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venerdì 25 maggio 2018

Volkswagen Touareg, ora è una vera ammiraglia

“Design e tecnica si fondono alla perfezione, realizzando una vettura che rappresenta la nuova ammiraglia Volkswagen”. Queste sono le parole con cui Klaus Bichoff, il responsabile del design Volkswagen, ha definito la nuova Touareg. Ovviamente l'oste dice sempre che il vino è buono ma è più interessante annotare che il ruolo di portabandiera del marchio di Wolfsburg è stato assegnato a un SUV e non più a una berlina, giacché la Phaeton è fuori produzione e non verrà sostituita. Considerato il momento storico in cui anche i marchi premium faticano a vendere modelli storici come la A8, la Classe S o la Serie 7, non c'è da stupirsi. La Touareg di terza generazione è dunque un modello “flagship” - come dicono gli inglesi – a tutti gli effetti. E basta salire per convincersene immediatamente. Continua su Motor1

giovedì 10 maggio 2018

Volkswagen 411 e 412, 50 anni fa nascevano le ultime discendenti del Maggiolino

Nel 1968, mentre i giovani e gli operai di mezza Europa pretendevano rinnovamento, Volkswagen confermava il rispetto delle sue tradizioni presentando la Tipo 4, ultima evoluzione dello schema tecnico nato con il Maggiolino oltre trenta anni prima. Le 411 e 412 sono dunque le ultime discendenti di una stirpe di modelli con motore posteriore raffreddato ad aria che affondava la sue origini ancora prima della Seconda Guerra Mondiale. Dopo di loro sarebbero arrivate la K70 e la Passat, entrambe con il nuovo layout a motore longitudinale (raffreddato a liquido) e trazione anteriore ereditato dalla NSU che era stata assorbita nel 1969 poco prima del fallimento, e che insieme alla Auto Union avrebbe dato i natali al marchio Audi. La Tipo 4 doveva rappresentare il top di gamma della Volkswagen dell'epoca, allargando il numero dei potenziali clienti oltre all'inossidabile Maggiolino e alla più compatta Tipo 3, anche nota come “1500”. Continua su La Stampa

sabato 24 marzo 2018

New Beetle, addio! (1998-2018)

Nel futuro di Volkswagen, che proprio oggi ha dichiarato di voler offrire la gamma di veicoli elettrici più grande al mondo, non c’è posto per il Maggiolino. Lo ha detto chiaro e tondo al Salone di Ginevra ai colleghi britannici di Autocar Frank Welsch che è il numero uno del reparto ricerca e sviluppo della Volkswagen. “Due generazioni possono bastare – ha detto Welsch riferendosi al remake del 1998 e al suo aggiornamento del 2011 – non possiamo mica fare un New New New Beetle, non avrebbe senso”. Volkswagen dunque fermerà le linee di Puebla, in Messico, dove oggi si produce il Maggiolino, che poi sono le stesse dove venne prodotto fino al 2003 il modello originale. Continua su GQ

lunedì 26 febbraio 2018

Volkswagen Corrado, per quelli a cui la Golf non bastava

 A metà Anni 80 l’economia europea cresceva senza sosta, il debito pubblico era un problema di poco conto e la crisi era ancora lontana. Anche le case automobilistiche andavano a gonfie vele e potevano ancora permettersi di progettare e costruire auto per il piacere di farlo, o magari solo per pochi clienti, senza dover fare i conti con una spada di Damocle chiamata profittabilità. È stata questa economia ancora florida a rendere possibile la creazione di automobili come la Volkswagen Corrado, che è stata prodotta dal 1988 al 1995 e ha avuto l'ottima compagnia di modelli come la Fiat Coupé e la Opel Calibra, tanto per citare un paio di sportive vendute da marchi generalisti che rappresentavano i sogni possibili dei ragazzi degli Anni 90. Auto che oggi non esistono praticamente più (ed è un peccato). Continua su La Stampa

