Schumacher, già rappresentato dal manager Willi Weber, che martella Jordan senza sosta per fargli scegliere il suo assistito. Quando questi gli domanda se il suo pilota conosca il tracciato di Spa, Weber risponde “Come no, ci ha corso cento volte!” ma in realtà non è vero, è una bugia totale. Continua su GQ

venerdì 20 agosto 2021

Lewis Hamilton fa rombare la sua Pagani Zonda 760 LH (ma infrange un'importante promessa)


Lewis Hamilton è in vacanza, come del resto tutto il Circus della Formula 1, che rimarrà in ferie fino all'ultimo weekend di agosto, quando le ruote torneranno a fumare sul leggendario circuito di Spa-Francorchamps. Circuito dove si corre anche una fantastica 24 Ore della classe GT3, che vi abbiamo raccontato qualche tempo fa. Tornando a Lewis Hamilton, qualche sera fa è arrivato allo yacht club di Monte Carlo scortato da quello che presumibilmente è l'equipaggio del suo yacht. Dopo essere sbarcato, il pilota della Mercedes di F1 è salito sulla sua Pagani Zonda personalizzata, che evidentemente qualche assistente gli aveva già fatto recapitare nel porto turistico. Ovviamente Hamilton (qui la nostra intervista) è stato circondato dalla solita folla di curiosi e vip, tra cui c'erano anche quelli di ExoticCarspotters che hanno realizzato i video di youtube. Fin qui niente di strano, peccato che la Zonda 760 LH sia una supercar vecchia scuola, spinta da un bel motore termico. E questo stride con quanto lo stesso Hamilton aveva dichiarato qualche settimana fa, cioè che avrebbe guidato solo auto elettriche e in particolare la sua Mercedes EQC. Evidentemente Lewis si è scordato la promessa, oppure non ha saputo resistere al richiamo del V12 Pagani e in effetti è difficile dargli torto. Continua su GQ

lunedì 10 maggio 2021

Patrick Dempsey, tutte le auto più belle della sua collezione da sogno


Le auto di Patrick Dempsey sono una conseguenza diretta della sua smisurata passione per le corse e per i motori, in particolare per quelli delle Porsche. Ma prima di dare un'occhiata al suo garage, ripercorriamo la carriera automobilistica dell'attore americano di origini irlandesi. Le prime gare a cui ha partecipato sono datate 2004, quando aveva 38 anni, al volante di una Panoz nell'omonimo campionato monomarca. Da quell'anno in poi il suo impegno è diventato costante, sempre al volante di vetture GT - derivate dalla serie e a ruote coperte - fino alla prima partecipazione (2009) alla 24 Ore di Le Mans al volante di una Porsche nella classe GT2. Datata 2009 è anche la fondazione della sua scuderia, la Dempsey Racing, con cui ha intensificato l'impegno nelle corse di durata, fino a vincere la sua prima gara nel 2015, la 6 ore di Fuji, in Giappone. Ma il suo risultato più prestigioso è senza dubbio il secondo posto di classe (GTE Am) alla 24 Ore di Le Mans, sempre nella stagione 2015, al volante di una Porsche 911 RSR. Un impegno così grande e pressante che lo portò ad abbandonare la serie TV che aveva fatto la sua fortuna, ovvero Grey’s Anatomy, in cui impersonava il medico Derek Shepherd. «Mi piacerebbe fare del motorsport la mia priorità assoluta e concentrarmici a tempo pieno - dichiarava qualche anno fa Dempsey - se solo potessi lasciare la carriera di attore, penso che lo farei con estrema facilità e mi concentrerei semplicemente su quella di pilota. Mi piacerebbe più di qualunque altra cosa». Le auto di Patrick Dempsey, quelle a cui tiene di più, sono dunque quelle da gara. Continua su GQ

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domenica 18 aprile 2021

Formula 1, Fernando Alonso torna a Imola 20 anni dopo la prima volta: «La sfida è immensa»


