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giovedì 18 ottobre 2018

Suzuky Ryuyo, una serie ultra limitata che va forte come una Superbike

I giapponesi, quando si tratta di motociclette, non lasciano mai nulla al caso e se quelli di Suzuki hanno pensato di chiamare un modello con lo stesso nome della loro storica pista di collaudo, ci devono essere degli ottimi motivi. La Suzuki Ryuyo è una versione speciale, in serie ultra limitata di soli venti esemplari, della GSX-R1000R, cioè la moto con cui la Casa giapponese corre in Superbike. La “Gixxer”, come la chiamano gli appassionati, ha inventato il concetto stesso di sportiva stradale all'inizio degli anni Ottanta e da lì in poi si è evoluta fino ad arrivare ai giorni nostri. Ma prima di parlare della nuova Suzuki, vale la pena raccontare il circuito di Ryuyo, dove dagli anni Cinquanta sono state sviluppate tutte le due ruote “made in Hamamatsu”. È un tracciato che fu disegnato a immagine e somiglianza del Mountain Circuit dell’Isola di Man, in una sottile striscia di terra a ridosso del mare. È così impegnativo che anche la GSX-RR della MotoGP ha mosso qui i suoi primi passi. Continua su La Stampa

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venerdì 12 ottobre 2018

BMW R 1250 GS e R 1250 RT, ecco come cambiano la regina del mercato e il grande classico

Ogni costruttore di motociclette ha i suoi grandi classici. Modelli che attraversano gli anni senza mutare nell'essenza ma aggiornandosi continuamente per stare al passo con l'evoluzione tecnologica, ma senza tradire le proprie radici. La R 1250 GS e la R 1250 RT sono due ottimi esempi di questa categoria. La prima è la moto più venduta sul mercato italiano (anche best-seller a livello europeo) da anni, mentre la seconda è una pietra miliare del mototurismo continentale. BMW ha aggiornato entrambe per il 2019, partendo ovviamente dal motore che è il cuore di ogni motocicletta. Così, la novità più importante che queste due BMW condividono è il nuovo boxer con tecnologia ShiftCam che è più potente, più fluido e meno assetato del precedente, ma anche in grado di ridurre le emissioni e il rumore meccanico. Continua su La Stampa

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venerdì 5 ottobre 2018

Moto Guzzi V85 TT, la classic-enduro che mancava: le caratteristiche

Il bicilindrico da 850 cc ha 80 CV. Verrà presentata all’Eicma 2018 e sostituirà la Stelvio
Dall’Eicma all’Eicma. La Moto Guzzi V85 TT che abbiamo ammirato come prototipo al Salone di Milano dello scorso anno tornerà nei padiglioni della fiera meneghina, tra poco più di un mese, nella sua veste definitiva. I “guzzisti” più fedeli hanno già potuto vederla qualche giorno fa, durante l’edizione 2018 di Moto Guzzi Open House, ovvero il raduno annuale dedicato alle moto dell’Aquila, durante cui vengono aperti i battenti dello storico stabilimento di Mandello del Lario. Sulle rive del Lago di Como è stata presentata anche la versione Sport della V9 Bobber, ma tutti gli occhi erano per la V85 TT da cui si attendono grandi cose. Nella gamma Moto Guzzi andrà a prendere il posto della Stelvio, una motocicletta apprezzata dagli appassionati ma meno compresa dal mercato di massa, spesso spaventato dalle sue dimensioni e dal suo peso. Ma gli ingegneri del Gruppo Piaggio hanno fatto tesoro di questa esperienza e hanno progettato una moto alla portata di tutti. Continua su GQ

