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mercoledì 14 ottobre 2015

Ferrari F12tdf, ecco l’auto “stradale” più veloce nella storia del Cavallino Rampante


Finita l’era dei nomi “originali”, in Ferrari sono tornati alle sigle e così la versione estrema della F12 si chiama “tdf” – scritto minuscolo – che sta per Tour de France, una di quelle gare leggendarie degli anni Cinquanta e Sessanta, come la Mille Miglia, dove la morte era dietro l’angolo e i piloti erano eroi. Così, la F12tdf riprende, almeno idealmente, il concetto di auto stradale pronta per le corse, come la sua antenata 250 GT Berlinetta che di quei pericolosi giri di Francia ne vinse quattro. La sua produzione sarà limitata a 799 esemplari, in cui la Casa di Maranello riverserà lo stato dell’arte della sua tecnologia. Il 6.3 litri V12 a 65° gradi continua a rinunciare al turbo e ciononostante raggiunge i 780 CV a 8.500 giri, mentre la coppia massima di 705 Nm arriva a 6.750 giri e il limitatore taglia a 8.900 giri. Numeri incredibili che portano a prestazioni di altissimo livello: l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 2,9 secondi e quella da 0 a 200 km/h in 7,9, ma è il tempo sul giro a Fiorano a definire la cifra complessiva di questa F12tdf, che è accreditata di un crono di 1:21, cioè un solo secondo in più de LaFerrari, due in meno rispetto alla F12 berlinetta.

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giovedì 30 luglio 2015

Ferrari 488 Spider, 40 anni di V8 “a cielo aperto”


La Ferrari 488 Spider è pronta per debuttare al Salone di Francoforte, per poi ruggire sulle strade e nelle piste di tutto il mondo con il suo 3.9 litri V8 bi-turbo da 670 CV e 760 Nm. Dati impressionanti che portano a prestazioni altrettanto incredibili, come gli scatti da 0 a 100 km/h in 3 secondi e da 0 a 200 km/h in 8,7 secondi. Ma la 488 è solo l’ultima nata di una stirpe di Ferrari “senza tetto” con 8 cilindri e il motore centrale che affonda le sue radici direttamente negli anni Settanta, quando nacque la prima 308 e GTS, quella di Magnum P.I., se la memoria vi facesse difetto. Fino al 1993, infatti, con l’arrivo della 348 Spider, le sportive del Cavallino Rampante per chi voleva viaggiare a cielo aperto prevedevano solamente la configurazione “Targa”, ovvero con il tettino rigido rimovibile che si poteva poi sistemare nel cofano anteriore. Con l’uscita della 488 Spider si aggiunge un ennesimo capitolo a una storia di V8 Ferrari a due posti secchi che proprio nel 2015 raggiunge i 40 anni. Ripercorriamola insieme.

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giovedì 9 aprile 2015

Ferrari Dino, torna la mitica V6?


Quando si parla di Ferrari basta un tweet a scatenare ogni tipo di speculazione. Nella fattispecie è stato il cinguettare di Jonny Lieberman, nota firma del magazine statunitense Motor Trend, a innescare la “valanga mediatica”. Lo scoop, o presunto tale, arriva dal Salone di New York, dove una fonte interna si sarebbe fatta scappare che il Cavalilno Rampante sta lavorando a un modello entry-level, una nuova Dino con un nuovo V6 sotto il cofano da lanciare nel 2018, o al più tardi nel 2019, per fare concorrenza a modelli storici come la 911 Turbo e ad altri nati da poco, tipo la Mercedes AMG-GT o la McLaren 570 S. La nuova “piccola” made in Maranello costerebbe circa 170.000 euro, cioè un po’ meno della California T e della 458 Italia, che ha ormai sfondato il tetto dei 200.000 euro.
I maligni potrebbero subito bollare la rinascita della Dino come il primo effetto della cura Marchionne, che vorrebbe dire un drastico cambio di politica di prodotto. Nell’era Montezemolo, infatti, era sempre stata chiara la volontà di non superare il tetto di 7/8.000 auto all’anno, per mantenere e conservare quell’esclusività tipica di ogni Ferrari.

