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lunedì 24 gennaio 2022

Lamborghini Huracán Spyder RWD, la prova: sensazioni forti col vento tra i capelli


La Lamborghini Huracán è sulla cresta dell'onda da quasi otto anni. Era il marzo 2014 quando venne presentata al Salone di Ginevra, compiendo un salto in lungo generazionale rispetto alla precedente Gallardo, che aveva contribuito a portare il marchio di Sant'Agata Bolognese nel mondo delle supercar “possibili”. Poi il restyling del 2019 che, oltre ad averla resa più bella e attuale, ha anche diversificato la gamma strutturandola intorno alla doppia proposta di trazione posteriore oppure integrale. La prossima Huracán, invece, sarà ibrida plug-in e non arriverà prima del 2024, lasciando la possibilità di godersi ancora per qualche tempo una delle espressioni più pure della guida guida sportiva. Nel club delle supercar da circa 200.000 euro, infatti, questa Lamborghini è rimasta l'unica a puntare su un motore aspirato ad alto numero di giri. Con lei solo due colleghe, ma di prezzi ed carattere assai differente: la super specialistica Porsche 911 GT3 e la Corvette convertita al motore centrale. Continua su La Stampa

martedì 14 dicembre 2021

Lamborghini Countach "25 Anniversario", quello che resta delle supercar


Il concetto di supercar è cambiato così tanto nel corso degli anni ed è impossibile comprendere questa evoluzione senza fare un bel salto nel passato e noi ci abbiamo provato. Ma prima di raccontarvelo torniamo per un attimo proprio sul significato della parola supercar, che oggi è legato soltanto a temi come le prestazioni, il design e i costi, mentre fino a qualche lustro fa una supercar era innanzitutto una macchina “difficile”: difficile da avere, da vedere, ma anche da guidare, pure nelle manovre basilari. Intendiamoci, i prezzi delle supercar erano e restano esorbitanti, fuori dalla portata dei più, ma informazioni e conoscenza sono completamente disponibili nel mare magnum digitale. Basta un clic e si può scoprire ogni segreto di qualsiasi supercar, financo della sua guida al limite. Una sovraesposizione che impedisce di creare e alimentare i miti come succedeva fino agli anni Novanta, quando generazioni di ragazzi sognavano sui poster e imparavano a memoria i pochi dati e articoli disponibili. Continua su La Stampa

martedì 16 novembre 2021

La Lamborghini Huracán Evo diventa Minotauro


La Lamborghini Huracán diventa Minotauro, metà uomo metà toro, nel dipinto di Paolo Troilo sulla carrozzeria della supercar di Sant'Agata Bolognese. L’opera è l’espressione della dinamicità, della potenza e delle più intime emozioni che l’artista ha provato alla guida della Huracán EVO. L'ha realizzata utilizzando i polpastrelli, attraverso una pittura che è continua sperimentazione e usa la rappresentazione del corpo maschile come suo elemento distintivo e mezzo di comunicazione. Il titolo dell'opera nasce dalla crasi emozionale e semantica che l’artista ha vissuto quando è entrato in contatto con Lamborghini. Il tributo dell’artista alla Lamborghini Huracán Evo opera la fusione tra «l’uomo» raccontato dalla pittura di Troilo, il «toro» simbolo di Automobili Lamborghini e il concetto di «mito» espresso nell’indomito slancio – soprannaturale e quasi animalesco - che la figura maschile dipinta sulle fiancate è in grado di sprigionare. La forza comunicata dagli avanbracci e i pugni chiusi presenti sul cofano anteriore rievocano le corna taurine. «Io sono innamorato della lentezza, e l’ho sempre difesa considerandola un ingranaggio cardine del piacere, della cultura, della bellezza, del successo. Ma capita che ci siano degli incontri che ti cambiano», ha affermato Paolo Troilo, creatore dell’opera. Continua su GQ

