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sabato 16 maggio 2020

Torq Grand Prix, una monoposto “green” col motore a idrogeno e il telaio in canapa

Rivoluzionare il mondo dell'auto partendo da quello delle corse, che con la passione che lo contraddistingue può fare da catalizzatore per innovazione altrimenti troppo dirompenti per arrivare sul mercato. È questo il fine ultimo di Thomas Bleiner, cinquantunenne austriaco ex-pilota e da anni innovatore nell'automotive. Bleiner oggi è responsabile dell'innovazione presso la ED Excellence Design di Torino e insieme a Davide Pizzorno, fondatore e Direttore del design, lancia l'idea di un nuovo campionato con monoposto green, la Torq Grand Prix. Continua su La Stampa

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venerdì 3 aprile 2020

BMW punta sull'idrogeno

BMW punta sull'idrogeno per la mobilità del futuro, una soluzione da affiancare all'elettrico e agli altri sistemi di propulsione per andare incontro alle diverse esigenze dei mercati e dei clienti. «Siamo convinti che in futuro esisteranno differenti sistemi di propulsione, poiché non esiste un'unica soluzione che risponde all'intero spettro delle esigenze di mobilità dei clienti in tutto il mondo. Nel lungo termine la tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno potrebbe diventare il quarto pilastro del nostro portafoglio di propulsori. I modelli di fascia alta della nostra famiglia X di grande diffusione sarebbero i candidati ideali per questa applicazione», ha spiegato Klaus Fröhlich, boss della ricerca e sviluppo della Casa tedesca. Dunque BMW punta sull'idrogeno ancora una volta. Già negli anni 2000 aveva realizzato il prototipo H2R e poi la Hydrogen 7, che bruciava l'idrogeno direttamente nei cilindri al posto della benzina (ma aveva solo 200 km di autonomia oltre a costare tantissimo); nella decade seguente erano poi arrivati altri tre veicoli laboratorio dotati di fuel cell: una Serie 1 (2010), una i8 (2012) e una Serie 5 GT (2015). Tutte automobili, però, rimaste allo stadio prototipale, a cui non è mai stato dato un seguito produttivo. Continua su GQ

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venerdì 20 dicembre 2019

Nuova Toyota Mirai, l'ammiraglia a idrogeno ha la trazione posteriore

Che Toyota sia uno dei pionieri dell'elettrificazione è cosa nota da oltre venti anni, ma la Casa giapponese ha sempre dichiarato di credere - e dunque di sviluppare - in diverse strategie per arrivare a una mobilità sostenibile a lungo termine e l'idrogeno è una di queste. Nel 2015 la Mirai (che in Giapponese significa futuro) è stata la prima auto di serie alimentata con le fuel cell a essere disponibile per la vendita nelle concessionarie americane. Oggi, Toyota ha svelato la seconda generazione della Mirai,sotto forma di concept che rispetto al modello originale pone l'attenzione anche sul design. Continua su Motor1

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domenica 10 novembre 2019

BMW si dirige (di nuovo) verso l'auto a idrogeno

Quella tra BMW e l'idrogeno è una storia lunga e tormentata, proprio come alcune storie tra amanti che si lasciano e si riprendono. Iniziata negli anni Duemila con il prototipo H2R e con la Hydrogen 7, che bruciava l'idrogeno direttamente nei cilindri al posto della benzina (ma aveva solo 200 km di autonomia oltre a costare tantissimo), è proseguita nella decade seguente con altri tre veicoli laboratorio dotati di fuel cell: una Serie 1 (2010), una i8 (2012) e una Serie 5 GT (2015). Tutte automobili rimaste allo stadio prototipale, a cui non è mai stato dato un seguito produttivo. Poi, dopo qualche anno di silenzio e la ridefinizione della strategia globale, al Salone di Francoforte BMW ha annunciato il ritorno alle fuel cell in grande stile, con la i Hydrogen NEXT, dichiarando che “può essere una soluzione reale, soprattutto per le lunghe distanze”. A questo si aggiunge che la Casa bavarese ritiene che la domanda per questo tipo di tecnologia possa crescere nella seconda metà degli anni Venti. Continua su Motor1