Fernando Alonso torna a Imola, 20 anni dopo la sua prima volta, al volante di una Alpine. La prima volta che il pilota spagnolo corse all'autodromo Enzo e Dino Ferrari su una Formula 1, infatti, era esattamente il 15 aprile 2001. L'auto in questione era una Minardi e quell'anno Alonso era il terzo più giovane esordiente della storia della F1. Da quel giorno ne è passata di acqua sotto i ponti: Fernando Alonso ha vinto due mondiali con la Renault e ne ha sfiorati altri due con la Ferrari, perdendoli per quattro punti nel 2010 e per tre punti nel 2012. In tutto ha corso per cinque stagioni con la scuderia di Maranello, prima di approdare alla McLaren dove però non è mai andato oltre il decimo posto in classifica. Poi il ritiro del 2018 e l'impegno spostato su altre discipline molto impegnative, come il mondiale endurance. In questo periodo sono arrivate le due vittorie alla 24 di Le Mans e l'assalto alla 500 miglia di Indianapolis, che però non è riuscito. E proprio di questo gli abbiamo chiesto nella nostra intervista. 

Sei vicinissimo alla cosiddetta Triple Crown (mondiale F1, Le Mans e 500 miglia di Indianapolis), ci riproverai?

«Non so se ci riproverò, è difficile rispondere adesso. Di certo è un obiettivo che mi attrae ancora e ha sicuramente il suo fascino. Ma ora sono focalizzato al 100% sulla Formula 1 ed è difficile guardare oltre. Non so che cosa farò dopo, la sfida di questo ritorno è già immensa. In ogni caso la 500 miglia di Indianapolis resta una gara magica».

A Imola sei stato protagonista di grandi duelli con Michael Schumacher, che ricordi hai?

«Ho un bellissimo ricordo delle battaglie con Michael. Una grande emozione. Io arrivavo in F1 in quegli anni e lui era un riferimento, un campione da cui imparare tanto. Duellare con lui era speciale e quello che abbiamo fatto qui a Imola è rimasto nell'immaginario collettivo. Riguardo alla sua situazione attuale, rispetto la sua privacy, come tutti, ma ho sempre la speranza che arrivino buone notizie». Continua su GQ

 

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giovedì 11 marzo 2021

Valentino Rossi, ecco la nuova moto: le prime foto della sua Yamaha MotoGP


Valentino Rossi ha una nuova moto, è sempre una Yamaha ma non è più la M1 ufficiale che durante la scorsa stagione ha condiviso con Maverick Vinales. No, la nuova MotoGP di Valentino Rossi appartiene al Petronas Yamaha Sepang Racing Team, che è alla terza stagione nella classe regina. Il suo compagno di squadra sarà Franco Morbidelli, che nella scorsa stagione è arrivato al secondo posto nella classifica piloti, dietro all'iridato Joan Mir. Valentino, invece, aveva chiuso al quindicesimo posto, raccogliendo la miseria di 62 punti. L'obiettivo del numero 46, dunque, è di mettersi alle spalle un campionato non certo da ricordare e di fare molto meglio in quello 2021. Quanto al team Petronas Yamaha Sepang Racing Team, che deve il suo nome alla proprietà, ovvero il circuito internazionale di Sepang e Petronas (compagnia energetica malese), è orgoglioso di continuare la sua storia di successi come prima squadra malese in MotoGP. Nel 2019 è diventato Top Independent Team, classificandosi quarto nella classifica generale a squadre, con il pilota Fabio Quartararo che si è aggiudicato il titolo di Rookie of the Year e Top Independent Rider. Nel corso dell'ultimo anno il team è salito sul gradino più alto del podio sei volte e ha guidato la classifica per la maggior parte dell'anno prima di concludere la stagione come Top Independent Team - e secondo in classifica generale - con Franco Morbidelli Vice Campione e Top Independent Rider. Continua su GQ