venerdì 13 marzo 2015

Formula 1, ecco perché le Mercedes sono imprendibili. Poche chances per le Ferrari


Sebastian Vettel ha battezzato la sua monoposto Eva. Servirà magari a sapere contro chi imprecare se qualcosa va storto, ma la sostanza non cambia: la Ferrari SF15-T non è competitiva per vincere il mondiale e probabilmente non lo sarà per tutta la stagione. L’unica consolazione è che si trova in ottima compagnia, visto che nessuna delle altre scuderie è riuscita a colmare il gap con le imprendibili Mercedes. Anzi, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, a Maranello hanno lavorato meglio di tutti, visto che il distacco con le “Frecce d’argento” si è più che dimezzato, scendendo dagli imbarazzanti due secondi a circa 7/8 decimi. Lo sa anche Vettel (nella foto sotto): “Dal punto di vista della prestazione, è chiaro che la Mercedes è ancora davanti con un certo vantaggio”, ha commentato il ferrarista dopo gli ultimi test di Barcellona, “ma subito dietro vedo noi, la Williams e la Red Bull molto vicini”. Più lapidario è stato Bernie Ecclestone, il padre-padrone dellaFormula 1. “È difficile fare previsioni, ma immagino che le Mercedes domineranno il campionato. La Ferrari è sulla strada giusta ma per ora le Mercedes sono troppo avanti per tutti”.
da Il Fatto Quotidiano

martedì 3 luglio 2012

Ciao Sergio...

Ogni tanto sul sito del mio quotidiano online preferito compare quel rettangolino rosso delle notizie dell'ultim'ora. Spesso non si tratta di cose brutte, ma oggi si. Anche se andarsene a 85 anni tutto sommato è una cosa abbastanza naturale, quando muore una persona come Sergio Pininfarina, la tristezza prevale sempre. Per tutti gli appassionati di auto è un nome mitico. Se su tutti i dizionari la voce "desing" fosse spiegata solamente con la parola Pininfarina, non ci sarebbe nulla di sbagliato. Negli oltre 80 anni di storia della carrozzeria piemontese, le collaborazioni con tutte le principali case automobilistiche sono state talmente tante che è impossibile contarle. Ma una in particolare spicca su tutte, quella con la Ferrari. Sono state circa 200 le Rosse firmate Pininfarina, ognuna così bella, così sportiva e così unica. Guardando una 365 GTB/4 Daytona e una F40 sembra impossibile che siano nate dalla stessa matita...eppure basta scorrere le fiancate per trovare la mitica "f"che sovrasta la scritta in corsivo. BRUUUM!!!