mercoledì 27 ottobre 2021

Lamborghini Countach, 50 anni di stile assoluto


La Lamborghini Countach compie mezzo secolo e ancora oggi resta una delle supercar più incredibili che si siano mai viste. Il design del prototipo originale, quello del 1971, non ha perso un grammo di fascino nemmeno dopo 50 anni, come dimostrano le foto della LP500 originale che è stata appena ricostruita dal Polo Storico della Casa di Sant’Agata Bolognese con la collaborazione di Pirelli. La linea della Lamborghini Countach, del resto, è stata disegnata in quella che probabilmente è stata l'era più affascinante dell'automobilismo, quella a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, cioè il periodo in cui è nato il concetto di supercar. A definirla fu la matita del leggendario Marcello Gandini che ha firmato alcune delle auto sportive più iconiche: Lamborghini Diablo e Miura, Ferrari Dino, Alfa Romeo Montreal e Lancia Stratos, solo per citare le più famose. Il suo nome, peraltro, è dovuto a una esclamazione in dialetto piemontese, che uscì dalla bocca di un dipendente della Bertone - la carrozzeria dove lavorava Gandini - quando la vide per la prima volta. Alta poco più di un metro, larghissima e con le porte ad apertura verticale, la Countach ha un profilo a cuneo che è rimasto il segno distintivo di tutte le Lambo. Ma Nel 1971, quando fu presentata al Salone di Ginevra come prototipo e non si era ancora vista un'auto del genere: a uno stile così futuristica si accompagnavano prestazioni al top, figlie di una meccanica con pochi rivali. Continua su GQ

martedì 17 agosto 2021

Lamborghini Countach LPI 800-4, il ritorno del mito degli anni Ottanta


La Lamborghini Countach compie mezzo secolo - il prototipo originale è del 1971, mentre il primo modello di serie è del 1974 - e da Sant'Agata Bolognese le rendono omaggio nel migliore dei modi, cioè facendola rivivere. La Lamborghini Countach LPI 800-4 del 2021 sfrutta la base tecnica della Aventador di cui è stata appena annunciata la fine della produzione, con relativa edizione finale in tiratura limitata, e verrà prodotta in soli 112 esemplari, un rimando a "LP 112", il nome del progetto utilizzato internamente durante lo sviluppo della prima Countach. La stessa casa emiliana ha coniato la nuova definizione di “few-off” durante la presentazione al The Quail - a Motorsports Gatheringl, un esclusivo evento dedicato ai motori negli Stati Uniti. Sotto il lungo cofano posteriore c'è il V12 Longitudinale Posteriore (LP), unito alla tecnologia ibrida (I) sviluppata per la Sián e alla trazione integrale permanente. Continua su La Stampa

martedì 20 luglio 2021

Lorenzo Insigne, la sua Lamborghini è una supercar da amore a prima vista


La Lamborghini di Lorenzo Insigne è una Huracan Evo. L'attaccante del Napoli e della Nazionale, con cui ha appena vinto il Campionato Europeo, l'ha ricevuta in regalo poco più di un anno fa, in occasione del suo compleanno. Il 4 giugno del 2020, l'attaccante partenopeo si è trovato la supercar di Sant'Agata Bolognese parcheggiata sotto casa con un bel fiocco rosso. A regalargliela, organizzando la sorpresa, è stata la moglie Jenny. I due sono sposati dal 2012 e hanno due figli. Chissà che il prossimo anno, per i primi dieci anni di matrimonio, Insigne non possa ricevere un'altra auto speciale in dono. Non sarebbe una brutta idea, visto che l'autore del fantastico gol contro il Belgio, è un'appassionato di vetture estreme, come dimostra la presenza nel suo garage di una Mercedes GT 63S da 639 cavalli e di una Ferrari 458 Italia da 570 CV. La Lamborghini di Insigne, invece, di cavalli ne ha 640. Quanto al prezzo, ci vogliono non meno di 200.000 euro per portarsela a casa, al netto di personalizzazioni e accessori. Dietro le spalle del pilota ruggisce il motore V10 da 5,2 litri, ultimo aspirato rimasto in una nicchia dove le concorrenti sono tutte turbo. La sua potenza massima arriva a 8.000 giri e i 600 Nm di coppia a 6.500 giri, grazie anche ad accorgimenti come le valvole di aspirazione in titanio e l'impianto di scarico dal peso ridotto. Un propulsore, dunque, che ama girare in alto, molto in alto. Continua su GQ

