martedì 5 giugno 2012

La sfida delle supercar verdi, Ferrari e Porsche in pole

Correre veloce, molto veloce, oggi è facile. Con 40.000€ si può comprare una Chevrolet Camaro da 432 CV e 305 km/h, per non parlare delle station wagon che superano agevolmente i 250 km/h. A velocità simili ci si può (e ci si deve) avvicinare solo in pista dove ormai un turno di prove libere costa poche decine di euro. Venticinque anni fa era tutto diverso, le auto che “frequentavano” i trecento orari si contavano sulle dita di una mano e costavano cifre inavvicinabili. Due di queste, in particolare, monopolizzavano i sogni degli appassionati: la Ferrari F40 e la Porsche 959. Nella prima metà degli anni 80 la nascita del leggendario Gruppo B fornì agli ingegneri di Maranello e di Stoccarda l’occasione di dare fondo alle proprie abilità, riversando su due vetture il meglio della tecnologia disponibile allora. Nel 1986 la 959 toccava i 317 km/h e accelerava da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi, grazie ai 450 CV che il suo 6 cilindri boxer da 2,8 litri trasmetteva alle quattro ruote motrici. La F40 nacque l’anno seguente diventando l’auto di serie più veloce del mondo. La spingeva un 2,8 litri V8 biturbo da 478 CV, sufficiente per raggiungere i 324 km/h, mentre scattare da fermo fino a 100 Km/h richiedeva 4,5 secondi (i pneumatici del 1987 non avevano lo stesso grip di quelli odierni e il launch control non esisteva ancora). La F40 è considerata l’ultima supercar dura e pura, ancora priva di tutta l’elettronica che negli anni successivi si è impadronita dell’automobile. Ora stiamo per assistere a una nuova rivoluzione, quella dell’elettricità.
Diminuire le emissioni inquinanti e i consumi è la priorità di tutte le case automobilistiche, nessuna esclusa. Ferrari e Porsche stanno sviluppando da tempo tecnologie esclusive. Quella ideata dai tecnici italiani deriva strettamente dalla Formula 1, mentre i tedeschi hanno messo a punto un sistema ibrido di altissimo livello. Li vedremo entrambi nel 2013, quando debutteranno l’erede della Enzo e la 918 Spyder. A Maranello lo hanno chiamato Hy-Kers, a sottolineare la parentela con le monoposto. Il cuore del sistema è sempre il motore V12 accoppiato al cambio doppia frizione F1, ma ora è abbinato a due motori elettrici: il primo interagisce direttamente con la trasmissione, generando energia in fase di frenata e a velocità costante, restituendola nelle accelerazioni e nelle partenze; il secondo alimenta i servizi ausiliari. In questo modo la CO2 si riduce del 40%, mentre sulle prestazioni regna il massimo riserbo, anche se l’obiettivo e di ottenere 1 kw per ogni kg di peso del sistema.
Della Porsche 918 Spyder si sa molto di più. Lo stile dell’auto è ormai definito al 99% e le caratteristiche tecniche salienti sono state già dichiarate. Anche qui c’è un potente propulsore termico, un 4.6 V8 da 570 CV, e i motori elettrici sono due, uno sull’asse anteriore da 80 KW e uno sull’asse posteriore da 90 KW, la trazione è integrale. Il sistema completo fornisce 770 CV ma emette solo 70 g/km  consumando 3L/100 km, con la possibilità di percorrere 25 km solo con l’energia elettrica; tutto ciò su un’auto che supera i 325 km/h e passa da 0 a 100 in meno di 3 secondi. Sono numeri incredibili, soprattutto se paragonati a quelli delle antenate F40 e 959, che non avevano nemmeno il catalizzatore e consumavano come un cacciabombardiere. Ferrari e Porsche stanno per dimostrare che anche una supercar può essere ecologica. Gli appassionati ringraziano, tra poco avranno due nuove auto da sognare.

