domenica 2 febbraio 2020

Ford Puma, la prova – Sportiva ma intelligente

La nuova Ford Puma riassume perfettamente il concetto del tempo che passa e modifica le abitudini. Se alla fine degli anni Novanta il suo nome era associato a quello di una piccola coupé sportiva costruita sulla base della Fiesta, oggi la Puma è sempre derivata dalla piccola best-seller Ford, ma è diventata un crossover compatto. Del resto, per i costruttori generalisti la partita del mercato si gioca sempre di più sul campo di Suv e crossover. Un tipo di auto che non smette di crescere tra le preferenze degli automobilisti europei, per i quali l'offerta diventa sempre più variegata. Continua su La Stampa

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sabato 1 febbraio 2020

Come prendere l'onda verde (secondo Audi)


Come si fa a prendere l'onda verde? Le leggende metropolitane su questo argomento si sprecano e chiunque usi l'auto per spostarsi quotidianamente conosce quell'euforica sensazione che si prova attraversando il terzo semaforo verde di fila. Una botta di endorfina e di speranza che nemmeno le migliori sostanze psichedeliche in voga negli anni Settanta potrebbero dare. Ma come si fa a prendere l'onda verde? C'è chi sostiene che serva viaggiare a 50 km/h costanti, chi dice un po' meno, chi ancora di dare gas senza pietà e chi infine si affida completamente alla fortuna. Continua su GQ

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venerdì 31 gennaio 2020

Porsche 911 Speedster, figlia del vento

Porsche 911 Speedster, una sigla storica per un modello altrettanto storico, tanto da tornare in auge in tempi più recenti con la sua erede moderna. Ecco la sua storia. Di tutte le forme in cui è stata declinata la Porsche 911 lungo la sua carriera lunga oltre il mezzo secolo, la più esotica è certamente la Speedster. Scoperta, leggera e minimalista, sono queste le tre caratteristiche che la sportiva più famosa di Zuffenhausen deve avere per meritarsi questo appellativo. Un nome nato con la 356, ovvero la prima auto di serie prodotta dalla Porsche. La Speedster è così particolare e di nicchia, che non è stata nemmeno sviluppata e prodotta in tutte le generazioni di 911. Evidentemente più di un dirigente, anche in epoche diverse, ha pensato che avesse poco senso realizzate una cabrio ancora più estrema, con il parabrezza rastremato e una piccola cappottina di emergenza. Continua su Autoappassionati

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giovedì 30 gennaio 2020

Seat Ateca FR, equilibrio perfetto

La Seat Ateca FR è un crossover piuttosto particolare. Con i suoi 4,36 metri di lunghezza gioca le sue carte in quel segmento C-SUV che è uno dei più vivi del mercato. Insomma, la concorrenza è tanta e le proposte degli altri sono altrettanto valide. Così, per uscire fuori dal coro, la Seat Ateca FR si gioca la carta della sportività, che non è estrema come nel caso della «cugina» Cupra, ma è addomesticata per la guida di tutti i giorni. Anche se la sigla FR sta per Factory Racing, questa è un'auto in cui il dinamismo, il lusso e la tecnologia si incontrano. Esternamente, la nuova versione della Ateca si distingue per la presenza del logo FR, nonché per la i mancorrenti al tetto e le cornici dei finestrini di colore nero. Guardando più da vicino la parte anteriore, spiccano la griglia in nero lucido e i fari fendinebbia a LED, mentre al posteriore sono evidenti i paraurti sportivi in tinta con la carrozzeria e lo spoiler nero. Osservandola di lato, invece, si notano subito i cerchi da 19 pollici, i passaruota e le minigonne in tinta e le modanature in alluminio sulle porte. All'interno, infine, fanno bella mostra di sé i battitacco in alluminio con logo FR, il volante sportivo in pelle, i sedili sportivi in Alcantara - con cuciture rosse a contrasto - e la pedaliera in alluminio. Completano il quadro i dettagli di colore nero, come il cielo e le modanature interne delle porte. Continua su GQ

