sabato 31 marzo 2012

Fiat Viaggio, dalla Cina con amore

Prendete una Alfa Romeo Giulietta, mandatela in America, fatela un poco ingrassare e mettetele un vestito nuovo. Avrete così ottenuto una Dodge Dart. Prendete la Dart, rifatele il trucco, abbinate accessori di un'altra marca e poi speditela in Cina. Avrete ora ottenuto la Fiat Viaggio!
Ok, suona un po' semplicistico e ironico, ma la realtà dei fatti non è molto diversa. La Dodge Dart utilizza il pianale C-Wide che deriva strettamente dal C-Evo della Giulietta, a partire dal quale è stato modificato e adeguato alle esigenze del mercato e delle normative americane. La nuova Fiat Viaggio sarà strettamente derivata dalla Dart, dalla quale si differenzierà solo per alcuni dettagli estetici come paraurti, fanali e coperchio del bagagliaio. Per quanto riguarda motori e cambi la Viaggio potrà attingere liberamente alla "banca organi" del Gruppo Fiat-Chrysler e sarà prodotta in Cina con il partner Guangzhou.
L'auto dovrebbe fare il suo debutto ufficiale al prossimo Salone di Pechino, in programma dal 27 aprile al 2 maggio. Ma gli sviluppi più interessanti per il mercato europeo potrebbero essere altri. Con il congelamento della Cross Bravo la Fiat si trova scoperta nel segmento C, dove la Bravo attuale presentata nel 2007 sta per arrivare alla fine del suo ciclo di vita. Dalla Viaggio potrebbe quindi derivare una versione compatta a due volumi che andrebbe a sostituire la Bravo attuale, la quale utilizza il pianale C, ovvero il "papà" del pianale della Giulietta.
È un giro un po'complicato che però permetterebbe a Fiat di avere un nuovo modello per il mercato europeo a fronte di costi di sviluppo tutto sommato contenuti. Inoltre la Viaggio/Bravo sarebbe un ottimo esempio della tanto decantata integrazione con Chrysler. Staremo a vedere...BRUUUM!!!

martedì 27 marzo 2012

Alfa, se ci sei batti un colpo!

Forse avrete notato che non ho parlato dell'Alfa Romeo al Salone di Ginevra. Il motivo è semplice: non c'era nulla da dire. Anzi, visitando lo stand Alfa sono stato pervaso da una sensazione di tristezza e non credo di essere stato l'unico. I modelli esposti erano due, la Mito e la Giulietta, ovvero l'attuale gamma Alfa Romeo. Con l'uscita di produzione della 159 e della Brera, sono rimaste solo le due compatte a portare lo stemma del Biscione sul cofano e meno male che vendono bene altrimenti non oso immaginare i possibili scenari.
Per tutto il 2012 la situazione non migliorerà, mentre nel 2013 si dovrebbe iniziare a muovere qualcosa. È atteso il restyling della Mito, che potrebbe guadagnare la versione a 5 porte, inoltre arriverà la versione Sport Wagon della Giulietta che darebbe una notevole spinta alle vendite, essendo anche l'unica station wagon del Gruppo Fiat. 
Anche la 4C è attesa per fine 2013 o forse 2014, la data non è ancora certa. In realtà per tutto il 2014 c'è una fitta nebbia; la Giulia che era già praticamente pronta è in fase di ripensamento continuo, ché le dimensioni devono essere giuste per gli USA, ma anche per l'Europa e il design non ne deve risentire. Gli stessi problemi di linea affliggono l'ormai mitologico SUV per il quale sono in fase di confronto due frontali differenti, uno più tradizionale, l'altro più audace. Infine, per il 2014, spunta anche una possibile spider due posti da realizzarsi su un nuovo pianale a trazione posteriore che condividerebbe con la riedizione della Plymouth Barracuda.
Sono tutti progetti molto interessanti, a patto che vengano realizzati in tempi brevi e che non restino solo chiacchiere. BRUUUM!!!

sabato 24 marzo 2012

Ferrari 458 Italia by Eric Clapton

Si dice che i soldi non fanno la felicità, però quando si tratta di togliersi degli sfizi aiutano molto. Se poi sei una star di fama mondiale, hai la passione per le auto e disponibilità economiche fuori dal comune, diventa tutto più facile. Il signor Eric Clapton, uno dei migliori chitarristi di tutti i tempi, non volendo avere una "banale" Ferrari 458 Italia ha pensato bene di farsi costruire un modello su misura ispirato alla produzione anni 70/80 del Cavallino Rampante, in particolare alla serie BB, sia 365 che 512.

