Non ci sono molte storie di successo nel mercato dell'auto degli ultimi venti anni. Qualche costruttore è scomparso, qualcuno si è ripreso e altri ancora provano a rivoluzionare l'automotive. Ma non sono molti quelli che possono dire di aver creato un brand da zero e averlo portato a giocare un ruolo di primo piano in Europa. Anzi, in verità ce n'è soltanto uno, si chiama Dacia ed è la scommessa vinta del gruppo Renault, che nel 1999 ha acquisito il marchio rumeno con un'idea chiara: avvalersi delle competenze e della posizione geografica per commercializzare nei Paesi dell’Est, in quel periodo in piena ricostruzione, la berlina 3 volumi più economica del mercato. Un piano molto ambizioso che ha spinto i francesi a progettare a "costo obiettivo”, cioè invertendo la logica tradizionale: senza compromettere l’affidabilità e la sicurezza, risparmiare diventa la linea guida principale in tutte le fasi di progettazione. Continua su La Stampa
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martedì 26 maggio 2020
lunedì 25 maggio 2020
Nissan GT-R50 by Italdesign, stile italiano e anima giapponese
La Nissan GT-R50 by Italdesign è pronta a ruggire. Dopo una lunga attesa, dovuta alla particolarità del progetto che ha richiesto una gestazione piuttosto lunga, Italdesign ha presentato al circuito "Tazio Nuvolari" di Cervesina, la prima Nissan GT-R50 by Italdesign della serie limitata a 50 esemplari, uno per ogni anno da celebrare. Il mezzo secolo è sia quello della GT-R stessa, vera istituzione tra le sportive del Sol Levante il cui modello originale arrivò sul mercato nel 1969, sia quello dell'atelier fondato da Giorgetto Giugiaro che, sebbene da qualche anno sia di proprietà del Gruppo Volkswagen, continua a svolgere progetti indipendenti. Questa originale collaborazione italo-giapponese è stata avviata nel 2018 con la realizzazione di un prototipo, che però ha raccolto così tanto successo da fare decidere le due aziende di avviare la produzione della versione stradale limitata. Continua su GQ.
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domenica 5 aprile 2020
Mercato moto, -66% a marzo. Eicma 2020, arrivano le prime defezioni
Dopo il tonfo del mercato auto (-86% a marzo) arriva quello delle moto, anche se lievemente più contenuto. Ma -66% è sempre un dato catastrofico, soprattutto perché fino a prima della chiusura delle concessionarie la situazione era rosea, con un +14,4% dall'inizio dell'anno. “Tutta la filiera del mondo delle due ruote a motore, a pedale, elettrico, i quadricicli, gli accessori e i caschi sta soffrendo. Confindustria Ancma non ha mai smesso di lavorare ed essere presente su ogni tavolo per rappresentare e difendere il settore a tutti i livelli istituzionali italiani e comunitari. Siamo in continuo contatto con le istituzioni per programmare l’attuale ma anche pensare al futuro che dovrà essere di ripartenza con fiducia e forza mai vista prima” ha dichiarato Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancma, nel comunicato stampa diffuso ieri. Continua su La Stampa
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venerdì 20 marzo 2020
Mercato moto e scooter, Ancma: lo stop alle vendite rischia di "bruciare" le Euro 4
Il Coronavirus fa il suo corso e le tante misure prese per arginarlo creano conseguenze. Tra quelle meno visibili immediatamente ce n'è una che riguarda il mercato di moto e scooter, che rischia di essere danneggiato anche oltre lo stop delle vendite causato dalla chiusura dei concessionari. Il problema è la sfortunata concomitanza con la transizione tra le motorizzazioni Euro 4 ed Euro 5, disciplinata dal Regolamento europeo 168/2013. A partire dal 1° gennaio 2021, infatti, non sarà più possibile immatricolare ciclomotori e motocicli Euro 4, salvo quelli ammessi dalle deroghe di fine serie normalmente previste dalle direttive comunitarie per aiutare i costruttori a smaltire gli stock. Continua su La Stampa
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venerdì 10 gennaio 2020
Le auto più vendute in Italia nel 2019
Quali sono le auto più vendute in Italia nel 2019? Le regine del nostro mercato sono sempre due «piccole», in questo caso due best seller come la Fiat Panda e la Lancia Ypsilon, che nonostante l'età - sono in giro rispettivamente dal 2012 e dal 2011 - si mantengono ben salde in testa alla classifica, testimoniando che la maggiore parte degli italiani continuano a preferire auto piccole e dal prezzo contenuto. Il podio firmato FCA non si è concretizzato per poco più di mille automobili, un quantitativo che ha permesso alla Dacia Duster di issarsi al terzo posto, scavalcando la Fiat 500X. Dopodiché, dal quarto posto in giù, le sorprese diminuiscono, anche se fa un certo effetto non vedere nella top ten modelli come le Fiat 500 e 500L, le Volkswagen Polo e Golf, la Ford Fiesta e la Opel Corsa. Scopriamo, dunque, quali sono le auto più vendute in Italia nel 2019. Continua su GQ
