mercoledì 9 settembre 2015

Sapete che... K.I.T.T. era guidata da un uomo-sedile?


Alzi la mano chi non ha mai guardato "Supercar", la serie televisiva andata in onda in Italia tra il 1982 e il 1986. Quattro stagioni di telefilm sono state sufficienti per lasciare una traccia indelebile nell'immaginario di almeno due generazioni di giovani, anche considerando le infinite repliche trasmesse negli anni a venire. K.I.T.T. era il nostro eroe. La Pontiac Trans-am nera in grado di compiere imprese impossibili e dalle prestazioni incredibili ha popolato i sogni di ogni bambino e ragazzo cresciuto negli anni Novanta. Ovviamente eravamo (abbastanza) consapevoli che le imprese della coupé nera e di Michael Knight erano frutto della finzione cinematografica e ci divertivamo anche a indovinare quali trucchi fossero alla base di salti impossibili e altre evoluzioni fantastiche. Ma una domanda non ha mai trovato risposta: come faceva K.I.T.T. a guidare da solo? Quello che tutti pensavamo è che ci fosse un guidatore nascosto in qualche modo sotto il sedile, ma la realtà è che nessuno realmente conosceva il trucco. Tuttavia, ora possiamo svelarvelo ed era effettivamente qualcosa del genere. Un artificio semplice ma efficace, soprattutto perché realizzato in maniera impeccabile.

continua su Omniauto

martedì 8 settembre 2015

Salone di Francoforte 2015, la Porsche 911 si lascia contagiare dal turbo


Reazionari dell’automobilismo preparatevi, il virus del turbo ha contagiato definitivamente anche la Porsche. Dopo il Cavallino Rampante con il V8 sovralimentato della Ferrari 488 GTB, anche la Cavallina di Stoccarda ha rinunciato all’aspirazione naturale sul suo storico motore boxer a 6 cilindri. La 911 in versione restyling che debutterà tra pochi giorni al Salone di Francoforte ha un nuovissimo 3 litri “flat six” bi-turbo, che è stato declinato in due versioni per la Carrera e la Carrera S. Il primo ha 370 CV e 450 Nm di coppia, il secondo sale a 420 CV e 500 Nm. A un aumento di prestazioni – velocità massime rispettivamente di 295 e 308 km/h e accelerazioni 0-100 km/h in 4,2 e 3,9 secondi – si accompagna una diminuzione dei consumi – 7,4 e 7,7 L/100 km – e un aumento del piacere di guida, dice la Porsche, data la maggiore coppia disponibile ai bassi regimi e una linea rossa posizionata a 7.500 giri. Certamente i puristi staranno già storcendo il naso, come del resto hanno già fatto ai tempi del raffreddamento a liquido e dei fari a uovo sodo, ma nulla può fermare il progresso, la guerra alle emissioni e l’avanzata del turbo.

continua su Il Fatto Quotidiano

lunedì 7 settembre 2015

Volkswagen Passat Alltrack, la station wagon che sfida i SUV


MONACO DI BAVIERA - Che cosa succede se alla station wagon detentrice del premio di Auto dell'Anno si aggiunge un po' di carattere avventuroso? La risposta è nella Volkswagen Passat Alltrack, l'auto perfetta per chi i SUV proprio non li digerisce, ma ha bisogno di spazio e di prestazioni. Con 4,77 metri di lunghezza, non meno di 639 litri di bagagliaio e tre motori diesel da 150 a 240 CV, la familiare tedesca li offre entrambi, portando con sé anche una dotazione tecnologica di primo livello. Arriverà sul mercato italiano a ottobre con prezzi a partire da 39.050 euro. La trazione integrale 4motion è di serie su tutte le versioni, mentre il cambio DSG (a 6 o 7 rapporti) è riservato alle due motorizzazioni più potenti. La Alltrack, peraltro, sarà molto apprezzata da chi ha necessità di agganciare un carrello o una roulotte: la massa rimorchiabile, infatti, raggiunge il ragguardevole limite di 2.200 kg e il guidatore può contare anche sull'aiuto del Trailer Assist, uno dei tanti dispositivi di assistenza alla guida disponibili. A questo proposito, della dotazione standard fanno parte pure il Front Assist con frenata di emergenza City e il riconoscimento dei pedoni. Agli amanti dell'offroad, invece, piacerà l'omonima modalità di funzionamento del Drive Mode, che tara tutti i sistemi di controllo e i componenti dell'auto per dare il meglio nella guida in fuoristrada. Certo, sarà molto difficile vedere una Alltrack impegnata in passaggi da specialistica, ma sicuramente si possono affrontare sterrati, neve compatta e fango moderato in assoluta tranquillità. Il resto delle differenze con le altre Passat è nell'assetto, che è più alto di 27,5 mm - l'altezza da terra raggiunge i 174 mm - e nel kit estetico dedicato che prevede nuovi paraurti, protezioni sottoscocca, rivestimenti sottoporta e passaruota

