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martedì 13 luglio 2021

Porta biciclette per auto, come trovare il modello più adatto


Porta biciclette, come si sceglie quello giusto e quali sono i modelli migliori? Ecco la nostra guida per consigliarvi al meglio. Il portabici è necessario tutte le volte che vogliamo caricare la nostra amata bicicletta sull'auto per goderci un giro lontano da casa, dallo stress della città o dai soliti tragitti quotidiani. Il primo elemento da tenere in considerazione per decidere, oltre che il più importante, è la tipologia del portabici auto. Le soluzioni sono in tutto tre: il portabici da installare sul tetto, quello da fissare al bagagliaio posteriore e quello da gancio da traino.

Portabici da tetto

I porta biciclette da tetto si montano sulle barre portapacchi dell’auto, che deve esserne provvista, altrimenti vanno acquistate e montate a parte. Assicurano un ottimo fissaggio della bici e ne ospitano una sola. Ci sono due tipi di portabici da tetto: quello dotato di aggancio al telaio e quello con un sistema di aggancio alla forcella. Nel secondo caso è obbligatorio smontare la ruota posteriore della bici per poterla fissare al supporto. Il portabici per il tetto solitamente ha una canalina (in alcuni casi regolabile) per inserire le ruote. Inoltre, è consigliabile scegliere un accessorio dotato di cinghie per bloccare le ruote. Nei sistemi con fissaggio al telaio c'è anche un braccio per bloccarlo. I vantaggi di questa soluzione sono l'economicità, la visuale libera e la possibilità di lasciarlo sempre montato. Gli svantaggi sono il maggiore ingombro in altezza e la difficoltà del montaggio. Continua su GQ

domenica 25 aprile 2021

La Rolls-Royce Cullinan e l'accessorio per gli aperitivi più esclusivi del mondo


Tranne qualche rara eccezione, solitamente il bagagliaio di un'auto è una via di mezzo tra un magazzino e un ripostiglio, colmo di oggetti che rimangono lì per anni e di cui si scorda perfino l'esistenza. Questo per quanto riguarda i comuni mortali, perché per chi guida una La Rolls-Royce Cullinan lo scenario è assai diverso. Del resto, chi può spendere non meno di 350.000 euro per un SUV lungo 5,34 metri, ha sicuramente altri problemi di cui occuparsi. Uno di questi potrebbe essere come organizzare un aperitivo nel bel mezzo della sua tenuta di campagna, da raggiungere senza sforzo a bordo della propria Cullinan, evitando di rompere i preziosi bicchieri o la bottiglia di champagne a tre zeri. Ma qui viene in soccorso Rolls-Royce, che ha pensato anche a questo frangente, creando il Recreation module. Si tratta di uno scomparto attrezzato e motorizzato ,progettato per scomparire all'interno del pavimento del bagagliaio. Si spinge un pulsantino e il vano dedicato si apre scorrendo verso l'esterno, rivelando il prezioso contenuto, sulla cui natura ci si può sbizzarrire. I 48 litri che il Recreation module mette a disposizione, infatti, possono essere personalizzati con alloggiamenti su misura per ogni singolo oggetto, così da garantirne l'integrità anche nei sobbalzi del fuoristrada. Il box stesso può essere rimosso e conservato separatamente, ma se ne può richiedere anche più di uno per ogni diversa attività, dalle tradizionali caccia e pesca fino agli sport estremi più moderni. Tutto questo senza sottrarre spazio al vano bagagli, che mette a disposizione 526 oppure 600 litri a seconda della configurazione scelta per il posteriore tra divano per tre passeggeri o poltrone singole. Continua su La Stampa

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martedì 16 febbraio 2016

Accessori, il monitoraggio dell'angolo cieco è il più desiderato


Climatizzatore, impianto audio “connesso”, specchietti elettrici... sono alcuni degli accessori a cui probabilmente quasi nessun automobilista è più disposto a rinunciare e di conseguenza si aspetta di trovarli nella propria auto. Ma, dando uno sguardo al futuro, quali sono i gadget di cui non potremmo mai fare a meno sulla nostra vettura di domani? La domanda, oltre che curiosa, è cruciale per l'industria automobilistica e così gli analisti di J.D. Power hanno affrontato la questione in modo serio, preparando il “Tech Choice Study”, ovvero un'indagine sull'auto e la tecnologia. La ricerca è avvenuta negli Stati Uniti, intervistando 5.300 persone dal profilo “sensibile” e bisogna quindi tenere conto le differenze che esistono tra quel mercato e il nostro (una su tutte il prezzo della benzina), ma si possono comunque trarre alcune indicazioni.

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