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mercoledì 1 gennaio 2020
Fuga dal diesel: nei primi 6 mesi 2019, mezzo milione di vendite in meno in Europa
Quando acquistano un’auto nuova, gli automobilisti europei fuggono dai motori diesel, ritornando in parte alla cara vecchia benzina e in parte sperimentando le cosiddette alimentazioni alternative, una definizione che riunisce tutto: elettrico, gpl, ibrido, ibrido plug-in e metano. Nei primi sei mesi del 2019, considerando i 27 Paesi dell'Unione Europea più Islanda, Norvegia e Svizzera, le vendite di auto a gasolio sono calate del 17%, praticamente oltre mezzo milione di auto in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Allo stesso tempo le vetture a benzina sono cresciute del 2,2%, ma il vero boom è quello delle alimentazioni alternative, con un +27%. Le quota del diesel, dunque, è calata dal 37 al 31%, quella del benzina è salita dal 56 al 59% e quella delle alimentazioni alternative è arrivata al 10%. Spacchettando quest'ultimo dato si scoprono numeri interessanti. Continua su La Stampa
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martedì 10 dicembre 2019
Dazi doganali USA-Giappone, il rinnovo interessa anche le auto
I dazi doganali sono uno di quegli argomenti su cui di solito non ci si sofferma, fin tanto che non riguardano da vicino, magari durante un viaggio. In Europa il mercato è regolato dal libero scambio e quando compriamo un'automobile non dobbiamo preoccuparci di pagare un extra-costo. Ma non è ovunque così. Per esempio, tra Giappone e Stati Uniti ci sono da molti anni una serie di limitazioni e alcune riguardano anche le auto. Queste ultime sono figlie degli anni Settanta, quando il mercato americano venne letteralmente invaso dai prodotti nipponici, che erano superiori praticamente in tutto ai corrispettivi a stelle e strisce. A oggi chi importa auto e pezzi di ricambio dal Giappone paga il 2,5% di tasse, una tariffa che potrebbe cambiare, in peggio. Continua su Motor1
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giovedì 21 novembre 2019
Auto cinesi in vendita in Italia, quelle di oggi e le novità in arrivo
In Europa le auto cinesi rappresentano da anni una realtà fluida, altalenante e abbastanza oscura. Se qualche anno fa si temeva una possibile invasione in massa di vetture provenienti dalla Cina a costi bassissimi - pericolo poi scongiurato dall’esplosione della domanda interna - oggi si assiste a un fiorire di marchi, prototipi e dichiarazioni roboanti, ma solo a volte seguiti da timidi tentativi di debutto sui mercati europei. Continua su Motor1
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giovedì 10 ottobre 2019
Auto più vendute al mondo, il primo semestre dice ancora Toyota Corolla
Quando si parla di mercato automobilistico, a volte si fa fatica ad ampliare lo sguardo e a pensare che c'è qualcosa oltre la Fiat Panda. D'accordo che l'utilitaria torinese è da tempo immemore l'auto più venduta in Italia, ma bisogna anche ricordarsi che le quasi due milioni di unità vendute ogni anno nella nostra penisola sono solo una piccolissima parte degli oltre 90 milioni di automobili nuove che ogni anno arrivano sulle strade di tutto il mondo. Un panorama davvero vasto, con nazioni che assorbono gran parte della produzione mondiale e che hanno le loro regole peculiari, come la Cina e gli Stati Uniti. Ma, particolarismi a parte, quali sono le auto più vendute nel mondo? Nella top ten ci sono ben cinque giapponesi, quasi equamente divise tra Honda e Toyota, poi due americane e tre tedesche. Continua su Motor1
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martedì 1 ottobre 2019
Le auto più vendute in Italia
