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sabato 15 maggio 2021

La Mercedes 300 CE-24 Cabriolet festeggia 30 anni di comfort a cielo aperto


La Mercedes 300 CE-24 Cabriolet della serie 124 - precisamente la A124, mentre la berlina da cui deriva si chiama W124 - compie 30 anni, visto che fu presentata al Salone di Francoforte nel 1991, ben sette anni dopo la versione a tre volumi. Il suo arrivo sul mercato colmò un vuoto creatosi nel 1971, quando uscirono di produzione le W111/W112 che univano i quattro posti alla guida a cielo aperto. Nel 1993 il nome della 300 CE-24 Cabriolet cambiò in Classe E Cabriolet, seguendo la nuova nomenclatura della Casa di Stoccarda, inaugurata pochi mesi prima con la Classe C. Il progetto fu sviluppato insieme a Porsche, con cui Mercedes aveva già collaborato per la 500 E che erogava ben 326 CV ed era l'antenata delle AMG odierne. Tornando alla cabriolet, tecnicamente derivava dalla versione coupé, dalla quale differiva per circa mille componenti, modificati per soddisfare i severi requisiti in termini di sicurezza passiva e comfort nonostante l'assenza del tetto. La differenza di peso tra le due era di circa 230 kg, a svantaggio della versione aperta, che infatti a parità di motore perdeva un secondo nello scatto da 0 a 100 km/h. Furono rinforzati i montanti A e B, insieme ai longheroni laterali del telaio e furono aggiunti svariati altri rinforzi nei punti chiave. Per ridurre le vibrazioni furono installati quattro elementi a molla in altrettanti punti chiave della carrozzeria: sulla cupola del montante della sospensione anteriore sinistra, nel telaio del tetto e nei pozzetti del bagagliaio posteriore. Dietro i sedili posteriori fu installato un roll bar innovativo (anche brevettato) a funzionamento lineare; in caso di ribaltamento due piastre metalliche integrate agli appoggiatesta posteriori si sollevano automaticamente in 0,3 secondi. Continua su La Stampa

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venerdì 16 aprile 2021

Le 10 auto cabrio e spider che hanno fatto la storia


Le 10 auto cabrio e spider che hanno fatto la storia fanno tutte parte del nostro immaginario collettivo, anche se in molti casi non sappiamo nemmeno quale sia il loro nome corretto. Classiche o moderne che siano, le vetture senza tetto hanno sempre un fascino particolare e poco importa se siano derivate da una versione chiusa o se nascano già con la capote. Nella maggior parte dei casi si tratta di modelli sportivi, ovviamente con le dovute eccezioni. Anche la distinzione tra cabriolet (o convertible, come dicono gli americani) e spider è importante. Le prime sono le auto che derivano da una berlina e che possono offrire quattro posti - o alla peggio 2+2 con i posteriori di fortuna - invece le seconde sono sportive più radicali e hanno solo due posti secchi. In ogni caso, questo genere di auto sembra un po' passato di moda negli ultimi anni, come abbiamo raccontato qui. Basti pensare che ancora nel 2004 gli automobilisti europei hanno acquistato 476.000 vetture a cielo aperto, mentre nel 2019 il totale è tracollato a 163.300 unità. Nel 2020, anche a causa della pandemia, in Italia sono state vendute meno di 5.000 unità tra cabriolet e spider. Insomma, anche se questo è il paese del sole, evidentemente piace sempre di meno prenderlo in macchina. Tuttavia, non è sempre stato così, come dimostrano i modelli presenti nella nostra classifica delle 10 auto spider e cabrio che hanno fatto la storia. Continua su GQ

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venerdì 18 settembre 2020

La Ferrari Portofino M è uno sballo


La Ferrari Portofino M è l'evoluzione del modello di accesso alla gamma del Cavallino Rampante. Presentata per la prima volta nel 2018, si aggiorna soprattutto nella parte tecnica e la M sta per Modificata. Le modifiche maggiori riguardano il motore, la trasmissione e il famoso Manettino; tutte insieme portano a migliori prestazioni, ma anche a un maggiore comfort. Inoltre debuttano alcuni sistemi ADAS, insieme ai sedili ventilati e riscaldati. Confermata la carrozzeria coupé-cabriolet, con l'hard-top metallico che ripiegandosi scompare nel vano posteriore. Entrando nel dettaglio, il 3.9 V8 biturbo eroga venti cavalli più di prima, arrivando a 620 CV a 7.500 giri e allo stesso tempo, grazie a un inedito filtro anti-particolato, rispetta le nuove normative Euro6D. Il cambio è stato completamente riprogettato, con ispirazione a quello della SF90 Stradale: le due frizioni lavorano in bagno d'olio mentre i rapporti sono diventati otto. Come per tutte le altre vetture turbo di gamma, la Ferrari Portofino M gode di una risposta immediata del motore agli input dell’acceleratore secondo il concetto «zero turbo lag» ed è dotata di Variable Boost Management, un software di controllo motore sviluppato a Maranello che varia la coppia erogata in funzione della marcia utilizzata. Al salire delle marce (dalla 3a alla 8a), infatti, viene aumentata la quantità di coppia disponibile fino a raggiungere i 760 Nm in settima e ottava. Inoltre, grazie a un controllo più efficace della coppia delle frizioni è stato possibile migliorare la guidabilità nella guida urbana durante l’utilizzo dello Start&Stop. Continua su GQ

