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domenica 14 novembre 2021

Valentino Rossi, tutte le moto con cui ha vinto i mondiali


Valentino Rossi si appresta a correre l'ultima gara della sua carriera nel motomondiale, che è durata un quarto di secolo. Dal 31 marzo del 1996 in Malesia a domenica 14 novembre 2021 a Valencia, sono passati più di 25 anni. Un periodo in cui Valentino Rossi ha vinto ben nove titoli mondiali (e ne ha mancati altri due per una manciata di punti), disputando 431 gare, vincendone 115 e andando 235 volte a podio. Ma ora, a 42 anni, è arrivato il momento di appendere la tuta di pelle al chiodo e di raccogliere nuove sfide nelle quattro ruote. «In questi anni in cui sono sceso in pista tanta gente si è interessata al motociclismo per me, e questo sport è diventato più famoso e seguito. Tra noi piloti si parla della gara, ma essere stato un'icona è quel che mi resta di più bello delle mia carriera», ha detto Rossi durante l'ultima conferenza prima dell'inizio del GP di Valencia. «Per il futuro non ho un sogno particolare. Il mio era diventare campione del mondo della MotoGP e l'ho realizzato. Sarebbe stato importante vincere il decimo titolo, sarebbe stato come chiudere il cerchio, ma è andata così. Non mi lamento, ho fatto una carriera molto lunga, già lottare per la vittoria è sempre un enorme divertimento», ha aggiunto Rossi, prima di concludere: «Il momento più brutto è stato quando ho deciso di smettere. Verso giugno è stata dura, se fossi stato più competitivo avrei anche continuato invece ho dovuto smettere. Ora mi sento abbastanza bene, cerco di restare concentrato sulla gara, dare il massimo». Continua su GQ

venerdì 6 agosto 2021

Riparte la stagione dei motori: ma quali freni si usano in Formula 1 e in MotoGP?


Formula 1 e MotoGP ripartono con le stagioni 2021, rispettivamente con i Gran Premi del Bahrain e del Qatar. C'è grande attesa per il ritorno in pista sia delle quattro che delle due ruote, vista la lunga attesa del periodo invernale in cui i motori sono stati spenti. Gli appassionati si aspettano grandi cose sia dalla Formula 1 che dalla MotoGP, anche se i due campionati hanno situazioni assai diverse. Nel caso della F1, il congelamento imposto su alcune componenti delle vetture per diminuire i costi, non porterà a grandi cambiamenti dei rapporti di forza tra le scuderie, mentre nel 2022 il regolamento subirà uno stravolgimento epocale. Il copione quindi, sarà quasi certamente lo scorso degli ultimi anni, con le Mercedes a fare un altro sport e tutti gli altri a inseguire. La Ferrari punta al podio, per migliorare il disastroso risultato dello scorso anno. Nel caso della MotoGP, invece, l'argomento che tiene banco è il ritorno di Marc Marquez e il suo stato di forma psico-fisico. È di pochi giorni fa la decisione di non prendere parte al primo GP. Per quanto riguarda le motociclette, invece, finora nei test hanno brillato in particolar modo le Yamaha e le Ducati, mentre Aprilia sembra aver fatto un salto di qualità. Staremo a vedere. In tutto ciò un'eccellenza italiana come Brembo continuerà ad avere un ruolo di primo piano in Formula 1 e MotoGP. Continua su GQ

giovedì 11 marzo 2021

Valentino Rossi, ecco la nuova moto: le prime foto della sua Yamaha MotoGP


Valentino Rossi ha una nuova moto, è sempre una Yamaha ma non è più la M1 ufficiale che durante la scorsa stagione ha condiviso con Maverick Vinales. No, la nuova MotoGP di Valentino Rossi appartiene al Petronas Yamaha Sepang Racing Team, che è alla terza stagione nella classe regina. Il suo compagno di squadra sarà Franco Morbidelli, che nella scorsa stagione è arrivato al secondo posto nella classifica piloti, dietro all'iridato Joan Mir. Valentino, invece, aveva chiuso al quindicesimo posto, raccogliendo la miseria di 62 punti. L'obiettivo del numero 46, dunque, è di mettersi alle spalle un campionato non certo da ricordare e di fare molto meglio in quello 2021. Quanto al team Petronas Yamaha Sepang Racing Team, che deve il suo nome alla proprietà, ovvero il circuito internazionale di Sepang e Petronas (compagnia energetica malese), è orgoglioso di continuare la sua storia di successi come prima squadra malese in MotoGP. Nel 2019 è diventato Top Independent Team, classificandosi quarto nella classifica generale a squadre, con il pilota Fabio Quartararo che si è aggiudicato il titolo di Rookie of the Year e Top Independent Rider. Nel corso dell'ultimo anno il team è salito sul gradino più alto del podio sei volte e ha guidato la classifica per la maggior parte dell'anno prima di concludere la stagione come Top Independent Team - e secondo in classifica generale - con Franco Morbidelli Vice Campione e Top Independent Rider. Continua su GQ