Sapete quali sono le auto più vendute in Italia? La Fiat Panda è sempre la regina, ovviamente! Dopo avervi raccontato, qualche tempo fa, quali sono le auto più vendute nel mondo, oggi facciamo la stessa cosa con l'Italia. Negli ultimi due anni il mercato italiano delle auto nuove è tornato quasi ai livelli anteriori alla crisi, con quasi due milioni di auto immatricolate ogni anno che, secondo gli analisti, rappresentano il livello fisiologico di cui ha bisogno un Paese come il nostro. Tornando alla classifica, quale è il SUV più venduto sul mercato italiano nella prima parte del 2019? La Jeep Renegade, ma solo per 516 auto di vantaggio sulla Dacia Duster, conteggiate da gennaio a luglio. Pochissime se pensiamo che stiamo parlando di 28.540 unità, contro 28.514, conteggiate da gennaio a luglio. La italo-americana e la franco-rumena si piazzano rispettivamente al quarto e al quinto posto tra i modelli best seller nel Bel Paese. Ma leggendo la classifica delle dieci auto più vendute in Italia, si scoprono delle novità interessanti. Continua su GQ
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venerdì 20 settembre 2019
Top 20, le auto più vendute in Europa a luglio
Dopo il tonfo dello scorso mese di giugno (-7,9%), il mercato dell'auto europeo si riprende a luglio, con una crescita dell'1,2% pari a 1.325.600 auto vendute. Una crescita non certo sensazionale ma che perlomeno segna un'inversione di tendenza rispetto al dato precedente. Il consuntivo dei primi sette mesi del 2019, invece, rimane negativo con 9.723.400 vetture immatricolate, ovvero il 2,5% in meno dello stesso periodo del 2018. In questo scenario spicca il risultato positivo delle automobili elettrificate - ibride, plug-in e 100% elettriche - che a luglio sono cresciute del 29% su base annua, arrivando a 96.600 immatricolazioni. Le EV, in particolare sono state vendute in 23.200 unità, con un aumento del 98%. Continua su Motor1
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mercoledì 14 agosto 2019
Dacia sempre più su, è l'ottavo brand nel mercato italiano
Il successo italiano di Dacia non si ferma, trainato dalle vendite del suo best-seller, ovvero la Dacia Duster, che anche a giugno 2019 si conferma il secondo SUV compatto più venduto in Italia, dopo la Jeep Renegade, ed è al sesto posto tra le auto più vendute. Anche la Sandero è stabilmente nella top ten del mercato italiano e a giugno si è piazzata all'ottavo posto. Grazie a questi ottimi risultati Dacia ha registrato una crescita del 40,4% con una quota di mercato che si attesta al 4,3%, la più alta raggiunta dal debutto del brand in Italia, nel 2006. Di conseguenza, la posizione nelle classifica generale dei marchi più venduti sul mercato italiano sale dalla numero 11 alla numero 8. Continua su Motor1
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domenica 24 febbraio 2019
Mercato moto in crescita, BMW R 1200 GS e Honda Africa Twin le best seller del 2018
Se nel 2018 il mercato italiano delle auto ha perso lievemente terreno rispetto all’anno precedente, quello delle moto ha proseguito la sua corsa a gas spalancato migliorando del 7,4% rispetto al 2017. Osservando i numeri diffusi dall’Ancma, i 219.465 mezzi a due ruote immatricolati in Italia lo scorso anno certificano il quinto anno di crescita consecutivo. Il merito di questo risultato va ascritto principalmente alle moto, che con 92.991 sono cresciute del 12,7% su base annuale. Positivi comunque anche i numeri degli scooter che con 126.474 unità sono cresciuti del 3,7%. Per i motorini fino a 50 cc, invece, il destino funesto sembra segnato: nel 2018 ne sono stati venduti meno di 21.000, una cifra che fino a un paio di lustri fa si totalizzava in un solo mese. Di questi, in ogni caso, 2.928 sono elettrici, un numero che lascia ben sperare per il prossimo futuro. Continua su La Stampa
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giovedì 14 aprile 2016
Ferrari, il grande gioco della successione Felisa lascia, Marchionne è in pole
E’ tempo di cambiamenti in casa Ferrari, dove l’amministratore delegato Amedeo Felisa è prossimo a dare le dimissioni, dopo che questa settimana verrà nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione. Felisa, a cui si deve il successo dell’ultima generazione di vetture stradali e che era il braccio destro di Luca Cordero di Montezemolo, potrebbe rimanere membro del Consiglio ma assumendo un altro ruolo con meno responsabilità. Il suo posto al comando del Cavallino Rampante verrà preso, con tutta probabilità, da Sergio Marchionne, che è giàPresidente dell’azienda. Ovviamente non c’è nessuna confermaufficiale da parte di Ferrari e lo scenario potrebbe cambiare in dirittura di arrivo, visto che l’ultima parola spetta comunque alla famiglia Agnelli. Anche sui motivi che stanno dietro a questa decisione non ci sono certezze, ma sicuramente la separazione diFerrari da FCA e la nuova direzione impressa dal manager italo-canadese hanno il loro peso.
