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giovedì 4 novembre 2021

Yamaha XSR 900, la seconda generazione recupera lo stile delle “maxi” anni Ottanta


A cinque anni dal lancio del modello originale Yamaha rinnova completamente la XSR 900, cioè la moto top di gamma tra le Sport Heritage della Casa di Iwata. Dal punto di vista tecnico riceve tutti gli aggiornamenti della famiglia di tricilindriche Yamaha, da quello estetico, invece, sceglie uno stile piuttosto particolare senza curarsi molto delle mode attuali. Se il suo carattere generale la fa rientrare nella categoria delle cafè racer, il design ha diversi echi degli anni Ottanta, soprattutto di quelle moto super sportive a cui veniva rimossa la carenatura dopo un incidente modificandone radicalmente l'aspetto. Un'operazione che poi molte Case hanno fatto propria creando di fatto le hyper naked. Qui tutto tende all'essenziale, con la parte centrale della motocicletta che domina su tutto il resto, grazie all'accoppiata tra il telaio Deltabox in alluminio e il serbatoio ben pronunciato che include anche le prese d'aria dinamiche. Continua su La Stampa

martedì 14 settembre 2021

Il Gruppo Piaggio, Honda, Ktm e Yamaha svilupperanno insieme batterie intercambiabili per le due ruote


Da acerrimi rivali nelle competizioni, specialmente in MotoGP, a partner in un inedito consorzio dedicato alla mobilità elettrica a due ruote. Il Gruppo Piaggio, Honda, Ktm e Yamaha, facendo seguito alla firma della Lettera di intenti dell'1 marzo scorso, hanno sottoscritto l'accordo ufficiale per la fondazione dello Swappable Batteries Motorcycle Consortium (SBMC). Lo scopo di questa unione è promuovere la diffusione su dei veicoli elettrici leggeri come ciclomotori, scooter, motocicli, tricicli e quadricicli a motore, incentivando una gestione più sostenibile del ciclo di vita delle batterie in linea con le politiche internazionali sul clima. Secondo i membri fondatori del SBMC, lo sviluppo della mobilità elettrica a bassa tensione è legato a doppio filo con la disponibilità di sistemi di batterie intercambiabili - che possono essere spostate da un mezzo a un altro, anche di marchi differenti - progettati sulla base di specifiche comuni. Continua su La Stampa

martedì 8 dicembre 2020

La Defender rinasce grazie a Bowler: avrà 575 CV e costerà 200.000 sterline


Da veicolo prettamente agricolo, pensato per le campagne inglesi e l'esercito di Sua Maestà, a costosa supercar a tiratura limitata. È la parabola di una delle fuoristrada più famose del mondo, nata come Land Rover Serie I nel 1948, defunta come Defender nel 2016 e pronta a rinascere sotto l'effige della Bowler. Quest'ultima è una factory britannica fondata nel 1985 dall'omonimo Drew Bowler e specializzatasi negli anni nella preparazione di fuoristrada ad alte prestazioni, principalmente per impiego agonistico, basati su modelli Land Rover e Range Rover. Nel 2019 la Bowler è stata acquistata da Jaguar Land Rover per inserirla nel contesto del reparto Special Vehicle Operations, che si occupa dei modelli speciali di entrambi i brand. Così, anche se formalmente Bowler e JLR hanno firmato un contratto di licenza, nella pratica rimane tutto in famiglia. Continua su La Stampa

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martedì 17 novembre 2020

Yamaha aggiorna le due "hyper naked" di successo, la MT-07 e la MT-09


Nell'anno del suo 65° anniversario, Yamaha interviene su due delle sue moto di maggior successo degli ultimi anni, la MT-07 e la MT-09. Se per la prima si tratta di un "model year", la seconda è tutta nuova rispetto al modello che sostituisce. Ma del resto con oltre 250.000 pezzi venduti fino a oggi, la gamma MT - che sta per Master of Torque - si sta dimostrando la gamma di maggior successo mai commercializzata da Yamaha. Di tutte queste moto, ben 125.000 sono MT-07, a testimonianza dell'alto gradimento riscontrato tra centauri con diversi livelli di esperienza. Quello che la accomuna alla sorella maggiore - una è due cilindri in linea e l'altra tre - è la filosofia costruttiva, orientata al massimo piacere di guida, oltre che il look con linee inequivocabilmente giapponesi, ispirate anche alla sottocultura motociclistica di Tokyo. Continua su La Stampa