giovedì 8 luglio 2021

Lamborghini Aventador LP 780-4 Ultimae, il V12 aspirato va in pensione


L'elettrificazione dilaga, come il "Nulla" de La storia infinita, e nessuno si salva, nemmeno i motori più prestigiosi, quelli che hanno fatto la storia dell'automobile. Il V12 Lamborghini è uno di questi e nella nuova Aventador LP 780-4 Ultimae ruggirà per l'ultima volta in versione puramente aspirata, prima di lasciare spazio a una variante ibrida sulla supercar di prossima generazione. Così questa nuova Aventador è un omaggio a un'era che sta per tramontare, un concentrato dell’essenza più pura di tutte le versioni della Aventador, realizzato mettendo insieme le prestazioni della SVJ e l'eleganza della S, riassumendo il tutto in una vettura da collezione che verrà costruita sia con carrozzeria Coupé che Roadster. "Questa è la Aventador definitiva che chiude un’epoca eccezionale. È l’ultima del suo genere, con la massima potenza e le prestazioni che ci si aspettano dal nostro marchio" ha sintetizzato perfettamente Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini. Dopo oltre un anno senza eventi mondiali a causa della pandemia, la Aventador LP 780-4 Ultimae debutterà in Regno Unito in occasione del Goodwood Festival of Speed 2021. Ha linee eleganti, condite da prestazioni di livello assoluto. Il V12 da 6,5 litri “Longitudinale Posteriore” sprigiona 780 CV e 720 Nm di coppia a 6.750 giri su tutte e quattro le ruote: 40 CV in più rispetto alla Aventador S e 10 CV in più rispetto alla SVJ, che ha luglio 2018 si era presa il record del Nürburgring per le auto stradali, prima di essere battuta da un altro mostro come la Porsche 911 GT2 RS. La monoscocca in fibra di carbonio della Aventador LP 780-4 Ultimae e l’ampio uso dello stesso materiale in tutta la carrozzeria garantiscono un peso a secco di soli 1550 kg. Così, la versione Coupé ha un rapporto peso-potenza di 1,98 kg/CV, un’accelerazione da 0 a 100 in 2,8 secondi e una velocità massima di 355 km/h. Continua su La Stampa

martedì 23 febbraio 2021

Lamborghini Jarama GT, 50 anni vissuti con eleganza


La Lamborghini Jarama GT non dimostra nessuno dei suoi 50 anni. A vederla oggi appare come una elegante coupé sportiva. Appartenente a un'altra epoca, certo, ma non vecchia. Una di quelle auto dove la bellezza scaturiva ancora dalle proporzioni e non da superfici concave e convesse intrecciate in modo ossessivo, o da luci con effetti 3D. La Lamborghini Jarama GT, il cui nome deriva da una zona collocata a nord di Madrid famosa per i suoi allevamenti di tori da combattimento, fu presentata per la prima volta al Salone di Ginevra del Marzo del 1970. È l’ultima evoluzione del concetto di berlinetta granturismo 2+2 uscita dai cancelli di Sant'Agata Bolognese. Il motore è un 4 litri V12 posizionato all'anteriore, mentre la vettura è stata sviluppata partendo dalle precedenti 400 GT e Islero, di cui mantiene la stessa impostazione meccanica. Il design, invece, è opera di Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone ed è assolutamente allineata ai canoni stilistici degli anni ’70, fatti di linee tese ed angolari. A livello dinamico, la Jarama GT beneficiava di un impianto frenante a quattro dischi (con gli anteriori autoventilati) di grandi dimensioni, di carreggiate allargate di 10 centimetri e di cerchi in lega di magnesio Campagnolo da 15”. Il motore è alimentato da 6 carburatori doppio corpo Weber 40, utilizza la distribuzione a doppio albero a camme in testa per ogni bancata ed eroga la bellezza di 350 CV, spingendo la coupé emiliana fino a 260 Km/h, che oggi sono una velocità piuttosto comune ma all'epoca erano davvero per pochi. Continua su GQ