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sabato 29 settembre 2018

Ducati Scrambler Icon, più bella e più sicura

A quattro anni dal lancio, forte di un successo fatto di oltre 55.000 unità vendute, Ducati rinnova la Scrambler e in particolare la versione Icon. La gamma Scrambler rappresenta la porta d’accesso alle motociclette di Borgo Panigale, un ruolo che qualche anno fa apparteneva alla Monster che dal 2014 ha “passato le consegne” a una moto più adatta all esigenze del mercato attuale. L’aggiornamento è incentrato sul miglioramento del comfort e della sicurezza, senza tralasciare una rinfrescata al lato estetico. La ricetta è semplice e si basa sulla essenza più pura del concetto del motociclismo: due ruote, un manubrio largo, un motore semplice e tanto divertimento. Dal lato tecnico spicca l’adozione nuovo ABS Cornering Bosch che aumenta di molto la sicurezza attiva in frenata, perché interviene anche a moto piegata, laddove gli ABS tradizionali non sono in grado di dare il loro apporto. Continua su GQ

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mercoledì 26 settembre 2018

Ducati Panigale V4, le prestazioni prima di tutto

Qualche volta è necessario cambiare, magari invertendo la rotta rispetto alla propria storia e andando oltre dogmi che sembrano incrollabili. Succede nella vita e pure nell’industria dei motori, che abbiano intorno due o quattro ruote. Provate a chiedere alla Porsche che ancora riceve lamentele dagli appassionati per aver abbandonato il raffreddamento ad aria sulla 911, oppure alla Harley-Davidson che a un certo punto ha dovuto per forza ridurre le famose quanto fastidiose “good vibrations”. Dopodiché salite su una Ducati Panigale V4 e chiedetevi come mai a Borgo Panigale abbiano abbandonato uno dei principali marchi di fabbrica delle proprie moto, per passare a una soluzione utilizzata a fasi alterne da più o meno tutti i costruttori. Continua su Boggi

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venerdì 21 settembre 2018

Moto Guzzi Open House, la V85 TT debutta al raduno annuale di Mandello

Lo storico cancello rosso di via Parodi 57 a Mandello del Lario si è aperto alle 15 di oggi, dando il via alla più grande festa dedicata alla Moto Guzzi. L’edizione 2018 di Moto Guzzi Open House va in scena dal 7 al 9 settembre e lo storico stabilimento sulle rive del Lago di Como sarà il cuore della manifestazione. Qui, in particolare all’interno del Museo Moto Guzzi che apre oggi, verrà mostrata per la prima volta la V9 Bobber Sport. Essenziale e cattiva nelle linee, è la declinazione sportiva del modello stradale di media cilindrata della Casa lombarda. Sabato, invece sarà possibile partecipare a visite guidate alle linee di produzione, all’assemblaggio motori e alla storica Galleria del vento, dove inoltre è custodita la seconda anteprima mondiale della manifestazione: la versione definitiva di V85 TT, la prima classic enduro di media cilindrata dedicata al mototurismo senza confini. Continua su La Stampa

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martedì 28 agosto 2018

Harley-Davidson cambia registro: nel futuro anche moto più piccole e modelli elettrici

Ci sono dei momenti nella vita di un’azienda in cui è necessario cambiare, soprattutto se alle spalle c’è una storia ultra-centenaria fatta di continue evoluzioni e di pochissimi momenti di rottura. Stiamo parlando della Harley-Davidson, che dal 1903 è specializzata in motociclette custom, avendo praticamente inventato questo genere di mezzi a due ruote. Una storia unica, che si riflette in un marchio fortissimo, conosciuto in tutto il mondo e dal grande appeal che però negli ultimi anni ha sperimentato problemi da non sottovalutare. Il principale è certamente l’innalzamento dell’età media dei clienti che unita ai prezzi di listino piuttosto alti e alla disponibilità di moto di tipologia ben definita, restringe di anno in anno la platea dei potenziali nuovi harleyisti. I giovani, infatti, sono sempre meno interessati a moto costose e dalle prestazioni tutto sommato limitate che il fascino del brand non riesce a compensare. Continua su La Stampa


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giovedì 2 agosto 2018

Le 10 moto più incomprese della storia

Il giudizio estetico è sempre soggettivo, certo, ma esistono canoni di oggettività da cui è difficile sfuggire. Nel corso dei decenni la produzione motociclistica mondiale ha sperimentato spesso, sia in tema di tecnica che di design, con risultati a volte ottimi, altre meno, altre ancora semplicemente difficili da capire, come nei casi che vi presentiamo oggi. Ecco la classifica delle dieci moto più incomprese della storia. Continua su GQ