continua su ANSA Motori

venerdì 4 settembre 2015

Mazda MX-5, il segreto dell'eterna giovinezza


BARCELLONA - Sul conto della Mazda MX-5 esistono decine di aneddoti che si mischiano tra leggenda e verità. Del resto, quando si parla della spider più venduta della storia, con oltre 950.000 esemplari prodotti in ventisei anni, non potrebbe essere altrimenti. Il 2015 è l'anno in cui è arrivata sul mercato la quarta generazione, sviluppata secondo la filosofia 'jinba-ittai' che in giapponese significa unità totale tra cavallo e cavaliere, in questo caso tra auto e pilota. Disponibile con due motorizzazioni aspirate a benzina, da 1.5 e 2 litri di cilindrata, la MX-5 costa 25.300 euro ed è già in vendita in concessionaria, con le prime consegne previste per fine settembre ''Vogliamo mettere in contatto tutti i nuovi proprietari della MX-5 con quelli che già ce l'hanno - ha commentato Andrea Fiaschetti, ad di Mazda Italia, durante la presentazione stampa a Barcellona - per aumentare sempre di più la comunità di appassionati e possessori, che in Italia conta circa 500 club''.

continua su ANSA Motori

giovedì 3 settembre 2015

Volkswagen e Suzuki divorziano dopo 6 anni. I giapponesi vogliono restare single


“Gli ultimi sei anni sono stati un’esperienza davvero preziosa, da cui ho capito che ci sono aziende molto diverse dalla nostra” così parla Osamu Suzuki, di anni 85 e di professione “capo supremo” dell’omonima casa automobilistica. Tradotto in parole povere suona come un promemoria, tanto per gli altri costruttori quanto per se stesso, sulla volontà di evitare nuove unioni con partner di settore. Questa frase, infatti, è stata pronunciata come commento alla risoluzione della controversia che ha visto impegnate Suzuki e il gruppo Volkswagen sin dal novembre 2011. Il “matrimonio” tra le due Case si era consumato solo due anni prima (nella foto, Osamu Suzuki e Martin Winterkorn ai tempi dell’accordo), con uno scambio azionario che aveva visto i tedeschi diventare proprietari del 19,9% dei giapponesi, mentre questi avevano avuto in cambio l’1,5% del gruppo di Wolfsburg. L’idea era quella di progettare insieme piccole auto a bassi consumi e di sfruttare le rispettive posizioni di vantaggio, tanto nel mercato indiano (Suzuki) quanto nelle possibilità di ricerca e sviluppo (Volkswagen).

continua su Il Fatto Quotidiano

mercoledì 2 settembre 2015

Incidente a Balocco, muore un collaudatore FCA


La notizia è di quelle che non si vorrebbero mai dare, perché perdere la vita mentre si lavora è un fatto che leva il fiato. È successo a Giuseppe Russo, un collaudatore del Gruppo FCA, che mercoledì 26 agosto si è scontrato con un collega all’interno del Balocco Proving Ground, mentre entrambi erano alla guida di un veicolo. Un luogo che tutti i giornalisti dell’auto conoscono bene, visto che la maggior parte della presentazioni FCA si svolgono lì. A Balocco le procedure di sicurezza sono sempre altissime e pare quasi impossibile che possa essere avvenuto un incidente mortale tra due auto. La dinamica è del tutto ignota, ma si sa che Russo, torinese di 45 anni, era solitamente assegnato alla Maserati.

continua su Omniauto

martedì 1 settembre 2015

Quando Mercedes e Dacia hanno un cuore solo: le parentele che non ti aspetti


“Hai visto la mia nuova Classe A diesel?”, “Che bella, è il 2.2?”, “No no, sai, con questi motori moderni 90 CV bastano” “Ah, bravo, allora hai lo stesso motore della mia Dacia Duster, quanto l’hai pagata?”. Il proprietario della Classe A è rimasto attonito e sta cercando di mettere a fuoco la portata della notizia. Nessuno gli aveva detto che con i 24.000 euro spesi per la sua Mercedes si ritrova sotto il cofano lo stesso motore di una Dacia (che costa circa 10.000 euro in meno). E non si è ancora trovato a chiacchierare con il proprietario di una Nissan Qashqai o di una Renault Clio… Scherzi a parte, per quale motivo quelli che si vantano di aver inventato l’automobile usano lo stesso propulsore del primo marchio low-cost della storia, che nella sua carriera non ne ha mai progettato uno con le proprie forze? La risposta è tanto semplice quanto scontata: per spendere meno soldi.

continua su Il Fatto Quotidiano