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giovedì 20 giugno 2019

Per Bosch “l’Internet of things” è la chiave della mobilità del futuro

Sistemi di assistenza alla guida sempre più evoluti e una connettività tagliata su misura per le necessità degli utenti: sono due dei tre pilastri su cui si svilupperà la mobilità dei prossimi anni. Il terzo è l'elettrificazione, ma per una volta non è questo l'argomento in primo piano. Sotto i riflettori del Bosch Connected World, evento andato in scena a Berlino il 15 e il 16 maggio e aperto anche al pubblico, c’era l’Internet of Things, cioè quell'universo connesso di cui fanno parte non solo i dispositivi elettronici e i mezzi di trasporto, ma anche gli oggetti di uso comune. Un esempio perfetto è la soluzione integrata di ricarica e navigazione Convenience Charging di Bosch pensata per chi utilizza veicoli elettrici: sfruttando previsioni realistiche sull'utilizzo delle colonnine, pianifica il percorso determinando le soste in relazione all'autonomia residua. Continua su La Stampa

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martedì 5 gennaio 2016

CES 2016, le auto rubano la scena a tutto il resto


L'edizione 2016 del Consumer Electronic Show di Las Vegas, che si terrà dal 6 al 9 gennaio, sarà ricordata come la prima in cui le case auto la faranno da padrone, invadendo i padiglioni con i loro prototipi a guida autonoma. Se fino al 2011 la presenza dell'industria automotive al CES era stata poco più che marginale, quest'anno le driverless car rischiano di offuscare tutto il resto. Ma non è tutto, perché nella capitale mondiale del gioco d'azzardo inizierà anche una grandissima scommessa, quella della nuovo marchio Faraday Future, di cui si conosce la provenienza cinese e poco altro, ma i cui proclami sono chiarissimi: essere la Tesla del futuro. Per riuscirci parte dal quartier generale di Los Angeles con 500 dipendenti e da un incentivo di 335 milioni di dollari ricevuto dallo Stato del Nevada per costruire una fabbrica da un miliardo di euro.
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mercoledì 21 ottobre 2015

Apple, lo sviluppo di ‘iCar’ prosegue. A suon di ingegneri ‘rubati’ alla concorrenza


Mancano almeno 3 anni all’arrivo della Apple Car o iCar o progetto Titan, se preferite, ma per quando debutterà sul mercato le voci, più o meno confermate, sul suo conto saranno già così tante da poter scriverci un libro (nell’immagine in alto, una ricostruzione). L’ultima in ordine di tempo, riportata dalla Reuters, è quella che riguarda il “furto” di ingegneri perpetrato ai danni della Mission Motors, una piccola azienda americana che produce motociclette elettriche. Furto, nel senso che Apple ha offerto a queste persone un compenso più alto e la possibilità di lavorare in quella che forse è la migliore impresa del mondo. Visto che negli Stati Uniti c’è il libero mercato, è tutto regolare, se non fosse che, dopo aver perso i suoi uomini migliori – nella misura di 8 su 35 – la Mission Motors rischia la chiusura, perché la già normalmente difficile raccolta fondi è diventata quasi impossibile ora che questi se ne sono andati, portando con loro le proprie capacità.

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giovedì 17 settembre 2015

Auto connessa e autonoma, a Francoforte sguardo sul futuro

 FRANCOFORTE - La grande infatuazione per le auto elettriche è passata. Assodato che, almeno allo stato attuale delle cose, non salveranno il mondo ma rappresenteranno una delle tante soluzioni alla mobilità personale, gli sforzi delle Case automobilistiche, dei componentisti e delle aziende di servizi informatici, sono concentrati sui due temi che terranno banco nel prossimo futuro: la connettività e la guida autonoma, che peraltro sono anche strettamente collegati tra loro.

C'è tutto un mondo nuovo da inventare, fatto di infrastrutture, di legislazione, di abitudini e di servizi personalizzati. E le automobili rappresentano solo una parte (la più evoluta, peraltro) di questa realtà inedita che è tutta da costruire. I componenti necessari alla 'rivoluzione', infatti, sono già presenti in forza nei modelli di alta gamma e anche quelli più economici ne possiedono alcuni. Bastano una scheda SIM integrata e un GPS, per rendere l'auto rintracciabile in caso di incidente e infatti dal 2018 saranno obbligatori su tutte le auto di nuova immatricolazione, che dovranno essere in grado di chiamare autonomamente il numero unico di emergenza europea 112. Ma, dal momento che un veicolo è in grado di inviare e ricevere un pacchetto di dati, nessun orizzonte è precluso, da quello fatto di offerte commerciali alle immancabili interazioni con i social network, che tuttavia pongono un enorme problema di sicurezza.

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