sabato 18 maggio 2019

Volkswagen New Beetle RSi, inno alla follia su quattro ruote

Se esistesse una classifica delle automobili che hanno poco senso, forse la Volkswagen New Beetle RSi potrebbe facilmente andare a podio. Già la New Beetle normale ha la sua buona dose di follia, figuriamoci questa variante estrema prodotta in soli 250 esemplari tra il 2001 e il 2003. Ma prima di entrare nello specifico della Renn Sport Injection, ricordiamo brevemente come sia nata la versione 2.0 del Maggiolino. Era la metà degli anni Novanta e l’industria automobilistica era alla disperata ricerca di originalità. Dunque – qualcuno deve avere pensato a Wolsfburg – perché non proporre una versione moderna della nostra auto più famosa? La meccanica, del resto, era già pronta e quindi si trattava solo di definire uno stile coerente con quello della progenitrice. Così nel 1997, sulla piattaforma e con i motori della Golf IV, nasceva la New Beetle. Un successo in Nord America e un po’ meno in Europa, dove era difficile far digerire la scarsissima abitabilità interna in nome dello stile. Continua su Autoappassionati

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venerdì 17 maggio 2019

Mazda CX-5 Signature, lusso senza eccessi


Quello dei crossover medi è uno dei segmenti più affollati del mercato e differenziarsi non è semplice. La ricetta di Mazda per l'originalità è fatta di design e qualità, ma anche di un approccio tecnico innovativo. La CX-5 è una vera best seller, tanto che nel 2018 in Europa ha rappresentato oltre un terzo di tutte le vendite del marchio. È un modello che avuto successo sin dal suo debutto del 2012 e che con la seconda generazione uscita nel 2017 ha spostato ancora più in alto l'asticella. Con il model year 2019, poi, è stata ulteriormente aggiornata e sono arrivati due allestimenti inediti: Executive e Signature. Continua su GQ

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giovedì 16 maggio 2019

EuroApe 2019, a Pontedera si festeggiano i 50 anni dell’Ape 50

Nel 1948 l’Italia era povera e ancora tutta da ricostruire. Tra i tanti problemi c’era anche la carenza di mezzi di trasporto e le automobili erano tutt’altro che a buon mercato. La maggior parte delle persone si muoveva a piedi, qualcuno aveva la bici e i più fortunati la moto, mentre le auto erano oggetti da ricchi. La Vespa era stata lanciata nel 1946 e già nel 1947 era stata venduta in più di 10.000 unità, visto che era pratica e relativamente economica. Così alla Piaggio pensarono di sfruttare l’onda lunga di questo successo nascente per proporre un altro veicolo, ma stavolta con tre ruote e di stampo commerciale. Partendo dalla meccanica del neonato scooter progettarono un motofurgone. All’inizio era talmente semplice che sembrava quasi una Vespa a due ruote con un rimorchio attaccato dietro, tanto che in alcuni mercati veniva definito come VespaCar o TriVespa. Continua su La Stampa

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mercoledì 15 maggio 2019

Ora la Tesla sorpassa da sola (ma non devi staccare le mani dal volante)

Che in Tesla abbiano sempre avuto un approccio forte rispetto alla guida autonoma non è un mistero, tanto che l'Autopilot è spesso finito al centro di polemiche riguardanti la sicurezza, visto l'uso un po' troppo «spensierato» che ne hanno fatto molti automobilisti. Perché il nome scelto è sì forte dal punto di vista del marketing, ma può anche trasformarsi in un'arma a doppio taglio ingannando l'automobilista. Per questo la Casa californiana specifica sempre che le mani del guidatore non devono mai staccarsi dal volante. Ad ogni modo, alla fine del 2018 è stata presentata la versione 9.0 del software, che come funzioni più evolute era in grado di gestire l'entrata e l'uscita dalle rampe autostradali, ma anche il cambio di corsia e i sorpassi, questi ultimi previa autorizzazione del guidatore. Continua su GQ

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martedì 14 maggio 2019

Bmw Z4, la prova - Il coraggio di non cambiare

Seduta bassa, guida rasoterra, due posti secchi, poco spazio per i bagagli e nessuna predisposizione a uscire dall’asfalto. Signore e signori, ecco a voi la spider, l’esatto opposto di ogni Suv che si rispetti. In un mondo sempre più “a ruote alte” e “in linea con il carattere avventuroso e outdoor” - tanto per citare espressioni care agli uffici marketing - ci vuole una sana dose di follia per comprare una “spiderina” vecchia scuola.  E infatti questo genere di auto si sta estinguendo, fagocitata da un’ambiente ostile dove il piacere di guida - quello vero e non quello della coppia a 1.500 giri dei turbodiesel - è quasi roba da cospiratori. Un ambiente che ha provato a uccidere anche la Bmw Z4 che stiamo guidando. Dalla vecchia generazione alla nuova sono passati dieci anni, che sono tanti anche per un prodotto di nicchia, e alla fine l’auto esiste solo grazie alla spartizione dei costi industriali tra Monaco di Baviera e il Giappone, dove Toyota produce la nuova Supra. Continua su La Stampa

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lunedì 13 maggio 2019

Honda e-Prototype, il futuro diventa elettrico

Honda partecipa per la prima volta alla Design Week di Milano, il più grande evento di design al mondo, con un'esperienza chiamata Honda - Casa Connessa Tortona. Qui sarà possibile osservare la Honda e-Prototype, un'auto completamente elettrica pensata per la città che è stata presentata in anteprima mondiale al Salone di Ginevra solo poche settimane fa. Progettata per le esigenze di uno stile di vita contemporaneo e urbano, la e-Prototype unisce un design unico, funzionalità avanzate e una esperienza di guida coinvolgente. Continua su GQ 

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domenica 12 maggio 2019

Lightning Strike, dalla California arriva una moto elettrica a 13.000 dollari


Se il mercato delle auto elettriche inizia lentamente a uscire dal suo status di nicchia, quello delle motociclette a batteria è praticamente ancora tutto da inventare. Quando si parla di moto, infatti, il peso è cruciale e ottenere un buon risultato dall’equazione massa-autonomia-prestazioni non è affatto semplice. Per quanto gli accumulatori agli ioni di litio si siano evoluti, i kg che aggiungono sono sempre tanti. Ma mentre per un’automobile “ingrassare” non rappresenta un problema così grave, per una motocicletta il discorso è assai diverso. Ad ogni modo per arrivare a un risultato l’unica strada è provare, e dunque l’americana Lightning Motorcycle lo fa presentando la Strike, che con un prezzo di partenza di 13.000 dollari (11.500 euro) rappresenta un’alternativa reale ai modelli tradizionali. Non tutti i centauri, infatti, possono permettersi i 30.000 dollari necessari per acquistare una Harley-Davidson LiveWire , che a oggi è l’unica moto a zero emissioni di un brand noto al grande pubblico.  Continua su La Stampa

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