“Moto Rivoluzionario”, due parole che riassumono l'edizione 2019 dell'Eicma, che vede coinvolti 1800 marchi provenienti da più di 40 Paesi. La rappresentanza estera è del 60%, come ha sottolineato il presidente di Eicma Andrea Dell’Orto durante la conferenza stampa di presentazione dell'Esposizione Internazionale Ciclo e Motociclo numero 77, in programma dal 7 al 10 novembre prossimi nei padiglioni di Fiera Milano a Rho. “In questo orizzonte il ‘Made in Italy’ gioca un ruolo molto importante: l’intera filiera nazionale delle due ruote è protagonista nel mondo per qualità, stile, sostenibilità e innovazione. E inoltre la grande quantità di espositori stranieri si porta dietro anche una partecipazione sempre maggiore degli operatori e dei media internazionali” ha aggiunto dell'Orto. Del resto Il Salone milanese è ormai l'appuntamento più importante in assoluto, per quanto riguarda le bici, gli scooter e le motociclette. Continua su La Stampa
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martedì 5 novembre 2019
lunedì 4 novembre 2019
Salone di Tokyo 2019, tutte le nuove auto dal Giappone
Il Salone di Tokyo 2019 apre i battenti dal 25 ottobre al 4 novembre. Organizzato con cadenza biennale, è uno degli appuntamenti più importanti del settore a livello globale e sicuramente quello centrale per il mercato giapponese e asiatico. Tutti i costruttori del Sol Levante partecipano in grande stile e in questa edizione sperimentano una formula evoluta, che prevede una esposizione più dinamica del solito, con molte attività previste anche nelle aree esterne, dalle esibizioni musicali, alle gare di veicoli elettrici fino alla guida in drifting, un vero must have per tutti gli appassionati giapponesi. Tra le novità principali, nel senso di automobili note al mercato europeo, sono attese le nuove generazioni di Honda Accord e Jazz, Subaru Levorg, Toyota Mirai e GT86. I Costruttori non giapponesi, con i più famosi marchi europei e americani, sono quasi completamente assenti dal Salone di Tokyo, con le sole eccezioni di Alpina (con la nuova B3), Alpine, Mercedes, Renault e smart che però hanno annunciato novità importanti per l'occasione. Ma vediamo la situazione marchio per marchio. Continua su Motor1
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domenica 3 novembre 2019
Honda Integra Type-R, la regina delle trazioni anteriori
Mettiamo subito in chiaro una cosa: per moltissimi appassionati, la migliore trazione anteriore di sempre è lei. La Honda Integra Type-R. E la verità è che è davvero difficile dare torto a tutti questi fan della coupé giapponese. Le si possono muovere tante critiche, c’è chi dice che con quella carrozzeria la trazione è proprio dalla parte sbagliata, chi dice che invece non sia così bella o che abbia le ruote troppo piccole. La verità è che la Integra Type-R è completamente figlia degli anni Novanta e questo ha delle ovvie ricadute sullo stile e su tante altre caratteristiche tecniche. Ecco, in quest’ultimo campo è praticamente impossibile trovare un’auto che la possa battere. Partiamo dal motore, un 1.8 4 cilindri che è un pezzo di poesia automobilistica grazie al sistema VTEC. Se non sapete di che cosa si tratta fate una penitenza a vostra scelta e poi leggete: permette di variare sia la fasatura che l’alzata di tutte le valvole di aspirazione e di scarico. Continua su Autoappassionati
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sabato 2 novembre 2019
La Brabus Classe G ci porta sulla luna