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martedì 24 luglio 2018

Blechmann BMW R NineT Giggerl, la café racer è fatta a mano dall’”uomo della lamiera”

Quattro anni fa la divisione moto di BMW sorprese il mercato e gli addetti ai lavori presentando la R nineT, una naked dura e pura che strizzava l'occhio alla crescente moda delle café racer, un terreno finora quasi inesplorato per le due ruote bavaresi. La nineT, peraltro, portava nel nome la celebrazione di un anniversario importante, ovvero i novanta anni di attività di BMW Motorrad. Negli anni successivi, poi, sono nate diverse versioni di questa motocicletta che ne hanno declinato il carattere in modi differenti: dalla basica ed economica “Pure”, passando per la corsaiola “Racer” fino ad arrivare alla modaiola “Scrambler” e alla nostalgica “Urban G/S”. Ma per quanto personalizzate e diverse tra loro si tratta di moto di serie che non potranno mai avere l'aspetto estremo di una vera special. Continua su La Stampa

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giovedì 5 luglio 2018

Ride Vision, il sistema di allerta per i motociclisti che arriva da Israele

Israele è uno dei Paesi più avanzati del mondo dal punto di vista tecnologico, tanto da far invidia alla Silicon Valley per alcuni aspetti. Ci sono oltre 6.000 start-up e una vasta parte di queste si occupano di hi-tech, con un'attenzione particolare ai sistemi di riconoscimento e acquisizione di immagini, come telecamere, radar, lidar e sensori di vario genere. Con queste premesse non c'è da stupirsi se proprio da Israele arriva una tecnologia dedicata al mondo delle due ruote che potrebbe aumentare di molto la sicurezza di marcia con un esborso abbastanza contenuto e modalità di installazione non particolarmente invasive. Sostanzialmente si tratta di un sistema a visione "predittiva" a 360 gradi. La start-up che lo ha messo a punto di chiama Ride Vision ed è stata finora  finanziata da una società di venture capital chiamata YL Ventures che ha investito circa 2,5 milioni di dollari. Continua su La Stampa

venerdì 15 giugno 2018

BMW 9cento, ecco la “adventure sport” del prossimo futuro

Negli ultimi anni il Concorso d'Eleganza di Villa d'Este è diventato sempre di più un'occasione per mostrare prototipi o modelli di serie, in particolar modo per quanto riguarda il gruppo BMW che è sponsor principale dell'evento. Quest'anno, auto storiche a parte, i riflettori erano tutti puntati sulla Rolls-Royce Cullinan, ovvero il primo Suv nella storia del blasonato marchio britannico. I più attenti, però, non si saranno lasciati sfuggire la BMW 9cento, concept di una motocicletta assolutamente inedito e assai innovativo. I bavaresi la inseriscono nella categoria “adventure sport” e ne parlano come un possibile modello del futuro ma la verità è che questa moto è molto più vicina alla produzione di quanto non sembri. La base tecnica, infatti, è quella con motore bicilindrico parallelo da 800 cc e 90 CV delle “piccole” BMW e il resto della ciclistica è piuttosto tradizionale, con la forcella rovesciata e il forcellone posteriore. Continua su La Stampa

giovedì 14 giugno 2018

Harley-Davidson Blue Edition, la moto più costosa del mondo

Perché spendere più di un milione di euro per un’auto se si può fare altrettanto per una moto? Bündnerbike è un concessionario e tuner svizzero specializzato in Harley-Davidson che ha chiesto il supporto del gioielliere Bucherer per realizzare la Harley-Davidson Softail Slim S Blue Edition. Il valore è di 1,88 milioni di franchi svizzeri, più o meno 1,6 milioni di euro. Le ragioni di questa quotazione vanno ricercate nell’esclusività del trattamento ricevuto: è tempestata di diamanti e altre pietre preziose, placcata in argento e oro a seconda dei pezzi. Ma non è tutto, perché all’interno della motocicletta sono state ricavate due casseforti: nella prima c’è spazio per un anello, un solitario con un diamante da 5,4 carati, nella seconda per un cronografo Bucherer Patravi TravelTec II ovviamente ispirato al mondo delle moto. Continua su GQ