La Repubblica - 4 giugno 2012

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mercoledì 30 maggio 2012

a me le curve piace farle così...

Per le foto ho cercato di mantenere un'espressione seria, ma in verità avevo un sorriso a 32 denti! BRUUUM!!!

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martedì 29 maggio 2012

l'auto dell'autocritico


La foto che vedete mi ritrae in azione con la mia Fiat Punto 1.2 16V del 2003 sul circuito laziale dell'ISAM. Si può notare l'atteggiamento leggermente sovrasterzante dell'auto, come dire che ci si può divertire anche spendendo poco, l'importante è farlo sempre in sicurezza tra i cordoli di un circuito! BRUUUM!!!

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mercoledì 23 maggio 2012

I trucchi per risparmiare, finestrini chiusi e gomme ok


Se durante la primavera del 2009 vi siete presi un weekend di vacanza, per fare il pieno alla vostra auto avrete pagato circa 50 euro.  Se state pensando di replicare, magari partendo per il ponte del  due giugno, mettete in conto almeno 95€ per riempire il serbatoio. La spesa è praticamente raddoppiata, ma risparmiare qualche euro è possibile. Innanzitutto occhio ai prezzi! Le stazioni di servizio “no-logo”, che non hanno vincoli con le compagnie petrolifere, o quelle solo self service hanno prezzi  più bassi anche di 15 centesimi al litro. Volendo spendere ancora meno c’ è il GPL, ma bisogna considerare che  il costo della trasformazione dell’auto è di circa 2.000€ e che la manutenzione è  più cara. In ogni caso esistono degli accorgimenti per consumare meno e sono utili su tutte le automobili. L’attrito con l’asfalto è nemico dei consumi, per questo è meglio montare pneumatici non troppo larghi e con bassa resistenza al rotolamento, ricordando che l’aderenza  delle gomme sarà leggermente inferiore rispetto a quelle standard; la pressione di gonfiaggio, poi, deve essere quella indicata dal costruttore e va controllata una volta al mese. Anche l’attrito con l’aria va ridotto il più possibile, evitando di caricare oggetti sporgenti o di lasciare montato il portapacchi e tenendo chiusi i finestrini.
La manutenzione dell’auto è altrettanto importante, un veicolo poco curato è meno efficiente e consuma di più. Tuttavia, spesso è lo stile di guida che fa scendere con troppa velocità la lancetta del carburante. Un’abitudine di molti, del tutto inutile con le auto moderne, è quella di scaldare il motore da fermo prima di partire; è tutto carburante sprecato. Bisogna muoversi subito, aspettando comunque di raggiungere la temperatura di esercizio prima di prodursi in scatti brucianti al semaforo. A questo proposito è bene ricordarsi che anche l’auto più parsimoniosa, se spremuta a fondo, consuma come una Formula 1. La maggiore economia di funzionamento si ottiene usando delicatamente il pedale del gas, scegliendo una marcia che non faccia urlare ma nemmeno soffocare il motore. Inoltre si deve cercare di mantenere una velocità costante, guardando lontano per capire le variazioni del traffico così da evitare accelerate inutili e frenate superflue.
Qualora tutto questo non sia sufficiente, allora è il rapporto con la propria auto che va ripensato. Per quanto l’Italia non brilli per efficienza dei mezzi pubblici e disponibilità di piste ciclabili, nella vita di ognuno di noi ci sono delle circostanze in cui si potrebbe fare a meno dell’automobile, salendo su un bus, inforcando una bicicletta o più semplicemente andando a piedi. E se proprio non se ne può fare a meno, si possono ridurre considerevolmente le spese con il “car pooling”, ovvero la condivisione della propria vettura con altre persone. È un sistema già diffuso in altri paesi e sta prendendo piede anche in Italia. Esistono dei siti internet specializzati dove si possono offrire e richiedere passaggi senza incappare in situazioni spiacevoli, grazie a una serie di misure di sicurezza. Quasi tutte le auto dispongono di cinque posti, perché non sfruttarli tutti?