Brabus è semplicemente il tuner più famoso del mondo, mentre la Classe G, bè, non ha praticamente bisogno di presentazioni, essendo una delle fuoristrada più capaci, longeve e dalla storia di successo. Un'auto che negli anni ha saputo mutare la sua immagine da off road dura e pura a modello di tendenza da sfoggiare nei quartieri più prestigiosi delle metropoli di tutto il mondo. Insomma, un suv duro e puro in abito da sera. Brabus, che sin dalla sua fondazione datata 1977 è stata specializzata in Mercedes e ha già reinterpretato la Classe G molte volte. Quella che vediamo in queste foto, però, non è una delle potentissime 800, dove il numero rappresenta i cavalli tirati fuori dal motore, ma è una normale 3 litri 6 cilindri turbodiesel che ha ricevuto le cure del tuner tedesco. Questa versione, in particolare, beneficia anche del pacchetto Adventure che rende il suo aspetto ancora più estremo e minaccioso, stante anche un'altezza da terra del tutto fuori dal comune. Il motore guadagna 40 CV, arrivando al considerevole valore di 326 CV, mentre i newtonmetro di coppia diventano 690. Con questi numeri non c'è da stupirsi se la Brabus D35 Adventure sia in grado di raggiungere i 202 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi, stante un peso di quasi 2,4 tonnellate. Continua su GQ
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venerdì 1 novembre 2019
Lamborghini vince tutti e tre i titoli piloti nelle Blancpain GT Series
Nel variegato universo delle competizioni motoristiche, le Blancpain GT Series rappresentano il massimo campionato riservato alle vetture GT3, una delle categoria più competitive e combattute in cui si può omologare un'auto. Dieci weekend di gara in giro per l'Europa, divisi in due tipologie di competizioni - endurance e sprint - che danno origine a due classifiche singole più una terza generale. Con la vittoria della 3 Ore di Barcellona di domenica scorsa il team Orange1 FFF Racing ha regalato a Lamborghini il titolo piloti nella Endurance Cup, che sommato a quello del World Challenge Europe ottenuto tre settimane fa in Ungheria, ha portato alla Casa di Sant'Agata Bolognese anche il titolo assoluto delle Blancpain GT Series. Una storica tripletta firmata dai Andrea Caldarelli e Marco Mapelli, affiancati da Albert Costa, che ha sostituito un acciaccato Dennis Lind al volante della Huracán GT3 Evo n. 563. Continua su La Stampa
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giovedì 31 ottobre 2019
Fiat 130, l'ultima limousine del Lingotto
C'è stato un tempo in cui la Fiat poteva permettersi di provare a battere i concorrenti premium sul loro stesso campo di gioco, quello delle auto grandi e lussuose. Era l'inizio degli anni Sessanta, l'Italia prosperava e i mercati nazionali erano molto chiusi in sé stessi. Nel nostro paese, tre nuove auto su quattro erano Fiat e di lì a poco sarebbe iniziato il piano espansionistico che avrebbe portato alla nascita del “Gruppo Fiat”, con l'acquisizione di Lancia e di Ferrari nel 1969. Insomma, in quel periodo le casse erano piene e non si vedevano crisi all'orizzonte, dunque si poteva anche tentare l'azzardo di entrare in un segmento praticamente ignoto. Continua su Motor1
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mercoledì 30 ottobre 2019
Chi era Carroll Shelby, l'uomo che sconfisse Enzo Ferrari
Il 14 novembre nei cinema italiani arriverà Le Mans 66 – La Grande Sfida, il film che racconta il duello Ferrari-Ford degli anni Sessanta. Ma chi era Carroll Shelby?
Cioè l'imprenditore americano interpretato da Matt Damon, che insieme a
Ken Miles - il pilota impersonato da Christian Bale - portò la Ford al
successo nella 24 Ore di Le Mans? Intanto era un appassionato, anzi, un
malato di automobili .«Sono stato innamorato delle auto fin da quando ne
ho memoria. Mio padre faceva il corriere nell'East Texas su una Jeep
Willys, io avevo quattro anni e amavo andare con lui. Gli dicevo sempre
di andare più veloce», ha sempre raccontato Shelby nei suoi libri e
nelle sue interviste. «A quei tempi in Texas si poteva prendere la
patente a 14 anni e il giorno dopo chiesi a mio padre di fare un giro
nel quartiere su una vecchia Dodge. Mi fermarono subito perché andavo a
80 miglia orarie (130 km/h) su una specie di rottame». Da giovane Shelby
è stato anche un pilota di successo e, prima di ritirarsi nel 1960 per
problemi al cuore, ha anche vinto la 24 Ore di Le Mans, nel 1959 con una
Aston Martin. Continua su GQ
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