lunedì 4 giugno 2018

All’asta l’Harley-Davidson di Terminator 2, ma per ora nessuna offerta

Nei primi anni Novanta l'utilizzo di effetti speciali cinematografici era ancora piuttosto limitato, soprattutto per gli inseguimenti tra auto e qualsiasi altro veicolo. Per questo una scena come quella di Terminator 2, in cui Arnold Schwarzenegger salva il giovane John Connor dalle ire del T1000, sradicandolo con un braccio dalla sua motina da cross e issandolo per direttissima sulla gigantesca Harley-Davidson è diventata immortale. Era tutto maledettamente vero e la moto in questione era una fiammante Fat Boy,lanciata sul mercato solo un anno prima. Quando si dice la tempistica perfetta del product placement... Ad ogni modo, oggi è in vendita una delle moto utilizzata nelle riprese – un altro esemplare è di proprietà del museo H-D – che si può comprare attraverso un'asta pubblica sul sito icollector.com. C'è tempo per altri 15 giorni ma attualmente non è stata fatta nessuna offerta. Continua su La Stampa

lunedì 28 maggio 2018

Bosch porta sulle moto i sistemi avanzati di assistenza alla guida

Quando un motociclista si trova coinvolto in un incidente, non ha protezioni che separano il suo corpo da ostacoli e asfalto, a parte l’abbigliamento tecnico e il casco. Per questo chi guida un mezzo a due ruote affronta un rischio di perdere la vita in un incidente fino a 20 volte superiore rispetto a quello degli automobilisti. A questo proposito la visione della Bosch è molto chiara: azzerare gli incidenti mortali per i motociclisti nel traffico stradale. Per perseguire questo intento l’azienda tedesca ha sviluppato un nuovo pacchetto di sicurezza per le moto, che include l’Adaptive cruise control (mantenimento della velocità di crociera e della distanza dagli altri veicoli), il Forward collision warning (l’avviso di rischio di collisione) e il Blind spot detection (monitoraggio degli angoli ciechi). I dispositivi si basano sulle stesse tecnologie del mercato automobilistico, con Ducati e KTM che saranno le prime case costruttrici a portarli nella produzione di serie in meno di due anni, già dal 2020. Continua su La Stampa

domenica 27 maggio 2018

La moto che non scivola mai

Non è certo un mistero che andare su due ruote sia più pericoloso che viaggiare su quattro. Le caratteristiche intrinseche delle motociclette – instabilità e totale assenza di protezione – non possono essere modificate. Quello che invece si può fare è aumentare il livello di prevenzione, anche attingendo in parte dal mondo dell’automobile. Bosch lavora in questa direzione sin dal 1984, anno della commercializzazione del primo ABS per motocicletta. Da quella data in poi il sistema di antibloccaggio delle ruote è diventato di serie anche sugli scooter più piccoli, aumentandone la sicurezza. Nel 2013, poi, è arrivato il Motorcycle Stability Control che monitora i parametri del veicolo, come l’angolo di inclinazione ed è in grado di regolare la frenata elettronica o intervenire sull’accelerazione in modo istantaneo per stabilizzare la moto. Continua su GQ

giovedì 24 maggio 2018

Guardrail assassini: in Italia solo 100 km su 850 mila hanno le protezioni salva-motociclisti

Una banale scivolata in curva che potrebbe terminare con il centauro che scivola sul un prato senza particolari conseguenze, spesso si trasforma in una trappola mortale. Il problema è la presenza dei guardrail che, se trattiene le automobili, per le moto si trasformano in ostacoli fissi contro cui disintegrare i caschi o, ancora peggio in ghigliottine. È argomento noto da tempo, su cui però non sono mai stati presi provvedimenti a livello europeo. Il mensile Dueruote è tornato sull'argomento, facendo il punto della situazione con un’inchiesta pubblicata sul numero di maggio 2018. La triste ironia di questa situazione è che la soluzione già esiste ed è stata introdotta in Alto Adige nel 2007. Dueruote ha lanciato un appello alle istituzioni affinché la norma, pronta ma mai firmata, non venga dimenticata. Continua su La Stampa