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mercoledì 18 novembre 2020

Lewis Hamilton, che auto guida (F1 a parte) il pilota più veloce del mondo


Le auto di Lewis Hamilton non sono solo le monoposto con cui corre in Formula 1 e con cui ha conquistato ieri il suo settimo titolo mondiale. No, perché l'asso della Mercedes è un vero appassionato di motori e nonostante il suo contratto gli imponga una certa serie di apparizioni insieme alle vetture di Stoccarda, ama mostrarsi anche con altre auto oltre che moto. Ce lo ha raccontato quando lo abbiamo intervistato, citando sette moto di cui un paio d'epoca: «Le moto moderne che ho sono tutte sportive, mentre le due classiche sono una BMW e una Triumph. In questo momento sto cercando una moto d'epoca da mettermi in casa, qualcosa della vecchia scuola inglese anni Cinquanta o Sessanta», sono state le parole di Lewis, che poi è passato a parlare di automobili: «Mi piacciono molto le auto d'epoca. Ho una vecchia Aston Martin e un paio di muscle car americane, tra cui una Shelby Cobra. Se non devo guidare per lavoro mi piacciono molto di più le auto classiche, adoro il cambio manuale, il rumore e tutte le sensazioni che trasmettono» confessò Hamilton, che di recente si è fatto vedere spesso vicino a modelli elettrici. Continua su GQ

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giovedì 1 ottobre 2020

Pierre Gasly, il francese volante con il cuore in Italia


Pierre Gasly ha vinto il Gran Premio di Monza con la sua AlphaTauri, che è di proprietà della Red Bull ma ha sede in Italia, a Faenza. Pierre Gasly è francese, ma da anni vive in Italia, a Milano, dove ha anche comprato casa. Pierre Gasly non è fidanzato con qualche super modella, ma con una ragazza bolognese che studia ingegneria aerospaziale e ha tre anni meno di lui: Caterina Masetti Zannini. Insomma, Pierre Gasly ci sta molto simpatico! Continua su GQ

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martedì 1 settembre 2020

Jean-Éric Vergne e TAG Heuer insieme in Formula E

Jean-Éric Vergne e TAG Heuer hanno un legame speciale. Il pilota francese ha vinto due titoli mondiali in Formula E (stagioni 2017/18 e 2018-19) ed è ambassador del brand svizzero, che è Founding Partner e Official Timekeeper del campionato di Formula E. Lo abbiamo intervistato alla vigilia della ripartenza del campionato dedicato alle monoposto elettriche, parlando delle sue sensazioni e di come abbia vissuto questi mesi. La Formula E si era interrotta il 29 febbraio, a causa del coronavirus, dopo l'E-Prix di Marrakech ed è ripartita in questi giorni, con le ultime sei gare disputate tutte a Berlino, nel vecchio aeroporto di Tempelhof, utilizzato in tre diverse configurazioni. Nel round 9, che si è corso ieri, Vergne ha conquistato la sua prima vittoria della stagione 2019/20, seguito da Da Costa. La coppia, respingendo gli attacchi di Sebastien Buemi (Nissan e.dams), che è arrivato terzo, è riuscita ad assicurare il titolo costruttori alla DS Techeetah. Jean-Éric Vergne e TAG Heuer avranno ancora due gare da affrontare, per poi pensare già al campionato del prossimo anno. Continua su GQ

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lunedì 24 agosto 2020

António Félix da Costa è il nuovo campione della Formula E

António Félix da Costa è il nuovo campione della Formula E. Si è aggiudicato il titolo 2019/20 con due gare di anticipo, grazie a un eccellente cammino in campionato, già nella prima parte, prima che fosse interrotto a causa del Covid-19. Lo scorso 29 febbraio, infatti, dopo l'E-Prix di Marrakech la Formula E era stata interrotta. La ripartenza è avvenuta all'inizio di agosto, con le ultime sei gare disputate tutte a Berlino, nel vecchio aeroporto di Tempelhof, utilizzato in tre diverse configurazioni. La svolta per António Félix da Costa è arrivata nel round numero 9 - vinto dal suo compagno di squadra Eric Vergne - in cui ha conquistato i punti necessari per avere matematicamente il titolo piloti e assicurare anche quello costruttori al suo team DS Techeetah. Per da Costa, che corre in Formula E dal 2014, questo è il risultato più importante della carriera. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare come lo ha raggiunto. Continua su GQ