Il risultato è uno strano ibrido che può piacere o meno, ma che ha sicuramente un suo carattere anche se alcuni particolari avrebbero potuto essere più fedeli alle BB, come i quattro scarichi o i doppi fari tondi posteriori. Al di là delle considerazione estetiche, lo spunto di riflessione più interessante di tutta questa storia è il cambiamento delle strategie del marchio Ferrari, nei confronti dei suoi clienti più "fantasiosi".

Negli anni del Drake, quando la Ferrari era una casa automobilistica molto artigianale ed esclusiva, non bastava avere i soldi per portarsi a casa una Rossa, bisognava anche essere "approvati" da Enzo Ferrari stesso. E le auto che uscivano da Maranello dovevano restare tali e quali, anche alcune colorazioni considerate sconvenienti non erano ammesse. Addirittura quando preparatori come Gemballa o Konig si occupavano delle varie Testarossa o 348, dovevano togliere gli stemmi Ferrari dalla carrozzeria perché le elaborazioni intaccavano la purezza del Marchio.
Però il mondo va avanti e chi resta ancorato al passato viene superato inesorabilmente. In Ferrari sono molto attenti nello stare al passo coi tempi e qualche anno fa hanno attivato un programma "tailor made" con il quale possono esaudire praticamente qualunque desiderio in tema di personalizzazioni e vetture speciali. Abbiamo già apprezzato la P4/5 e questa 458, di cui ancora non si sa il nome ufficiale, non è per niente male. Purtroppo non si può dire altrettanto di un'altra 458, stavolta in versione mimetica, appartenente a un certo Lapo Elkann...BRUUUM!!!

giovedì 22 marzo 2012

Auto leggendarie: Lamborghini Countach


Nata da un'idea del grande Marcello Gandini, è la progenitrice di quelle che oggi definiamo "supercar". Il suo originale profilo a cuneo è tutt'ora il segno distintivo di tutte le Lamborghini e ha ispirato moltissime altre auto ad altissime prestazioni. Alta poco più di un metro, larghissima e con le porte ad apertura verticale. Nel 1971 (anno della sua prima apparizione al Salone di Ginevra) non si era ancora vista un'auto del genere. Ad una line a così futuristica si accompagnavano prestazioni al top, figlie di una meccanica con pochi rivali. La prima versione del 1973 montava un 12 cilindri a V di 4 litri, capace di esprimere 380CV a 8000 giri, spingendo la Countach oltre il muro del 300 chilometri l'ora (315 km/h per la precisione). Molte leggende circolano sul suo nome, ma la verità è che si tratta di una esclamazione in dialetto piemontese, che uscì dalla bocca di un dipendente della Bertone (la carrozzeria che ne curò il design) quando la vide per la prima volta. A testimonianza della bontà del progetto, la Countach rimase in produzione fino al 1990, aggiornata nella meccanica e dotata del motore "Quattrovalvole" da 5 litri che sviluppava oltre 455 CV. 



mercoledì 21 marzo 2012

Saab, fine della corsa

Nonostante una fama ancora solidissima e tantissimi appassionati in tutto il mondo, per la Saab non ci sono più speranze, almeno nel prossimo futuro. Il calvario iniziato nel 2009 è giunto al termine, le ultime cinquanta vetture rimaste incompiute sulla catena di montaggio sono state acquistate dall'Ana, ovvero il più grande concessionario di Trollhättan, che ne terminerà l'assemblaggio a mano, garantendo anche una discreta quantità di ricambi. Evidentemente la richiesta non manca, visto che lo stesso dealer aveva già acquistato tutte le 9-3 Cabriolet rimaste nei piazzali e sulle linee di montaggio. Queste ultime cinquanta auto costruite a mano rappresentato in qualche modo il canto del cigno di uno dei marchi che ha fatto la storia dell'auto e potrebbero anche avere un valore collezionistico in futuro. Per quanto riguarda il presente, invece, nulla si muove. Il potere di veto che GM può esercitare su qualsiasi passaggio proprietario ha bloccato diverse trattative e altre ne potrebbe bloccare in futuro. Se da un lato GM teme la concorrenza che potrebbe ricevere da una Saab rigenerata, dall'altro c'è la volontà di non cedere tecnologie utili nel campo della difesa (Saab è tutt'ora un grande costruttore di aerei e apparati militari), in particolar modo ai cinesi che si sono fatti avanti a più riprese per l'acquisto. 
Nonostante l'entusiasmo di Victor Muller, patron della Spyker, che nel 2010 aveva comprato Saab da GM, sembra che si sia giunti all'ultimo capitolo della storia Saab. Ma nel mondo dell'auto non bisogna mai dare nulla per scontato. Per vendere bene un'automobile non c'è cosa migliore di una buona reputazione del marchio e Saab ne ha ancora parecchia. 