mercoledì 9 maggio 2018

Nuuk e Schwalbe, i due piccoli scooter elettrici motorizzati Bosch

La mobilità elettrica non riguarda solo le auto e in generale i veicoli a quattro ruote, ma anche i mezzi a due ruote, dove però argomenti come peso e prestazioni diventano centrali. Attualmente il settore delle moto elettriche è praticamente inesistente e sebbene Harley-Davidson abbia detto che saranno parte del suo futuro, è molto più facile trovare sul mercato degli scooter elettrici.  In questa categoria il piacere di guida è molto meno importante e la propulsione elettrica può portare vantaggi sostanziali anche in termini di accessibilità delle aree più centrali delle grandi città. Proprio per soddisfare le esigenze di questo genere di mercato, Bosch ha sviluppato un sistema integrato che fornisce la base di partenza a qualunque azienda voglia sviluppare una moto o uno scooter elettrico di dimensioni contenute. La Nuuk è una di queste e abbiamo avuto occasione di vederla a Renningen, sede del più grande centro ricerca e sviluppo di Bosch. Continua su La Stampa

giovedì 3 maggio 2018

Honda Monkey, rinasce la piccola moto-giocattolo degli Anni 70

Probabilmente ne avrete vista una attaccata dietro un camper oppure in giro per qualche porticciolo turistico, a meno che non abbiate visitato un parco divertimenti giapponese negli Anni 60. Sì, perché la Honda Monkey era stata sviluppata in origine come moto giocattolo da 49 cc per un parco divertimenti di Tokyo (Tama Tech), ma diventò talmente popolare che ne fu realizzata una versione da strada, esportata inizialmente in America e in Europa nel 1963. Il primo modello aveva il serbatoio cromato, il manubrio pieghevole e le ruote da 5 pollici senza sospensioni. Il design originalissimo, le dimensioni ridotte e il peso ultra leggero, permettevano davvero a chiunque di guidarla facilmente per le strade delle città. Continua su La Stampa

venerdì 13 aprile 2018

Ducati Monster, una parata da record per festeggiare i 25 anni

Nel 1992 la Ducati si apprestava a vivere la più grande rivoluzione della sua storia, quella che l’avrebbe fatta uscire dalla nicchia delle moto squisitamente sportive. Al Salone di Colonia viene presentata la Ducati Monster, anzi il Monster, sotto forma di prototipo ma già praticamente pronto per la produzione che inizia a marzo dell’anno dopo. Il suo nome, che sembra derivare dall’affermazione di un anziano meccanico alla vista di uno dei prototipi, spiega anche la sua genesi: quella di un Frankenstein figlio del genio italico (lo stile però è firmato dall’argentino Miguel Galluzzi) e dell’arte di arrangiarsi. Dal punto di vista tecnico, infatti, il Monster era l’unione di due motociclette, la parte anteriore della SS 900 e la posteriore della 851, mentre lo stile era talmente essenziale che solo la sella, il serbatoio e il fanale anteriore furono creati ex-novo. Continua su La Stampa

venerdì 23 marzo 2018

C'è anche una moto nella storia della Lamborghini

Ogni casa automobilistica, nella sua storia, ha avuto momenti bui fatti di difficoltà finanziarie, di incertezze progettuali o anche di improbabili collaborazioni. La Lamborghini non fa eccezione anche se è difficile pensarlo osservando lo stato attuale dell'azienda di Sant’Agata Bolognese. Da quando è entrata a far parte del gruppo Volkswagen (nel 1998) ha costantemente aumentato le vendite e i profitti, senza dimenticare che sta per lanciare sul mercato il super-Suv Urus con cui si aprirà un nuovo capitolo nella storia della “Lambo”. Tornando al passato, invece, bisogna ricordare che da quando il fondatore Ferruccio vendette l’azienda (tra il 1972 e il 1973) fino all'acquisto da parte del Gruppo tedesco, la Lamborghini ha avuto altri quattro proprietari, tra cui anche la Chrysler. Continua su La Stampa