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mercoledì 3 ottobre 2018

Hyundai Nexo | Prova su strada in anteprima

Per una volta partiamo dal prezzo, perché è la cosa più importante. Non per la cifra in quanto tale ma perché indica che l’auto è disponibile e si può comprare in una concessionaria. Di solito è una caratteristica che si dà per scontata, ma nel caso di un modello a idrogeno lo è molto di meno. Stiamo parlando della Hyundai Nexo, l’auto che rappresenta la sintesi e l’ultima evoluzione della tecnologia fuel cell sviluppata dalla Casa coreana, attiva già da molti anni in questo campo. Il concetto alla base è tanto semplice quanto rivoluzionario e futuribile: usare l’idrogeno per ricavarne elettricità attraverso l’elettrolisi, emettendo allo scarico solo acqua. Non è una novità assoluta e non è nemmeno la prima auto di serie con questo tipo di propulsore, ma è la prima che si può acquistare in un autosalone senza dover essere un’azienda, un’università o un istituto di ricerca. Continua su Autoappassionati

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sabato 28 luglio 2018

Hyundai Nexo, l'auto a idrogeno di serie più veloce del mondo

Hyundai è una delle poche Case automobilistiche a credere nell'idrogeno e a sviluppare costantemente questa tecnologia, sin dai tempi della ix35 Fuel Cell che è stata la prima auto di questo genere commercializzata in Europa. E per quanto si tratti di numeri esigui, il 70% del parco circolante europeo a idrogeno è composto da Hyundai. Con queste premesse mi avvicino con grande curiosità alla Nexo che, oltre al peculiare powertrain, è intrisa della migliore tecnologia presente oggi nel settore automotive. Insomma, è il modello che rappresenta lo stato dell'arte della produzione della Casa coreana che peraltro lo dichiara apertamente già dalla sigla con cui ha battezzato la categoria della Nexo: Future Utility Vehicle. Continua su Motor1

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martedì 19 gennaio 2016

Hyundai Ioniq, l’anti Prius coreana: ibrida e col cambio che piace agli europei


Una sola macchina ma tre motori diversi e tutti con almeno un’unità elettrica. È la Hyundai Ioniq, ovvero la trasposizione in fatti della volontà della Casa coreana di diventare il numero due del mercato globale delle “green car” entro il 2020. Un obiettivo ambizioso ma anche condito da un sano realismo, visto che al numero uno c’è l’inventore stesso delle auto ibride (nel 1997 nasceva la prima Prius), cioè Toyota. Così alla Ioniq seguiranno almeno altri 20 modelli ad alto tasso di eco-sostenibilità e probabilmente con motorizzazioni diverse, vista la strada imboccata con la Ioniq. Questa, infatti, si può scegliere in versione ibrida, ibrida plug-in o solo elettrica. La Hyundai inizia dalla Hybrid, la prima ad arrivare sul mercato. È spinta da un 4 cilindri 1.6 a iniezione diretta di benzina da 105 CV, accoppiato a un motore elettrico sincrono con magnete permanente da 43,5 CV, per un output totale di 141 CV e 265 Nm di coppia.

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giovedì 1 ottobre 2015

Honda FCV, dopo la Toyota Mirai, ecco la seconda auto a idrogeno di serie


Al prossimo Salone di Tokyo, che aprirà il 29 ottobre, la Honda presenterà la FCV, cioè la nuova generazione della sua auto a idrogeno, pensata per la prima volta per la produzione in serie. La Casa giapponese ha anche specificato che questo non è il nome definitivo, che sarà svelato al Salone, ma solo una sigla (Fuel Cell Vehicle) che la identifica provvisoriamente. Ma, nome a parte, la notizia è che la Toyota Mirai non sarà più sola nel neonato mercato delle auto a idrogeno di serie. Fare un confronto diretto tra le due è impossibile, visto che della FCV per ora si conoscono solamente l’autonomia, che secondo Honda raggiungerà i 700 km, l’abitabilità per cinque persone e la sua capacità di funzionare da “generatore mobile di energia elettrica”, per immettere energia nella rete in caso di emergenza.

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