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sabato 18 settembre 2021

Dacia Duster, la prova: con il restyling arrivano un nuovo motore e il cambio doppia frizione


Con quasi 2 milioni di esemplari venduti dal 2010 a oggi la Dacia Duster è uno dei modelli di maggiore successo a livello europeo e gli italiani hanno sempre dimostrato di apprezzarla visto che in questi anni ne hanno acquistate 250.000. Durante questo periodo la SUV rumena si è evoluta, affrancandosi dalla sua natura originale di prodotto low cost, migliorando costantemente le meccanica, le finiture e gli equipaggiamenti. Il restyling della seconda generazione che abbiamo provato nelle campagne intorno a Parigi conferma questa evoluzione. Rispetto al modello che sostituisce le misure sono invariate e l'estetica cambia solo nei dettagli “una scelta precisa per preservare il valore delle vecchie Duster nel mercato dell'usato” ha spiegato Lionel Jaillet, Direttore del Prodotto di Dacia. Le modifiche riguardano soprattutto i gruppi ottici, aggiornati con il disegno a y dei Led proprio di tutte le nuove Dacia, e piccoli dettagli nelle plastiche della calandra e della parte bassa del paraurti. Continua su La Stampa

giovedì 15 aprile 2021

Dacia Spring, la prova: tutto quello che non c’è non si può rompere


La Dacia Spring arriva come un temporale sul mercato europeo e italiano grazie una caratteristica imbattibile: il prezzo, 19.900 euro di listino. Sfruttando gli ecoincentivi e la rottamazione, costa meno di diecimila euro - 9.460 per la precisione - diventando l'auto a zero emissioni più economica in Italia. Un titolo che fino a qualche tempo fa apparteneva alla "cugina" Renault Twingo per la quale, tuttavia, bisogna mettere in conto almeno 12.950 euro. Anche se i due brand a cui appartengono fanno entrambi parte del Gruppo Renault, le due auto non hanno praticamente nulla in comune: la Twingo è figlia della vecchia joint venture con la tedesca Smart, mentre la Spring viene prodotta dalla Dongfeng - una delle tre principali Case auto cinesi - ma su piattaforma Renault. Questa Dacia, dunque, viene costruita in Cina, dove viene anche venduta con tre brand e nomi diversi con qualche lievissima modifica di carrozzeria. Tornando alla versione italiana (ed europea), siamo di fronte a una citycar a cinque porte lunga 3,73 metri e con un passo di 2,43, che configurano un discreto spazio a bordo per 5 persone e 290 litri per i bagagli. Il motore elettrico ha 44 CV e 125 Nm ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio che ha una capacità di 27,4 kWh. L'autonomia media omologata WLTP è di 230 km, che però diventano 305 km in città. Considerate le dimensioni degli accumulatori, le quattordici ore necessarie per il pieno con una presa domestica sono accettabili, ma già con una wallbox da 7,4 kW si scende a cinque ore. In ogni caso, la potenza massima di ricarica non supera i 30 kW, ma considerando che la maggior parte delle colonnine pubbliche italiane è da 22,3 kW, ci si può accontentare. I numeri che invece destano qualche perplessità sono quelli relativi alle prestazioni: a leggere i 19,1 secondi per passare da 0 a 100 km/h e i 125 km/h di velocità massima, sembra di tornare indietro nel tempo, alle utilitarie degli anni Ottanta. Continua su La Stampa

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venerdì 29 gennaio 2021

Dacia Sandero Streetway, la prova: non chiamatela low cost


Il concetto di low cost è ormai acqua passata per Dacia, che in questi anni ha conquistato una consistente fetta di mercato - in Italia e in Europa la quota è circa del 4% - e una base di clienti concreta. La nuova filosofia è "l'essenziale al giusto prezzo", evoluzione di un'idea vincente che dal 2004 è alla base dei successi di Dacia, dovuti soprattutto a due best-seller come la Duster e la Sandero. La prima è stata rinnovata completamente tre anni fa e ora tocca alla seconda. La generazione precedente, che è sul mercato dal 2012, è tutt'ora ottava nella classifica italiana delle auto più vendute da inizio dell'anno. Continua su La Stampa

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mercoledì 3 giugno 2020

Dacia Duster 1.0 TCe Gpl, la prova - Arriva il nuovo motore turbo più efficiente


La Dacia Duster è una delle auto più "chiacchierate" degli ultimi mesi, in senso positivo, per sua fortuna e per quella del gruppo Renault. Nel 2019 è stata la terza auto più venduta in Italia, seconda solo alle inossidabili Panda e Ypsilon e si è presa anche la soddisfazione di battere la nostrana 500X, anche se solo per una manciata di unità. Ovviamente è risultata anche la vettura straniera più venduta in Italia e le oltre 43.000 unità vendute lo scorso anno, hanno portato il totale delle Duster italiane ben oltre le 200.000. Numeri che ogni sales manager si sogna di notte e che hanno portato il brand rumeno al nono posto sul mercato italiano, con una quota del 4,22%. Continua su La Stampa

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martedì 26 maggio 2020

Dacia, il low cost che piace compie 15 anni

Non ci sono molte storie di successo nel mercato dell'auto degli ultimi venti anni. Qualche costruttore è scomparso, qualcuno si è ripreso e altri ancora provano a rivoluzionare l'automotive. Ma non sono molti quelli che possono dire di aver creato un brand da zero e averlo portato a giocare un ruolo di primo piano in Europa. Anzi, in verità ce n'è soltanto uno, si chiama Dacia ed è la scommessa vinta del gruppo Renault, che nel 1999 ha acquisito il marchio rumeno con un'idea chiara: avvalersi delle competenze e della posizione geografica per commercializzare nei Paesi dell’Est, in quel periodo in piena ricostruzione, la berlina 3 volumi più economica del mercato. Un piano molto ambizioso che ha spinto i francesi a progettare a "costo obiettivo”,  cioè invertendo la logica tradizionale: senza compromettere l’affidabilità e la sicurezza, risparmiare diventa la linea guida principale in tutte le fasi di progettazione. Continua su La Stampa