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sabato 9 gennaio 2021

Lamborghini SC20, il prezzo stimato dell'auto dei nostri sogni


La Lamborghini SC20 è una specie di sogno trasformato in realtà. È un esemplare unico di barchetta da pista, ma omologata per la circolazione su strada. Inoltre, è la prima one-off aperta progettata dal dipartimento Motorsport e disegnata dal Centro Stile di Sant’Agata Bolognese seguendo i desideri del fortunato cliente, coinvolto nel progetto fin dai primi disegni degli stilisti Lamborghini. L’obiettivo comune era realizzare una vettura unica, estrema nel design e nelle prestazioni, capace di unire soluzioni aerodinamiche derivate dalle vetture da competizione a linee inedite e dettagli esclusivi. «Due anni dopo la SC18 Alston, la SC20 è stata una nuova, intrigante sfida. Le principali fonti di ispirazione sono state la Diablo VT Roadster, la Aventador J, la Veneno Roadster e la Concept S: il risultato è un connubio tra creatività e attitudine racing», ha spiegato Mitja Borkert, Responsabile del Centro Stile Lamborghini. Continua su GQ

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domenica 3 gennaio 2021

Lamborghini Huracán STO, ai limiti della legalità


La Lamborghini Huracán STO, sigla che sta per Super Trofeo Omologata, è la versione definitiva della berlinetta a 10 cilindri di Sant'Agata Bolognese. Praticamente è un'auto da corsa che può circolare legalmente su strada e beneficia di tutta l'esperienza del reparto racing del Toro che ha portato la Huracán GT3 EVO, a vincere tre volte la 24 Ore di Daytona e due volte la 12 Ore di Sebring. Dietro le spalle del pilota c'è il V10 aspirato che urla i suoi 640 CV a 8.000 giri, con la coppia massima di 565 Nm che arriva a 6.500 giri. Numeri che spiegano come questo sia un propulsore che ama girare in alto, una gioia per gli appassionati di guida sportiva, così come la trazione posteriore. L'accelerazione da 0 a 100 km/h richiede solo 3 secondi e per arrivare a 200 km/h ne bastano 9; la velocità massima, invece, si «ferma» a 310 km/h a causa dell'elevato carico aerodinamico, che però permette un controllo superiore alle andature più elevate. Ogni aspetto della Lamborghini Huracán STO, del resto, attinge alle soluzioni tecnologiche del motorsport: il cofano anteriore, i parafanghi e il paraurti anteriore sono integrati in un unico elemento, mentre le nuove prese d’aria aumentano il flusso attraverso il radiatore centrale per migliorare il raffreddamento del motore e generare deportanza. Il parafango posteriore mutuato dalla Huracán Super Trofeo EVO riesce a ridurre la resistenza aerodinamica generata dalla sezione trasversale della vettura, aumentando la deportanza posteriore e l’efficienza aerodinamica generale. Un condotto NACA integrato, infine, funge da presa d’aria per il motore. Continua su GQ

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giovedì 10 dicembre 2020

Lamborghini Jarama GT, l'ultima "Lambo" col motore anteriore compie 50 anni


Esattamente mezzo secolo fa, al Salone di Ginevra del 1970, Lamborghini presentava la Jarama GT, il Jarama, il cui nome deriva da una zona collocata a nord di Madrid famosa per i suoi allevamenti di tori da combattimento. Si tratta dell'ultima evoluzione del concetto di berlinetta granturismo 2+2, con il motore anteriore V12, in questo caso da 4 litri. Dal punto di vista tecnico, deriva dalle precedenti 400 GT e Islero, di cui mantiene la stessa impostazione meccanica. La firma del progetto, però, non è più di Gianpaolo Dallara, ma del suo ex braccio destro, Paolo Stanzani, che nel frattempo era diventato ingegnere capo. La linea, invece, è opera di Marcello Gandini - a quell'epoca in forza alla Bertone - ed è fatta di linee tese e angolari, come era di moda negli anni Settanta. Continua su La Stampa

