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sabato 22 gennaio 2022

Volkswagen accelera sulla strategia di ricarica con Plug & Charge


L'impegno di Volkswagen nell'elettrificazione dei trasporti non si ferma ai veicoli, con una gamma in continua crescita, ma si estende anche all'infrastruttura di ricarica, che è fondamentale per lo sviluppo della mobilità elettrica. Per questo il servizio We Charge continuerà a essere sviluppato, per diventare più rapido, conveniente e sostenibile ed integrare nuove soluzioni sia per la ricarica domestica che quella pubblica, sia per essere compatibile con le nuove funzioni della gamma ID., inclusa la ricarica bidirezionale. Inoltre, dal 2022 la rete Ionity verrà aggiornata con il sistema Plug & Charge “Il miglioramento dell’infrastruttura di ricarica è fondamentale per accelerare l’adozione della mobilità elettrica. Ricaricare deve diventare più semplice e più integrato nelle attività quotidiane”, spiega Silke Bagschik, CMO ID. Digital e Responsabile Marketing e Vendite della Gamma Elettrica Volkswagen. Continua su La Stampa

giovedì 9 settembre 2021

Volkswagen ID. Life, l'auto del popolo diventa elettrica: immagini, caratteristiche e prezzi


La Volkswagen ID. Life potrebbe diventare una delle auto più importanti dei prossimi anni, soprattutto sul mercato europeo. Per ora si tratta ancora di un prototipo che la Casa tedesca ha appena presentato al Salone di Monaco, ma dietro le sue forme essenziali, quasi da giocattolo, si cela la vettura con cui a Wolfsburg vogliono rendere davvero la mobilità elettrica alla portata di tutti. Con una lunghezza di 4,09 metri e un'altezza di 1,60 metri, la Volkswagen ID. Life ha le forme tipiche del piccolo crossover, ovvero la tipologia di vettura attualmente in testa alle classifiche di preferenze degli europei. Preferenze che potrebbe ricevere in grande quantità grazie al suo prezzo di acquisto, che Volkswagen individua tra i 20.000 e i 25.000 euro, incentivi esclusivi. Vorrebbe dire avere per la prima volta una alternativa 100% elettrica reale a modelli come la Polo e la T-Cross. Prima di vederla in veste definitiva e nelle concessionarie, però, bisognerà aspettare il 2025. La base tecnica è la piattaforma modulare MEB, che in questa applicazione è stata accorciata e soprattutto utilizza il motore il posizione anteriore (nella ID.3 è posteriore). Quest'ultimo ha una potenza di 234 CV ed è in grado di far scattare la ID. Life da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi. Il pacco batterie da 57 kWh, invece, porta a un'autonomia omologata WLTP di circa 400 km. Continua su GQ

martedì 31 agosto 2021

Volkswagen K70, l'auto della rivoluzione tecnica di Wolfsburg compie 50 anni


La Volkswagen K70 compie 50 anni e la sua importanza all'interno della storia della Casa di Wolfsburg è inversamente proporzionale alla sua popolarità. Nel 1971, infatti, questa berlina a trazione anteriore ha sancito l'inizio della seconda era del marchio tedesco: una divisione temporale che la stessa Volkswagen ha confermato quando ha presentato la ID.3. La berlina 100% elettrica rappresenta l'inizio della terza era, mentre la prima è, naturalmente, quella della Kdf-Wagen, poi diventata Volkswagen e infine Kafer, cioè Maggiolino. Tornando alla K70, la sua vicenda è molto particolare, perché si trattava di un'auto progettata dalla NSU, che infatti avrebbe dovuto presentarla al Salone di Ginevra del 1969. La casa tedesca di Neckarsulm, però, fallì proprio in quell'anno e fu rilevata dalla stessa Volkswagen. Continua su La Stampa