Per chi volesse seguire più da vicino le vicende della Saab, segnalo il blog Saabsunited, che rappresenta attualmente la migliore fonte di notizie. BRUUUM!!!

martedì 20 marzo 2012

Porsche Boxster by Volkswagen

Stabilimento di Osnabrück
L'integrazione tra Porsche e gli altri modelli del Gruppo Volkswagen diventa sempre più forte. La stretta parentela tra la Cayenne, la Q7 e la Touareg è cosa nota, così come la presenza di diversi componenti Audi sulla Panamera. In futuro sempre più parti meccaniche saranno comuni tra modelli VW e Porsche, a patto che il cliente non possa percepire questa condivisione (ipse dixit l'ad di Porsche Alain Favey). Se da un lato vuol dire che la qualità dei pezzi Volkswagen è tale da poter essere montati tranquillamente su una Porsche, dall'altro la perdita di esclusività tecnica, da parte di un marchio che ne fa una bandiera, è evidente. 
Questa crescente integrazione riguarderà anche le nuove Boxster 981 e Cayman che nasceranno anche in uno stabilimento Volkswagen di Osnabrück, precedentemente di proprietà della Karmann, dove attualmente viene costruita la Golf Cabrio. Il grosso della produzione rimarrà in casa Porsche a Zuffenhausen, dove però non è possibile garantire i numeri per soddisfare la domanda mondiale. Osservando i bilanci del Gruppo VW si nota che le parti più consistenti degli utili arrivano proprio da Audi e da Porsche, che producendo auto di fascia alta garantiscono un margine di guadagno più elevato. Nel mercato attuale anche modelli dal successo inossidabile come Polo e Golf devono competere con prezzi concorrenziali e i margini si riducono. Appare quindi del tutto comprensibile la scelta di condividere sempre di più la componentistica, abbassando così i costi di sviluppo e produzione, e aumentando allo stesso tempo i guadagni, visto che le nuove Porsche non costano certo meno delle precedenti.
Rimane una domanda: se volessi comprare una Boxster, potrei sapere se è stata prodotta in  VW o in Porsche? E se un giorno la volessi rivendere, manterrebbe lo stesso valore in entrambi i casi? BRUUUM!!!

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lunedì 19 marzo 2012

Auto leggendarie: Alfa Romeo 33 stradale


Forse all’ Alfa Romeo erano troppo avanti. Era il 1968 e il concetto di supercar era ancora di là da venire. La 33 Stradale derivava strettamente dalla versione corsa e ne conservava il DNA: 800 kg di peso, 1995cc dislocati su otto cilindri a V che giravano all’impazzata fino a oltre 10.000 giri/minuto sviluppando una potenza massima superiore ai 200CV. La sua linea perfetta non ha bisogno di commenti. Pochi lo sanno ma fu la prima auto di produzione a montare le porte ad apertura verticale, ma la sua rarità è ancora più incredibile: sono solo 12 gli esemplari costruiti. È stata l’auto di serie più costosa al mondo (quasi il doppio di una Ferrari), aggiudicarsene una era quasi impossibile. Nessuno potrà mai dire se l’Alfa non ci credette abbastanza o se i tempi non erano ancora maturi per un prodotto del genere, fatto sta che quest’auto, ancora oggi, non ha nulla da invidiare a una Veyron o a una Zonda…



domenica 18 marzo 2012

Auto leggendarie: Lancia Delta S4

Lei è “il mostro”, l’arma definitiva del Gruppo Fiat per primeggiare nel precocemente defunto Gruppo B. Creata da un team misto Abarth-Lancia guidato dall’ Ing. Lombardi, è tutt’ora una delle auto che fanno fibrillare gli appassionati. Le prestazioni incredibili (oltre 500cv e uno 0/100 da poco più di due secondi), il grande riguardo con cui la trattavano anche i migliori piloti, il potenziale inespresso e la tiratura limitatissima degli esemplari stradali (200) le consegnano un posto speciale nell’Olimpo dell’automobile. Fu la prima Lancia a sperimentare la trazione integrale ed era spinta da un innovativo propulsore di soli 1759cc di cilindrata, ma alimentato sia da un compressore volumetrico Volumex (brevetto Abarth) che da un turbo compressore. Fu prodotta solo nel 1985, ma basta assistere ad una gara in salita dove lei sia presente per osservare l’affetto e il rispetto che tutt’ora le riservano gli appassionati.