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sabato 22 agosto 2020

Auto cabrio, perché nessuno le compra più

La scomparsa delle auto cabrio, purtroppo, è un dato di fatto. La verità è che guidare con il vento tra i capelli va sempre meno di moda. Che si tratti di cabriolet, spider, barchetta, roadster o targa, che abbia 2 o 4 posti, poco importa. I numeri non mentono, gli anni in cui avere un'auto «decappottabile» era un sogno per tanti sono sempre più lontani. Nel 2004 gli automobilisti europei hanno acquistato 476.000 vetture a cielo aperto. Nel 2019 il totale è tracollato a 163.300 unità e il 2020 non andrà certo meglio causa pandemia. Anche le proiezioni a medio termine sono a ribasso, poco sopra le 110.000 auto nel 2025. Certamente cabrio e spider sono sempre state un genere di nicchia a causa della loro ridotta praticità. Anche i guidatori più romantici e sognatori, dopo poco tempo, si scontrano con una realtà fatta di troppo caldo o troppo freddo, vento oppure puzza di gas di scarico. Un insieme di aspetti che si riassume in una sola parola: scomodità. E solo i puristi sono disposti ad accettarla. Il problema è che sono ogni anno di meno da quindici anni a questa parte. La scomparsa delle auto cabrio è una realtà ineluttabile. Forse è un problema generale, considerata anche la scomparsa delle coupé popolari, delle compatte a 3 porte, delle piccole «pepate», di tutti quei modelli che non possono offrire la guida alta che ormai sembra diventata una caratteristica imprescindibile. Continua su GQ

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sabato 2 maggio 2020

Mini Cabrio Sidewalk, festa di primavera

La Mini Cabrio Sidewalk è un invito ad alzare la capote e catturare i primi raggi di sole, alzare gli occhi verso il cielo e ammirare lo splendore colorato del fiore di ciliegio. La natura non conosce quarantena. Anche quest'anno, l'inizio della stagione dei fiori di ciliegio è ancora una volta un segno assolutamente chiaro che la primavera è arrivata e più che mai è il simbolo di tempi a venire in cui momenti magici come la fioritura dei ciliegi potranno essere celebrati insieme e all'aperto. La Mini Cabrio Sidewalk è caratterizzata dalla vernice metallizzata Deep Laguna sviluppata appositamente per la livrea di questa edizione. È abbinata alle strisce verticali e ai cerchi in lega leggera da 17 pollici Scissor Spoke a due tonalità, entrambe peculirarità specifiche di questa versione. Continua su GQ

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lunedì 16 marzo 2020

Tre porte e capote in tela: la Volkswagen T-Roc diventa Cabriolet

Da quando la Golf Cabrio e la Eos sono uscite di produzione, nella gamma Volkswagen non figura più nemmeno una vettura per guidare a cielo aperto. Una mancanza che ora colma la T-Roc. Della polare crossover di Wolfsburg, che in Italia nel 2019 si è issata all'ottavo posto della top ten del mercato con quasi 40.000 auto vendute, è stata derivata una versione Cabriolet che era già stata presentata qualche mese fa e che ora è pronta per debuttare nelle concessionarie (non appena riapriranno) con un listino prezzi che parte da 29.900 euro. Continua su La Stampa

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venerdì 13 marzo 2020

Bentley Bacalar, solo 12 esemplari per la barchetta britannica

Anche Bentley entra nel mercato delle supercar a tiratura ultra limitata, seguendo le orme degli altri brand che popolano i sogni degli appassionati di tutto il mondo, come Bugatti, Ferrari, Lamborghini e McLaren. La prima vettura realizzata secondo questo concetto si chiama Bacalar ed è l'ambasciatrice dei nuovi programmi Bespoke che saranno curati dal reparto Mulliner e si divideranno nelle linee Classic, Collections e Coachbuilt. La Bacalar verrà costruita in soli dodici esemplari, seguendo quel principio di esclusività e personalizzazione amato dai clienti e collezionisti più facoltosi, ma anche dalle Case automobilistiche stesse che possono mettere a consuntivo delle marginalità eccezionali. A dimostrazione di tutto questo ci sono il fatto che le unità previste sono già state assegnate prima della presentazione dell'auto al prezzo di circa 2 milioni di dollari. Continua su La Stampa

