venerdì 18 maggio 2018

Alfa Romeo Stelvio, il meglio del made in Italy

In vendita da poco più di un anno, l’Alfa Romeo Stelvio era il modello che mancava da anni nella gamma del marchio milanese. Lunga poco meno di 4,7 metri e con un listino che parte da poco oltre 46.000 euro, la Stelvio è l’alternativa made in Italy alle classiche SUV tedesche, rispetto alle quali non ha nulla da invidiare, anzi. Sotto il profilo tecnico questa Alfa Romeo ha soluzioni che la pongono al vertice della categoria, come le sospensioni anteriori a doppio quadrilatero o l’albero di trasmissione in carbonio. Il focus principale è la dinamica di guida da vera Alfa, impossibile da ritrovare su altri SUV della stessa categoria. Un pregio che va al di là della scelta dei motori che è sostanzialmente quella tra il 2 litri benzina da 200 o 280 CV e il 2,2 litri diesel da 150, 180 e 210 CV. La trazione è posteriore oppure integrale Q4, mentre il cambio è sempre automatico a 8 rapporti. Continua su Boggi

giovedì 17 maggio 2018

Aston Martin Vantage V600 2018, solo 14 e su misura

Nella lunga storia della Aston Martin ci sono stati un’infinità di modelli speciali, tra cui la Vantage V600 del 1998, ovvero la versione più estrema della prima sportiva costruita a Gaydon nell’era moderna. Sotto il cofano c’era un 5.3 V8 bi-turbo che erogava 600 CV, in un’epoca in cui ne bastavano la metà per fare di un’auto una vera sportiva. Oggi la Vantage V600 rinasce, o meglio rinascerà in soli 14 esemplari – metà coupé e metà cabriolet – a partire dalla fine dell’anno. Tranne il nome le due auto non hanno nulla in comune, a partire dai cilindri che su questa Vantage sono 12 e non 8 perché il motore deriva da quello della vecchia DB9. L’altra particolarità di questa piccolissima serie di auto è che sono state create su commissione di un ignoto cliente, partendo peraltro dalla generazione di Vantage precedente e non da quella che arriverà sul mercato tra poco. Continua su GQ

mercoledì 16 maggio 2018

Fiat Coupé Turbo 20V, ovvero la Fiat più veloce di sempre

Quale è la Fiat di serie più potente di sempre? Se avete pensato la Coupé avete sbagliato, perché lo scettro appartiene alla Freemont e ai 280 CV del 3,6 litri V6 Pentastar. Ma a parte questo record “scippatogli” dalla fu Dodge Journey, la Fiat Coupé rimane una delle auto del Marchio italiano più belle e affascinanti di sempre. Era il maggio 1992 e in edicola comparve, sulla copertina di una delle storiche riviste di settore, nelle edicole una ricostruzione veritiera pressoché al 90% della nuova sportiva Fiat disegnata da Chris Bangle che sarebbe poi diventato famoso come capo del design della BMW. Io ero solo un bambino che amava le auto pur senza capirne granché, ma intuii subito che quella sarebbe stata un’auto dirompente. La Coupé arrivò nelle concessionarie nel febbraio del 1994 e fu subito un successo. Il pianale era quello della Tipo – vero jolly di tutto il Gruppo Fiat per venti anni – la produzione era curata dalla Pininfarina, mentre i motori erano i 2.0 16V Lampredi montati sulle Lancia coeve: aspirato da 140 CV e 180 Nm, turbo da 190 CV e 290 Nm. Continua su Autoappassionati

martedì 15 maggio 2018

Le 10 Jeep Wrangler più esagerate

Dal 1987 la Jeep Wrangler è un’icona tra i veicoli off-road. Ultima evoluzione del progetto CJ, a sua volta derivato dalla Willys prodotta in oltre 650.000 esemplari per l’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale, la Wrangler ha mantenuto negli anni il suo carattere duro e puro. Posseduta e ammirata da migliaia di appassionati in tutto il mondo, è raro trovarne una in condizioni di perfetta originalità, giacché è prassi modificarla per le proprie esigenze di guida in fuoristrada. Una prassi rispettata anche dalla stessa Casa madre che di anno in anno non perde occasione per allestire modelli speciali da portare ai saloni per mandare in solluchero i fan di tutto il mondo. Eccovi dunque la gallery delle 10 Jeep più esagerate viste negli ultimi anni. Continua su GQ

lunedì 14 maggio 2018

Range Rover 6×6 Superyacht Tender, il Suv da yacht

Nella quasi cinquantennale storia della Range Rover non c’era mai stata una versione 6×6, a meno che qualche pazzo non ne abbia costruita una negli anni Ottanta nel suo garage e l’abbia tenuta per sé. Dal 1970 a oggi, attraverso quattro generazione, la Range Rover è sempre stata simbolo del fuoristrada più lussuoso, un ruolo che successivamente ha dovuto condividere con la Classe G e più di recente con qualche altro modello. Nonostante questo, la Range Rover resta sempre il top in termini di SUV di lusso – tanto che alla Land Rover hanno creato una gamma intera intorno a questo nome – soprattutto perché nessun’altra è in grado di unire quell’anima british con prestazioni da vera fuoristrada. Per questo non ci si deve stupire della digressione nel mondo della nautica. Ma andiamo con ordine. Continua su GQ

venerdì 11 maggio 2018

Come nel film di Batman: Ford brevetta la macchina con la moto dentro

Forse alla Ford qualcuno ha voglia di scherzare. O forse no. Del resto depositare un brevetto è una cosa seria anche se si tratta di una soluzione da film di fantascienza, come quella di estrarre una moto dall’interno di un’auto. Il brevetto chiamato “Vehicle with an integrated electric motorcycle” è stato depositato lo scorso ottobre e pubblicato on line nei giorni scorsi. Per rendere meglio l’idea, pensate al Batman di Christopher Nolan, dove la Batpod esce fuori dalla Batmobile e immaginate il tutto con una Ford C-Max. Stupefacente, vero? La descrizione contenuta nel brevetto è quella di un mezzo a due ruote elettrico – più simile a uno scooter che a una moto – che si “accomoda” all'interno della monovolume attraverso la parte anteriore innestandosi in una specie di binario e andando a occupare il posto che si trova tra i sedili anteriori, dove normalmente si trovano il tunnel centrale, il bracciolo e il cruscotto. Continua su La Stampa

giovedì 10 maggio 2018

Volkswagen 411 e 412, 50 anni fa nascevano le ultime discendenti del Maggiolino

Nel 1968, mentre i giovani e gli operai di mezza Europa pretendevano rinnovamento, Volkswagen confermava il rispetto delle sue tradizioni presentando la Tipo 4, ultima evoluzione dello schema tecnico nato con il Maggiolino oltre trenta anni prima. Le 411 e 412 sono dunque le ultime discendenti di una stirpe di modelli con motore posteriore raffreddato ad aria che affondava la sue origini ancora prima della Seconda Guerra Mondiale. Dopo di loro sarebbero arrivate la K70 e la Passat, entrambe con il nuovo layout a motore longitudinale (raffreddato a liquido) e trazione anteriore ereditato dalla NSU che era stata assorbita nel 1969 poco prima del fallimento, e che insieme alla Auto Union avrebbe dato i natali al marchio Audi. La Tipo 4 doveva rappresentare il top di gamma della Volkswagen dell'epoca, allargando il numero dei potenziali clienti oltre all'inossidabile Maggiolino e alla più compatta Tipo 3, anche nota come “1500”. Continua su La Stampa