venerdì 16 marzo 2012

Speciale Ginevra: Toyota Yaris Hybrid

Con in prezzo della benzina prossimo ai 2€ al litro, e non essendoci dubbi sul fatto che non tornerà più a livelli umani, l'unico modo per risparmiare soldi è acquistarne meno. Si può decidere di usare meno l'auto, come dimostrano i consumi petroliferi in calo del 10% nel primo bimestre 2012, e si può provare a consumare meno. La nuova Toyota Yaris Hybrid sembra perfetta per il secondo scopo.
Il colosso giapponese è pioniere per quanto riguarda i veicoli ibridi, la Prius esiste dal 1997 ed è giunta alla terza generazione. Nessuna altra casa automobilistica può vantare un know-how come quello di Toyota in materia di auto ibride. È la prima volta che la Yaris viene offerta in questa variante, segno che la tecnologia è matura per un'auto dalla grande diffusione, sia dal punto di vista dei costi di produzione che dell'ingombro del pacco batterie. Toyota dichiara una capienza di 286 litri per il bagagliaio, più che sufficienti per una utilitaria, e un consumo combinato di solo 3,5 litri per 100km; un valore perfino migliore della maggior parte delle concorrenti diesel, con le quali anche il prezzo dovrebbe essere allineato.
Sappiamo bene che i consumi dichiarati dalle case sono molto lontani dalla realtà, quindi aspettiamo a cantare vittoria; tuttavia il fatto che in un percorso di 10km il motore elettrico lavori per i due terzi del tempo totale lascia ben sperare. Con i 100 CV totali forniti dal 1.5 a benzina e dall'unità elettrica, la brillantezza di marcia non dovrebbe mancare e le emissioni dichiarate di 79 g/km di CO2 garantiscono molti vantaggi nelle ZTL e nei parcheggi di tanti comuni italiani. Non male vero? BRUUUM!!!




mercoledì 14 marzo 2012

Speciale Ginevra: Ford Fiesta ST

Finalmente anche la piccola Ford è disponibile in versione "pepata". La Fiesta ST si fregia della meno estrema tra le due sigle che definiscono i modelli sportivi dell' Ovale Blu. ST sta per Sport Technologies mentre RS significa Rallye Sport, ma quest'ultima è usata con parsimonia in Casa Ford tanto che nella produzione attuale c'è solo un modello che la porta sul cofano, la Focus RS.
La Fiesta ST si inserisce in un segmento dove la concorrenza è agguerrita e diversificata: Abarth G.Punto, Alfa Romeo Mito, Audi A1, Citroen DS3, Mini, Opel Corsa, Renault Clio, Seat Ibiza, Skoda Fabia e VW Polo. Tutte paragonabili, nelle versioni top, come prestazioni. La piccola Ford, però, ha buone frecce nel suo arco; il motore 1.6 EcoBoost sviluppa 180 CV e 240 Nm di coppia, sufficienti a spingerla a 220 km/h facendole bruciare lo 0/100 km/h in meno di 7 secondi.
Il telaio è stato messo a punto al Nurburgring ribassando l'assetto di 15mm rispetto alla Fiesta standard e tarando in maniera specifica l'ESP e il Torque Vectoring. La caratterizzazione estetica è evidente ma non esagerata e di serie saranno montati gli splendidi sedili Recaro che vedete in foto. La Fiesta ST sarà disponibile nel corso del 2013, probabilmente a un prezzo molto interessante rispetto alla media del segmento. BRUUUM!!!






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martedì 13 marzo 2012

Volvo V40: immagini live e prezzi ufficiali

La Volvo ha ufficializzato i prezzi della nuova V40 presentata al Salone di Ginevra. L'allestimento base è già abbastanza completo e non necessita di aggiunte imprescindibili. Comprende anche il sistema City Safety (che frena l'auto automaticamente in presenza di ostacoli) e l'airbag per il pedone, oltre che l'impianto audio con schermo da 5 pollicie il climatizzatore manuale. Gli allestimenti successivi Kinetic, Momentum e Summum costano rispettivamente 1350€, 3100€ e 5400€ in più. 


