domenica 28 febbraio 2021

Per i serbatoio GPL e i ganci di traino non serve più il collaudo della Motorizzazione Civile


Ogni tanti arriva una piccola buona notizia per la tartassata categoria degli automobilisti. Da oggi, infatti, non è più necessario far collaudare dalla Motorizzazione Civile i ganci di traino, i serbatoi Gpl e altre modifiche, tra cui quelle per i doppi comandi delle auto destinate alle Scuola Guida e gli adattamenti per disabili. Questo perché lo scorso 14 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il relativo Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che riguarda le “Innovazioni in materia di accertamento delle modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli e aggiornamento della carta di circolazione” e che include “la sostituzione del serbatoio GPL del sistema di alimentazione bifuel o monofuel”. D'ora in poi, dunque, le autofficine autorizzate possono gestire anche le pratiche amministrative di verifica e prova sulla sostituzione decennale dei serbatoi GPL senza dover passare per le Motorizzazioni Civili. Continua su La Stampa

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sabato 27 febbraio 2021

McLaren Sabre, la supercar creata su misura solo per 15 persone


La McLaren Sabre è una supercar molto particolare, perché è stata prodotta praticamente su misura in soli quindici esemplari e su ordinazione di una concessionaria speciale. La richiesta, infatti, è partita da McLaren Beverly Hills e, pur non conoscendo gli insight della Casa britannica, siamo pronti a scommettere che sia uno tra quelli che hanno i migliori clienti. In ogni caso, la McLaren Sabre - il cui nome vuol dire sciabola - è stata realizzata dal reparto MSO (McLaren Special Operations), che ne ha definito le specifiche e le omologazioni esclusivamente per il mercato americano. La nuova berlinetta di Woking, dunque, non arriverà in Europa, almeno per ora. È stata presentata ai fortunati clienti, che l'hanno tutti preordinata, in due località piuttosto esclusive: il già citato dealer di Beverly Hills e il Thermal Club, che è una specie di paradiso terrestre per gli appassionati (ricchi) di auto. Si tratta di un resort costruito dentro a un circuito, con ricettività di lusso e villette affacciate sull'autodromo. Tornando alla McLaren Sabre, la prima delle quindici unità previste è stata personalizzata secondo le richieste del suo proprietario, inclusa la verniciatura color panna e arancio. Le caratteristiche tecniche non sono state interamente divulgate, ma così come il resto della produzione McLaren, anche la Sabre utilizza una monoscocca in fibra di carbonio come telaio e alle spalle del pilota pulsa un versione dedicata del V8 bi-turbo che da solo produce 824 CV e 800 Nm di coppia. Continua su GQ

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venerdì 26 febbraio 2021

Toyota Higlander, la prova - il maxi-SUV diventa ibrido


La Toyoya Highlander è un'auto molto particolare, che occupa una fetta di mercato che in Europa, e ancora di più in Italia, è soltanto una nicchia. Del resto con misure prossime ai cinque metri, la grande SUV giapponese è più adatta agli scenari statunitensi, per i quali è stata progettata fin dall'inizio, alla fine dello scorso millennio. Quella che abbiamo provato nell'hinterland romano, infatti, è la quarta generazione dell'Highlander, che per la prima volta viene importata in Italia. Con questo modello, inoltre, Toyota amplia la sua gamma di SUV andando a presidiare il segmento E. Gamma che peraltro verrà completata nei prossimi mesi dalla Yaris Cross che andrà a inserirsi nel segmento B, mentre nel C e nel D ci sono la CH-R e l'inossidabile RAV4. In questo modo Toyota avrà una line-up di SUV completamente full-hybrid, visto che la Highlander è proposta solo con un powertrain di questo tipo. Sotto l'imponente carrozzeria, infatti, c'è il sistema full-hybrid di quarta generazione, abbinato alla trazione integrale AWD-i. Continua su La Stampa

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giovedì 25 febbraio 2021

Cupra Formentor, il crossover diventa sportivo


La Cupra Formentor è un modello unico nel suo genere, il precursore di una nuova tendenza stilistica tra le crossover che nei prossimi anni vedremo diffondersi a macchia d'olio. Ma la crossover coupé spagnola è anche la prima auto che il più giovane dei brand del gruppo Volkswagen ha realizzato completamente in autonomia. Creare un brand da zero è già una sfida difficile, ma riuscire a disegnare qualcosa di nuovo e originale nel design automobilistico è quasi impossibile. La Cupra Formentor è la risposta a entrambe le sfide e il risultato finale è degno di nota. Grazie alle sue forme scolpite e al carattere forte, è un'auto che trasmette emozioni, anche quando la si osserva da ferma: il cofano lungo e il tetto basso che degrada nella coda muscolosa definiscono proporzioni dinamiche. La Formentor, che riprende il nome del promontorio più bello e selvaggio dell'isola di Maiorca, è lunga 4,45 metri, larga 1,84 e alta 1,51, con un passo di 2,68 metri che configura un abbondante spazio interno e un bagagliaio da 450 litri. Dei due motori attualmente disponibili, abbiamo provato il top di gamma, cioè il 2.0 TSI da 310 CV e 400 Nm, abbinato alla trazione integrale 4Drive e al cambio a doppia frizione DSG a 7 rapporti. Un powertrain che all'occorrenza rende la crossover spagnola una vera auto sportiva, ma che sa anche essere docile e fluido, con consumi accettabili. Continua su GQ