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sabato 9 novembre 2019

Yamaha TMAX 560, l'onere della corona. Prezzo e caratteristiche

Il nuovo Yamaha TMAX 560 debutta a Eicma 2016, alzando ancora l'asticella nel segmento dei maxi-scooter. Le praticità di uno scooter con le prestazioni di una moto, senza tutte quelle caratteristiche che sono imprescindibili o insopportabili a seconda dei gusti. E' stata questa la ricetta vincente del TMAX, fin dall'arrivo del modello originale nel 2001. Da allora è stato costantemente sviluppato e le 275.000 unità vendute finora in tutta Europa ne certificano il successo cristallino. Ma essere al vertice è tanto un onore quanto un onere e quindi per il 2020 Yamaha ha preparato il nuovo TMAX 560: il motore è più potente, il design ha guadagnato dinamismo e la tecnologia è progredita. Inoltre, per la prima volta è declinato in due versioni, “base” e Tech MAX, che ha una dotazione di serie molto più ricca. Il bicilindrico parallelo è cresciuto fino a 560 cc, aumentando la potenza del 3,5% e la coppia del 6%, ma guadagnando anche l'omologazione Euro5 e un sound più piacevole. Altra novità sono le due mappature D-Mode, che modificano il carattere del motore addomesticandolo per la la guida urbana o rendendolo più aggressivo per quella impegnata tra le curve. Continua su GQ

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domenica 11 novembre 2018

Yamaha Ténéré 700, a Eicma 2018 sono tornati gli Anni 80

Chi andava in moto tra gli Anni 80 e 90 ricorda sicuramente il periodo delle prime enduro monocilindriche. Motociclette leggere, economiche da gestire e polivalenti, con cui si poteva affrontare il traffico cittadino ma anche avventurarsi dentro un bosco. Poi la moda, come tutte le mode, è passata e si sono aperti (e chiusi) altri cicli di preferenza verso questa o quella categoria.
Tuttavia, moltissimi appassionati sono rimasti orfani di queste enduro e non trovano soddisfazione in mezzi da oltre 200 kg e 120 CV, anche se l’elettronica e la componentistica odierna li rendono perfino adatti al tassello. Alcune Case lo hanno capito, seppure con un certo ritardo, e tra queste c’è la Yamaha che dopo la concept dello scorso anno è tornata a Milano con il modello definitivo della Ténéré 700. Un nome che è quasi leggenda nel mondo delle due ruote. Continua su La Stampa

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venerdì 2 marzo 2018

Yamaha MT-07, prova della naked tuttofare

Con 120.440 unità vendute dal 2014 a oggi, la MT-07 è una delle motociclette di maggiore successo nella storia della Yamaha. Un successo che riguarda anche la trasversalità del pubblico da cui viene acquistata, che ha un’età compresa tra i 20 e i 60 anni. Degli acquirenti, poi, quasi un quinto sono donne e un terzo scelgono una Yamaha per la prima volta. Si capisce dunque l’importanza di un prodotto come questo, anche perché due proprietari su tre la usano come mezzo quotidiano di spostamento. In poche parole, è una moto adatta ai principianti ma divertente anche per i piloti esperti e nel rinnovarla Yamaha ha cercato di affinarne le qualità senza stravolgere il progetto originale e lasciando invariato il prezzo che è di 6.790 euro. Continua su GQ

lunedì 2 novembre 2015

Salone Tokyo, l’auto secondo Yamaha: la Sports Ride Concept ‘peso piuma’


Tra tutte le “stranezze” del Salone di Tokyo 2015 c’è anche una piccola coupé firmata Yamaha. Dopo la Motiv.e del 2013, una sorta di anti-Smart, la Casa giapponese continua a esplorare il mondo delle quattro ruote, con prodotti particolari e soprattutto firmati da Gordon Murray, il geniale progettista ex-Formula 1. L’ultima proposta si chiama Sports Ride Concept, è lunga 3,9 metri, alta 1,17 e larga 1,72, misure paragonabili a quelle di sportive leggere come la Alfa Romeo 4C e la Mazda MX-5. In questo caso, però, il concetto di leggerezza viene portato all’estremo: la massa dichiarata è di soli 750 kg, per merito soprattutto della tecnologia iStream. È un brevetto di Murray che ha richiesto due anni di ricerche ed è stato messo a punto insieme a tre aziende specializzate nel settore (Toray Industries, Innovate UK e ELG); prevede un’anima di compositi a nido d’ape schiacciata tra due pannelli di CFRB, cioè il composito di fibra di carbonio e materie plastiche.

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