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sabato 15 agosto 2020

Jean-Éric Vergne e TAG Heuer insieme in Formula E

Jean-Éric Vergne e TAG Heuer hanno un legame speciale. Il pilota francese ha vinto due titoli mondiali in Formula E (stagioni 2017/18 e 2018-19) ed è ambassador del brand svizzero, che è Founding Partner e Official Timekeeper del campionato di Formula E. Lo abbiamo intervistato alla vigilia della ripartenza del campionato dedicato alle monoposto elettriche, parlando delle sue sensazioni e di come abbia vissuto questi mesi. La Formula E si era interrotta il 29 febbraio, a causa del coronavirus, dopo l'E-Prix di Marrakech ed è ripartita in questi giorni, con le ultime sei gare disputate tutte a Berlino, nel vecchio aeroporto di Tempelhof, utilizzato in tre diverse configurazioni. Nel round 9, che si è corso ieri, Vergne ha conquistato la sua prima vittoria della stagione 2019/20, seguito da Da Costa. La coppia, respingendo gli attacchi di Sebastien Buemi (Nissan e.dams), che è arrivato terzo, è riuscita ad assicurare il titolo costruttori alla DS Techeetah. Jean-Éric Vergne e TAG Heuer avranno ancora due gare da affrontare, per poi pensare già al campionato del prossimo anno. Continua su GQ

 

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giovedì 14 novembre 2019

Ken Miles, chi era il pilota interpretato da Christian Bale «Le Mans 66 - La Grande Sfida»

Ken Miles, interpretato da Christian Bale in Le Mans 66 - La Grande Sfida, era un uomo come non ce ne sono più. Era un ingegnere e un meccanico, ma anche un pilota velocissimo, solo che interpretava le corse come un passatempo, un hobby si direbbe oggi, anche perché nella sua epoca correre per lavoro era molto diverso rispetto a oggi: i soldi erano pochi, le gare tante e le possibilità di morire ancora di più. Ma Ken Miles è stato anche uno degli uomini che ha portato la Ford a vincere la 24 Ore di Le Mans. Lui e Carroll Shelby hanno preso un prototipo inglese, ci hanno infilato dentro un mastodontico V8 americano e lo hanno trasformato in una perfetta auto da corsa, passata alla leggenda come Ford GT 40. Ken Miles è nato durante l'ultimo anno della Prima Guerra Mondiale, da giovane ha corso in motocicletta e poi è diventato un comandante di carri armati durante la Seconda Guerra Mondiale, combattendo per l'esercito britannico e vedendo la morte in faccia diverse volte. Continua su GQ

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giovedì 23 maggio 2019

Morto Niki Lauda: le sue frasi più celebri per ricordarlo

Niki Lauda se n'è andato e noi vogliamo ricordarlo (anche) per le sue parole più celebri. «Preferisco avere ancora il piede destro a un bel viso», una frase con un significato tutto particolare, pronunciata da un uomo assai originale, non inquadrato in nessuno schema. Nell'immaginario collettivo Niki Lauda rimarrà per sempre impresso per il suo terribile incidente al Nurburgring, mentre tanti continueranno a conoscerlo attraverso Rush, il film che ha raccontato - anche se non troppo fedelmente - la sua rivalità con James Hunt. Ma l'asso del volante austriaco aveva tante altre qualità e soprattutto non si è mai fatto problemi a dire quello che pensava. Ecco dunque una bella carrellata di frasi che ha pronunciato in passato e che hanno contribuito alla sua fama. Continua su GQ

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