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mercoledì 25 settembre 2019

Volkswagen T-Roc Cabriolet, il crossover perde la testa

Volkswagen porta una ventata di aria fresca nel segmento dei SUV con la nuova T-Roc Cabriolet, la prima crossover scoperta compatta che unisce il look e i vantaggi di un crossover con l'esperienza di guida a cielo aperto. Così la Volkswagen T-Roc Cabriolet introduce una dose extra di stile nel mercato in fortissima espansione dei SUV compatti. La sua capote in tessuto nero si apre in 9 secondi, anche durante la marcia fino a una velocità di 30 km/h. Poi c'è la comoda posizione di seduta rialzata e le numerose possibilità di personalizzazione. E' lunga 4.268 mm con un passo di 2.630 mm. La larghezza è pari a 1.811 mm mentre l’altezza è di 1.522 mm. L’abitacolo offre al guidatore e ai passeggeri elevata flessibilità e ampio spazio. Questo vale anche per il bagagliaio che, con una capienza di 284 litri, garantisce un volume adeguato rispetto alle dimensioni compatte. Fedele alla tradizione del Maggiolino e della Golf Cabriolet, anche la T-Roc Cabriolet è dotata di una classica capote in tessuto nero, costituita da elementi della tiranteria, un rivestimento interno, un’imbottitura che copre tutta la superficie e da un rivestimento esterno. Continua su GQ

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lunedì 15 luglio 2019

Auto, 7 cabrio da comprare a meno di 10.000 euro

L'estate è alle porte, il sole splende e il caldo è già arrivato. Potrebbe essere il momento giusto per fare acquistare un'auto originale e un po' fuori dagli schemi. Un'auto in grado di dare grosse soddisfazioni, spendendo tutto sommato poco: una bella cabrio! Non importa se spider o cabriolet - cioè 2 o 4 posti secondo la definizione che va per la maggiore - quello che conta è che il tetto possa togliersi e scomparire del tutto. Per questo abbiamo lasciato fuori tutte quelle vetture che mantengono i montanti, come la Smart, la 500 o la DS3 tanto per capirci. No, questa è una guida per vere cabrio e bastano anche meno di 10.000 per assicurarsene una. Una spesa ragionevole, per un'auto che si può anche rivendere dopo poco tempo senza rimetterci troppo. Continua su GQ

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mercoledì 17 aprile 2019

Porsche 911 Carrera S Cabriolet, una supercar travestita da gran turismo

Quando alla fine del 1982 arrivò sul mercato la prima Porsche 911 Carrera Cabriolet erano passati quasi venti anni dalla nascita del modello coupé. Un lungo periodo in cui a Zuffenhausen hanno percorso altre strade per evolvere la propria portabandiera. Da quel momento in poi, però, la Cabrio è diventata una colonna portante della gamma 911 e ha seguito uno sviluppo parallelo a quello delle versioni chiuse. Siamo venuti in Grecia per provare l'ultima evoluzione di una specie nata più di mezzo secolo fa e che oggi viene presa come paradigma da qualunque costruttore voglia cimentarsi nel settore delle sportive. Abbiamo guidato le nuove S e 4”, giacché le Carrera «base» - sia coupé che cabrio - arriveranno solo tra qualche mese. Ma al di là dei cavalli e delle prestazioni, c'è un aspetto che va messo subito in chiaro. Il livello di comfort di questa cabrio è assolutamente pazzesco, del tutto paragonabile a quello fornito dal tetto in lamiera, tanto che viene da chiedersi se, maggior esborso a parte, valga la pena acquistare le coupé. Continua su GQ

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mercoledì 20 marzo 2019

Chevrolet Camaro Cabrio, sognando la California

Alzi la mano chi non ha mai pensato, nemmeno per un secondo, di voler fare una vacanza negli Stati Uniti, noleggiare una cabrio e correre sulla Pacific Coast Highway con il vento tra i capelli. Per chi lo ha fatto o ha in programma di farlo la Chevrolet Camaro in versione scoperta sarebbe l'auto perfetta, ma se la California è troppo lontana se ne può comprare una anche in Italia e in questo caso lo specialista è Cavauto di Monza. La nostra prova è iniziata da qua, in una fredda giornata di inverno, con la capote abbassata sprezzanti delle intemperie. Sotto il cofano non c'è il classico V8 da 6.2 litri, che da noi vuol dire spendere in superbollo la stessa cifra con cui si potrebbe comprare un motorino elettrico, bensì il più furbo due litri benzina. E' lo stesso 4 cilindri turbo già visto sulle ultime Cadillac, capace di erogare 275 CV e 400 Nm di coppia massima, cioè qualcuno in più dei 386 Nm del vecchio 3.6 V6 da 330 CV al cambio manuale a 6 rapporti preferiamo la trasmissione automatica Hydra-Matic a 8 rapporti. Continua su GQ

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