La Repubblica - 22 maggio 2012

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lunedì 14 maggio 2012

25 ore di Magione Energy Saving Race


Non avevo mai partecipato a una gara di durata e non avevo mai guidato in pista di notte. In un solo weekend ho colmato entrambe le mancanze! L'occasione è stata la 25 ore di Magione, una gara di durata per vetture strettamente di serie dove non vince chi va più forte, bensì chi consuma di meno. Questa competizione è giunta alla sua sesta edizione e quest'anno prevedeva 13 ore di percorso stradale e altre 12 di pista, queste ultime tutte in notturna. Ho gareggiato con una Mercedes E 200 NGT, cioè bifuel benzina-metano. L'equipaggio di cui facevo parte era quello di Ecocar, rivista del gruppo Eurosport Editoriale, ma ho anche avuto occasione di guidare un'altra Mercedes, precisamente una ML 250 CDI; i ragazzi di autoblog erano solo due, io e altri driver gli abbiamo dato ogni tanto il cambio durante la notte.
Già, la notte...Se state pensando che guidare in pista per consumare poco, e quindi andando piano, sia una passeggiata, vi state sbagliando di grosso. La tecnica di guida da adottare è solo una: bisogna far scorrere la macchina. Il freno va scordato, le traiettorie strette per tagliare le curve, ma non troppo spigolose per non perdere velocità; tutto ciò senza mai superare i 90/100 km/h, ma tenendo presente la velocità media minima di 60 km/h imposta dal regolamento. E l'indicatore istantaneo di consumo è sempre lì davanti a ricordarti impietoso ogni minimo errore.
Finito lo stint delle 24-2 il sonno arriva inesorabile. Recupero il sacco a pelo dalla macchina, trovo un tavolone di legno negli uffici della direzione gara e mi ci spalmo sopra. Mi addormento all'istante per risvegliarmi alle 6 con la luce del sole. Il tempo di un caffè e di buttarmi un po' di acqua in faccia che rientra la ML; la guiderò dalle 6:30 alle 8 del mattino. Con la luce è tutto più facile e la ML a dispetto della sua massa da autocarro si lascia guidare abbastanza bene, anche se l'ESP non disinseribile è troppo invadente.
La gara termina alle 9:00, il tempo di fare le verifiche tecniche e qualche foto e escono le classifiche. La E a metano ha finito la gara con un consumo medio di 4,9kg di metano per 100km e 7,1 litri di benzina per 100km. La ML diesel ha fatto in media 16 chilometri con un litro, un risultato eccellente. BRUUUM!!!

