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sabato 24 agosto 2019

Maggiolino addio, dopo 80 anni cala il sipario su un'icona del '900

Nella Volkswagen del futuro non c'è più posto per il Maggiolino. Non quello voluto da Hitler alla fine degli anni Trenta, ma quello rinato nel 1998 in California sulla base della Golf IV e poi aggiornato nel 2011 con uno stile meno tondeggiante e fumettoso. Oggi, nella fabbrica messicana di Puebla, verrà prodotto l'ultimo esemplare del New Beetle che poi finirà direttamente nel Museo di Wolfsburg. Un destino comune a quello del vecchio “Kafer” che era stato prodott nella stessa fabbrica fino al 2003, totalizzando oltre 21,5 milioni di esemplari. Non è un record assoluto in termini di quantità, ma lo è quanto a longevità, visto che la prima Volkswagen - per molti anni il nome della marca e del modello sono coincisi - è l'auto prodotta più a lungo in tutta la storia. Continua su La Stampa

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lunedì 1 luglio 2019

Volkswagen ID.R, l'auto elettrica più veloce del mondo


È ufficiale: la Volkswagen ID.R è l'auto elettrica più veloce del mondo. Il Nurburgring è un circuito che mette tutti d'accordo. L'unico luogo al mondo dove tutti i costruttori si confrontano mettendo le loro vetture faccia a faccia con il cronometro. E i numeri, in questo caso, non mentono mai. L'Inferno Verde è un tracciato particolare e unico al mondo, dove nel 1976 Niki Lauda ha quasi perso la vita. Da quell'anno non è cambiato molto e infatti le vie di fuga praticamente non esistono. Spingere al massimo sui 20 km che si snodano nel bosco della Foresta Nera non è da tutti, soprattutto quando si conclude un giro a oltre 200 km/h di media, come nel caso della Volkswagen ID.R. Dopo aver stracciato qualsiasi record alla leggendaria Pikes Peak Hillclimb, a Wolfsburg hanno deciso di mettere alla prova la loro auto da corsa in un altro tempio sacro dell'automobilismo. E la ID.R ha fermato il cronometro a 6:05,336, diventando la vettura elettrica più veloce di sempre e ritoccanto il miglior tempo precedente - stabilito dalla cinese NIO EP9 - di oltre 40 secondi. Continua su GQ

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lunedì 17 giugno 2019

Volkswagen Polo GTI, la virtù dell'equilibro

Di tutte le sigle che compongono l'universo dell'automobile, alcune meritano più rispetto di altre. Una di queste è GT, scritto con le tre maiuscole. Significa Gran Turismo Injection e se oggi la terza parola fa quasi sorridere, nel 1976, quando apparve sul portellone della Golf, aveva tutto un altro significato. Da oltre quaranta anni, dunque, queste tre letterine magiche identificano un modo ben preciso di rendere sportiva un'auto da famiglia. Un concetto che ha avuto così tanto successo da essere stato condiviso con molti altri modelli. Uno di questi è la nuova Polo GTI, che è diventata così matura da potere permettersi di insidiare anche la sorella maggiore. Tra le due «hot hatch», infatti, ballano solo una ventina di centimetri di lunghezza, un quintale di peso e una quarantina di cavalli, visto che il 2.0 TSI è condiviso. Ovviamente la Golf va un po' più forte, ma non è detto che questo basti a giustificare i 10.000 euro in più che servono per portarsela a casa. Continua su GQ

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venerdì 7 giugno 2019

Volkswagen ID.3, l'elettrica della rivoluzione si può già ordinare

Il momento è arrivato. La prima Volkswagen della nuova era, quella della rivoluzione elettrica, è pronta ad arrivare sul mercato. Annunciata come prototipo nell'autunno 2016 e facente parte di un imponente piano industriale, la ID. è finalmente pronta e nel frattempo ha guadagnato una nome più articolato. La denominazione ufficiale infatti è ID.3, un numero che indica la possibilità di estendere la gamma sia verso l'alto che verso il basso, come peraltro ampiamente anticipato da tutte le altre concept elettriche viste negli ultimi anni. Ma non è tutto, perché il tre simoboleggia anche l'ingresso del marchio di Wolfsburg nella sua terza fase “storica” dopo la prima del Maggiolino e la seconda della Golf. Siamo andati a vederla a Berlino, nel giorno in cui Volkswagen ha aperto i pre-ordini nei mercati europei. Continua su GQ