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mercoledì 24 febbraio 2021

Covini B24, la prima auto Diesel stradale a superare i 200 km/h


La Covini B24 compie 40 anni e se non sapete di che cosa stiamo parlando non preoccupatevi. Solo una manciata di veri appassionati possono ricordare la coupé italiana prodotta dall'azienda dell'ing. Ferruccio Covini e presentata al Salone di Ginevra del gennaio 1981. Il piccolo atelier era stato fondato cinque anni prima, nel 1976, a Castel San Giovanni in provincia di Piacenza e già due anni dopo, sempre a Ginevra, aveva presentato la Metash, una coupé 2+2. Nello stesso anno, ma la Salone di Torino, Covini presentò la T44, anche detta "Soleado", una fuoristrada innovativa coperta da diversi brevetti, che aveva anche la particolarità di montare un motore turbodiesel. Nel 1980 il progetto, i brevetti e il prototipo furono acquistati nel 1980 dalla VM Motori di Cento - allora controllata da Finmeccanica, dal 2013 parte di FCA - per essere poi prodotta dall'Alfa Romeo. Ma alla fine non se ne fece niente. Continua su La Stampa

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martedì 23 febbraio 2021

Lamborghini Jarama GT, 50 anni vissuti con eleganza


La Lamborghini Jarama GT non dimostra nessuno dei suoi 50 anni. A vederla oggi appare come una elegante coupé sportiva. Appartenente a un'altra epoca, certo, ma non vecchia. Una di quelle auto dove la bellezza scaturiva ancora dalle proporzioni e non da superfici concave e convesse intrecciate in modo ossessivo, o da luci con effetti 3D. La Lamborghini Jarama GT, il cui nome deriva da una zona collocata a nord di Madrid famosa per i suoi allevamenti di tori da combattimento, fu presentata per la prima volta al Salone di Ginevra del Marzo del 1970. È l’ultima evoluzione del concetto di berlinetta granturismo 2+2 uscita dai cancelli di Sant'Agata Bolognese. Il motore è un 4 litri V12 posizionato all'anteriore, mentre la vettura è stata sviluppata partendo dalle precedenti 400 GT e Islero, di cui mantiene la stessa impostazione meccanica. Il design, invece, è opera di Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone ed è assolutamente allineata ai canoni stilistici degli anni ’70, fatti di linee tese ed angolari. A livello dinamico, la Jarama GT beneficiava di un impianto frenante a quattro dischi (con gli anteriori autoventilati) di grandi dimensioni, di carreggiate allargate di 10 centimetri e di cerchi in lega di magnesio Campagnolo da 15”. Il motore è alimentato da 6 carburatori doppio corpo Weber 40, utilizza la distribuzione a doppio albero a camme in testa per ogni bancata ed eroga la bellezza di 350 CV, spingendo la coupé emiliana fino a 260 Km/h, che oggi sono una velocità piuttosto comune ma all'epoca erano davvero per pochi. Continua su GQ

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lunedì 22 febbraio 2021

Moto Guzzi: un nuovo motore per le V9 e aggiornamenti alla V85 TT


Moto Guzzi rinnova la gamma V9, con la stessa modifica principale che ha già riguardato la V7, ovvero il nuovo motore 850 derivato da quello della classic enduro V85 TT. Il nuovo bicilindrico a V trasversale di 90° eroga 65 CV a 6.800 giri, accompagnati da 73 Nm a 5.000 giri, ma l'80% della coppia massima è disponibile già a 3.000 giri. Le migliori prestazioni del propulsore sono accompagnate da un telaio evoluto e irrobustito nella zona del cannotto di sterzo per aumentare la stabilità e la precisione di guida. Per aumentare il comfort, invece, le pedane sono montate su tamponi in gomma che riducono le vibrazioni. Tornando alla V9, è una motocicletta che si inserisce nella lunga storia delle custom con l'Aquila sul serbatoio, da sempre caratterizzate dal design fortemente personale e dall'attenzione al piacere di guida. Una tradizione motociclistica che prosegue con la nuova V9, ancora declinata in due versioni. Continua su La Stampa

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