venerdì 23 febbraio 2018

eco-Up!, Polo TGI e Golf TGI: la gamma metano Volkswagen ai raggi X

Se il futuro a medio-lungo termine della Volkswagen è indirizzato verso la trazione elettrica, il presente parla anche del metano, oltre che dei classici benzina e diesel, e lo fa in un modo davvero molto interessante. La piattaforma MQB, infatti, è stata pensata sin dall’inizio per essere quanto mai flessibile e dunque anche adatta a ricevere le bombole necessarie per stoccare il gas naturale. Sia la Polo sia la Golf, infatti, sono perfettamente bi-valenti e non hanno i limiti dei vecchi modelli mono-valenti di Wolfsburg che potevano rifornire solo qualche litro di benzina, come per esempio la Touran. Oggi solo la eco-Up! è omologata come mono-valente, perché viste le sue dimensioni ridotte è davvero difficile trovare spazio sia per la bombola del metano che per il serbatoio del diesel. Continua su Autoappassionati

sabato 27 gennaio 2018

Volkswagen up! GTI, guidarla ti mette di buon umore

La Volkswagen up! come la conoscevamo fino ad oggi era una citycar apprezzata in tutta Europa, seconda nelle vendite 2017 solo alla coppia italiana formata dalle Fiat Panda e 500. Le cose sembrano destinate a cambiare con la neonata Volkswagen up! GTI, versione "pepata" che potrebbe lasciare un piccolo segno nella nobile famiglia Gran Turismo Injection. Vediamo perché. E' impossibile non riconoscere la up! GTI, da qualunque angolazione la si guardi. Davanti spicca la calandra con la griglia sportiva a nido d'ape, di lato si notano subito le bandelle sottoporta nere mentre dietro saltano subito all'occhio lo spoiler piuttosto pronunciato e il singolo terminale di scarico cromato. Rispetto alla Golf e alla Polo GTI qui la ricetta dell'understatement è stata messa da parte, probabilmente anche tenendo in considerazione il pubblico giovane a cui quest'auto è rivolta. Continua su Omniauto.

lunedì 14 marzo 2016

Volkswagen USA, si dimette Michael Horn


Sono passati sei mesi dall'inizio del Dieselgate e il Gruppo Volkswagen sta aspettando di ricevere l'approvazione dalle autorità americane circa gli interventi da effettuare sulle auto dotate del "defeat device". Durante questa attesa, però, non potrà più contare sulla guida di Michael Horn, perché il CEO del Volkswagen Group of America, ha rassegnato ieri le sue dimissioni, con effetto immediato, dopo aver raggiunto con l'azienda un accordo consensuale per seguire nuovi progetti personali. Il suo posto sarà preso, ad interim, da Hinrich Woebcken che il prossimo 1° di aprile diventerà il responsabile di tutto il Nord America presso la Casa madre, in Germania. Horn lascia la Volkswagen dopo 25 anni, provocando il rammarico di tutta la rete dei dealer, che lo ha definito come il miglior capo mai avuto. L'associazione nazionale dei concessionari Volkswagen, infatti, ha diramato un comunicato stampa esprimendo dispiacere e alcune perplessità circa il cambio al vertice.

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venerdì 15 gennaio 2016

Volkswagen, la California boccia il richiamo per i diesel: è “inadeguato”


All’indomani dell’apertura del Salone di Detroit, dove il gruppo Volkswagen mostra il meglio della sua tecnologia ibrida e a idrogeno, è arrivata una doccia fredda per quanto riguarda i diesel e in particolare i 2.0 TDI dotati del tristemente noto “defeat device”, il dispositivo che ne varia le emissioni in sede di omologazione. Il California Air Resources Board (Carb) ha infatti respinto il piano di richiamo presentato da Volkswagen North America, inerente alle auto vendute in California dal 2009 al 2015. La decisione negativa riguarda solo il turbodiesel 2 litri, mentre per il 3.0 TDI montato sui modelli Audi e Porsche bisogna attendere il 2 febbraio. “Questa proposta rappresenta un passo avanti – si legge nel comunicato stampa diramato ieri dal Carb – ma non è ancora la soluzione definitiva”. L’ente californiano ha anche confermato la prosecuzione delle indagine e delle valutazioni tecniche, svolte insieme alla Enviromental Protection Agency (Epa) per far rientrare tutte le auto interessate nei livelli di emissioni previsti dalla legge. A questo punto diventa cruciale l’incontro che Matthias Müller avrà oggi con i membri del Congresso e della stessa Epa, dove il numero uno del gruppo Volkswagen dovrà dire che cosa intende fare con le 480.000 auto americane dotate del dispositivo truffaldino.

