Visualizzazione post con etichetta ibrido. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta ibrido. Mostra tutti i post

domenica 29 dicembre 2019

Toyota C-HR, arriva il 2.0 ibrido da 184 CV

Insieme alla Yaris ibrida, la CH-R è il modello di Toyota che vende meglio in Italia. Un successo in cui lo stile originale dell'auto ha la sua parte e che si traduce in una quota di mercato del 6,7% nel segmento dei crossover compatti, che è quello più affollato e competitivo del mercato. Un successo, che tra l'altro fa a meno del Diesel, visto che la CH-R è stata disponibile fin dal lancio solo con un classico motore benzina e ovviamente con un powetrain ibrido. La novità è che tra poco saranno due i sistemi ibridi disponibili: a quello attuale basato sul 1.8 - potenza complessiva di 122 CV - si aggiungerà quello basato sul 2.0, che ha un output globale di 184 CV. Toyota ne ha già dichiarato tutte le caratteristiche tecniche, ma non i prezzi e i tempi di reale disponibilità. Ad ogni modo la nuova versione si chiama Hybrid Dynamic Force. Continua su La Stampa

Follow me on instagram -- Alessandro Vai

lunedì 18 novembre 2019

Al Salone di Francoforte è sfilata di SUV ibridi plug-in

Nonostante le defezioni di molti costruttori, il Salone di Francoforte 2019 è comunque colmo di novità e tra queste spiccano i SUV e in particolare quelli ibridi plug-in, che sono presenti in una altissima concentrazione. Molto più alta di quello che abbiamo visto nei Saloni precedenti. Il motivo di questa “esplosione” di powetrain train ibridi plug-in non è certo un mistero ed è legato ai limiti delle emissioni di CO2 che tutti i costruttori che vendono auto in Europa devono rispettare entro il 2020. Sono calcolati su tutta la gamma, che dovrà avere un valore medio di CO2 inferiore ai 95 g/km, pena multe salatissime. E questo genere di ibrido, per la sua stessa natura, viene omologato con valori bassissimi che, tuttavia, per essere replicati nella vita reale necessitano di un utilizzo a batteria sempre carica. Continua su Motor1

Follow me on instagram

venerdì 15 novembre 2019

Mercedes GLC 300 e 4MATIC, l'ibrido plug-in di terza generazione

Mercedes prosegue nel percorso di elettrificazione della sua gamma, che arriverà ad avere dieci modelli ibridi plug-in entro la fine del 2019, presentando la nuova GLC 300 e 4MATIC, che porta anche al debutto a Francoforte la terza generazione di powertrain ibrido di Stoccarda, in questo caso specifico in configurazione ibrida plug-in. Il motore 2 litri turbo benzina da 211 CV e 350 Nm di coppia è supportato da un'unità elettrica da 90 kW e 400 Nm. Insieme configurano una potenza di sistema di 320 CV e una coppia di 700 Nm, sufficienti per accelerare da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi - grazie anche alla trazione integrale - e superare i 230 km/h. In modalità full electric, invece, si arriva a 130 km/h e l'autonomia è di circa 40 km - l'omologazione WLTP è ancora in corso - grazie a una batteria da 13,5 kWh. A livello di consumi ed emissioni siamo a 2,5-2,2 l/100 km e 57-51 g/km di CO2, ovviamente misurati con il plus della batteria piena. Continua su Motor1

Follow me on instagram

sabato 9 novembre 2019

Al Salone di Francoforte è sfilata di SUV ibridi plug-in

Nonostante le defezioni di molti costruttori, il Salone di Francoforte 2019 è comunque colmo di novità e tra queste spiccano i SUV e in particolare quelli ibridi plug-in, che sono presenti in una altissima concentrazione. Molto più alta di quello che abbiamo visto nei Saloni precedenti. Il motivo di questa “esplosione” di powetrain train ibridi plug-in non è certo un mistero ed è legato ai limiti delle emissioni di CO2 che tutti i costruttori che vendono auto in Europa devono rispettare entro il 2020. Sono calcolati su tutta la gamma, che dovrà avere un valore medio di CO2 inferiore ai 95 g/km, pena multe salatissime. E questo genere di ibrido, per la sua stessa natura, viene omologato con valori bassissimi che, tuttavia, per essere replicati nella vita reale necessitano di un utilizzo a batteria sempre carica. Continua su Motor1