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martedì 5 giugno 2012

La sfida delle supercar verdi, Ferrari e Porsche in pole

Correre veloce, molto veloce, oggi è facile. Con 40.000€ si può comprare una Chevrolet Camaro da 432 CV e 305 km/h, per non parlare delle station wagon che superano agevolmente i 250 km/h. A velocità simili ci si può (e ci si deve) avvicinare solo in pista dove ormai un turno di prove libere costa poche decine di euro. Venticinque anni fa era tutto diverso, le auto che “frequentavano” i trecento orari si contavano sulle dita di una mano e costavano cifre inavvicinabili. Due di queste, in particolare, monopolizzavano i sogni degli appassionati: la Ferrari F40 e la Porsche 959. Nella prima metà degli anni 80 la nascita del leggendario Gruppo B fornì agli ingegneri di Maranello e di Stoccarda l’occasione di dare fondo alle proprie abilità, riversando su due vetture il meglio della tecnologia disponibile allora. Nel 1986 la 959 toccava i 317 km/h e accelerava da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi, grazie ai 450 CV che il suo 6 cilindri boxer da 2,8 litri trasmetteva alle quattro ruote motrici. La F40 nacque l’anno seguente diventando l’auto di serie più veloce del mondo. La spingeva un 2,8 litri V8 biturbo da 478 CV, sufficiente per raggiungere i 324 km/h, mentre scattare da fermo fino a 100 Km/h richiedeva 4,5 secondi (i pneumatici del 1987 non avevano lo stesso grip di quelli odierni e il launch control non esisteva ancora). La F40 è considerata l’ultima supercar dura e pura, ancora priva di tutta l’elettronica che negli anni successivi si è impadronita dell’automobile. Ora stiamo per assistere a una nuova rivoluzione, quella dell’elettricità.
Diminuire le emissioni inquinanti e i consumi è la priorità di tutte le case automobilistiche, nessuna esclusa. Ferrari e Porsche stanno sviluppando da tempo tecnologie esclusive. Quella ideata dai tecnici italiani deriva strettamente dalla Formula 1, mentre i tedeschi hanno messo a punto un sistema ibrido di altissimo livello. Li vedremo entrambi nel 2013, quando debutteranno l’erede della Enzo e la 918 Spyder. A Maranello lo hanno chiamato Hy-Kers, a sottolineare la parentela con le monoposto. Il cuore del sistema è sempre il motore V12 accoppiato al cambio doppia frizione F1, ma ora è abbinato a due motori elettrici: il primo interagisce direttamente con la trasmissione, generando energia in fase di frenata e a velocità costante, restituendola nelle accelerazioni e nelle partenze; il secondo alimenta i servizi ausiliari. In questo modo la CO2 si riduce del 40%, mentre sulle prestazioni regna il massimo riserbo, anche se l’obiettivo e di ottenere 1 kw per ogni kg di peso del sistema.
Della Porsche 918 Spyder si sa molto di più. Lo stile dell’auto è ormai definito al 99% e le caratteristiche tecniche salienti sono state già dichiarate. Anche qui c’è un potente propulsore termico, un 4.6 V8 da 570 CV, e i motori elettrici sono due, uno sull’asse anteriore da 80 KW e uno sull’asse posteriore da 90 KW, la trazione è integrale. Il sistema completo fornisce 770 CV ma emette solo 70 g/km  consumando 3L/100 km, con la possibilità di percorrere 25 km solo con l’energia elettrica; tutto ciò su un’auto che supera i 325 km/h e passa da 0 a 100 in meno di 3 secondi. Sono numeri incredibili, soprattutto se paragonati a quelli delle antenate F40 e 959, che non avevano nemmeno il catalizzatore e consumavano come un cacciabombardiere. Ferrari e Porsche stanno per dimostrare che anche una supercar può essere ecologica. Gli appassionati ringraziano, tra poco avranno due nuove auto da sognare.

La Repubblica - 4 giugno 2012

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sabato 24 marzo 2012

Ferrari 458 Italia by Eric Clapton

Si dice che i soldi non fanno la felicità, però quando si tratta di togliersi degli sfizi aiutano molto. Se poi sei una star di fama mondiale, hai la passione per le auto e disponibilità economiche fuori dal comune, diventa tutto più facile. Il signor Eric Clapton, uno dei migliori chitarristi di tutti i tempi, non volendo avere una "banale" Ferrari 458 Italia ha pensato bene di farsi costruire un modello su misura ispirato alla produzione anni 70/80 del Cavallino Rampante, in particolare alla serie BB, sia 365 che 512.

Il risultato è uno strano ibrido che può piacere o meno, ma che ha sicuramente un suo carattere anche se alcuni particolari avrebbero potuto essere più fedeli alle BB, come i quattro scarichi o i doppi fari tondi posteriori. Al di là delle considerazione estetiche, lo spunto di riflessione più interessante di tutta questa storia è il cambiamento delle strategie del marchio Ferrari, nei confronti dei suoi clienti più "fantasiosi".