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sabato 19 ottobre 2019

Brembo in MotoGP, una storia di successo

Dopo la pausa estiva di quasi un mese, il prossimo weekend riprende il Campionato di MotoGP, con il weekend di gara di Brno in Repubblica Ceca. Riprenderà così la caccia alla Honda di Marc Marquez, braccato soprattutto dalle due Ducati degli italiani Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci. Le loro motociclette hanno una cosa in comune, condivisa anche con tutte le altre che corrono nella classe regina: l'impianto frenante che è integralmente fornito dall'italiana Brembo che è presente in 500-MotoGP da più di 40 anni: era il 20 agosto 1978 quando Virginio Ferrari, in sella ad una Suzuki RG500 del team Gallina equipaggiata con pinze a 2 pistoni, pompa assiale e dischi in ghisa, conquistava il successo nella classe 500 al GP Germania Ovest sul mitico circuito da 22,835 km del Nürburgring. A fine anni 80 iniziano ad essere utilizzati i dischi in carbonio, ad inizio anni 90 le pinze monoblocco, mentre la pinza monoblocco ad attacco radiale fa il suo esordio con il team Aprilia nel campionato 250, nel 1998 a Suzuka e quella sarà una stagione trionfale per Aprilia: dodici gran premi vinti e le prime tre posizioni nel mondiale 250 firmate Capirossi, Rossi e Harada. Continua su GQ

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giovedì 11 aprile 2019

Formula 1 e MotoGP, i freni parlano italiano

Nel motorsport uno dei componenti più importanti ma a volte sottovalutati sono i freni. Quando si parla di velocità, quasi sempre si evidenzia tutto quello che si per aumentarla mentre si tende a dare per scontato quello che succede quando bisogna diminuirla. Ma, in verità, ogni pilota sa quanto sia imprescindibile poter contare su un ottimo impianto frenante. Brembo non ha rivali nel settore ed equipaggia moltissimi nelle massime categorie delle due e delle quattro ruote. La Formula 1 riparte per il nono anno consecutivo dal GP Australia. Dal 14 al 17 marzo l’Albert Park Circuit di Melbourne ospita il 1° appuntamento del Mondiale 2019. Una pista cittadina che solitamente è aperta i grande parte al traffico cittadino. Dunque l'asfalto è scivoloso ad inizio week-end. Con il passare delle sessioni, l’asfalto si gomma sempre più, aumentando anche le prestazioni in frenata: nel 2018 dalle prime libere del venerdì alla Q3 del sabato le monoposto migliorarono i loro tempi sul giro di 2,9 secondi. Continua su GQ.

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mercoledì 13 febbraio 2019

Xerjoff Group è sponsor del MV Agusta Forward Racing Team in Moto2

Una pausa di 42 anni, iniziata nel 1977 e conclusa ufficialmente oggi. E' passato tanto tempo dal ritiro dal Motomondiale della MV Agusta e dalla stagione di successi iniziata negli anni Sessanta con Mike Hailwood e conclusa da Giacomo Agostini negli anni Settanta. Nel 2019 l'avventura ricomincia in Moto2 con un team che vede Xerjoff Group come sponsor ufficiale di MV Agusta Forward Racing Team. Così il marchio italiano più vincente di ogni epoca nel Motomondiale torna in pista, dal prossimo 10 marzo in Qatar. Continua su La Stampa

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giovedì 15 febbraio 2018

Moto E, la MotoGP diventa elettrica

È ufficiale, dal 2019 il motomondiale si arricchirà con una nuova categoria, la Moto E, dove l’ultima lettera indica inesorabilmente la natura delle motociclette che ne faranno parte, ovvero 100% elettriche. Se ora state rileggendo le prime due righe con aria basita, ricordatevi che già da tre anni esiste un campionato simile nelle quattro ruote, la Formula E, che tra un paio di mesi correrà anche in Italia e precisamente a Roma tra i palazzi dai marmi bianchi del quartiere Eur. E’ il progresso e non si può fermare, soprattutto quando sia le Case automobilistiche che quelle motociclistiche stanno virando prepotentemente verso l’elettrico e hanno la necessità di spiegare al grande pubblico che guidare un mezzo che di base ha lo stesso motore del frullatore di casa può anche essere divertente. E in effetti la Formula E è spesso avvincente, anche perché le monoposto sono praticamente uguali tra loro, sebbene le prestazioni non siano nemmeno paragonabili a quelle della Formula 1: i cavalli di potenza sono circa 250 e la velocità massima è di 225 km/h. Continua su GQ