Follow me on instagram

venerdì 13 settembre 2019

Lamborghini Sián, il «fulmine» ibrido


Sián in dialetto bolognese vuol dire fulmine e dunque quale miglior nome per il primo modello ibrido della storia Lamborghini? Partendo dall'iconico motore V12, la nuova supercar emiliana è stata progettata intorno a tecnologie ibride uniche per ottenere le emozioni straordinarie e le eccezionali prestazioni dinamiche di una supersportiva Lamborghini a motore aspirato, andando nel contempo incontro alle esigenze di elettrificazione. “La Sián segna il primo passo nel nostro percorso verso l’elettrificazione e anticipa i nostri motori V12 di nuova generazione” sono le parole di Stefano Domenicali, numero uno di Lamborghini nel dare appuntamento al Salone di Francoforte per il debutto al pubblico del bolide ibrido. Il cuore del sistema - il fulmine - è un motore elettrico a 48 volt, che sviluppa 34 CV e che si trova nel cambio per garantire una risposta immediata e prestazioni migliori. La tecnologia di accumulo dell’energia è una novità a livello mondiale. Continua su GQ

Follow me on instagram

venerdì 16 agosto 2019

Toyota Prius, l'ibrida con i super pannelli solari

I pannelli solari sulla carrozzeria delle auto non sono una novità assoluta, visto che già nel 2012 Toyota li offriva come optional sul tetto della Prius ibrida plug-in. Allora però, si trattava di un dispositivo in grado di caricare la batteria solo a vettura ferma, alimentando a malapena il climatizzatore, e le cose non sono cambiate di molto sul modello attuale che continua ad avere questa opzione. Oggi, invece, Toyota ha annunciato l'inizio della sperimentazione su strade pubbliche di una nuova generazione di pannelli solari sviluppati in collaborazione con Nedo (azienda di settore) e Sharp. In questo caso i pannelli hanno un'efficienza del 34% e coprono praticamente tutte le parti orizzontali della carrozzeria, a eccezione del parabrezza; quindi cofano, tetto e vetro posteriore. Continua su Motor1

Follow me on instagram

sabato 1 giugno 2019

Ferrari SF90 Stradale, la supercar ibrida da 1.000 cavalli

Era attesa da molto tempo e finalmente è arrivata. La nuova Ferrari SF90 Stradale, che è anche la prima auto ibrida plug-in nella storia di Maranello. Ovviamente la sua missione non è consumare poco, ma andare il più veloce possibile e per questo la quantità dei sui cavalli è un numero che rimane scolpito nella mente: mille. Ma non è l'unico numero incredibile della nuova hypercar del Cavallino Rampante, che può vantare un rapporto peso potenza di 1,57 kg/cv, un rapporto solitamente riservato alle auto da corsa. Ma è lo stesso nome della nuova Ferrari a sottolineare le sue prestazioni, visto che richiama la celebrazione dei 90 anni della Scuderia Ferrari, sottolineando allo stesso tempo lo stretto legame che è sempre esistito tra il mondo delle corse e le vetture stradali. Così la SF90 Stradale è la dimostrazione migliore di come le conoscenze acquisite attraverso le competizioni trovino applicazione su una vettura Ferrari di produzione. Continua su GQ

Follow me on instagram

venerdì 22 marzo 2019

Range Rover Sport HST, ibrida e molto veloce


Ibrido può voler dire tante cose, non soltanto consumi bassi ed emissioni ridotte. È il caso della nuova Range Rover Sport motorizzata con un inedito 3 litri V6 da 400 CV e 550Nm di coppia che lavora insieme a un compressore elettrico supportato da un impianto elettrico di nuova generazione a 48 Volt. Qui l'obiettivo degli ingegneri di Coventry è stato quello di cancellare il cosiddetto «turbo lag», ovvero quel ritardo di risposta che è presente anche nei motori turbocompressi più avanzati, per quanto ridotto ai minimi termini. Questo compressore raggiunge i 120.000 giri in cinque decimi di secondo, permettendo alla turbina twin scroll di attivarsi più rapidamente. In questo modo e grazie anche alla variazione continua di fase degli alberi a camme migliora l'efficenza globale del propulsore e dunque anche i consumi. Pure le prestazioni non sono affatto male. Continua su GQ

Follow me on instagram

domenica 13 gennaio 2019

Le 10 auto ibride più attese del 2019

Le auto ibride diventano sempre più importanti per tutte le case automobilstiche. Da un lato le norme sempre più stringenti in fatto di emissioni, dall'altro le preferenze degli automobilisti che cambiano, anche per il minore fascino del diesel, il risultato è che la presenza dei modelli ibridi cresce costantemente nei listini di tutti i marchi. Da questo punto di vista il 2019 sarà un anno molto importante, con tante proposte in arrivo anche in segmenti tradizionalmente poco coperti da questo tipo di tecnologia. Diamo dunque un'occhiata più da vicino vedendo quali sono le 10 auto ibride più attese del 2019. Continua su GQ