domenica 13 giugno 2021

La Volkswagen Polo si aggiorna con un pieno di tecnologia e sicurezza

Design rinfrescato, assistenza alla guida evoluta, fari full led (volendo anche Matrix), maggiore tecnologia a bordo e niente motori Diesel. Sono queste le novità maggiori del restyling della Volkswagen Polo, che arriva puntale a quattro anni dal lancio della sesta generazione. È una storia di successo quella della Polo, che dal 1975 è stata costruita in oltre 18 milioni di esemplari, risultando una delle segmento B più vendute al mondo. Una ricetta vincente che, come da tradizione di Wolfsburg, non prevede mai rivoluzioni nello stile e infatti i ritocchi sono piuttosto discreti. Spicca, invece, l'elemento trasversale della calandra illuminato, che riprede lo stile già visto sulle ID., sulla Golf e sulla Arteon. Elemento che però è abbinato ai fari Led Matrix, che sono optional o di serie solo su alcuni allestimenti. Tra gli equipaggiamenti standard, invece, si segnalano la strumentazione digitale, il volante multifunzione e il sistema di infotainment sempre connesso. Altra chicca disponibile a richiesta è il il comando del climatizzatore automatico con superfici touch, mentre la disponibilità di sistemi di assistenza alla guida è da categoria superiore. Di serie, oltre alla frenata automatica di emergenza, c'è l'assistente per il mantenimento di corsia, mentre tra le opzioni figura l' Iq.Drive Travel Assist, che è una primizia per la categoria. La sua peculiarità è l'interazione tra il cruise control predittivo e il lane assist, che permettono la guida parzialmente autonoma fino a 210 km/h, a patto che si tengano sempre le mani sul volante, che infatti è dotato di superfici capacitive per verificarne la presenza. Ancora a proposito di sicurezza, sulla Polo arriva l’airbag centrale: si trova sul lato guida, in posizione laterale sullo schienale dei sedili posteriori e in caso d’incidente si apre verso il centro proteggendo guidatore e passeggero anteriore impedendo che urtino l’uno contro l’altro. Continua su La Stampa

mercoledì 5 maggio 2021

Volkswagen ID.4, la prova: la prima elettrica "globale" di Wolfsburg


Con la ID.4 Volkswagen ha aggiunto un secondo modello alla famiglia ID., quella delle auto elettriche di nuova generazione. Dopo la ID.3, che ha dato via alla “terza era” del Gruppo tedesco - le prime due sono identificate come quelle del Maggiolino e della Gof - la nuova crossover è chiamata a misurarsi con il mercato globale. Il segmento dei SUV medi, infatti, è quello che globalmente cresce più di tutti e la nuova arrivata è pronta a gettarsi nella mischia, tanto in Europa, quanto in Cina e negli Stati Uniti. Una sfida difficile, che però l'elettrica prodotta a Zwickau - impianto modernissimo dove curiosamente trenta anni fa si produceva ancora la Trabant - raccoglie la sfida con qualità non comuni, come la produzione certificata a bilancio di CO2 neutro; così, se si ricarica con elettricità ricavata da fonti rinnovabili, anche il suo utilizzo diventa neutro dal punto di vista climatico. Il motore elettrico collegato alle ruote posteriori può avere 170 o 204 CV, mentre l'autonomia omologata nel ciclo WLTP è di 343 km con la batteria da 52 kWh e di 520 km con quella da 77 kWh. La carrozzeria è fluida: si estende su 4,58 metri di lunghezza e poggia su cerchi fino a 21 pollici, mentre il coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx) di 0,28 migliora consumi e silenziosità. Grazie all'interasse di 2,77 metri, poi, gli interni sono particolarmente spaziosi e il bagagliaio molto capiente, con un minimo di 543 litri. L'ampia volumetria dell'abitacolo è accompagnata da un ambiente hi-tech, con la strumentazione minimalista e solidale al volante, che include anche la piccola manopola del cambio, o meglio il selettore della marcia avanti, indietro e della folle. Così al centro della scena rimane il grande display del sistema di infotainment, la cui diagonale arriva fino a 12 pollici. Continua su La Stampa

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mercoledì 31 marzo 2021

Volkswagen cambia nome in Voltswagen? Storia di un pesce d'aprile che ha fatto arrabbiare molte persone


Volkswagen o Voltswagen? È la domanda che si sono posti i giornalisti della stampa mondiale, gli investitori e gli appassionati nelle ultime ore, dopo aver letto che la filiale americana del brand tedesco avrebbe cambiato nome per sottolineare il suo impegno nell'auto elettrica. Oggi, infine, è arrivata la risposta: come molti ipotizzavano si trattava di un pesce d'aprile, ma non è riuscito particolarmente bene. Cerchiamo di capire perché.