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mercoledì 2 maggio 2012

L'auto abbandonata

Era prevedibile, era stato previsto e puntualmente è successo. Il mercato dell'auto è crollato. I costi di gestione e di mantenimento sempre più alti, i prezzi dei carburanti alle stelle e la paura del futuro bloccano gli italiani, che non entrano più nelle concessionarie preferendo tenersi l'auto, nuova o vecchia che sia, magari sostituendo pezzi importanti per allungarle la vita. Da inizio anno le vendite sono calate quasi di un un quarto, tornando ai livelli degli anni 80. Un colpo durissimo non solo per l'industria dell'auto ma anche per tutto l'indotto, concessionarie in testa. In Italia questa contrazione si sta sentendo moltissimo, ma anche nel resto dell'Europa le cose non vanno tanto meglio.
La differenza si percepisce anche sulle strade e nelle città, dove di auto nuove se ne vedono sempre meno, per non parlare poi delle auto di lusso che sono diventate invendibili. E qui il problema riguarda sia il nuovo che l'usato. Il superbollo e la paura dei controlli fiscali stanno bloccando le compravendite di tutte quelle auto che superano i 250CV o i due litri di cilindrata. Anche le grosse berline turbodiesel da 3000cc, fino a poco tempo fa cavallo di battagli di marchi come Audi, BMW e Mercedes, stanno subendo un drastico arresto.
Le proiezioni per l'anno 2012 parlano di non più di 1.400.000 auto nuove immatricolate, quando solo cinque anni fa se ne vendevano 2.400.000 grazie al doping degli incentivi statali. L'impressione è che il Governo Monti stia ottenendo il risultato contrario rispetto a quello voluto, ovvero aumentare il gettito fiscale, senza contare il potenziale rischio che le migliaia di disoccupati provenienti dal settore auto rappresentano per il sistema-paese. La Fiat stessa benedice la fusione con Chrysler e l'ottima presenza sul mercato brasiliano, perché i conti europei sono un bagno di sangue.
La verità è che le misure del Governo Monti e la crisi stanno portando all'evidenza un problema a lungo mascherato, ovvero la saturazione del mercato europeo. L'Italia è prima al mondo come numero di auto possedute, circa 70 ogni 100 abitanti; tradotto vuol dire che l'auto ce l'hanno tutti. La soluzione alla crisi del mercato dell'auto, quindi, è fuori dall'Europa. Del resto in USA se la sono già lasciata alle spalle e le vendite sono ripartite, ma in Europa la fine del tunnel è molto lontana. Non è un caso che l'ultima Fiat presentata, la Viaggio, sia destinata alla Cina, dove verrà prodotta e anche venduta. 

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giovedì 19 aprile 2012

Ai cinesi piace grande (il Suv)


Un mio carissimo amico, malato di automobili come me, sostiene che le dimensioni dell'auto che si guida sono inversamente proporzionali alle dimensioni del proprio...ego! A dir la verità la frase di questo mio amico è un po' diversa, ma credo che ci siamo capiti. Uno degli esempi migliori che si può fare è quello dei Suv, automobili che occupano molto spazio e hanno masse non indifferenti, il più delle volte senza motivi reali. Se chiedete a un possessore di Suv che cosa gli piace della sua auto, probabilmente inizierà a snocciolarvi una serie di motivazioni, magari apparentemente valide e intelligenti, ma la realtà dei fatti è un'altra. La verità è che il Suv si compra quasi esclusivamente per ragioni di arroganza e prepotenza, perché è bello sentirsi dominanti nel traffico, in un posto guida rialzato e al riparo da due tonnellate di lamiera. Però poi mica si può andare piano, o avere una macchina che si imbarca a ogni curva. Ecco quindi il Suv sportivo! Tutte i modelli principali hanno a listino versioni "cattive", che promettono prestazioni da supercar e in qualche caso mantengono anche le promesse grazie a pneumatici smisurati, sospensioni attive, motori potenti e controlli elettronici degni di un Eurofighter. Va da sé che sono auto costose, alla portata di pochi facoltosi, che però in Europa e soprattutto in Italia spendono sempre meno in questo genere di vetture. D'altro canto questi sport-suv sono sempre più richiesti in mercati esplosivi come quello cinese. Per Porsche, ad esempio, la Cina è il secondo mercato dopo gli Stati Uniti e ogni due Porsche vendute, una è una Cayenne. Evidentemente i cinesi danarosi vogliono esternare anche dimensionalmente le loro possibilità economiche.
Ecco perché al prossimo Salone di Pechino in programma a fine mese, vedremo due auto del calibro della Cayenne GTS e dell'Audi RS Q3 Concept, che faranno il loro debutto ufficiale. Per la prima è già previsto un boom di ordini; per la seconda, invece, anche se in Audi non lo dicono, si aspettano una tale richiesta da doverla per forza mettere in produzione. 
Io mi auguro che queste due auto abbiano un grande successo e che tutta la produzione venga assorbita dalla Cina, cosicché non ne debba mai vedere una in giro...BRUUUM!!!

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