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sabato 7 marzo 2020

Dacia Spring, la mini crossover vuole democratizzare l’elettrico

Nella strategia di elettrificazione del gruppo Renault, Dacia era rimasta indietro, lasciando al brand principale il ruolo di portabandiera dell'innovazione. Ma adesso è giunto il momento anche per il marchio "low cost" di affacciarsi al mondo delle zero emissioni. Il compito è affidato alla Dacia Spring, che viene presentata in occasione del “Salone di Ginevra virtuale” come prototipo, ma in realtà non è così lontana dalla produzione. Il progetto, infatti, deriva da quello della Renault City K-Ze, che è già in vendita in Cina all'equivalente di circa 8.000 euro. La vettura in vendita sul mercato cinese, però, è un prodotto fin troppo basico per l'Europa, dove i 45 CV e la velocità massima di 105 km/h non sarebbero graditi, mentre l'autonomia di 200 km (omologata WLTP) potrebbe essere sufficiente, considerato l'uso urbano a cui è destinata. Continua su La Stampa

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mercoledì 14 agosto 2019

Dacia sempre più su, è l'ottavo brand nel mercato italiano

Il successo italiano di Dacia non si ferma, trainato dalle vendite del suo best-seller, ovvero la Dacia Duster, che anche a giugno 2019 si conferma il secondo SUV compatto più venduto in Italia, dopo la Jeep Renegade, ed è al sesto posto tra le auto più vendute. Anche la Sandero è stabilmente nella top ten del mercato italiano e a giugno si è piazzata all'ottavo posto. Grazie a questi ottimi risultati Dacia ha registrato una crescita del 40,4% con una quota di mercato che si attesta al 4,3%, la più alta raggiunta dal debutto del brand in Italia, nel 2006. Di conseguenza, la posizione nelle classifica generale dei marchi più venduti sul mercato italiano sale dalla numero 11 alla numero 8. Continua su Motor1

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lunedì 22 gennaio 2018

Nuova Dacia Duster 2018 1.5 dCi 110 CV 4x4 - prova su strada - VIDEO


Avete presente la Dacia Duster? Il Suv che costa come una citycar, è grande come una station wagon e robusta come una vera fuoristrada? Bene, perché oggi sono seduto all'interno del modello nuovo, che è stato completamente rinnovato rispetto a quello del 2010. Finora la Duster è stata un grande successo, fatto di oltre 900.000 auto vendute, di cui ben 135.000 in Italia, dove solo la 500X vende di più. Tutto questo senza contare che la Duster rappresenta circa la metà delle vendite di tutto il marchio Dacia.

martedì 3 novembre 2015

Dacia Duster, ecco la serie limitata Urban Explorer

MILANO - Il successo di Dacia è inarrestabile, le vendite del marchio rumeno controllato da Renault sono cresciute ininterrottamente in tutti i 10 anni dalla sua rinascita. Anche in Italia, dove nell'ultimo semestre il mercato ha segnato un +15%, Dacia ha registrato un +20% e il SUV compatto Duster rimane sempre il suo veicolo di maggior successo, visto che pesa per il 46% delle vendite totali, seguito dalla Sandero con il 36%. Per questo, la Duster si rinnova per il nuovo anno con l'arrivo del model year 2016 e della serie limitata Urban Expoler, già disponibile con i motori 1.6 115 CV e 1.5 dCi 110 CV (entrambi sia 4x2 che 4x4) a partire da 14.800 euro. Dal giorno del suo debutto è sempre stata ben accolta in Italia, dove ne circolano 83.000 delle 760.000 vendute globalmente, che diventano 1,6 milioni se si considerano anche le Duster vendute su alcuni mercati con il marchio Renault. ''Nel primo semestre 2015 abbiamo raggiunto una quota del 2,82 % in Italia, vendendo 26.654 auto - ha dichiarato Bernard Chretien, Direttore Generale di Renault Italia durante la presentazione stampa a Milano - risultati positivi che derivano da quattro capisaldi del marchio: la qualità del prodotto, il prezzo trasparente e più basso di tutti, la comunicazione semplice e una rete motivata''.

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martedì 1 settembre 2015

Quando Mercedes e Dacia hanno un cuore solo: le parentele che non ti aspetti


“Hai visto la mia nuova Classe A diesel?”, “Che bella, è il 2.2?”, “No no, sai, con questi motori moderni 90 CV bastano” “Ah, bravo, allora hai lo stesso motore della mia Dacia Duster, quanto l’hai pagata?”. Il proprietario della Classe A è rimasto attonito e sta cercando di mettere a fuoco la portata della notizia. Nessuno gli aveva detto che con i 24.000 euro spesi per la sua Mercedes si ritrova sotto il cofano lo stesso motore di una Dacia (che costa circa 10.000 euro in meno). E non si è ancora trovato a chiacchierare con il proprietario di una Nissan Qashqai o di una Renault Clio… Scherzi a parte, per quale motivo quelli che si vantano di aver inventato l’automobile usano lo stesso propulsore del primo marchio low-cost della storia, che nella sua carriera non ne ha mai progettato uno con le proprie forze? La risposta è tanto semplice quanto scontata: per spendere meno soldi.

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