Tutto è iniziato lunedì, quando Volkswagen of America ha caricato un comunicato stampa incompleto sul suo sito ufficiale in cui veniva annunciato per il 29 aprile il cambio di denominazione in «Voltswagen of America». Questo comunicato è rimasto online solo per qualche ora, un tempo che è stato sufficiente ad alcuni media per riprendere la notizia. Dopodiché la nota stampa è stata cancellata e si è scatenata la curiosità di testate e giornalisti: Volkswagen o Voltswagen? Così, per placarla, l'azienda ha pubblicato un'altra versione del comunicato, con la data del 29 marzo, che riportava addirittura le dichiarazioni del Presidente e amministratore delegato Scott Keogh: «Possiamo anche sostituire una K con una T, ma quello che non cambierà sarà il nostro impegno a creare sempre i migliori veicoli per gli automobilisti e le persone di tutto il mondo. L'idea dell'auto del popolo fa parte del nostro DNA da sempre e da quando abbiamo iniziato la nostra trasformazione verso l'elettrico abbiamo detto che avremmo costruito auto per milioni di persone e non solo per i milionari. Questo cambio di nome si lega al nostro passato di auto del popolo e alla nostra convinzione che il futuro sarà dell'auto elettrica del popolo».

Insomma, lo scherzo, se tale voleva essere, stava anche riuscendo bene, forse troppo visto che Il Gruppo Volkswagen è quotato in borsa e che una notizia del genere può tranquillamente muovere il valore azionario, che infatti in poche ore è cresciuto del 10,3%. Così stamattina è arrivata la spiegazione: «Non volevamo ingannare nessuno. L’intera faccenda era solo un'iniziativa di marketing per spingere la gente a parlare della ID.4». E dunque anche il nuovo logo Voltswagen azzurro e luminoso e il cambio delle insegne in tutte le proprietà dell’azienda e nelle seicento concessionarie americane era una burla. Continua su GQ

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mercoledì 30 dicembre 2020

Volkswagen ID.3, l'anti-Tesla europea


La Volkswagen ID.3 è il modello con cui il costruttore di Wolfsburg ha iniziato la sua rivoluzione elettrica. Una terza era che segue le prime due caratterizzate dal Maggiolino e dalla Golf. La ID.3 è la prima auto realizzata sulla piattaforma MEB, ovvero una base tecnica che il Gruppo tedesco ha sviluppato appositamente per i modelli elettrici, dove le batterie trovano posto nel punto più basso e centrale della vettura, mentre il motore è posizionato dove di solito c'è la ruota di scorta. Nei prossimi anni il pianale MEB farà da base a decine di auto di tutto il Gruppo Volkswagen - come la ID.4 - perché è solo con le economie di scala che si può democratizzare la mobilità elettrica. Tornando alla Volkswagen ID.3, è lunga esattamente come una Golf (4,26 metri) e lievemente più alta, ma dentro è molto più spaziosa. Questo perché il motore a elettroni è molto più compatto di uno termico tradizionale e le batterie si trovano sotto il pavimento; nel piccolo cofano, invece, c'è posto per il condizionatore e altri componenti secondari. L'allestimento dell'interno è minimalista, con tanta tecnologia racchiusa nei due display, quello piccolo dietro al volante e il grande al centro della plancia. È evidente lo sforzo di rendere tutto il più intuitivo possibile, di semplificare al massimo l'esperienza del guidatore. Anche per questo non c'è la leva del cambio ma solo un piccolo comando rotante alla destra del volante; si usa per selezionare la marcia avanti e quella indietro e per aumentare la forza della frenata rigenerativa. Continua su GQ

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martedì 3 novembre 2020

Volkswagen Golf, arrivano la GTD e la GTI Clubsport


La famiglia delle Golf GT si allarga. Dopo la classica GTI e l'avanguardista GTE - dotata di powetrain ibrido plug-in che le permette di percorrere 50 km a zero emissioni locali - arrivano la GTD e la GTI Clubsport. La prima è ben nota agli amanti del Diesel ed è l'ultima discendente di una stirpe nata nel 1982, anno in cui uscì la prima GTD con il 1.6 turbodiesel da 70 CV. La seconda è una versione ancora più sportiva della GTI, dedicata agli appassionati della guida sportiva, anche in pista. Continua su La Stampa

