venerdì 22 aprile 2011

E se salta la corrente?

“È saltata la corrente!!”. Chi di noi non ha mai pronunciato questa frase? Magari dopo aver acceso la lavatrice, avevamo deciso di farci una doccia e lo scaldabagno stava tirando acqua; magari, nel frattempo, in un’altra stanza qualcuno aveva acceso il condizionatore…e puff! In un solo istante tutto si spegneva e, un istante dopo, qualcuno diceva “È andata via la luce!!” (altra frase tipica della circostanza). Un guasto sulla linea? Forse un cortocircuito? No, semplicemente la rete elettrica della nostra casa era andata in sovraccarico.
No. Non sto inaugurando una rubrica di gestione domestica! Bensì desidero prendere spunto da questo classico siparietto casalingo per allargare il discorso ad un ambiente più vasto…il pianeta Terra!
Probabilmente avrete già capito che sto per parlare dell’auto elettrica o comunque a emissioni zero. Bene, ci tengo subito a precisare che la salute del nostro pianeta mi sta molto a cuore; guardo con attenzione ad ogni iniziativa che sia a favore dell’ecologia e, nel mio piccolo, cerco di fare il più possibile per dare il mio contributo. E proprio perché ritengo molto importante ogni discorso sulle sorti del nostro pianeta, voglio dedicare questo post al tema dell’auto a basso impatto ambientale.
Penso che almeno su un punto saremo tutti d’accordo: le riserve di petrolio non dureranno in eterno. C’è chi ha fissato la data dell’esaurimento dei giacimenti attorno al 2050, chi ci rassicura garantendoci almeno altri 100 anni oleosi e chi, addirittura, prevede che lo troveremo su Marte.
Tralasciando le futuristiche speranze interstellari, mi concentrerei sulle certezze. Ce ne dobbiamo fare una ragione, che sia tra 50, 100 o 200 anni il petrolio finirà e, a meno di non voler lasciare i nostri pronipoti di colpo a motori spenti, sarà bene cercare qualche soluzione alternativa.
Da quando gli USA sono stati investiti dalla crisi del mercato dell’auto, i nostri amici nordamericani sembrano esseri resi d’un tratto conto che per decenni hanno abbeverato i loro “cavalli americani” con quantità spropositate di benzina. Del resto il loro motto in tema di motori è sempre stato “bigger is better”. Propulsori di 4,5 o 6 litri di cilindrata (a benzina!) sono stati montati su milioni di auto e camion (si anche camion) per decenni. Considerando poi le dimensioni delle auto made in USA, non è necessario essere ingegneri per farsi un’idea sui consumi…
Ci piacerebbe poter dire che questa impennata di sensibilità ambientale derivi da nobili intenti di rispetto all’ecosistema, ma in verità consegue ad un’altra impennata, quella del prezzo del petrolio. Insomma, oltreoceano devono essersi resi conto che a forza di appesantire i serbatoi si alleggerivano i portafogli!
Quindi, ecco che negli ultimi 3 anni, è partita dal vecchio west una carovana di nuovi prototipi, modelli e concept car, tutti a basse o addirittura zero emissioni, diretta verso il vecchio continente ma anche verso i mercati emergenti, il cosiddetto BRIC (Brasile Russia India Cina). Abbiamo così ammirato una moltitudine di auto che ci proiettavano nel futuro, ognuna forte della propria tecnologia eco-rispettosa. Ogni casa automobilistica cerca di dare il meglio di sé e nei centri ricerca le foto di Alessandro Volta hanno sostituito quelle di Gottlieb Daimler…un momento! Che cosa c’entra l’inventore della pila, con l’inventore dell’automobile?