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mercoledì 26 agosto 2020

La Lamborghini Essenza SCV12 è la hypercar più estrema mai realizzata

La Lamborghini Essenza SCV12 è la hypercar più estrema mai concepita dalla casa di Sant'Agata Bolognese. Può essere utilizzata solo in pista, perché non è omologata per circolare su strada, ma non può nemmeno essere usata in alcuna competizione, perché non rispetta le regole di nessuna categoria sportiva. Considerato che ne verranno prodotte solo quaranta al prezzo di 2,5 milioni di euro, viene da chiedersi quale sia il suo scopo e la risposta arriva dal numero uno della Lamborghini, Stefano Domenicali: «La Essenza SCV12 rappresenta la più pura esperienza di guida in pista che il nostro marchio possa offrire, un’impresa ingegneristica che sottolinea il legame indissolubile tra il nostro marchio e l’asfalto della pista». Continua su GQ

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domenica 23 agosto 2020

Lamborghini Diablo, l'ultima della sua specie compie 30 anni

La Diablo è la supercar degli anni Novanta per eccellenza. Presentata nel 1990, ha raccolto il testimone dell'immaginario collettivo degli appassionati dalla Ferrari F40, per poi cederlo alla McLaren F1 alla fine della decade. Ma per qualche anno è stata lei la regina delle fantasie motoristiche degli italiani e non solo. Era una supercar estrema, con forme esaltata da colorazioni esotiche e una filosofia tecnica ancora completamente analogica. È una evoluzione della Countach, l'auto che dopo la Miura ha consolidato la fama della Lamborghini in tutto il mondo e che è stata prodotta per oltre tre lustri, dal 1974 al 1990. A Sant'Agata bolognese iniziano a pensare alla sua erede nel 1985; in quegli anni la proprietà è degli americani di Chrysler, non proprio degli innovatori futuristi. All'inizio faticano a capire le proposte di stile di Marcello Gandini, che dunque deve correggere il tiro. Continua su La Stampa

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sabato 30 maggio 2020

Lego e Lamborghini insieme per la prima volta con la Sián FKP 37

La grande famiglia dei Lego Technic si allarga, per la prima volta, con una Lamborghini. Si tratta della Sián FKP 37 - prima supercar ibrida del brand emiliano - riprodotta nel kit numero 42115. Una volta montati i 3.696 pezzi, il modellino che ne risulta è in scala 1:8, nel classico colore verde acido delle supercar di Sant'Agata Bolognese. Continua su La Stampa

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giovedì 9 gennaio 2020

Lamborghini Huracán Evo RWD, inno alla purezza

Ecco la Lamborghini Huracán Evo RWD (Rear Wheel Drive), cioè a trazione posteriore. In altre parole, una vera purosangue pensata per gli artisti del volante. Per quanto le quattro ruote motrici - che sono di serie su tutte le Huracán - rendano l'auto più facile e sicura, la vera guida sportiva è un'altra cosa e prevede che siano solo le ruote dietro a spingere. Così, come già accaduto in passato, anche per la Gallardo, ecco quindi una versione «pura» della berlinetta made in Sant'Agata Bolognese. Il 5.2 V10 ha perso 30 CV rispetto a quello della Evo 4WD, fermandosi a 610 a 8.000 giri, per una coppia di 560 Nm a 6500 giri. Tuttavia, la massa complessiva dell'auto è diminuita di 33 kg, proprio per la rinuncia alla trazione integrale e ai suoi componenti. Dunque il rapporto peso/potenza - ineffabile chiave di lettura di ogni vettura sportiva - è invariato e segna 2,28 kg/CV. Quanto alle prestazioni pure, la Lamborghini Huracán Evo RWD può raggiungere una velocità di 325 km/h, passare da 0 a 100 km/h in soli 3,3 secondi e da 0 a 200 km/h in 9,3 secondi. Continua su GQ