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martedì 20 ottobre 2020

La nuova Volkswagen elettrica è come un loft


La Volkswagen ID.4 è il secondo modello 100% elettrico di nuova generazione della casa di Wolfsburg e si aggiunge alla ID.3 la cui commercializzazione è iniziata proprio in questo periodo. Rispetto a quest'ultima è un modello più globale, sia a per dimensioni che per posizionamento sul mercato. A livello mondiale, infatti, il segmento dei SUV di medie dimensioni - intorno ai 4,5 metri - è quello che cresce più di tutti e la ID.4 sarà venduta tanto in Europa, quanto in Cina e negli Stati Uniti. La nuova elettrica tedesca si inserisce nella strategia del Gruppo Volkswagen, che entro il 2029 vuole portare sul mercato 75 modelli 100% elettrici, con l'obiettivo di venderne 26 milioni. Inoltre, intorno a quest'auto gravita un intero ecosistema di mobilità elettrica sostenibile. Come la ID.3, infatti, anche la Volkswagen ID.4 è fabbricata con un bilancio di CO2 neutro e se viene ricaricata con elettricità ricavata da fonti rinnovabili, anche il suo utilizzo diventa neutro dal punto di vista climatico. Il motore elettrico collegato alle ruote posteriori fornisce 204 CV di potenza, mentre l'autonomia omologata nel ciclo WLTP è di 490 km, grazie alla batteria da 77 kWh. Parlando invece di stile, il disegno della carrozzeria particolarmente fluido, che si dipana sui 4,58 metri di lunghezza e poggia su cerchi fino a 21 pollici, ha portato a un ottimo coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx) di 0,28 che migliora i consumi e la silenziosità di marcia. Grazie all'interasse di 2,77 metri, poi, gli interni sono particolarmente spaziosi e il bagagliaio molto capiente, con un minimo di 575 litri. Continua su GQ

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mercoledì 7 ottobre 2020

Volkswagen Golf eHybrid e GTE, la prova: il doppio carattere dell'ibrido plug-in


La convivenza tra lo sportellino che cela il tappo della benzina e quello che protegge la presa per la ricarica elettrica non è una novità assoluta sulla Golf. Già sulla settima generazione aveva debuttato un powertrain ibrido plug-in, composto da una versione apposita dell'eclettico 1.4 TSI e da un motore elettrico. Continua su La Stampa

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venerdì 25 settembre 2020

Volkswagen Golf GTI, la prova - il centro di gravità permanente


Nella vita a volte c'è bisogno di certezze, qualcosa a cui aggrapparsi quando tutto cambia. La Golf GTI è una di queste e l'ottava generazione lo conferma più che mai. La ricetta seguita dalla Volkswagen è semplice ed efficace: migliorare un prodotto già al top, dando agli automobilisti quello che si aspettano. E la nuova GTI è esattamente come te la aspetti, ma ti stupisce con un pizzico di brillantezza in più: tutti i dettagli sono al posto giusto, soprattutto quelli estetici che da sempre definiscono la GTI, come l'immancabile rivestimento dei sedili con la trama a quadrettoni, mentre il comparto tecnologico ha fatto passi da gigante. Osservandola dall'esterno si nota subito il frontale più basso e aggressivo, che ricorda alla lontana quello dell'ultima Scirocco. Il posteriore, invece, è più canonico, ma l'effetto globale è senza dubbio piacevole. Inoltre, la Golf di ottava generazione rende meglio dal vero che in foto e la GTI non fa eccezione. Continua su La Stampa

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mercoledì 20 maggio 2020

Volkswagen Golf GTI, l’ottava generazione diventa più sportiva

Un po' più sportiva, ma sempre centrata intorno all’equilibrio che la distingue da sempre. È questa la carta di identità della nuova Golf GTI, a cui ovviamente si aggiungono tutte le altre novità della Golf di ottava generazione, a partire dall'architettura elettronica inedita che porta con sé la strumentazione digitale con display da 10,25 pollici e il sistema di infotainment con diagonale da 8 pollici con integrati i servizi mobili online e funzioni come We Connect e We Connect Plus. Continua su La Stampa