C’entra, perché è sulla potenza e la durata delle batterie che si giocherà la grande sfida dell’auto elettrica. Intendiamoci, la propulsione elettrica non è l’unico mezzo per ottenere un veicolo che si muova ad emissioni zero, ma sembra che l’attenzione dei media e degli stakeholder sia concentrata esclusivamente su questo tipo di tecnologia, mentre se ne dà molta meno ad altre, per’altro già disponibili con pochissimi limiti tecnici e con costi più accessibili dell’elettrico; una su tutte, l’ibrido!
Senza voler fare pubblicità a questa o a quell’altra casa, ricordo a tutti che già dal 1997 è in vendita un auto che sfrutta la propulsione ibrida e che in città percorre 25km con un litro, quando le migliori auto a ciclo otto o a ciclo diesel fanno fatica a superare i 15km/litro. Ora tutti i costruttori stanno correndo ai ripari, montando su ogni tipo di auto sistemi per il recupero dell’energia e accorgimenti per migliorarne l’efficienza, ma sono tutte tecnologie che esistono da quasi trenta anni (chi di voi ricorda le Fiat Energy Saving?) e non si capisce perché abbiamo dovuto attendere una crisi mondiale per vederle implementate su tutte le auto.
Ad ogni modo, visto che pare che l’auto elettrica ci salverà, concentriamoci sulle caratteristiche della nostra salvatrice, ma soprattutto sulle motivazioni che ne stanno ancora impedendo una massiccia diffusione. Dico ancora perché la Panda Elettra esisteva già nel 1990… ( e io, povero bambino appassionato di auto, ero terrorizzato di non avere da grande un’auto che facesse brum brum, ma solo zzzzzz).
Il problema maggiore è l’autonomia. Anche con le moderne batterie al litio non si riescono a percorrere più di 150km con una carica completa. E 150km è il valore massimo teorico, perché è sufficiente “spremere” un po’ il motore, azionare l’aria condizionata o ascoltare la radio, per ridurre drasticamente i chilometri percorribili. Inoltre per “fare il pieno” agli accumulatori, occorrono diverse ore. Risulta subito chiaro che nessuno ci tiene a rimanere piantato nel traffico mentre rientra a casa la sera, magari perché ha percorso 20km più del previsto. È invece da verificare quanto i moderni automobilisti, abituati ad ogni gadget e al massimo confort, siano disposti a rinunciare all’opulenza delle loro vetture e alla qualità della vita a bordo, per avere un’auto elettrica che non li lasci a piedi durante una gita fuoriporta.
I guru che vedono nel futuro delle nostre città dicono che l’elettrico sarà il futuro della mobilità urbana; che ci saranno batterie più durevoli, colonnine di ricarica più potenti e anche delle stazioni di servizio dove sostituire il proprio “pacco accumulatori” con un altro già carico, per proseguire il viaggio. Solo a immaginarli, questi scenari, ci si vede proiettati in un film di fantascienza, dove l’uomo e la natura convivono pacificamente
Anche io immagino questo scenario, e dico “che bello! è il futuro” e penso che tutti la sera rientreremo a casa e attaccheremo le nostre auto alle prese di corrente come fossero telefonini; 35 milioni di auto (parco circolante totale italiano) inizieranno ad attingere tutte insieme dalle nostre centrali elettriche…e la domanda che mi pongo, e che vi pongo è: “e se salta la corrente??” BRUUUM!!!