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mercoledì 13 gennaio 2016

Salone di Detroit 2016 – Audi h-tron quattro concept, la via dell’idrogeno


Uno dei modi più sicuri per far dimenticare all’opinione pubblica un fatto che non sia di suo gradimento, è quello di spostare l’attenzione su qualcos’altro. Ovviamente non è solo per questo che Audi ha portato al Salone di Detroit la h-tron quattro concept, ovvero un prototipo con propulsione a fuel cell alimentate a idrogeno, ma sicuramente il forte impegno della Casa di Ingolstadt sulle trazioni alternative fa bene a tutto il gruppo Volkswagen. I “quattro anelli”, in ogni caso, non hanno sofferto particolarmente il “dieselgate”, visto che il 2015 si è chiuso con il record di 202.000 unità vendute negli Stati Uniti. La percezione del marchio Audi negli Usa, infatti, è nettamente migliore di quello delle “auto del popolo” e anche per questo si può permettere di mostrare concept ancora molto distanti dalla produzione di serie, al contrario di Volkswagen che con la Tiguan GTE ha servito l’antipasto della vettura che arriverà il prossimo anno.

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venerdì 8 gennaio 2016

Volkswagen Golf, l'ottava è in arrivo


Il 2016 è appena iniziato e la Golf compie il suo quarantaduesimo anno di età, visto che alla prima generazione, che ha debuttato nel 1974, ne sono seguite altre sei; quella attuale, infatti, la cui commercializzazione è iniziata a fine 2012 è la settima generazione. Una storia lunga e di successo, destinata a proseguire con l'ottava generazione, attesa nel corso nel 2017. Se la tempistica sarà confermata si tratterà di un anticipo rispetto ai canonici 6 anni di vita di un modello ma è anche vero che finora non si è visto il tradizionale restyling di metà ciclo. La motivazione di questa sostituzione prematura è da ricercare nel salto tecnologico che hanno fatto le concorrenti degli ultimi anni. Nel segmento C la lotta è più dura che mai e nemmeno la Golf può permettersi di abbassare la guardia. Ecco, quindi, il rendering esclusivo del suo aspetto, creato secondo le informazioni in nostro possesso.

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venerdì 1 gennaio 2016

Volkswagen Maggiolino, 70 anni fa iniziava la produzione dell’auto più longeva di sempre


In questi giorni ricorre il settantesimo anniversario dall’inizio della produzione del Volkswagen Maggiolino, o meglio della sua prima versione commerciale denominata Typ 1. L’auto, in verità, era già pronta nel 1939, anno in cui fu mostrata al Salone di Berlino, ma poi scoppiò la Seconda Guerra Mondiale e tutte le industrie tedesche subirono la conversione bellica; nacquero così le varie Kubelwagen, Schwimmwagen e Kommandeurwagen, cioè i veicoli militari in uso all’esercito nazista, basati sulla meccanica del futuro Beetle. La prima era la risposta tedesca alla Jeep Wyllis, la seconda un mezzo anfibio e la terza (rarissima), un Maggiolino con trazione integrale, differenziali bloccabili e ridotte. Ma la storia di quella che all’inizio si chiamava KdF-Wagen, acronimo di Kraft durch Freude-Wagen, cioè ‘auto della Forza attraverso la Gioia’, nome derivato da quello dell’ente ricreativo dello stato nazista, è ancora più complessa. In pochi sanno che la definizione “Der Kafer” – il Maggiolino – comparve solo nel 1967 in un depliant; fino ad allora l’auto era semplicemente la “Volkswagen”, cioè l’auto del popolo.

