martedì 23 febbraio 2021

Lamborghini Jarama GT, 50 anni vissuti con eleganza


La Lamborghini Jarama GT non dimostra nessuno dei suoi 50 anni. A vederla oggi appare come una elegante coupé sportiva. Appartenente a un'altra epoca, certo, ma non vecchia. Una di quelle auto dove la bellezza scaturiva ancora dalle proporzioni e non da superfici concave e convesse intrecciate in modo ossessivo, o da luci con effetti 3D. La Lamborghini Jarama GT, il cui nome deriva da una zona collocata a nord di Madrid famosa per i suoi allevamenti di tori da combattimento, fu presentata per la prima volta al Salone di Ginevra del Marzo del 1970. È l’ultima evoluzione del concetto di berlinetta granturismo 2+2 uscita dai cancelli di Sant'Agata Bolognese. Il motore è un 4 litri V12 posizionato all'anteriore, mentre la vettura è stata sviluppata partendo dalle precedenti 400 GT e Islero, di cui mantiene la stessa impostazione meccanica. Il design, invece, è opera di Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone ed è assolutamente allineata ai canoni stilistici degli anni ’70, fatti di linee tese ed angolari. A livello dinamico, la Jarama GT beneficiava di un impianto frenante a quattro dischi (con gli anteriori autoventilati) di grandi dimensioni, di carreggiate allargate di 10 centimetri e di cerchi in lega di magnesio Campagnolo da 15”. Il motore è alimentato da 6 carburatori doppio corpo Weber 40, utilizza la distribuzione a doppio albero a camme in testa per ogni bancata ed eroga la bellezza di 350 CV, spingendo la coupé emiliana fino a 260 Km/h, che oggi sono una velocità piuttosto comune ma all'epoca erano davvero per pochi. Continua su GQ

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lunedì 22 febbraio 2021

Moto Guzzi: un nuovo motore per le V9 e aggiornamenti alla V85 TT


Moto Guzzi rinnova la gamma V9, con la stessa modifica principale che ha già riguardato la V7, ovvero il nuovo motore 850 derivato da quello della classic enduro V85 TT. Il nuovo bicilindrico a V trasversale di 90° eroga 65 CV a 6.800 giri, accompagnati da 73 Nm a 5.000 giri, ma l'80% della coppia massima è disponibile già a 3.000 giri. Le migliori prestazioni del propulsore sono accompagnate da un telaio evoluto e irrobustito nella zona del cannotto di sterzo per aumentare la stabilità e la precisione di guida. Per aumentare il comfort, invece, le pedane sono montate su tamponi in gomma che riducono le vibrazioni. Tornando alla V9, è una motocicletta che si inserisce nella lunga storia delle custom con l'Aquila sul serbatoio, da sempre caratterizzate dal design fortemente personale e dall'attenzione al piacere di guida. Una tradizione motociclistica che prosegue con la nuova V9, ancora declinata in due versioni. Continua su La Stampa

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domenica 21 febbraio 2021

David Hasselhoff ha venduto la sua K.I.T.T. originale di Supercar


David Hasselhoff ha venduto la sua K.I.T.T. originale, facendola mettere all'asta dagli specialisti di Live Auctioneers, che ne hanno ricavato ben 300.000 dollari. Questa Pontiac Firebird Trans-Am era quella personale dell'attore, in perfetto stato di conservazione perché mai utilizzata sul set di Supercar, la mitica serie televisiva andata in onda in Italia tra il 1982 e il 1986. Quattro stagioni di telefilm che hanno lasciato una traccia indelebile nell'immaginario di almeno due generazioni di giovani, anche considerando le infinite repliche trasmesse negli anni a venire. K.I.T.T. era in grado di compiere imprese impossibili e ha popolato i sogni di ogni bambino e ragazzo cresciuto negli anni Novanta. Ovviamente eravamo (abbastanza) consapevoli che le imprese della coupé nera e di Michael Knight fossero frutto della finzione cinematografica, ma andava bene così. «Michael, i miei sensori avvertono una presenza ostile», «Stai all’erta K.I.T.T.» e l’inquadratura si abbassa sul cofano nero, dove il mitico scanner - la striscia di luci rosse - emette il suo suono futuristico. Memorie di altri tempi, ma oggi David Hasselhoff ha venduto la sua K.I.T.T. originale, che si trova in ottime condizioni, con tutte le apparecchiature speciali funzionanti. Del resto, la Knight Industries Two Thousand faceva le cose per bene e oggi fa sorridere pensare che nel 1982, la Pontiac Firebird Trans-Am avesse solo 165 CV, peraltro ottenuti da un gigantesco motore V8 da 5 litri che sicuramente non brillava per efficienza. Continua su GQ

