sabato 27 marzo 2021

La Moto Guzzi compie 100 anni e si prepara a presentare una naked sportiva inedita


Moto Guzzi compie un secolo e l'Aquila che si trova sul serbatoio grazie a una storia di profonda amicizia continua a volare alto anche cento anni dopo. Risalire alle origine di uno dei più importanti marchi motociclistici italiani vuol dire spostarsi dalle rive del del Lago di Como a quelle del Mediterraneo ligure. Era il 15 marzo 1921 e nello studio del notaio Paolo Cassanello, sito in Corso Aurelio Saffi a Genova, viene fondata la "Società Anonima Moto Guzzi" avente per oggetto "La fabbricazione e la vendita di motociclette e ogni altra attività attinente o collegata all'industria metalmeccanica". I soci snoo l'armatore Emanuele Vittorio Parodi, suo figlio Giorgio e l'amico Carlo Guzzi. Parodi e Guzzi, inoltre, avevano un amico e commilitone nel Servizio Aereo della Regia Marina, con cui avevano combattuto fianco a fianco durante la Prima Guerra Mondiale. Si chiamava Giovanni Ravelli e morì nel 1919 durante un volo di collaudo. L'Aquila che si trova sul serbatoio delle Moto Guzzi è proprio quella del Servizio Aereo della Marina, che legava Ravelli ai suoi amici. Sin dalla fondazione, tutte le Moto Guzzi sono state costruite a Mandello del Lario e progettate in Italia. Motociclette che, soprattutto nel primo Dopoguerra, hanno fatto la storia della motorizzazione italiana ed europea. La prima a uscire dal cancello dell'attuale via Parodi 57 è la Normale, con 8 CV di potenza. Seguono modelli di successo come la Guzzi G.T. del 1928, soprannominata “Norge” per il raid al Circolo Polare Artico, e l’Airone 250 (1939), per oltre 15 anni la “media cilindrata” più diffusa in Italia. Giungono anche le vittorie sportive: la prima è nella Targa Florio nel 1921 che inaugura una serie impressionante di successi. Al momento del ritiro dalle competizioni (1957), la Moto Guzzi conta 14 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy. Nel dopoguerra nascono modelli come il Guzzino 65 (“Cardellino”), per oltre dieci anni la moto più venduta in Europa. In seguito arrivano il Galletto (1950) e la Lodola 175 (1956). Continua su La Stampa

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