Follow me on instagram

giovedì 10 gennaio 2019

Honda CR-V Hybrid, i segreti del suo nuovo sistema ibrido

Dopo avervi raccontato come va la nuova Honda CR-V Hybrid, è ora di scoprire e comprendere nel dettaglio il funzionamento del suo nuovo sistema ibrido, quello che i giapponesi hanno chiamato i-MMD che sta per Intelligenti Multi Drive Mode. Ma prima di entrare nel dettaglio, facciamo un passo indietro. Da molti anni a questa parte si parla così tanto di trazione ibrida, che forse ci siamo dimenticati il suo scopo primario, o meglio, la sua ragion d'esistere. Partiamo dal presupposto che i motori endotermici sono di base inefficienti.  Il loro rendimento, cioè il rapporto tra l'energia meccanica generata dal motore e l'energia fornita dal combustibile è in media nell'ordine del 25%. In altre parole, sono in grado di tradurre in coppia e potenza solo un quarto del potenziale energetico presente nella benzina e ne diesel. Quasi tutto il resto se ne va in calore, che peraltro va anche smaltito. Inoltre, questa energia viene dispersa tutte le volte che si frena per arrestare l'auto o ridurre la velocità. Continua su Motor1

Follow me on instagram

domenica 30 dicembre 2018

Honda CR-V Hybrid, la storia infinita dell'innovazione giapponese

Da qualche anno a questa parte, quando si parla della maggior parte delle auto nuove, c'è molto più da dire sui contenuti tecnologici che su quelli puramente meccanici. La nuova Honda CR-V Hybrid, invece, ribalta completamente questa regola, per via del suo sistema ibrido inedito che ha poco o nulla a che vedere con quelli realizzati finora sia dalla Honda stessa che dai principali promotori dei veicoli ibridi, cioè Toyota. Se pensate che per Honda questo genere di powertrain siano una novità, ricordatevi che la originalissima Insight è arrivata sul mercato nel 2000, cioè tre anni dopo la prima Prius. E' vero che poi negli anni successivi la Casa di Tokyo non ha creduto in questo tipo di soluzione come la sua storica rivale, ma con questa CR-V dimostra di voler tornare a fare sul serio. Continua su Motor1

Follow me on instagram

sabato 22 dicembre 2018

Toyota presenta la Prius AWD-i, ibrida e a trazione integrale

In un mondo alla rovescia fatto di Suv a due ruote motrici e berline premium a trazione integrale, non c'è da stupirsi se anche il costruttore specialista dell'ibrido voglia assecondare i desideri irrazionali degli automobilisti. Ecco dunque, per la prima volta in assoluto, la Toyota Prius “all wheel drive” che debutta in queste ore al Salone di Los Angeles e arriverà sul mercato europeo nel corso del 2019, dopo la premiere prevista per il 18 gennaio al Salone di Bruxelles. Il sistema di questa Prius AWD-i è una versione “light” di quello montato per la prima volta sulla RAV4 ibrida nel 2016 e confermato sulla versione attuale. La differenza principale è nella cilindrata del motore, che scende da 2,5 a 1,8 litri e di riflesso nella potenza, che passa da 222 a 122 CV, come sulle Prius a trazione anteriore. Ovviamente anche le batterie sono diverse, ma non se ne conoscono ancora le specifiche. Contnua su La Stampa

Follow me on instagram

giovedì 6 dicembre 2018

Toyota presenta la Prius AWD-i, ibrida e a trazione integrale

In un mondo alla rovescia fatto di Suv a due ruote motrici e berline premium a trazione integrale, non c'è da stupirsi se anche il costruttore specialista dell'ibrido voglia assecondare i desideri irrazionali degli automobilisti. Ecco dunque, per la prima volta in assoluto, la Toyota Prius “all wheel drive” che debutta in queste ore al Salone di Los Angeles e arriverà sul mercato europeo nel corso del 2019, dopo la premiere prevista per il 18 gennaio al Salone di Bruxelles. Il sistema di questa Prius AWD-i è una versione “light” di quello montato per la prima volta sulla RAV4 ibrida nel 2016 e confermato sulla versione attuale. La differenza principale è nella cilindrata del motore, che scende da 2,5 a 1,8 litri e di riflesso nella potenza, che passa da 222 a 122 CV, come sulle Prius a trazione anteriore. Ovviamente anche le batterie sono diverse, ma non se ne conoscono ancora le specifiche. Continua su La Stampa