sabato 16 aprile 2011

...i SUV!!!!

Entriamo subito nel vivo con un argomento a tinte forti, uno di quelli che scatena subito opposte fazioni e commenti al vetriolo. Questo poi, in particolar modo...quando si parla di SUV, o di "Gipponi" (come molte persone sono soliti chiamarli) gli animi si scaldano sempre, e anche molto in fretta. I detrattori si esprimono con una ferocia che anche nella giungla sarebbe eccessiva, mentre i sotenitori e, ancora di più, i possessori, si affidano alle spiegazioni più diverse e cercano di convincere i primi della bontà delle loro scelte, ma questi, acceccati dall'odio, si inferociscono ancora di più!
Bene, io mi terrò fuori dalla sterile polemica e cercherò di affrontare la cosa con razionalità...anche se, in verità, anche io sono abbastanza fazioso su questo argomento...
Iniziamo col definire il concetto di SUV, visto che sono passati gli anni 80, quando qualche pioniere si presentava in città, magari in luoghi di ritrovo alla moda, con  veri e propri fuoristrada che con poche modifiche sarebbero stati pronti per andarci sul serio nella giungla. Dalle gloriose Cherooke, Defender, Patrol, Pajero e Wrangler, ne è passata di acqua sotto i ponti. 
Oggi come oggi, a orientarsi tra centinaia di modelli, viene il mal di testa! Per cui, definiamo il SUV come: un auto con una altezza minima da terra di almeno 18cm, con quattro ruote motrici (anche se ormai ce ne sono molti anche a due ruote motrici), con un peso a vuoto superiore a 1,5t e con un corpo vettura abbastanza alto, o comunque importante.
Se ci pensate un po', vi renderete conto che di auto così iniziano a essercene davvero tante in giro...quindi queste auto avranno indubbiamente dei pregi, dico io! Vediamo un po'...consumano poco? No, visto il peso, le dimensioni poco aereodinamiche e la potenza dispersa dalla trazione integrale. Sono spaziosi? No, perchè la trazione integrale occupa una bella parte del sottoscocca dell'auto, quindi riduce lo spazio interno. Sono inarrestabili? No, perchè quasi sempre montano gomme, cerchi e assetti molto stradali (per non rinunciare al piacere di guida), quindi su fondi a bassa aderenza si piantano, nonostante il 4WD.
Uhm...tutti no...proviamo a cambiare genere di domanda. Sono sicuri? Nì, perchè il peso e il baricentro alto gli conferisce una dinamica di guida deficitaria, però ovviamente le dimensioni e il peso li rendono vincenti in urti con auto più piccole. Conferiscono al guidatore una sensazione di sicurezza? Si, perchè si sta seduti più in alto e quindi si domina meglio la strada; perchè si incute timore al prossimo.
Qui le risposte sono già migliorate...in un certo senso..ma veniamo alla domanda chiave, visto che è notorio che noi italiani siamo sempre attenti allo stile e al buon gusto: sono belle?
Ehm...oddio..si...ma...forse, diciamo che l'estetica è un gusto personale. 
Per quanto mi riguarda, quando vedo un grosso SUV, magari bianco come suggerisce la moda attuale, mi viene da pensare che con un paio di sirene e quattro scritte, sarebbe una ottima ambulanza!!!BRUUUM!!

L'autocritico...??

Mettiamo subito in chiaro una cosa: questo non è un blog di autocritica!
Non si parla di autocritica, non si fa autocritica e tanto meno ne faccio io, su di me. Non perché mi ritenga perfetto (anzi, tutt'altro...), semplicemente non interesserebbe a nessuno, se non, forse, alle persone che già mi sopportano normalmente. Per quanto riguarda voi...bè, se volete fare autocritica siete sicuramente da ammirare e lo potete fare tranquillamente, ma probabilmente questo non è il luogo più adatto.
Insomma, vi starete chiedendo che cosa si fa qua e di che cosa si parla; è presto detto: di auto! Si, di auto, automobili, autovetture, macchine. Chiamatele come vi pare, qui si parla di loro. Nuove, vecchie, fuoriserie, catorci, supercar, trabiccoli, popolari e rarissime. Se ne parla ( o almeno si cerca di parlarne) con intelligenza, rispetto ed educazione, ma adottando un punto di vista fuori dal coro: il mio!
O meglio, io dirò quello che penso e tutti voi potrete dire quello che meglio credete, possibilmente senza usare i soliti luoghi comuni e le cosiddette "chiacchiere da bar", che già saturano il mondo dell'auto. 
Detto questo, non mi dilungo in ulteriori premesse e vi do appuntamento al primo post, che arriverà tra breve...BRUUUM!