Kinetic: cerchi in lega da 16", climatizzatore automatico, computer di bordo, volante e cambio in pelle, pacchetto luci
Momentum: rivestimenti di tessuto/T-tech Linné, bracciolo posteriore, sedile passeggero regolabile in altezza con schienale abbattibile, regolatore di velocità, sensore pioggia, comandi audio al volante, avviamento con pulsante, retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, indicatori di direzione a Led
Summum: rivestimenti di pelle, al bracciolo anteriore regolabile, ai fari bi-xeno attivi con lavafari, ai cerchi da 17 pollici, alle luci diurne a Led, pacchetto luci abitacolo


Benzina
T3 1.595 cm3 150 CV: 24.450 euro
T4 1.595 cm3 180 CV: 26.950 euro

Diesel
D2 1.560 cm3 115 CV: 24.950 euro
D3 1.984 cm3 150 CV: 27.250 euro
D3 Geartronic 1.984 cm3 150 CV: 29.245 euro
D4 Kinetic 1.984 cm3 177 CV: 29.950 euro
D4 Geartronic Kinetic 1.984 cm3 177 CV: 31.945 euro

BRUUUM!!!


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domenica 11 marzo 2012

La storia della crisi parte 8: primo semestre 2008


Nel mese di aprile il Lingotto pubblicava il bilancio del primo trimestre dell’anno; i risultati erano molto positivi, l’utile netto del gruppo era di quattrocentoventisette milioni di euro, mentre il fatturato era il più alto della sua storia . Nello stesso mese il brand Fiat era presente al salone di Pechino con i modelli di gamma più strategica, visto che il mercato cinese era considerato molto importante dai vertici torinesi . Parallelamente veniva portata avanti la trattativa con il governo di Belgrado per acquisire il marchio Zastava e poter così controllare e ristrutturare la sua fabbrica di Kragujevac, in modo da farne un sito produttivo per i modelli destinati all’esportazione nell’Europa dell’est . Intanto ad aprile il mercato italiano continuava nella sua discesa, le immatricolazioni erano 201.844, pari a un calo del 2,9% rispetto ad aprile 2007. Il Gruppo Fiat, in controtendenza, cresceva dell’1,5% . 
Il mese successivo il saldo delle immatricolazioni era nuovamente in passivo, 204.607 erano le unità vendute, con un calo del 17,6% confrontato al maggio 2007. Le consegne del Gruppo del Lingotto, invece, erano scese del 12,6% . Inoltre, secondo l’Unrae , il tetto delle duecento mila immatricolazioni era stato sfondato grazie a una notevole impennata di queste ultime, nei giorni finali del mese, solo per un massiccio ricorso alle auto a km0; una pratica sintomo di un mercato non certo in salute. Difatti la stessa Unrae, insieme all’Anfia , chiedeva a gran voce l’estensione degli incentivi ai quattro milioni di auto Euro2 immatricolate nel ’97 e nel’98 . Un altro segnale delle difficoltà del mercato veniva dall’aumento delle vendite alle società di noleggio, ormai il 15% del totale, il che stava a significare che le Case compensavano il calo delle vendite ai privati con l’aumento di quelle agli specialisti del settore, con la differenza che queste ultime erano molto meno remunerative . 
Il mese di giugno si apriva positivamente per Fiat: si siglavano infatti due nuove joint-venture con la russa Sollers, per produrre localmente il modello Linea e sviluppare un propulsore a gasolio; il Lingotto cercava così di recuperare il tempo perduto negli ultimi anni . Per la stessa ragione, pochi giorni dopo, si inaugurava la rinnovata fabbrica di Cordoba (Argentina) che, aperta a fine anni ’90, era stata chiusa poco tempo dopo a causa della profonda crisi che aveva scosso quel Paese. Lo stabilimento sarebbe stato un polo produttivo strategico, impiegando oltre quattromila lavoratori e producendo fino a seicentomila veicoli l’anno . 
Le cattive notizie iniziarono ad arrivare verso la fine del mese: la prima era lo sciopero degli autotrasportatori che creava non pochi problemi, tanto che si pensava a una chiusura temporanea delle linee produttive . La seconda, più grave, riguardava l’andamento del mercato. A giugno la flessione, rispetto al medesimo mese del 2007, era stata del 19,5%, pari a 184.275 immatricolazioni. Il primo semestre dell’anno si chiudeva complessivamente con una perdita dell’ 11,5% sullo stesso periodo del 2007, con 1.259.365 unità targate. In controtendenza la vendita delle auto aziendali continuava invece a crescere, con un incremento del 5,4% . Il Gruppo Fiat perdeva, nel semestre, il 10,25%, ma incrementava la sua quota di mercato al 32,1%, dal 31,6% del primo semestre 2007 . Il Lingotto reagiva al calo delle vendite introducendo la cassa integrazione in diversi stabilimenti  e inoltre ritoccava i listini, con rincari generalizzati dell’1,5%, per far fronte all’aumento dei costi delle materie prime . 
Anche il mercato europeo era in flessione: il primo semestre faceva segnare una perdita del 2,2% rispetto all’analogo periodo del 2007 . Mentre il mercato francese (+4,5%) e quello tedesco (+3,6%) si dimostravano in salute, quello britannico (-1,6%) e soprattutto quello spagnolo (-17,6%), non lo erano affatto . I tre Gruppi leader del mercato continentale erano tutti in perdita, VW del 2%, PSA del 4,3% e Ford del 2,9% . La VW Golf restava l’auto più venduta in Europa con oltre duecentocinquantamila unità vendute . 
Nei primi giorni di luglio veniva siglato un importante accordo tra il Gruppo Fiat e il Gruppo BMW, volto a sviluppare congiuntamente componenti meccanici riguardanti i marchi Alfa Romeo e Mini . Continuava , quindi, la politica ad ampio respiro del Lingotto, volta a rafforzare l’azienda anche fuori dei confini nazionali. Nello stesso periodo la Casa torinese veniva premiata in Brasile come “Impresa dell’anno 2008” ; proprio gli eccellenti risultati in Brasile compensavano le difficoltà sugli altri mercati. Inoltre la Fiat si apprestava a lanciare la 500 anche in India . 
Questi nuovi mercati emergenti, se da una parte rappresentavano un bacino importante e strategico, presentavano però anche delle difficoltà; in particolar modo quello cinese, dove le aziende domestiche, nella progettazione di nuove vetture, si ispiravano fortemente ai modelli europei. Il Lingotto aveva un procedimento legale in corso nei confronti della Great Wall, rea, secondo i vertici torinesi, di aver clonato la Fiat Panda, ribattezzandola col nome “Peri”. Mentre il Tribunale di Torino dava ragione a Fiat, stabilendo quindicimila euro di multa per ogni esemplare di Peri importato in Italia , la corte di Shijiazhuang autorizzava pochi giorni dopo la commercializzazione del modello nel mercato interno . 
In ogni caso il Gruppo Fiat chiudeva il primo semestre con ottimi risultati: aumentando del 14,6% i ricavi e dell’11,4% le consegne globali . Risultati a cui contribuiva il grande successo della 500, la cui produzione annuale veniva incrementata nuovamente, a duecentomila unità . 

