domenica 2 dicembre 2018

La Harley-Davidson elettrica: ecco LiveWire. Prezzo, prestazioni, data d’uscita

Di solito quando passa una Harley-Davidson si può avere notizia del suo arrivo ben prima che effettivamente si palesi davanti agli occhi. La ragione è quasi lapalissiana e si trova dentro i due mitici cilindri a V inclinati di 45°. È un sound talmente famoso, quello delle motociclette di Milwaukee, che è stato anche brevettato. Ma è anche un timbro che ha ben oltre un secolo e nel frattempo la tecnologia si è evoluta. Per cui non c’è da stupirsi se a Eicma 2018 ha debuttato la prima Harley-Davidson elettrica della storia. Non è un fulmine a ciel sereno perché il progetto LiveWire è partito già nel 2014, ma vedere la moto finita e pronta a essere venduta fa comunque un certo effetto. Nello stand della fiera milanese in questi giorni è stata mostrata per la prima volta la versione omologata per il mercato europeo, anche se la Casa americana ha voluto mantenere ancora il riserbo su una serie di caratteristiche tecniche e commerciali. Continua su GQ

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sabato 1 dicembre 2018

Renault Clio V6, la piccola belva che non voleva andare dritta

C’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano, in cui le Case automobilistiche spendevano in progetti folli. Non così spesso e non sempre, ma qualche volta sì. E questo era sufficiente a creare delle automobili spettacolari, a volte prive di senso, ma talmente azzardate da fare innamorare tutti gli appassionati al primo sguardo. In effetti, non bisogna essere del tutto sani di mente per prendere un’utilitaria del segmento B e ficcarci un V6 dietro i sedili posteriori, soprattutto se non c’è nemmeno la scusa di creare una versione da gara. Bene, avrete già capito che stiamo parlando della Renault Clio V6 e, ovviamente, della sua antenata Renault 5 Turbo. Continua su Autoappassionati

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venerdì 30 novembre 2018

Cupra Ateca, prestazioni e stile senza compromessi

Che cosa succederebbe a un tranquillo SUV pensato per un utilizzo a 360° gradi se sotto il suo cofano arrivasse un motore da 300 CV? Bé sicuramente ci troveremmo di fronte a qualcosa di diverso e osservando la Cupra Ateca non c’è dubbio di trovarsi di fronte a un’auto fuori dal coro. Ma prima di scoprire i segreti di questo crossover che sfiora i 250 km/h facciamo un passo indietro. Dal 1996 Cupra – sigla ottenuta giocando con le parole Cup e Racing – ha identificato i modelli Seat più sportivi, quelli dove le prestazioni e la connessione tra pilota e automobile sono una priorità assoluta. Ora, dopo oltre venti anni di successi commerciali e sportivi, Cupra non è più solo una parola che definisce il carattere delle vetture spagnole più veloci, ma è diventato un marchio a sé. Un’operazione audace, non priva di rischi, che però poggia su solide basi tecniche e su un’idea di fondo valida, ovvero attrarre un cliente che cerca le prestazioni, ma anche lo stile e la personalizzazione, ma senza dover spendere cifre tipiche dei marchi più blasonati. Continua su GQ

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giovedì 29 novembre 2018

Un secolo fa nasceva la Cecoslovacchia, e subito dopo iniziò la storia della Skoda

Molto spesso la storia delle Case automobilistiche è legata a doppio filo con quella delle nazioni di appartenenza e Skoda non fa eccezione. La Repubblica Democratica di Cecoslovacchia, infatti, fu costituita cento anni fa, il 28 ottobre del 1918. In quegli anni il marchio Skoda ancora non esisteva come produttore di automobili, ma era specializzato nella metallurgia. Il titolo di costruttore nazionale apparteneva alla Laurin & Klement, che era specializzata in modelli di lusso e che rimase sulla cresta dell'onda fino al collasso del mercato austro-ungarico. Continua su La Stampa

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mercoledì 28 novembre 2018

Easy Rider, a Venaria continua la mostra sulla storia e il mito della motocicletta

Dal giorno in cui è nata, presumibilmente nel 1885, la motocicletta ha fatto sognare. Anche quando all'inizio sembrava poco più che una bici a motore, visto che la sua estetica si è sviluppata dopo la Seconda Guerra Mondiale, la moto ha sempre avuto a che fare con l'emozione. Un'emozione che si compone di due fattori, la contemplazione della bellezza e l'estasi dell'ascolto del rombo del motore. Sensazioni che rappresentano la libertà, la fuga dal mondo, una corsa oltre l’infinito. Continua su La Stampa

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martedì 27 novembre 2018

Alfa Romeo 147 GTA, sei fantastici cilindri made in “Busso”


Nel panorama automobilistico attuale le cosiddette “hot hatch” da 250-300 cavalli sono praticamente la normalità. Quasi tutti i marchi hanno la loro proposta, a trazione anteriore oppure integrale. Ma una dozzina di anni fa, la situazione era un po’ diversa. Le berline compatte più potenti erano ancora lontane dai 200 CV e non avevano quella specializzazione corsaiola che vediamo oggi, fatta di impianti frenanti pronto-gara, differenziali autobloccanti e sospensioni elettroniche. Per questo quando l’Alfa Romeo presentò la 147 GTA tutti rimasero a bocca aperta. Non era a trazione posteriore, certo, ma era tutto quello che un fan del Biscione si potesse aspettare in quegli anni difficili per il Gruppo Fiat. La base di partenza, del resto, era ottima e non importa se buona parte del pianale derivasse ancora da quello della Tipo degli anni Ottanta. Erano le sospensioni a fare la differenza: l’ormai leggendario quadrilatero alto all’anteriore – a cui poi si sono ispirati svariati concorrenti – e il McPherson a doppio braccio al posteriore. Continua su Autoappassionati

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lunedì 26 novembre 2018

Fiat 500X, la prova di GQ

Sin dalla sua nascita, nel 2014, la 500X è stata un modello molto importante per il Gruppo FCA, sia sotto l’aspetto commerciale che per quello industriale. Da un lato c’era la necessità di presidiare al meglio il mercato dei crossover compatti, dall’altro quello di rilanciare lo stabilimento di Melfi – con gli standard del World Class Manufacturing – dove viene prodotta anche la Jeep Renegade che nasce sulla stessa base tecnica. La 500X, ad ogni modo, è una crossover al 100%. Un’auto trasversale, capace di passare attraverso i classici segmenti del mercato e di attrarre automobilisti provenienti da esperienze differenti. Per questo gli allestimenti sono tre: Urban, Cross e City Cross, con l’aggiunta del Business pensato per le flotte aziendali. Continua su La Stampa

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