venerdì 27 settembre 2019

Monterey Car Week e Pebble Beach, l’auto d’epoca va in villeggiatura in California

Quello delle auto d'epoca è un mondo a sé, che poco ha a che vedere con le altre forme dell'automobilismo. Un mondo con regole proprie e con un calendario che scandisce il passare delle settimane attraverso eventi di ogni tipo, dai mercatini di paese fino ai concorsi di eleganze e alle aste più esclusive. In questa agenda la settimana a cavallo di Ferragosto è segnata in rosso, con l'attenzione globale che si sposta negli Stati Uniti, sulla west coast Californiana e più precisamente nei dintorni di Monterey, dove si tiene la omonima celebre “Car Week” che culminerà domenica nel Concorso di Eleganza di Pebble Beach, evento di grande richiamo per le auto storiche più preziose del mondo e per i collezionisti disposti a sborsare cifre da capogiro pur di portarle a casa. Continua su La Stampa

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giovedì 26 settembre 2019

Porsche, l'evoluzione della plancia attraverso 50 anni e 7 modelli

La Porsche Taycan, prima vettura 100% elettrica nella storia di Zuffenhausen, è pronta al debutto che avverrà il prossimo 4 settembre. La Casa tedesca, come ormai da tradizione per ogni brand, ha iniziato con qualche giorno di anticipo a svelare alcuni dettagli dell'auto, tra cui gli la parte anteriore dell'abitacolo e la plancia (qui le foto). A questa abbiamo dedicato già due articoli, dove tra le altre cose spieghiamo come Porsche abbia voluto mantenere un legame con la tradizione riprendendo il motivo dei cinque strumenti, per quanto ormai siano digitali e non più analogici. Continua su Motor1

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mercoledì 25 settembre 2019

Volkswagen T-Roc Cabriolet, il crossover perde la testa

Volkswagen porta una ventata di aria fresca nel segmento dei SUV con la nuova T-Roc Cabriolet, la prima crossover scoperta compatta che unisce il look e i vantaggi di un crossover con l'esperienza di guida a cielo aperto. Così la Volkswagen T-Roc Cabriolet introduce una dose extra di stile nel mercato in fortissima espansione dei SUV compatti. La sua capote in tessuto nero si apre in 9 secondi, anche durante la marcia fino a una velocità di 30 km/h. Poi c'è la comoda posizione di seduta rialzata e le numerose possibilità di personalizzazione. E' lunga 4.268 mm con un passo di 2.630 mm. La larghezza è pari a 1.811 mm mentre l’altezza è di 1.522 mm. L’abitacolo offre al guidatore e ai passeggeri elevata flessibilità e ampio spazio. Questo vale anche per il bagagliaio che, con una capienza di 284 litri, garantisce un volume adeguato rispetto alle dimensioni compatte. Fedele alla tradizione del Maggiolino e della Golf Cabriolet, anche la T-Roc Cabriolet è dotata di una classica capote in tessuto nero, costituita da elementi della tiranteria, un rivestimento interno, un’imbottitura che copre tutta la superficie e da un rivestimento esterno. Continua su GQ

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martedì 24 settembre 2019

Kawasaki Z900 RS Café, la prova su strada - un tuffo negli anni Settanta

Nel variegato e multiforme universo motociclistico, c'è stato un periodo ben preciso in cui le moto hanno cambiato faccia e forma, a partire dal quale nulla è più rimasto come prima. Stiamo parlando degli anni Settanta e della diffusione delle maxi-moto giapponesi. Se la Honda CB Four, cioè la prima a riscrivere le regole, è arrivata nel 1969, è anche grazie a tutte le sue “colleghe” del Sol Levante che il motociclismo è entrato in una nuova dimensione. Tra queste c'è la Kawasaki Z1, che quando arrivò sul mercato nel 1972, con i suoi 900 cc e 82 CV, era semplicemente la moto più potente del mondo. Un modello che ebbe un successo cristallino, fatto di 115.000 unità vendute, e che negli anni è diventato una leggenda. Così, quando nel 2017 la Casa di Akashi ha presentato all'Eicma le nuove Z900 RS e Z900 RS Café, a tanti motociclisti sono brillati gli occhi. Continua su La Stampa

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lunedì 23 settembre 2019

Nurburgring, tutti i record sull'Inferno Verde

Dopo il record per la categoria "quattro porte a 0 emissioni" stabilito dalla Porsche Taycan nei giorni scorsi, ecco anche i primati per le altre categorie e come vengono stabiliti. Poco più di 20 chilometri, 73 curve (33 a destra e 40 a sinistra), pendenza massima del 17% in salita e dell'11% in discesa, con un dislivello massimo di circa 300 metri. Non sono i numeri caratteristici di una gara in salita ma della Nordschleife del Nurburgring, Inferno Verde per gli amici, ovvero probabilmente la pista più famosa di tutto il mondo. Continua su Motor1

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domenica 22 settembre 2019

Cupra Tavascan, la concept elettrica che guarda al futuro

Si chiama Cupra Tavascan la concept elettrica del brand spagnolo che prefigura un futuro modello di produzione. Così, dopo aver presentato nei mesi scorsi la Formentor - che arriverà sul mercato nel 2020 - Cupra mostra la propria visione di prestazioni elettrificate unita a un design sofisticato, emozionale ed espressivo. La Cupra Tavascan unisce la silhouette di un crossover cinque porte, i punti di forza di un SUV e l’eleganza di una coupé. Si tratta della prima concept elettrica del marchio, una caratteristica che ne esalta ed enfatizza le proporzioni, con zero emissioni. Il nome è quello di un piccolo paese sui Pirenei, reso unico dai paesaggi mozzafiato e dalla natura circostante. L’esterno della vettura combina perfettamente prestazioni ed efficienza, unendo muscolosità e dinamismo e riducendo nel contempo il proprio impatto ambientale. Il design del frontale ne enfatizza la personalità elettrica con il logo Cupra in posizione ribassata, che consente di modificare totalmente il punto focale. Ogni presa d’aria aumenta inoltre l’efficienza, consentendo all’aria di scorrere fluidamente sulla carrozzeria della vettura, oppure confluire all’interno per raffreddare le batterie. Continua su GQ

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sabato 21 settembre 2019

Alfa Romeo SZ, trent’anni di stravaganza firmata Zagato

Se pensate che l'ultima Alfa Romeo a trazione posteriore della “vecchia scuola” sia la 75, vi state sbagliando. Questo titolo spetta infatti alla SZ, che proprio quest'anno compie 30 anni. È un’auto molto particolare, da intenditori, figlia di una situazione altrettanto particolare. Il gruppo Fiat, infatti, aveva da poco inglobato anche il marchio del Biscione e ci teneva a dimostrare che con la sua gestione il cuore sportivo Alfa Romeo avrebbe continuato a battere. Così arrivò la decisione di produrre una vettura di élite, da vendere in pochi esemplari e a un prezzo alto, in cui condensare tutto il meglio della tecnologia di quel periodo. Ma per farlo in tempi brevi non si poteva partire da zero e quindi venne utilizzata ancora una volta la meccanica dell'Alfetta, che affondava le sue radici all'inizio degli anni Settanta. Continua su La Stampa

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