sabato 10 marzo 2012

Speciale Ginevra: Lamborghini Aventador J

Se uno e uno solo di voi disponesse di circa due milioni e mezzo di euro e non sapesse che cosa farne, gli consiglierei sinceramente di chiamare gli stabilimenti Lamborghini a Sant'Agata Bolgonese per cercare di acquistare la Aventador J. Ma sicuramente sarebbe una impresa impossibile, dal momento che l'esemplare presente al Salone di Ginevra resterà unico. Probabilmente quest'auto finirà in un qualche garage-bunker del Medio Oriente e non la vedremo mai più, così non ho voluto perdere l'occasione di fotografarla da vicino.
Questa J, così chiamata in onore della Jota del 1970, deriva strettamente dalla Aventador coupè, con la quale condivide tutte le caratteristiche tecniche. Le differenze sono in quello che manca, ovvero il tetto e il parabrezza che obbligano il conducente a vestirsi quasi come un motociclista, visto che l'auto supera i 300 all'ora. A proposito di mancanze, non cercate il climatizzatore, radio e navigatore perché non li trovereste; in effetti non si saprebbe che cosa farci. In ogni caso state tranquilli, la Aventador J è omologata per circolare su strada! BRUUUM!!!








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venerdì 9 marzo 2012

Speciale Ginevra: ancora le ragazze!

Visto il successo del precedente post con le foto delle ragazze di Ginevra, ho pensato di proporre un bel bis, sperando di fare cosa gradita...BRUUUM!!!




















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