Follow me on instagram

martedì 21 agosto 2018

Hybrid, mild-hybrid e plug-in hybrid, pregi e difetti delle tre tecnologie ibride

Nel 1997 la Toyota ha rivoluzionato il mondo dell'auto presentano la Prius, ovvero la prima vettura ibrida di serie. Sotto il cofano, oltre al classico motore a benzina, ce n'era un altro elettrico che aiutava il primo in alcune circostanze, come le accelerazioni, per poi recuperare energia nelle frenate. Ma c'era anche un pacco batterie supplementare sotto il sedile posteriore e una serie di altri componenti mai visti prima di quel momento. Era nata l'auto ibrida e all'epoca quasi nessuno credeva in questa tecnologia. Oggi, dopo oltre venti anni, lo scenario è completamente cambiato e le tecnologie ibride si sono moltiplicate, ognuna con le proprie peculiarità. Vediamo come sono fatte e che cosa cambia tra una e l'altra. Continua su La Stampa

Follow me on instagram

giovedì 5 aprile 2018

Toyota RAV4 2019, sempre più ibrida e tecnologica

Dopo averla annunciata nei giorni scorsi, oggi Toyota ha presentato al Salone di New York la quinta generazione della RAV4, una delle colonne portanti della gamma della Casa giapponese che la definisce come il SUV più venduto al mondo. Solo negli Stati Uniti, infatti, vende oltre 400.000 unità all’anno ma anche in Europa la RAV4 è sempre stata un best-seller, già dal 1994, quando è stata una delle prime SUV ad arrivare sul mercato. Del nuovo modello stupisce in primis lo stile, che si discosta molto da quello della versione attuale e risulta sicuramente meno originale. Osservando l’auto da diverse angolazioni sono evidenti alcune citazioni di altri SUV di successo ma anche dell’intramontabile Land Cruiser, altro cavallo battaglia di Toyota. Considerazioni stilistiche a parte, la nuova RAV4 è stata progettata sulla piattaforma Toyota New Global Architecture, la stessa della Auris, della C-HR e della Prius. Continua su GQ

martedì 13 marzo 2018

Salone di Ginevra 2018, tutte le auto ibride

Se le auto elettriche si sono prese il centro della scena al Salone di Ginevra 2018, le ibride non sono rimaste certo a guardare, anzi. I cinque modelli di cui vi parliamo oggi sono tutti pronti per essere commercializzati, tranne uno che comunque non è così lontano dalla produzione in serie, mentre le elettriche nella quasi totalità dei casi sono delle concept car bellissime e futuristiche. Come dire che se l’elettrico rappresenta la mobilità di domani, se non tutta almeno una parte, l‘ibrido è già pronto ed è una soluzione da cui ormai nessuna Casa automobilistica può prescindere, visto che anche la Ferrari ha confermato per bocca del suo boss Marchionne che il SUV in arrivo nel prossimo biennio avrà un motore ibrido. In attesa di vedere questa Ferrari rivoluzionaria ecco a voi le auto ibride più interessanti del Salone di Ginevra 2018. Continua su GQ

martedì 29 marzo 2016

Toyota Prius Prime, la versione con la spina cambia nome e volto


Lo stile sarebbe già un buon motivo per preferirla rispetto alla sorella tradizionale, ma per far passare la scelta come razionale serve almeno un bel garage con annessa presa di ricarica. Si, perché la Prius Prime, sempre facendo la tara alle forme da manga giapponese, è un po’ più carina della Prius “normale” e, se messa nelle giuste condizioni, consuma ancora meno. Fuor di metafora, Toyota ha scelto di chiamare così quella che finora era sempre stata la Prius plug-in hybrid, ovvero la variante “alla spina” dell’ibrida più famosa del mondo. A differenziarle, stile a parte, è sostanzialmente la batteria più capiente, che permette di percorrere 50 km in modalità solo elettrica, raggiungendo i 135 km/h. I tempi di ricarica variano tra le due e le cinque ora e mezza e i consumi omologati sono ancora più spettacolari di quelli della Prius classica. Bisogna tenere a mente, però, che le plug-in sono le auto che appaiono meglio più nel ciclo Nedc, perché affrontano la prova con il pacco batterie pieno e utilizzano pochissimo il motore termico.