Negli anni del Drake, quando la Ferrari era una casa automobilistica molto artigianale ed esclusiva, non bastava avere i soldi per portarsi a casa una Rossa, bisognava anche essere "approvati" da Enzo Ferrari stesso. E le auto che uscivano da Maranello dovevano restare tali e quali, anche alcune colorazioni considerate sconvenienti non erano ammesse. Addirittura quando preparatori come Gemballa o Konig si occupavano delle varie Testarossa o 348, dovevano togliere gli stemmi Ferrari dalla carrozzeria perché le elaborazioni intaccavano la purezza del Marchio.
Però il mondo va avanti e chi resta ancorato al passato viene superato inesorabilmente. In Ferrari sono molto attenti nello stare al passo coi tempi e qualche anno fa hanno attivato un programma "tailor made" con il quale possono esaudire praticamente qualunque desiderio in tema di personalizzazioni e vetture speciali. Abbiamo già apprezzato la P4/5 e questa 458, di cui ancora non si sa il nome ufficiale, non è per niente male. Purtroppo non si può dire altrettanto di un'altra 458, stavolta in versione mimetica, appartenente a un certo Lapo Elkann...BRUUUM!!!

giovedì 8 marzo 2012

Speciale Ginevra: Ferrari F12berlinetta

Per quanto mi riguarda non ci sono dubbi, la regina del Salone di Ginevra 2012 è la Ferrari F12berlinetta. E, a giudicare dalla ressa continua allo stand di Maranello, non devo essere l'unico a pensarla in questo modo. Questa Ferrari è veramente stupenda, la sua linea è aggressiva, diabolica, sembra pronta a scattare in avanti con rabbia anche da ferma. Vista dal vero è molto compatta, sembra più corta dei suoi 4,6 metri di lunghezza.
Visto che dell'auto si sa già tutto, in attesa di vederla finalmente su strada, vi lascio con queste immagini scattate ieri a Ginevra. L'esemplare nero si trova allo stand Pininfarina; se entrate dalla Halle 1 e prendete la scala mobile, ve lo troverete subito di fronte. Cercate solo di non rimanere imbambolati per venti minuti come è successo a me...BRUUUM!!!


















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giovedì 1 marzo 2012

Ferrari F12berlinetta, Maranello rilancia!

Dopo sei anni esatti la 599 GTB Fiorano è già in pensione. La sua sostituta si chiama F12berlinetta. È la Ferrari stradale più prestazionale mai prodotta ed è la risposta a una concorrenza che si fa sempre più agguerrita. Anche se la Casa di Maranello è sempre ai vertici delle prestazioni e non è seconda a nessuno in termini di brand awareness, non può fare a meno di rispettare le leggi non scritte del mercato dell'auto. Per cui anche un modello di successo come la 599 ha un ciclo di vita di sei anni dopodiché esce di scena.
L'avversaria più accreditata di quest'auto nasce a pochi chilometri di distanza da Maranello, a Sant'Agata Bolognese, ha lo stemma del Toro sul cofano e si chiama Aventador. Confrontando i dati delle due supercar la sfida tra le due Case salta subito all'occhio, mentre tornano alla memoria gli screzi tra quei due uomini leggendari che hanno reso possibile tutto questo: Enzo Ferrari e Ferruccio Lamborghini. 
La F12berlinetta alza il livello dello scontro. Il suo V12 da 6.3 litri eroga 740CV a 8250rpm, arrestando la sua corsa contro il limitatore 450 giri dopo. La coppia massima raggiunge i 690Nm a 6000rpm, ma già dai 2500rpm ne è disponibile l'80%. Il peso a secco è di 1525kg per un rapporto peso potenza di 2,1 kg/CV. Se il passaggio da 0 a 100 km/h bruciato in 3,1 secondi stupisce, quello da 0 a 200 km/h in 8,5s lascia senza fiato; è perfino difficile riuscire a immaginarlo. L'incessante affinamento aerodinamico e il continuo travaso di tecnologie dal Reparto Corse, rendono la F12berlinetta velocissima. Sulla pista di Fiorano ha stabilito un nuovo record di 1 minuto e 23 secondi, risultando più rapida di ben due secondi rispetto alla Enzo. 
In attesa di vederla "in carne e ossa" a Ginevra, ho solo due piccole perplessità. La prima riguarda il nome, scollegato dalla tradizione e quasi banale. La seconda è invece per quella luce retronebbia appiccicata sul paraurti posteriore, in stile Formula 1, che sembra messa lì un po' per caso. BRUUUM!!!

