venerdì 23 febbraio 2018

eco-Up!, Polo TGI e Golf TGI: la gamma metano Volkswagen ai raggi X

Se il futuro a medio-lungo termine della Volkswagen è indirizzato verso la trazione elettrica, il presente parla anche del metano, oltre che dei classici benzina e diesel, e lo fa in un modo davvero molto interessante. La piattaforma MQB, infatti, è stata pensata sin dall’inizio per essere quanto mai flessibile e dunque anche adatta a ricevere le bombole necessarie per stoccare il gas naturale. Sia la Polo sia la Golf, infatti, sono perfettamente bi-valenti e non hanno i limiti dei vecchi modelli mono-valenti di Wolfsburg che potevano rifornire solo qualche litro di benzina, come per esempio la Touran. Oggi solo la eco-Up! è omologata come mono-valente, perché viste le sue dimensioni ridotte è davvero difficile trovare spazio sia per la bombola del metano che per il serbatoio del diesel. Continua su Autoappassionati

giovedì 22 febbraio 2018

Moto Guzzi V7 III Carbon, una serie speciale tra passato e futuro

Ogni marchio può vantare alcuni modelli che più di altri hanno fatto la storia. Nel caso della quasi centenaria Moto Guzzi ce ne sono diversi, ma uno di questi è senza ombra di dubbio la V7. Il motivo è semplice e risale al 1965, quando la V7 700 fu la prima Guzzi a inaugurare la disposizione del motore che le moto di Mandello del Lario utilizzano ancora oggi, cioè quella con motore a V di 90 gradi longitudinale dal suono inconfondibile e la trasmissione a cardano. All’epoca la V7 aveva dato vita a una fortunata stirpe di discendenti, compresa la mitica e rarissima V7 Sport 750 “telaio rosso”. Ad ogni modo, dopo qualche anno la sigla V7 è sparita dalla produzione Moto Guzzi, salvo poi ritornare nel 2007, a oltre quarant’anni di distanza, con una nuova V7. Continua su La Stampa

mercoledì 21 febbraio 2018

Citroën Type-H, il furgone più amato di Francia compie 70 anni. E il nuovo Jumper lo imita

Girando per Parigi o per qualche paesino francese è ancora possibile imbattersi in qualche strano camioncino, proprio come accade da noi con il “Lupetto” o il Leoncino della OM, solo che oltralpe si tratta del Citroën Type-H che ha avuto una lunga storia iniziata nel 1947 e terminata nel 1981 dopo 473.289 esemplari costruiti. Una vera colonna portante dei veicoli commerciali francesi che oggi rivive in una piccolissima serie limitata che ne celebra il settantesimo anniversario, creata partendo da un normalissimo Citroën Jumper a cui viene sostituita quasi interamente la parte anteriore. È una trasformazione ufficiale, autorizzata dalla filiale italiana della Casa francese e realizzata dalla Caselani Automobili, con un costo complessivo di 21.800 euro che non sono pochi ma che garantiscono un risultato di grande impatto visivo. Continua su La Stampa

lunedì 19 febbraio 2018

Mercedes G 63 AMG, 585 CV di pura follia tedesca

Partiamo dal presupposto che ogni auto che voglia definirsi sportiva non dovrebbe essere più alta di un metro e venti, al massimo un metro e trenta. Come una Porsche 911 per intenderci. Beh, forse possiamo arrivare a un metro e cinquanta perché tenere fuori un oggetto come la Focus RS sarebbe un peccato mortale. In ogni caso, un metro e mezzo è davvero il massimo, dopodiché entriamo nel territorio dei fuoristrada e dei veicoli commerciali. Tuttavia, ogni regola ha le sue eccezioni e la nuovissima Mercedes G 63 AMG con il suo bel metro e novantatré ne è l’esempio perfetto. C’è qualcosa di perverso, dal punto di vista ingegneristico, nel voler infilare sotto il cofano di un’auto che è nata espressamente per resistere e avanzare nel fuoristrada più puro il motore di una supercar. Continua su Autoappassionati

venerdì 16 febbraio 2018

Mercedes Classe B Tech, la prova su strada

La Classe B la conosciamo bene, è uno dei pilastri della gamma a trazione anteriore di Mercedes, seconda per popolarità solo alla Classe A, con cui condivide gran parte della meccanica. Presentata nel 2005 e rinnovata radicalmente nel 2011 – in concomitanza con il cambio di piattaforma che la Casa di Stoccarda ha operato per tutte le compatte – è giunta ora verso la fine del suo ciclo di vita e verosimilmente nei prossimi mesi vedremo il debutto della terza generazione che arriverà poi sul mercato nel corso del 2019. Così, per aumentare l’appeal di un modello non più giovanissimo e stretto nella morsa di crossover di ogni tipo, Mercedes ha deciso di lanciare tre nuove versioni della Classe B definite come serie speciale “Tech”. L’idea è quella di rendere l’allestimento più ricco, in particolar modo di contenuti tecnologici, rendendo allo stesso tempo il prezzo più invitante. Continua su Autoappassionati

giovedì 15 febbraio 2018

Moto E, la MotoGP diventa elettrica

È ufficiale, dal 2019 il motomondiale si arricchirà con una nuova categoria, la Moto E, dove l’ultima lettera indica inesorabilmente la natura delle motociclette che ne faranno parte, ovvero 100% elettriche. Se ora state rileggendo le prime due righe con aria basita, ricordatevi che già da tre anni esiste un campionato simile nelle quattro ruote, la Formula E, che tra un paio di mesi correrà anche in Italia e precisamente a Roma tra i palazzi dai marmi bianchi del quartiere Eur. E’ il progresso e non si può fermare, soprattutto quando sia le Case automobilistiche che quelle motociclistiche stanno virando prepotentemente verso l’elettrico e hanno la necessità di spiegare al grande pubblico che guidare un mezzo che di base ha lo stesso motore del frullatore di casa può anche essere divertente. E in effetti la Formula E è spesso avvincente, anche perché le monoposto sono praticamente uguali tra loro, sebbene le prestazioni non siano nemmeno paragonabili a quelle della Formula 1: i cavalli di potenza sono circa 250 e la velocità massima è di 225 km/h. Continua su GQ

mercoledì 14 febbraio 2018

Quanta ex-Germania Est c'è nell'industria dell'auto tedesca?

Nell'immaginario collettivo la Repubblica Democratica Tedesca è rappresentata dai famigerati servizi segreti della Stasi, dalla bizzarra Trabant e da un paio di film come Goodbye Lenin e Le vite degli altri. Ma quello Stato che è cessato di esistere il 3 ottobre del 1990, giorno ufficiale delle riunificazione tedesca, era ovviamente molto di più, dal punto di vista sociale, politico, economico e culturale. Del resto oltre quaranta anni di storia non ci cancellano con una firma ed un colpo di spugna, specialmente quando si parla di cose ben tangibili, come edifici e fabbriche. Perché se è vero che nella DDR si producevano sostanzialmente solo le Trabant e le Wartburg, è altrettanto vero che le due Germanie avevano economie assai diverse, con quella dell'Est che a fatica produceva la metà della ricchezza di quella dell'Ovest e versava in uno stato di arretratezza cronico. Continua su Omniauto