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venerdì 30 ottobre 2015
Volkswagen, dopo 15 anni di crescita calano gli utili
Le conseguenze del Dieselgate Volkswagen in termini di costi sono quasi impossibili da quantificare, soprattutto perché non sono state ancora comminate sanzioni precise, iniziate campagne di richiamo o fatte richieste in sede legale. Ciononostante, lo scandalo che ha travolto il Gruppo di Wolfsburg mostra giù i suoi segni nel bilancio del terzo trimestre, che dopo quindici anni registra il primo passo indietro. La perdita operativa, infatti, è stata di 3,48 miliardi di euro, mentre quella netta di 1,67 miliardi, numeri dovuti all'accantonamento preventivo di risorse economiche (6,68 miliardi) per far fronte proprio al Dieselgate. Tanto per fare un paragone, nello stesso periodo dello scorso anno l'utile operativo era stato di 3,2 miliardi di euro. Gli effetti del Dieselgate si fanno sentire anche sui risultati dei primi nove mesi del 2015, con un margine operativo sceso a 3,34 miliardi dai 9,41 dello scorso anno e un utile netto da 8,68 a 3,99 miliardi. A questo punto, saranno cruciali gli ultimi tre mesi dell'anno per stabilire se il 2015 si potrà chiudere con un utile netto o meno.
continua su Omniauto
lunedì 12 ottobre 2015
Best Global Brand 2015: Toyota guadagna 2 posizioni, Volkswagen ne perde 4
Come si fa a stabilire il valore globale di una azienda? È possibile fare una classifica delle migliori multinazionali del mondo? Interbrand, una delle più quotate società di consulenza a livello mondiale, ci prova ogni anno, stilando la sua Best Global Brand che prende in considerazione le 100 imprese top del pianeta e che non tiene conto solamente del valore azionario, dei beni, delle tecnologie e degli investimenti, ma considera anche il valore percepito del marchio e il potenziale di cui viene ritenuto capace. Al primo posto, manco a dirlo, c’è Apple con 170 miliardi dollari, seguita da Google con 120 miliardi e da Coca-Cola con 78,4 miliardi. Al quarto e al quinto posto ecco altri due colossi dell’informatica, come Microsoft e IBM, dopodiché si trova Toyota. La Casa giapponese si è piazzata per il quarto anno consecutivo nei primi dieci posti della classifica e rispetto al 2014 ha addirittura guadagnato due posizioni, totalizzando un valore del marchio di 49 miliardi di dollari. Toyota è anche la prima delle aziende automotive a comparire nella classifica di Interbrand, inseguita dalla coppia di “premium tedesche” BMW e Mercedes che si trovano all’undicesimo e dodicesimo posto (37,2 e 36,7 miliardi di dollari), appena fuori dalla top ten completata da Samsung, General Electric, McDonald’s e Amazon. Lo scorso anno, invece, la situazione era invertita, con Stoccarda che precedeva Monaco di Baviera. Per trovare le altre Case automobilistiche bisogna scendere fino al diciannovesimo posto, dove c’è Honda (23 miliardi) e al trentacinquesimo dove c’è Volkswagen (12,5 miliardi e in caduta di quattro posizioni rispetto allo scorso anno).
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giovedì 23 luglio 2015
Cina, mercato auto rallenta per la prima volta in 7 anni. Ma è solo una pausa
Prima o poi doveva succedere. Anche la corsa più veloce a un certo punto si arresta, come quella del mercato dell’auto cinese, che nello scorso mese di giugno ha subìto una contrazione del 3,2% rispetto allo stesso mese del 2014. È poco più che un’inezia, anche perché il consuntivo da inizio anno resta in positivo dell’8,4%, ma è comunque un segnale e le previsioni della China Association of Automobile Manufacturers per l’intero 2015 parlano di una crescita del 7%, a 25,1 milioni di pezzi. Non sono più i balzi in vanti a doppia cifra di un paio di anni fa, ma è presto per parlare di crisi, perché sebbene le grandi città siano intasate di auto, appena fuori, invece, quasi non se ne trovano. In Cina, infatti, ci sono ancora meno di 100 auto per 1.000 abitanti, cioè niente rispetto all’Europa e agli Stati Uniti, che viaggiano ben sopra la soglia delle 500.
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