lunedì 23 marzo 2015

Audi punta sull’elettrico. R8, Q7 e-tron e una futura Suv a batterie per sfidare Tesla


In principio fu la Mercedes SLS Electric Drive, poi toccò alla BMW i8 e ora ecco la Audi R8 e-tron. A Ingolstadt sono stati un po’ più lenti dei rivali di sempre, ma ora la prima supercar elettrica di serie con i quattro anelli è realtà ed è stata esposta al Salone di Ginevra. Con una tecnologia per il pacco batterie che si avvicina molto a quella delle Tesla, promette prestazioni gagliarde e un’autonomia interessante, facendo mangiare la polvere (ma non la CO2) alle concorrenti teutoniche. A dire il vero, non è nemmeno un compito troppo difficile, visto che la SLS non è più in produzione e che la i8 è una ibrida plug-in, quindi è dotata anche di un motore termico a 3 cilindri di derivazione Mini. Così, per trovare una rivale alla R8 e-tron bisogna per forza aggiungere una bella manciata di ottani e anche così, non è che ci sia la fila per sfidarla, soprattutto in accelerazione, visto che nella classica prova da 0 a 100 km/h ferma il cronometro a 3,9 secondi.

da Il Fatto Quotidiano

martedì 17 marzo 2015

Marchionne: “Parlo spesso con Ford e GM”. Così inizia il toto-alleanze di FCA


FCA è aperta a qualsiasi tipo di partnership industriale, l’importante è che sia funzionale a risparmiare capitale. Più chiaro di così Sergio Marchionne non poteva essere e le sue risposte sulla “fanta-politica industriale”, date qua e là durante il Salone di Ginevra di inizio marzo, riescono a scatenare ogni tipo di commento. Come l’ultima della serie, riportata da Automotive News Europe, che ha definito “tecnicamente fattibili” anche gli accordi con Ford e General Motors. “Le chiacchiere tra di noi non si fermano mai, ma non c’è nulla di concreto” ha detto l’ad di FCA riferendosi alle due grandi Case automobilistiche americane, le quali, chiamate in causa senza preavviso, si sono affrettate a negare energicamente. È il gioco delle parti, che più classico di così non si può, in cui Marchionne semina dubbi e gli altri rispondono, come minimo, con dei “no comment”.

venerdì 13 marzo 2015

Formula 1, ecco perché le Mercedes sono imprendibili. Poche chances per le Ferrari


Sebastian Vettel ha battezzato la sua monoposto Eva. Servirà magari a sapere contro chi imprecare se qualcosa va storto, ma la sostanza non cambia: la Ferrari SF15-T non è competitiva per vincere il mondiale e probabilmente non lo sarà per tutta la stagione. L’unica consolazione è che si trova in ottima compagnia, visto che nessuna delle altre scuderie è riuscita a colmare il gap con le imprendibili Mercedes. Anzi, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, a Maranello hanno lavorato meglio di tutti, visto che il distacco con le “Frecce d’argento” si è più che dimezzato, scendendo dagli imbarazzanti due secondi a circa 7/8 decimi. Lo sa anche Vettel (nella foto sotto): “Dal punto di vista della prestazione, è chiaro che la Mercedes è ancora davanti con un certo vantaggio”, ha commentato il ferrarista dopo gli ultimi test di Barcellona, “ma subito dietro vedo noi, la Williams e la Red Bull molto vicini”. Più lapidario è stato Bernie Ecclestone, il padre-padrone dellaFormula 1. “È difficile fare previsioni, ma immagino che le Mercedes domineranno il campionato. La Ferrari è sulla strada giusta ma per ora le Mercedes sono troppo avanti per tutti”.
da Il Fatto Quotidiano

mercoledì 11 marzo 2015

Salone di Ginevra, Seat prepara i Suv per arrivare a vendere 500.000 auto all’anno



Tornare indietro di 15 anni, nel 2000, quando si vendevano oltre 500.000 Seat in un anno. È questo l’obiettivo del presidente della Seat Jurgen Stackmann (nella foto in alto): visto che non dispone di una macchina del tempo, dovrà raggiungerlo nel futuro, precisamente entro il 2018, secondo quanto previsto dal piano strategico del gruppo Volkswagen. La strada imboccata sembra quella giusta, perché dal 2009 – quando è stato toccato il fondo delle 307.502 unità – i numeri sono sempre cresciuti e nel 2014 sono state 390.500 le Seat vendute, con una crescita del 10% sul 2013. Per arrivare al mezzo milione mancano circa 100.000 auto, cioè tutte le Cordoba vendute nel 2000, per fare un confronto ardito ma interessante. Infatti, a distanza di quindici anni, i modelli in gamma sono praticamente gli stessi e i loro risultati commerciali molto simili. In altre parole, per aumentare i volumi, occorre un prodotto nuovo e non potrà essere una Ibiza con la coda, sebbene la compatta dal nome andaluso fosse un’auto onestissima.

da Il Fatto Quotidiano

venerdì 6 marzo 2015

Salone di Ginevra 2015, la festa di Suv e sportive. Auto “eco” non pervenute




No, a Ginevra non è in corso una partita globale a nascondino, imodelli eco-compatibili sono praticamente spariti dalla circolazione. Elettrici, ibridi o plug-in non importa, sulle 130 novità presentate in svizzera, quelle che rinunciano, almeno parzialmente, ai combustibili fossili si contano sulle dita di una mano. Scomparse, sostituite, travolte da una montagna di Suv e di auto sportive. Sono questi i due trend dominanti dell’edizione numero 85 del Salone elvetico, che si è quasi messo alle spalle la crisi ed è supportato da un prezzo del petrolio mai così basso.

Così sembra che ormai nessuno possa fare a meno dei Suv: per ora sono solo annunci, ma Bentley e Lamborghini stanno arrivando, così come Maserati – anche in versione ibrida, Harald Wester dixit – mentre Aston Martin ha stupito con una concept inattesa (qui sopra, la DBX) e addirittura Rolls Royce sarà della partita. Insomma, ai ricchi piace stare in alto e avere le quattro ruote motrici; meno male che in qualche cassaforte esiste un documento firmato Enzo Ferrari che proibisce di mettere il suo nome su tutto ciò che non abbia una forma consona.


da Il Fatto Quotidiano

martedì 24 febbraio 2015

Tanta sicurezza e protocolli aeronautici: la ricetta di Volvo per la guida autonoma


Se Audi fa girare in pista una RS7 a guida autonoma e Mercedes stupisce con un prototipo che definire futuristico è poco, Volvo non è da meno e, sebbene con meno clamore, percorre velocemente la sua strada verso la “driverless car”. L’approccio è quello dellamassima sicurezza e considerando di che marchio si sta parlando non c’è da stupirsi. Per la Casa svedese, addirittura, l’auto che guida da sola è solo una tappa, perché il punto di arrivo è quello di avere zero incidenti mortali causati da una Volvo entro il 2020. Ambizioso, non c’è che dire, ma gli inventori della cintura di sicurezza a tre punti e degli airbag laterali meritano sicuramente credito, anche perché tra meno di due anni si sarà concluso il progetto Drive Me. L’obiettivo è quello di far circolare nell’area metropolitana di Göteborg 100 auto a guida autonoma, un’iniziativa pilota necessaria per raccogliere dati e accumulare esperienza, con l’intenzione di estendere poi la loro presenza in tutta la Svezia.

da Il Fatto Quotidiano