martedì 21 settembre 2021

Lynk & Co, il numero uno: “Non basta fare auto elettriche per essere sostenibili”


Lynk & Co è nata nel 2016 con l'obiettivo di fare qualcosa di diverso, cioè non concentrarsi solo sull'auto ma sul concetto di mobilità. Il brand è di proprietà del Gruppo Geely - che possiede anche Volvo - e dunque oltre alla sede principale in Cina ne ha un'altra in Svezia. Attualmente produce solo un'auto, la 01, che condivide la base meccanica proprio con la XC 40. Ma se sul mercato cinese viene venduta in modo tradizionale, nel Vecchio Continente cambia tutto.Naturalmente il classico acquisto è possibile, ma la formula più innovativa è quella dell'abbonamento on-demand. Una specie di Netflix e infatti è così che è stato definito Lynk & Co quando ha annunciato il suo arrivo in Europa. Per capire meglio come funziona ne abbiamo parlato con il Ceo Alain Visser.

Come funziona la formula di noleggio di Lynk & Co?
«L'auto costa 500 euro al mese, tutto incluso, si può entrare e uscire dal noleggio senza alcun vincolo. Non ci sono sorprese, tutti i servizi sono compresi. Sceglierla è molto semplice. L'allestimento e full optional, devi solo decidere se la vuoi blu oppure nera, full hybrid oppure plug-in». Continua su La Stampa

lunedì 20 settembre 2021

Le auto di «Mad Max: Fury Road» vanno all'asta


Le auto di Mad Max: Fury Road vanno all'asta in Australia e c'è da scommettere che attireranno l'interesse di molti appassionati, vista la particolarità dei mezzi. Il quarto film della saga di Mad Max era uscito nel 2015, dopo una pausa di ben 30 anni dall'ultimo capitolo della serie e aveva riscosso molto successo. Scene di azione ad alta velocità, mezzi modificati in stile post apocalittico secondo una filosofia che potremmo definire come steampunk postatomica, dove modernità e antichità si fondono per creare una serie di auto infernali il cui unico scopo è portare morte e distruzione. Le auto di Mad Max: Fury Road, come ha raccontato lo scenografo del film, erano state recuperate in diverse discariche australiane, stesso posto dove erano stati trovati alcuni loro accessori e gli armamenti finti. Poi durante la produzione molti di questi sono andati distrutti. Quelli che verranno venduti all'incanto da Lloyds Classic Car Auctions-Asia Pacific sono quelli che si sono salvati. Tra le auto di Mad Max: Fury Road che presto troveranno nuovi proprietari ci sono: War Rig, Nux Car, Convoy Car Elvis, Convoy Car Flamer, Razor Cola, Pole Car, Saber Tooth, Fire Car, Caltrop El Dorado, Buggy Ratrod Chev e Buick Heavy Artillery con supporto per armi Hummer. Continua su GQ

domenica 19 settembre 2021

La Tesla sottomarino che voleva essere la Lotus di 007


La Tesla sottomarino è una delle auto più stravaganti che si siano viste da parecchio tempo. Se state già pensando di comprarla, sappiate che non è possibile, perché si tratta di un modello speciale. Un esemplare di Model S Plaid preparato su misura per accontentare le richieste di un cliente piuttosto originale. A compiere l'impresa è stata la Gruber Motor Company di Phoenix, Arizona: un garage che si definisce come il «primo centro di assistenza Tesla indipendente che fornisce supporto aftermarket e preparazioni su misura». La Tesla sottomarino è una di queste e l'impresa è stata documentata nei particolari proprio dagli stessi autori del progetto: «Abbiamo ricevuto la richiesta di modifica di una Tesla più strana di sempre. Un cliente si è presentato con un nuovissima Tesla Model S plaid e ha chiesto di renderla impermeabile, come un sommergibile», raccontano i ragazzi della Gruber Motor Company. In pratica, questo estroso cliente intendeva dimostrare che una Tesla si potesse guidare sott'acqua, allo stesso modo di Wet Nellie, ovvero la Lotus Esprit che Roger Moore alias James Bond fa uscire sulla spiaggia di Capriccioli, in Costa Smeralda, nel film del 1977 La Spia che mi amava. Continua su GQ

sabato 18 settembre 2021

Dacia Duster, la prova: con il restyling arrivano un nuovo motore e il cambio doppia frizione


