martedì 14 maggio 2019

Bmw Z4, la prova - Il coraggio di non cambiare

Seduta bassa, guida rasoterra, due posti secchi, poco spazio per i bagagli e nessuna predisposizione a uscire dall’asfalto. Signore e signori, ecco a voi la spider, l’esatto opposto di ogni Suv che si rispetti. In un mondo sempre più “a ruote alte” e “in linea con il carattere avventuroso e outdoor” - tanto per citare espressioni care agli uffici marketing - ci vuole una sana dose di follia per comprare una “spiderina” vecchia scuola.  E infatti questo genere di auto si sta estinguendo, fagocitata da un’ambiente ostile dove il piacere di guida - quello vero e non quello della coppia a 1.500 giri dei turbodiesel - è quasi roba da cospiratori. Un ambiente che ha provato a uccidere anche la Bmw Z4 che stiamo guidando. Dalla vecchia generazione alla nuova sono passati dieci anni, che sono tanti anche per un prodotto di nicchia, e alla fine l’auto esiste solo grazie alla spartizione dei costi industriali tra Monaco di Baviera e il Giappone, dove Toyota produce la nuova Supra. Continua su La Stampa

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