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venerdì 10 giugno 2011

Il Cavallino è sempre più rampante

In un Paese come il nostro, dove le divisioni sono continue e le fazioni si creano anche in un’ assemblea condominiale, sono poche le cose che uniscono e che ci fanno sentire orgogliosi  di essere italiani. Una di queste è la Ferrari. E non serve essere appassionati di auto o frequentatori di circuiti per sapere di che cosa si tratta. In Italia la Ferrari è la sola e l’unica. È l’auto da sogno per eccellenza. Qualunque modello incontriate per strada catalizzerà l’attenzione di tutti i presenti. Mamme, bambini, manager e netturbini; ogni passante distratto e immerso nei suoi pensieri non potrà fare a meno di buttare almeno uno sguardo su quelle linee scolpite dalla velocità e su quel rosso infuocato che si stacca dal panorama circostante. E immancabilmente un ragazzino chiederà al guidatore di dare una sgasata e tenderà l’orecchio verso gli scarichi…(ogni riferimento all’infanzia del blogger è puramente casuale). 
Giunta al sessantaquattresimo anno di vita, la Ferrari S.p.A. è una azienda d’eccellenza. Le auto che produce fanno sognare sempre di più e le liste di attesa per averne una sono lunghissime. Anche in Formula 1, nonostante sia finita “l’era Schumacher”, le monoposto emiliane sono sempre in lotta per le prime posizioni. Se il grande Enzo Ferrari potesse vedere oggi la sua creatura, sarebbe sicuramente orgoglioso di come è cresciuta anche senza di lui. Fu proprio lui a intuire per primo, negli anni cinquanta, che produrre auto stradali avrebbe garantito lunga vita alla sua scuderia. I gentlemen driver, acquistandole e facendole gareggiare nelle corse di tutto il mondo, ma anche sfoggiandole nelle località più esclusive, avrebbero portato notorietà al marchio e garantito introiti all’azienda. Alcune tra le Ferrari più belle di sempre sono state prodotte negli anni cinquanta e sessanta. Vetture grazie alle quali è nato il mito del Cavallino Rampante, accresciuto poi dalle vittorie sportive e sempre rinnovato da auto stradali fantastiche, come la 365 GTB/4 Daytona, la GTO, la Testarossa e la F40. Proprio l’auto che porta nel suo nome la celebrazione dei primi 40 anni della factory modenese, fu anche l’ultima che il Drake vide nascere. Dopo la sua scomparsa ci fu qualche anno non esaltante per la Ferrari, che dovette riorganizzare tanto l’azienda quanto il reparto corse, orfani del loro padre-padrone. 
Gli anni novanta hanno visto il Cavallino rampare con rinnovata forza. Il ritorno alla lotta per le posizioni di vertice in Formula 1 e la produzione di auto eccellenti come la 550 Maranello o la 360 Modena hanno fatto si che l’azienda entrasse negli anni duemila con tutti i mezzi per affrontare le nuove sfide e sviluppare le nuove tecnologie. Il settore delle auto sportive è sempre più popolato da concorrenti agguerrite, ma la Ferrari guarda tutti dallo specchietto retrovisore. La F430 e la 599GTB Fiorano non temono alcun confronto, mentre le nuovissime 458 Italia e FF hanno ulteriormente alzato il livello tecnologico, la prima con prestazioni sensazionali e con un utilizzo dell’elettronica secondo solo a quello delle Formula 1, la seconda è invece la prima Ferrari della storia a trazione integrale, ottenuta con un sistema brevettato e unico al mondo.
Ora il Cavallino è in testa alla corsa, inseguito da una moltitudine di equini di diversa provenienza, prima di tutti la cavallina di Stoccarda…A proposito, vi siete mai chiesti perché lo stemma della Ferrari sia proprio un cavallino? No? Vabbè, qui sotto vi metto un indizio… BRUUUM!