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martedì 24 marzo 2020

Il Volkswagen Bulli diventa elettrico

Il Volkswagen Bulli diventa elettrico e non si tratta di un esercizio di stile, ma di un modello vero e proprio che si potrà comprare nelle concessionarie. Anche se il prezzo non sarà proprio super popolare: si parte da 64.900 euro, a cui vanno aggiunti i costi del veicolo di partenza. Quella che trasforma il Volkswagen Bulli in e-Bulli, infatti, è una operazione cosiddetta di conversione che, anche se non porterà a grandi numeri, farà felici tutti quei proprietari di uno storico Transporter, in versione Bulli, Kombi o Microbus, che vorrebbero poterlo guidare rispettando l'ambiente e senza incorrere nelle limitazioni che sempre più Paesi europei pongono anche ai veicoli storici. Quello che vediamo nelle foto è un «Samba Bus» prodotto nel 1966, esportato a Los Angeles e successivamente riportato in Europa. Se l'aspetto è quello del pulmino che abbiamo imparato a conoscere in moltissimi film, simbolo degli hippy e del tempo spensierato che fu, la sostanza è quella di un veicolo elettrico con componenti di ultima generazione. Questo progetto prevede non solo l'installazione del motore elettrico e della batteria necessaria ad alimentarlo, ma anche una rivisitazione del telaio e di altri componenti fondamentali, come le sospensioni, per aumentare la sicurezza. Continua su GQ

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sabato 21 marzo 2020

Volkswagen Golf GTI, l'ottava sinfonia

La Volkswagen Golf GTI arriva all'ottava generazione, rinnovando una ricetta nata 44 anni fa. Nel 1976, infatti, sulla base dalla Golf 1, nacque una nuova famiglia di vetture sportive. Nel 1982 è seguita la prima Golf GTD con il motore Turbodiesel; nel 2014 è stata la volta della Golf GTE con propulsione ibrida plug-in. È quindi una logica conseguenza che insieme alla nuova Volkswagen Golf GTI, debuttino anche una nuova GTD e una nuova GTE. Tre Golf, tre caratteri e tre sistemi di propulsione efficienti e puliti; ma una sola filosofia, quella delle prestazioni al servizio del gran turismo. La GTI ha sotto il cofano il 2.0 TSI turbobenzina nella configurazione da 245 CV e 370 Nm, per una velocità di 250 km/h e un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 6 secondi. La GTE ha lo stesso picco di potenza massima e 400 Nm, ma ottenuti abbinando il 1.4 TSI da 150 CV e un'unità elettrica da 115 CV alimentata da un batteria agli ioni di litio da 13 kWh. La velocità massima è di 225 km/h e il classico scatto da fermo richiede 7 secondi, ma si possono percorrere fino a 60 km in modalità completamente elettrica. Infine, anche la GTD ha 400 Nm di coppia ma qui i cavalli sono 200, sufficienti per volare fino a 244 km/h e passare da 0 a 100 km/h in 7 secondi. Continua su GQ

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lunedì 16 marzo 2020

Tre porte e capote in tela: la Volkswagen T-Roc diventa Cabriolet

Da quando la Golf Cabrio e la Eos sono uscite di produzione, nella gamma Volkswagen non figura più nemmeno una vettura per guidare a cielo aperto. Una mancanza che ora colma la T-Roc. Della polare crossover di Wolfsburg, che in Italia nel 2019 si è issata all'ottavo posto della top ten del mercato con quasi 40.000 auto vendute, è stata derivata una versione Cabriolet che era già stata presentata qualche mese fa e che ora è pronta per debuttare nelle concessionarie (non appena riapriranno) con un listino prezzi che parte da 29.900 euro. Continua su La Stampa

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venerdì 3 gennaio 2020

Volkswagen, robot a guida autonoma per ricaricare le auto elettriche

Quando una nuova tecnologia attraversa ancora le prime fasi della diffusione di massa, è normale che ci sia una certa distonia tra la teoria e la pratica. Così, mentre in molte città è difficile trovare le stazioni per ricaricare le auto elettriche - senza contare i malfunzionamenti o le auto parcheggiate abusivamente - le aziende preparano soluzioni futuristiche, come i robot che ricaricano autonomamente la vettura a zero emissioni senza che il proprietario debba alzare un dito. Continua su La Stampa