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sabato 20 febbraio 2021

Hyundai Tucson Hybrid, la prova - rivoluzione totale


Il segmento di mercato più combattuto a livello globale è senza dubbio quello dei SUV medi, intorno ai quattro metri e mezzo. Praticamente ogni brand ne ha uno in gamma e di generazione in generazione cerca di emergere tra i concorrenti, esaltando qualche caratteristica saliente. Hyundai ha sempre fatto un ottimo lavoro con la Tucson, che dal 2004 a oggi è stata venduta in 7 milioni di esemplari, di cui 1,4 in Europa. Quella che abbiamo provato nel traffico capitolino che, nonostante le varie limitazioni e chiusure non lascia scampo, è la quarta serie e rispetto alla precedente ha compiuto un vero e proprio salto di qualità. Già lo stile è spiazzante, molto originale e futuristico, cattura gli sguardi anche dei passanti più distratti che si soffermano a osservare le luci segmentate e incastonate nella griglia centrale. Anche la fiancata non passa inosservata, con le superfici concave e convesse che formano una sorta di scultura muscolosa. Il posteriore è la zona più convenzionale, anche se lo stemma posizionato sul lunotto e il disegno delle luci sono comunque peculiari. Continua su La Stampa

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venerdì 19 febbraio 2021

Ford Focus ST e Ecoboost Hybrid, il diavolo e l'acqua santa


La Ford Focus è uno dei pilastri della produzione europea della Casa americana e anche se negli ultimi anni ha visto sempre più automobilisti rivolgersi a SUV e crossover di diverse dimensioni, ha comunque mantenuto la sua fetta di preferenze. Della Focus esistono diverse versioni e c'è anche la scelta della carrozzeria station wagon. Ne abbiamo parlato diffusamente qui, anche con un approfondimento sulla tecnologia a bordo. In ogni caso, noi abbiamo deciso di provare i due modelli a benzina più interessanti, che rappresentano due diversi caratteri agli opposti uno dall'altro: da un lato l'efficiente mild hybrid con il 1.0 3 cilindri turbo benzina da 155 CV, dall'altro la sportiva ST che sotto il cofano ha un 2.3 turbo benzina da 280 CV derivato da quello della Mustang. Continua su GQ

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giovedì 18 febbraio 2021

Harley-Davidson, ecco la Street Bob 114 e le altre novità per il 2021


La sterminata gamma di modelli Harley-Davidson si aggiorna per il 2021 "Concentrandosi sul motociclismo come esperienza emotiva" come ha dichiarato il Vicepresidente del marketing Theo Keetell che poi ha aggiunto "La ricerca senza tempo dell'avventura e della libertà on the road è il fondamento della nostra eredità e la visione del nostro futuro. Alimentare questo desiderio è più importante che mai". Per farlo a Milwaukee hanno presentato due due novità che spiccano su tutte le altre. La prima è la nuova Street Bob 114, che si inserisce nella gamma Softail, completata da altri sette modelli. Di tutti questi è quello più leggero, così da esaltare le prestazioni del motore Milwaukee-Eight 114. Il bicilindrico a V di 45° è montato con supporti rigidi diventando un elemento stressato dal telaio. In questa versione - con contralbero anti-vibrazioni e distribuzione a 4 valvole per cilindro - eroga 86 CV e 155 Nm e tira fuori la sua voce attraverso lo scarico laterale sovrapposto Shotgun 2 in 2. Continua su La Stampa

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mercoledì 17 febbraio 2021

10 auto elettriche con un'autonomia di (almeno) 500 km


Le 10 auto elettriche con 500 km di autonomia rappresentano un'offerta molto variegata, con prezzi di listino che partono da poco più di 40.000 euro fino a sfondare i 150.000 euro, ovviamente incentivi e bonus esclusi. Anche se sul cofano portano marchi diversi, appartengono solo ad alcuni gruppi automobilistici, evidentemente più avanti di altri nella tecnologia elettrica. Oltre ai pionieri di Tesla, ci sono il Gruppo Volkswagen - Audi, Porsche, Skoda e VW - e quello Hyundai/Kia, con l'aggiunta di Ford che è l'ultima a essere arrivata in ordine di tempo. Ci sono anche diversi altri brand che vendono auto elettriche con 200, 300 o 400 km di autonomia, ma nell'intorno dei 500 (o quasi) chilometri, il cerchio si restringe. E tutto questo accade in un periodo in cui la mobilità elettrica inizia a uscire dalla ristretta nicchia in cui è sta finora. Nel 2020, infatti, le auto elettriche vendute sul mercato italiano sono state 32.500, quasi il triplo rispetto al 2019. E di riflesso anche la quota di mercato è salita al 2,3%. Il merito è anche di un'offerta sempre più varia. Continua su GQ

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