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venerdì 30 ottobre 2015

Volkswagen, dopo 15 anni di crescita calano gli utili


Le conseguenze del Dieselgate Volkswagen in termini di costi sono quasi impossibili da quantificare, soprattutto perché non sono state ancora comminate sanzioni precise, iniziate campagne di richiamo o fatte richieste in sede legale. Ciononostante, lo scandalo che ha travolto il Gruppo di Wolfsburg mostra giù i suoi segni nel bilancio del terzo trimestre, che dopo quindici anni registra il primo passo indietro. La perdita operativa, infatti, è stata di 3,48 miliardi di euro, mentre quella netta di 1,67 miliardi, numeri dovuti all'accantonamento preventivo di risorse economiche (6,68 miliardi) per far fronte proprio al Dieselgate. Tanto per fare un paragone, nello stesso periodo dello scorso anno l'utile operativo era stato di 3,2 miliardi di euro. Gli effetti del Dieselgate si fanno sentire anche sui risultati dei primi nove mesi del 2015, con un margine operativo sceso a 3,34 miliardi dai 9,41 dello scorso anno e un utile netto da 8,68 a 3,99 miliardi. A questo punto, saranno cruciali gli ultimi tre mesi dell'anno per stabilire se il 2015 si potrà chiudere con un utile netto o meno.

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giovedì 8 ottobre 2015

Volkswagen, ecco come cambia la potenza quando nei TDI si attiva la “mappa fantasma”


Tutto è iniziato con un software e a pensare che la prima causa del “dieselgate” Volkswagen sia qualcosa che nemmeno si può toccare con mano, viene quasi da sorridere. Il “defeat device”, però, è una cosa serissima che probabilmente costerà miliardi di euro. Che serva ad abbattere le emissioni solo e soltanto quando l’auto è sottoposta al test di omologazione dell’Epa è cosa nota, ma che cosa succede realmente quando si attiva questa “mappa fantasma” e quanta potenza si perde? Se lo sono chiesti i colleghi americani di TFLcar.com che hanno preso una Volkswagen Jetta 2.0 TDI del 2010 e l’hanno portata sul banco a rulli in un centro ufficiale per il controllo delle emissioni, situato a Denver, in Colorado. In questo Stato non sono previsti controlli sugli NOx, come invece accade in California, ma solo sulle emissioni di particolato, che viene misurato con il valore dell’opacità allo scarico, tollerata fino al 35%, un valore molto alto.

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martedì 29 settembre 2015

Tesla raddoppia produzione in Europa. Musk a VW: “Redimetevi con l’elettrico”


Mentre tutta l’industria automotive osserva pensierosa l’evolversi del “Dieselgate” Volkswagen e ne attende le nefaste conseguenze, un outsider come Elon Musk, con la sua Tesla che il gasolio non sa neanche che cosa sia, si frega le mani e pontifica col petto gonfio. “Chissà, forse la redenzione del Gruppo tedesco avverrà attraverso le auto elettriche”, è stata la frase con cui l’imprenditore americano ha commentato lo scandalo sulle emissioni durante la conferenza stampa in cui ha annunciato il consistente incremento della produzione dello stabilimento olandese di Tilburg (nella foto sopra), costruito solo due anni fa. Le 200 Model S alla settimana che sono state assemblate finora e poi spedite in tutta Europa sono diventate 450, in attesa di iniziare a produrre la Model X. Per questo l’impianto è stato ingrandito, passando da 18.900 metri quadrati a 77.648.