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sabato 7 dicembre 2019

Volkswagen e il progetto Biomether per sperimentare il biometano

La strada verso una mobilità eco-sostenibile non passa solamente dai motori elettrici, dai powetrain ibridi o dalla ricerca sulle fuel cell. Esistono anche altre soluzioni, come per esempio i carburanti alternativi che si possono ricavare in diversi modi. Il biometano è uno di questi e Volkswagen è una delle poche Case a livello globale che crede nelle sue qualità. Per questo Volkswagen Italia ha presentato la collaborazione, attivata nell’ambito del progetto Biomether, con la Società Consortile dell’Emilia-Romagna ART-ER e la Società multiservizi IREN. Biomether è un progetto cofinanziato da Unione Europea e Regione Emilia-Romagna che ha dato avvio alla filiera del biometano in Emilia-Romagna attraverso due impianti dimostrativi, da biogas di discarica e da fanghi di depurazione. Continua su Motor1

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martedì 29 ottobre 2019

Volkswagen Golf GTI mk1, alle origini del mito, laddove tutto ebbe inizio

“La Golf GTI mk1 non ha un solo “papà”, ma è figlia di un gruppo di persone che la pensavano tutte allo stesso modo, che l’hanno sviluppata senza dire niente a nessuno e che l’hanno mostrata ai capi solo quando era pronta per essere prodotta” è questa la genesi di uno dei modelli più importanti della storia dell’auto, raccontata dalla voce di Anton Konrad, che negli anni Settanta era il capo della comunicazione della Volkswagen. Da quel 1975 sono passati più di quaranta anni, ma ancora oggi la sottile linea rossa sulla griglia anteriore identifica tutti i modelli GTI provenienti da Wolfsburg. “Molti ingegneri pensavano che allestire una versione sportiva della Golf fosse un’ottima idea, ma a quei tempi non era semplice comunicare con i piani alti dell’azienda. Inoltre Volkswagen non aveva mai prodotto un modello sportivo di massa e la paura di esporsi alle critiche era alta, non tanto per la qualità del prodotto, ma ci avrebbero potuto dire che incoraggiavamo una guida poco responsabile” prosegue Konrad.

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mercoledì 25 settembre 2019

Volkswagen T-Roc Cabriolet, il crossover perde la testa

Volkswagen porta una ventata di aria fresca nel segmento dei SUV con la nuova T-Roc Cabriolet, la prima crossover scoperta compatta che unisce il look e i vantaggi di un crossover con l'esperienza di guida a cielo aperto. Così la Volkswagen T-Roc Cabriolet introduce una dose extra di stile nel mercato in fortissima espansione dei SUV compatti. La sua capote in tessuto nero si apre in 9 secondi, anche durante la marcia fino a una velocità di 30 km/h. Poi c'è la comoda posizione di seduta rialzata e le numerose possibilità di personalizzazione. E' lunga 4.268 mm con un passo di 2.630 mm. La larghezza è pari a 1.811 mm mentre l’altezza è di 1.522 mm. L’abitacolo offre al guidatore e ai passeggeri elevata flessibilità e ampio spazio. Questo vale anche per il bagagliaio che, con una capienza di 284 litri, garantisce un volume adeguato rispetto alle dimensioni compatte. Fedele alla tradizione del Maggiolino e della Golf Cabriolet, anche la T-Roc Cabriolet è dotata di una classica capote in tessuto nero, costituita da elementi della tiranteria, un rivestimento interno, un’imbottitura che copre tutta la superficie e da un rivestimento esterno. Continua su GQ

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giovedì 12 settembre 2019

Aspettando il nuovo logo Volkswagen, il 12esimo della storia

Il prossimo Salone di Francoforte - dal 10 al 22 settembre 2019 - sarà fondamentale per Volkswagen, che oltre a presentare la versione definitiva della ID.3, svelerà anche il nuovo logo, che debutterà proprio sulla hatchback 100% elettrica di nuova generazione. Un logo che sarà il simbolo più visibile di una nuova immagine del brand: più giovane, più digitale e quindi più moderna, con un linguaggio visivo più umano e vivace. Il design del nuovo marchio è stato sviluppato internamente, da un team Volkswagen congiunto formato da Design e Marketing in un tempo di soli 9 mesi. Il nuovo logo, insomma, sarà più moderno, più chiaro e più semplice; ridotto ai suoi elementi essenziali e con un nuovo design piatto e bidimensionale. Continua su Motor1

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