continua su La Stampa

mercoledì 7 ottobre 2015

GM sperimenta la guida autonoma: una flotta di Chevrolet Volt per i dipendenti


General Motors vuole cambiare il concetto di mobilità personale, portandolo nel futuro e trasformando tutta l’azienda. Lo ha detto ieri agli investitori l’amministratore delegato Mary Barra, annunciando l’arrivo di una flotta di auto a guida autonoma a disposizione degli impiegati al Warren Tech Center (nella foto sotto), che le potranno usare per muoversi all’interno del campus: si potrà “saltare su” e farsi portare da una parte all’altra, proprio come fossero navette di un film di fantascienza. Saranno tutte Chevrolet Volt e, se GM non verrà battuta sul tempo, saranno le prime auto aziendali autonome del mondo. Ma non è tutto, perché la Volt potrebbe anche unire per la prima volta il concetto di veicolo elettrico ad autonomia estesa – percorre fino a 85 km solo con la batteria – a quello di guida autonoma. “Vogliamo dimostrare che abbiamo una nuova visione, molto più lontana da quella classica dell’industria dell’auto e più vicina a quella della Silicon Valley”, ha detto Mary Barra.

continua su Il Fatto Quotidiano

venerdì 2 ottobre 2015

Icct: non solo Vw, anche auto ibride 'barano'


ROMA - Non ci sono solo le emissioni di Volkswagen nel mirino dell'International Council of Clean Transportation, l'ente americano indipendente che ha scoperto il 'trucco' Volkswagen. Nella sua ultima ricerca l'Icct mette a nudo consumi ed emissioni reali molto più elevati di quelli omologati anche per le vetture ibride e soprattutto per le ibride plug-in, cioè con cavo per ricaricare la maxi batteria. Lo studio prende ad esempio la Mitsubishi Outlander PHEV, vettura ibrida plug-in più diffusa in Europa. Pur essendo omologata con emissioni di CO2 di 49 g/km, nell'utilizzo reale sfiora infatti i 150 g/km, cioè il triplo. Ma la colpa però, precisa l'Icct, è del ciclo di omologazione New European Driving Cycle (NEDC), utilizzato per tutte le vetture vendute in Europa, aggiornato nel 1997 e non più in grado di fornire risultati veritieri. Il NEDC infatti prevede 2 percorsi di 4 e 7 km a velocità ridotte con soste brevi e accelerazioni delicatissime, condizioni che però non sono replicabili nella guida reale. Così ogni auto consuma poco, incluse - sottolinea l'Icct - le ibride e le ibride plug-in. Inoltre, il test viene effettuato in laboratorio su un banco a rulli, senza accendere alcun dispositivo che richiede potenza, come aria condizionata, impianto stereo, navigatore, luci o tergicristalli. E sono anche permessi espedienti che diminuiscono il consumo, come aumentare la pressione degli pneumatici, staccare l'alternatore, usare oli ultra-fluidi o modificare i freni.

continua su http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria/2015/10/01/icct-anche-ibride-barano-su-consumi-e-emissioni_1795cd5f-20d5-4040-92c3-8da787ad2949.html

martedì 23 giugno 2015

Porsche 918 ibrida, è finita la produzione della supercar che veniva dal futuro


Quando la Porsche dichiarò le sue prestazioni per la prima volta, più di uno rise sotto i baffi. Poi arrivò il tempo sul giro al Nürburgring (6 minuti e 57 secondi) e tutti tornarono seri. Questa è la 918 Spyder, un esercizio tecnico di eccellenza che ha permesso ai tedeschi di Zuffenhausen di accumulare esperienza e vincere Le Mans con un prototipo ibrido – la 919 Hybrid – usurpando il regno dei cugini dell’Audi che durava dal 2000 ed era stato interrotto solo due volte. Nei giorni scorsi, dopo 21 mesi di produzione, è stata assemblata a Zuffenhausen l’ultima 918 Spyder, cioè l’esemplare numero 918. Era previsto fin dall’inizio, cioè dall’estate 2010, quando il Consiglio di Amministrazione diede il via libera allo sviluppo di una versione di serie del concept mostrato pochi mesi prima al Salone di Ginevra. La versione definitiva arrivò tre anni dopo, al Salone di Francoforte 2013, spinta da un motore termico ad alte prestazioni e da due motori elettrici, a listino all’incredibile prezzo di 794 mila euro (868 mila la versione alleggerita con pacchetto Weissach).

continua su Il Fatto Quotidiano