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lunedì 28 settembre 2015

Dieselgate, quanto è grande il Gruppo Volkswagen


In questi giorni il cosiddetto Dieselgate Volkswagen è sulla bocca di tutti. Per una volta le automobili sono assurte ad argomento nazional-popolare senza che ci fosse di mezzo una vittoria della Ferrari o una stangata sul bollo. Anche Vespa, nel suo Porta a Porta, si è occupato del 2.0 TDI, delle emissioni di monossido di azoto e del crollo di credibilità dei tedeschi di Wolfsburg. L’argomento, insomma, è diventato di dominio pubblico e, come sempre in questi casi, solo poche persone conoscono realmente la materia. Allora potrebbe essere una buona idea dare i numeri, nel senso di spiegare chi è e che cosa fa il Gruppo Volkswagen. Intanto è bene sapere che, secondo Forbes, nel 2014 si è posizionata al 14esimo posto tra le aziende più importanti del mondo, seconda solo a Toyota (all’11esimo posto e prima tra le aziende automotive) e a due posizioni da Apple, che è però l’azienda che capitalizza di più al mondo in borsa. Quasi 600.000 dipendenti La classifica di Forbes tiene conto di quattro macro-valori: fatturato, profitti, risorse e capitalizzazione. Bene, nel 2014 il VW Group valeva 268.5 miliardi di dollari e ha avuto un profitto netto di 14,4 mld, mentre il valore dei suoi asset era di 425 miliardi di dollari, mentre in borsa valeva 126 miliardi.

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lunedì 21 settembre 2015

Volkswagen crolla in borsa dopo le accuse di consumi truccati negli USA

Una tempesta si sta abbattendo sul Gruppo Volkswagen, accusato della Environmental Protection Agency (EPA) – l'agenzia federale americana che certifica i consumi delle auto – di aver truccato il software dei motori diesel in modo da diminuire drasticamente le emissioni in sede di omologazione. La faccenda è molto seria, sia perché si prospetta una multa da 18 miliardi di dollari a carico di Volkswagen North America, sia perché nelle prime due ore dell'apertura della Borsa di Francoforte il titolo del gruppo ha perso il 22%, bruciando circa 16 miliardi di euro di valore e scendendo a 60,4 miliardi. È il peggiore tracollo da ottobre 2008 e avviene mentre i padiglioni del Salone di Francoforte sono pieni di novità ecologiche del Gruppo, che ha subito ammesso le proprie colpe.

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lunedì 7 settembre 2015

Volkswagen Passat Alltrack, la station wagon che sfida i SUV


MONACO DI BAVIERA - Che cosa succede se alla station wagon detentrice del premio di Auto dell'Anno si aggiunge un po' di carattere avventuroso? La risposta è nella Volkswagen Passat Alltrack, l'auto perfetta per chi i SUV proprio non li digerisce, ma ha bisogno di spazio e di prestazioni. Con 4,77 metri di lunghezza, non meno di 639 litri di bagagliaio e tre motori diesel da 150 a 240 CV, la familiare tedesca li offre entrambi, portando con sé anche una dotazione tecnologica di primo livello. Arriverà sul mercato italiano a ottobre con prezzi a partire da 39.050 euro. La trazione integrale 4motion è di serie su tutte le versioni, mentre il cambio DSG (a 6 o 7 rapporti) è riservato alle due motorizzazioni più potenti. La Alltrack, peraltro, sarà molto apprezzata da chi ha necessità di agganciare un carrello o una roulotte: la massa rimorchiabile, infatti, raggiunge il ragguardevole limite di 2.200 kg e il guidatore può contare anche sull'aiuto del Trailer Assist, uno dei tanti dispositivi di assistenza alla guida disponibili. A questo proposito, della dotazione standard fanno parte pure il Front Assist con frenata di emergenza City e il riconoscimento dei pedoni. Agli amanti dell'offroad, invece, piacerà l'omonima modalità di funzionamento del Drive Mode, che tara tutti i sistemi di controllo e i componenti dell'auto per dare il meglio nella guida in fuoristrada. Certo, sarà molto difficile vedere una Alltrack impegnata in passaggi da specialistica, ma sicuramente si possono affrontare sterrati, neve compatta e fango moderato in assoluta tranquillità. Il resto delle differenze con le altre Passat è nell'assetto, che è più alto di 27,5 mm - l'altezza da terra raggiunge i 174 mm - e nel kit estetico dedicato che prevede nuovi paraurti, protezioni sottoscocca, rivestimenti sottoporta e passaruota