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venerdì 27 dicembre 2019

Una Lamborghini sotto l'albero di Natale

Trovare una Lamborghini sotto l'albero di natale sarebbe un sogno per molti appassionati, ma a Sterling Backus e al figlio Xander è successo davvero. Beh, non era proprio sotto l'albero, bensì in garage, ma che importa? Prima di raccontare tutta la storia, però, dobbiamo fare un piccolo passo indietro. Un paio di mesi fa vi raccontammo del papà che ha costruito una Lamborghini in casa, utilizzando alcuni organi meccanici di altre auto e la stampa 3D. Una impresa nata su ispirazione del figlio e portata a termine per la sua gioia. Ora l'impegno di questi due carmaker fai-da-te è stato premiato, proprio con una vera Lamborghini sotto l'albero di natale. Continua su GQ

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lunedì 9 dicembre 2019

Lambo V12 Vision Gran Turismo, anche Lamborghini diventa virtuale

Anche Lamborghini entra nel club virtuale delle auto dedicate a Gran Turismo Sport, il videogame di simulazione di guida per PlayStation 4. La supercar fatta di kbyte e pixel si chiama Lambo V12 Vision Gran Turismo ed è stata appena presentata in concomitanza con le finali mondiali del FIA Certified Gran Turismo Championships 2019 in programma a Monte Carlo. E' una concept visionaria che mette l’accento sul divertimento (virtuale) di guida e sarà disponibile per tutti i videogiocatori a partire dalla primavera del 2020. “Lamborghini è un brand giovane - ha commentato Stefano Domenicali, Presidente e ad di Lamborghini - per questo oggi presentiamo qui il nostro ultimo progetto virtuale sotto forma di vero e proprio modello: il suo design futuristico è stato pensato per il divertimento dei giovani appassionati di videogiochi e supersportive”. Continua su La Stampa

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domenica 24 novembre 2019

Lamborghini Countach Evoluzione, la prima in carbonio

Non tutte le concept car, o prototipi che dir si voglia, nascono per essere mostrati al grande pubblico, nei Saloni o altrove. A volte hanno altri scopi, come sperimentare qualche nuova tecnologia o soluzione da applicare poi nella produzione di serie. E' il caso della Lamborghini Countach Evoluzione, che non venne mai presentata ufficialmente alla stampa e tantomeno al pubblico, ma che venne realizzata nel 1987 per esplorare l'applicazione dei materiali compositi, a base di fibra di carbonio, nella produzione di serie. La base di questo prototipo era la versione più aggiornata della Countach, ovvero la 5000 S Quattrovalvole. Continua su Motor1

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venerdì 1 novembre 2019

Lamborghini vince tutti e tre i titoli piloti nelle Blancpain GT Series

Nel variegato universo delle competizioni motoristiche, le Blancpain GT Series rappresentano il massimo campionato riservato alle vetture GT3, una delle categoria più competitive e combattute in cui si può omologare un'auto. Dieci weekend di gara in giro per l'Europa, divisi in due tipologie di competizioni - endurance e sprint - che danno origine a due classifiche singole più una terza generale. Con la vittoria della 3 Ore di Barcellona di domenica scorsa il team Orange1 FFF Racing ha regalato a Lamborghini il titolo piloti nella Endurance Cup, che sommato a quello del World Challenge Europe ottenuto tre settimane fa in Ungheria, ha portato alla Casa di Sant'Agata Bolognese anche il titolo assoluto delle Blancpain GT Series. Una storica tripletta firmata dai Andrea Caldarelli e Marco Mapelli, affiancati da Albert Costa, che ha sostituito un acciaccato Dennis Lind al volante della Huracán GT3 Evo n. 563. Continua su La Stampa

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sabato 5 ottobre 2019

Lamborghini esclusive, ecco le due ultime nuove serie speciali

Ogni anno a Pebble Beach si raduna il massimo dell'esclusività. Principalmente si tratta di auto d'epoca ma sempre più Case automobilistiche sfruttano questo palcoscenico per accendere i riflettori su qualche supercar, meglio se in serie limitata. Tra queste c'è Lamborghini, che quest'anno ha presentato alla Monterey Car Week la Aventador SVJ 63 Roadster, un'edizione limitata che segue quella già realizzata con carrozzeria chiusa e sarà realizzata in soli 63 esemplari numerati per celebrare l’anno di fondazione della Casa del Toro, cioè il 1963. Continua su Motor1

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