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mercoledì 29 gennaio 2020

Seat Leon, la quarta generazione è più grande, ibrida e super-connessa

Seat presenta la nuova Leon, quarta generazione del modello più di successo dei suoi settant’anni di storia, capace di vendere oltre 2,2 milioni di automobili da 1999 a oggi. L'ironia della sorte ha voluto che Renault annunciasse proprio nello stesso giorno il suo nuovo Ceo, quel Luca De Meo che nell'ultimo lustro è stato il numero uno del brand spagnolo e lo ha portato a conseguire risultati mai raggiunti prima. Di questa Leon, dunque, deve aver partecipato alla gestazione fin dal primo giorno, ma l'industria automobilistica non è certo un ambiente per sentimentali. Così, in attesa di sapere chi prenderà il suo posto, la nuova Leon è arrivata, con il carico di novità che tutti si attendevano: nuovi motori, più ibridi e meno diesel, infotainment di nuova generazione con connettività estesa e un upgrade tecnologico generale che segue quello della nuova Golf, di cui del resto è parente stretta. Continua su La Stampa

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martedì 28 gennaio 2020

Volvo XC40 Recharge P8, arriva la prima elettrica svedese

La Volvo XC40 Recharge P8 è pronta per debuttare sul mercato italiano e sarà la prima vettura 100% elettrica prodotta dalla Casa svedese a essere commercializzata. Il suo nome è quello che caratterizza le Volvo del futuro, sia ibride plug-in che a emissioni zero. «Ciò che i clienti vedono nella nostra gamma Recharge è molto chiaro - ha spiegato Björn Annwall, responsabile delle attività commerciali di Volvo - le nostre vetture Recharge rispecchiano tutto quello che i clienti si aspettano da una Volvo, con l’aggiunta di un avanzatissimo propulsore completamente elettrico o ibrido plug-in». Nel 2019, Volvo ha venduto circa 46.000 vetture ibride plug-in, vale a dire il 23% in più rispetto al 2018 e più del doppio rispetto al 2017. L'obiettivo a medio termine è quello di portare al 50% la quota di vetture solo elettriche sul totale di vendite globali entro il 2025, con la restante parte costituita da veicoli ibridi. La Volvo XC40 Recharge P8 è stata sviluppata sulla piattaforma modulare progettata insieme al Gruppo Geely. È lunga 4,4 metri, pesa 2.150 kg e ha una capacità minima del bagagliaio di 413 litri. Inoltre, rappresenta una vera e propria pietra miliare perché è anche la prima Volvo equipaggiata con un nuovissimo sistema di infotainment basato sul sistema operativo Android. Continua su GQ

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lunedì 27 gennaio 2020

Quanto costa ricaricare un'auto elettrica

Quanto costa ricaricare un'auto elettrica? Le auto elettriche, si sa, hanno bisogno dei rifornimenti proprio come quelle tradizionali. Solo che in questo caso non ci sono carburanti in gioco, ma un trasferimento di energia che deve riempire le batterie. Se oggi siamo abituati a fare il pieno ovunque e in pochi minuti, ricaricare un'automobile elettrica richiede un approccio diverso: bisogna tenere conto del luogo, del tempo e del tipo di infrastruttura a disposizione, soprattutto rispetto alla capacità di trasmissione elettricità che si misura in kWh. Da quest'ultima dipende la durata della procedura di ricarica. Le modalità di ricarica di una vettura a zero emissioni sono sostanzialmente due: pubblica e privata. Nel primo caso le colonnine possono avere diversi livelli di potenza, a seconda che forniscano corrente alternata o continua. Le prime sono quelle più datate e riescono a trasferire circa 11 kWh, mentre le seconde sono più evolute e arrivano anche fino a 350 kWh, ma 50 kWh sono già un buon valore e consentono di riempire all'80% gli accumulatori di un'auto media in circa mezz'ora. Continua su GQ

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