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giovedì 3 settembre 2015

Volkswagen e Suzuki divorziano dopo 6 anni. I giapponesi vogliono restare single


“Gli ultimi sei anni sono stati un’esperienza davvero preziosa, da cui ho capito che ci sono aziende molto diverse dalla nostra” così parla Osamu Suzuki, di anni 85 e di professione “capo supremo” dell’omonima casa automobilistica. Tradotto in parole povere suona come un promemoria, tanto per gli altri costruttori quanto per se stesso, sulla volontà di evitare nuove unioni con partner di settore. Questa frase, infatti, è stata pronunciata come commento alla risoluzione della controversia che ha visto impegnate Suzuki e il gruppo Volkswagen sin dal novembre 2011. Il “matrimonio” tra le due Case si era consumato solo due anni prima (nella foto, Osamu Suzuki e Martin Winterkorn ai tempi dell’accordo), con uno scambio azionario che aveva visto i tedeschi diventare proprietari del 19,9% dei giapponesi, mentre questi avevano avuto in cambio l’1,5% del gruppo di Wolfsburg. L’idea era quella di progettare insieme piccole auto a bassi consumi e di sfruttare le rispettive posizioni di vantaggio, tanto nel mercato indiano (Suzuki) quanto nelle possibilità di ricerca e sviluppo (Volkswagen).

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martedì 21 luglio 2015

Fenomeno Skoda, cresce sempre. E Volkswagen inizia a essere invidiosa


Dalle stalle alle stelle, dall’oblio alla notorietà, dalla quasi inesistenza al successo. È la storia del marchio Skoda da quando è parte del gruppo Volkswagen, cioè dal 1991. Poche ombre e molte luci, forse anche troppe se le vendite continuano a crescere, insieme ai profitti, mentre il marchio “capogruppo” fa fatica a guadagnare e a mantenere il suo livello di guadagni. Nel 2014 l’immatricolato globale di Skoda è cresciuto del 13% e il margine ha raggiunto il 7%; quello del brand Volkswagen è rimasto sostanzialmente stabile, ma la marginalità non ha superato il 2%, racconta la storia di copertina di Automotive News Europe di luglio.

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giovedì 9 luglio 2015

Volkswagen Touran, crescono dimensioni e contenuti tecnici


AMSTERDAM, 2 LUG - Sette posti e tanta abitabilità, rimanendo entro la soglia psicologica dei quattro metri e mezzo. La nuova Volkswagen Touran - già ordinabile in concessionaria da 24.500 euro - è tutto questo, ma anche un'auto che ha contenuti tecnici degni delle categorie superiori; attingendo dal listino degli optional si può cucire su misura una vera e propria ammiraglia. Quella appena presentata ad Amsterdam è la terza generazione di un modello che ha saputo farsi apprezzare in tutta Europa, con 1,9 milioni di esemplari venduti dal 2003 e pure in Italia, dove quasi 100.000 automobilisti l'hanno scelta. Nel segmento C a cui la Touran appartiene, peraltro, la situazione è favorevole alle monovolume, che negli ultimi due anni e mezzo hanno mantenuta una quota di circa il 17%, nonostante la crescita costante dei SUV e il ritorno delle station wagon. Nello specifico, poi, le monovolume premium sono cresciute negli ultimi anni passando dal 9,1% del 2011 al 17,2% del 2014, con una previsione di crescita al 22,3% per la fine dell'anno '' Con la Touran siamo in un'ottima posizione per intercettare questo consolidamento del trend - ha commentato Andrea Alessi, Direttore di Volkswagen Italia, durante la presentazione alla stampa internazionale - anche perché copriamo la categoria delle monovolume con altri due prodotti, la Golf Sportsvan e la Sharan''.

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