martedì 27 novembre 2018

Alfa Romeo 147 GTA, sei fantastici cilindri made in “Busso”


Nel panorama automobilistico attuale le cosiddette “hot hatch” da 250-300 cavalli sono praticamente la normalità. Quasi tutti i marchi hanno la loro proposta, a trazione anteriore oppure integrale. Ma una dozzina di anni fa, la situazione era un po’ diversa. Le berline compatte più potenti erano ancora lontane dai 200 CV e non avevano quella specializzazione corsaiola che vediamo oggi, fatta di impianti frenanti pronto-gara, differenziali autobloccanti e sospensioni elettroniche. Per questo quando l’Alfa Romeo presentò la 147 GTA tutti rimasero a bocca aperta. Non era a trazione posteriore, certo, ma era tutto quello che un fan del Biscione si potesse aspettare in quegli anni difficili per il Gruppo Fiat. La base di partenza, del resto, era ottima e non importa se buona parte del pianale derivasse ancora da quello della Tipo degli anni Ottanta. Erano le sospensioni a fare la differenza: l’ormai leggendario quadrilatero alto all’anteriore – a cui poi si sono ispirati svariati concorrenti – e il McPherson a doppio braccio al posteriore. Continua su Autoappassionati

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