Con quasi 2 milioni di esemplari venduti dal 2010 a oggi la Dacia Duster è uno dei modelli di maggiore successo a livello europeo e gli italiani hanno sempre dimostrato di apprezzarla visto che in questi anni ne hanno acquistate 250.000. Durante questo periodo la SUV rumena si è evoluta, affrancandosi dalla sua natura originale di prodotto low cost, migliorando costantemente le meccanica, le finiture e gli equipaggiamenti. Il restyling della seconda generazione che abbiamo provato nelle campagne intorno a Parigi conferma questa evoluzione. Rispetto al modello che sostituisce le misure sono invariate e l'estetica cambia solo nei dettagli “una scelta precisa per preservare il valore delle vecchie Duster nel mercato dell'usato” ha spiegato Lionel Jaillet, Direttore del Prodotto di Dacia. Le modifiche riguardano soprattutto i gruppi ottici, aggiornati con il disegno a y dei Led proprio di tutte le nuove Dacia, e piccoli dettagli nelle plastiche della calandra e della parte bassa del paraurti. Continua su La Stampa

venerdì 17 settembre 2021

Novak Djokovic e la sua collezione di auto


Novak Djokovic è un grande appassionato di auto e le sue scelte sono la conseguenza di questa passione, anche se bisogna specificare che Nole è da tanti anni testimonial Peugeot. Una partnership che lo ha portato molto spesso a prestare il volto a diversi modelli, tra cui la e-208, ovvero la versione 100% elettrica della popolare utilitaria francese. Tutti gli appassionati di sport sanno che solo poche ore fa Novak Djokovic ha perso la possibilità di entrare nella storia del tennis, completando il Grande Slam, impresa che nel maschile nessuno riesce a compiere dai tempi di Rod Laver, cioè dal 1969. Nole ne ha avuto la possibilità durante la finale degli US Open, ma ha trovato un grande Daniil Medvedev sulla sua strada e, soprattutto, non si è mai riuscito a liberare di una tensione che lo ha attanagliato per tutta la partita. Ma ora è tempo di riposarsi, rilassarsi e sgombrare la mente, dopo due settimane di torneo che hanno portato ad accumularsi fatica ed emozioni. Un bel giro o un viaggio in macchina potrebbe essere la soluzione per staccare. Vediamo quale auto potrebbe scegliere Djokovic dal suo garage. Continua su GQ

giovedì 16 settembre 2021

Triumph, la Speed Triple 1200 si trasforma in cafè racer sportiva


Con una mossa a sorpresa Triumph ha presentato una nuova versione della nuova Speed Triple 1200. Si chiama RR ed è contraddistinta da un'impostazione molto più sportiva rispetto a qualsiasi altra “Speed” sia mai uscita dai cancelli di Hinckley. A sorprendere, infatti, sono sia la semi carenatura che il cupolino bombato e spigoloso con il classico faro tondo, che insieme definiscono uno stile da cafè racer lievemente retrò. Ma il look classico è contrastato da dettagli moderni e hi-tech, come gli inserti in carbonio che si trovano sul serbatoio, nella sezione centrale della moto e intorno alla strumentazione, senza contare la fibra composita con cui è realizzato il parafango anteriore. Tutto questo crea un design equilibrato e di grande impatto, soprattutto molto differenziato da quello della RS, con cui la RR condivide la base tecnica incluso il motore. Continua su La Stampa

mercoledì 15 settembre 2021

La nuova Honda HR-V ibrida è protagonista alla Milano Design Week


La nuova Honda HR-V ibrida debutta in Italia durante Our Future, l’evento dei nostri cugini di Vanity Fair Italia su sostenibilità e design, di cui la filiale italiana della casa giapponese è stata main partner. Una tre giorni di talk e workshop - aperti al pubblico e fruibili anche in digitale - andati in scena a Frame, l’Experience Store di Condé Nast. In questa cornice è stata presentata la nuova Honda HR-V ibrida, il SUV coupé che estende la gamma ibrida e avvicina Honda alla completa elettrificazione di tutti i modelli europei entro il 2022. Il debutto della nuova HR-V e:HEV Full Hybrid è stata anche l'occasione per un interessante dibattito tra due protagonisti di livello assoluto: Mario Tozzi, primo ricercatore CNR e divulgatore scientifico, e Kota Hagiwara, direttore creativo del team di design europeo della Honda. Tanti gli argomenti trattati, dal design alla tecnologia per arrivare alla sostenibilità dei materiali e al riciclo, con lo sguardo sul domani ma con azioni da attuare oggi. Proprio di design ha parlato Hagiwara spiegando la filosofia Honda: «Non consideriamo il design e la tecnologia come opposti, i due elementi si completano a vicenda. I principi del design traducono l'essenza delle cose nella forma e Honda li ha sempre praticati con l'orientamento verso le persone. Un buon design non è solo esteticamente piacevole, ma trasmette anche sicurezza e comfort, elementi che lavorano in armonia per arricchire la vita degli utenti. Le persone non hanno bisogno di prodotti ma di oggetti che aggiungano qualcosa alla loro vita quotidiana o che forniscano un'esperienza». Continua su GQ