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giovedì 30 maggio 2019

Volkswagen Tarok, Wolfsburg continua a sognare un pick-up per gli Stati Uniti



Anche se stanno per essere superate dai Suv, in Europa le auto più popolari sono ancora le berline compatte, come la Golf per intenderci. Ma basta spostarsi dall’altro lato dell’Oceano Atlantico e il panorama cambia radicalmente. Negli Stati Uniti, infatti, il veicolo più diffuso continua a essere il pick-up, che è saldamente in testa alle classifiche di vendita da decenni. E non si tratta di veicoli come quelli che vediamo in Europa - per esempio il Vw Amarok - che sono lunghi poco più di 5 metri e hanno un’impostazione a metà tra un’automobile e un fuoristrada. No, i pick-up “born in the Usa” sono dei camion travestiti da autovetture. I modelli più piccoli superano di slancio i 5,3 metri e poi iniziano ad allungarsi fino ad arrivare quasi a 6,5, con capacità di carico che nel nostro mercato sono appannaggio dei veicoli pesanti. Continua su La Stampa

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giovedì 23 maggio 2019

Volkswagen ID. Roomzz, il SUV elettrico che stavamo aspettando

La famiglia ID., ovvero le nuove Volkswagen 100% elettriche, non ha ancora debuttato sul mercato ma è già molto numerosa. Il primo modello arriverà a fine anno, ma ce ne sono già altri pronti che sono stati mostrati come concept car. L'ultimo di questi è la nuova nuova ID. Roomzz, un SUV nella categoria cinque metri che andrà a scontrarsi direttamente con la Tesla Model X. Così, dopo la più compatta ID. Crozz, la Volkswagen presenta già il secondo prototipo SUV di una nuovissima generazione di veicoli a emissioni zero, la cui versione di serie sarà su strada a partire dal 2021. Il prototipo verrà presentato in anteprima mondiale ad Auto Shanghai 2019 (dal 18 al 26 aprile) per omaggiare la Cina, che attualmente è il più grande mercato per gli Zero Emission Vehicles. Continua su GQ

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sabato 18 maggio 2019

Volkswagen New Beetle RSi, inno alla follia su quattro ruote

Se esistesse una classifica delle automobili che hanno poco senso, forse la Volkswagen New Beetle RSi potrebbe facilmente andare a podio. Già la New Beetle normale ha la sua buona dose di follia, figuriamoci questa variante estrema prodotta in soli 250 esemplari tra il 2001 e il 2003. Ma prima di entrare nello specifico della Renn Sport Injection, ricordiamo brevemente come sia nata la versione 2.0 del Maggiolino. Era la metà degli anni Novanta e l’industria automobilistica era alla disperata ricerca di originalità. Dunque – qualcuno deve avere pensato a Wolsfburg – perché non proporre una versione moderna della nostra auto più famosa? La meccanica, del resto, era già pronta e quindi si trattava solo di definire uno stile coerente con quello della progenitrice. Così nel 1997, sulla piattaforma e con i motori della Golf IV, nasceva la New Beetle. Un successo in Nord America e un po’ meno in Europa, dove era difficile far digerire la scarsissima abitabilità interna in nome dello stile. Continua su Autoappassionati

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giovedì 21 febbraio 2019

Volkswagen Golf GTI TCR, le corse sono il suo mestiere

Nella sua ultra-quarantennale carriera, la Golf GTI è stata declinata in una lunga serie di versioni e serie speciali. Quella appena presentata da Volkswagen, però, è la prima dedicata alla competizione sportiva che negli ultimi anni sta segnando la rinascita della categoria turismo. Si tratta del TCR - Touring Car Championship - in cui corrono le versioni da corsa delle auto di serie, che vengono modificate profondamente ma mantengono comunque un costo accettabile. Basti pensare che gli oltre 100 esemplari di Golf TCR costruiti dal 2016 a oggi vengono venduti a poco più di 100.000 euro, un prezzo assai ragionevole per una vettura da gara e comunque di molto inferiore a quello delle vecchie «turismo» che avevano raggiunto delle quotazioni esorbitanti. Continua su GQ

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lunedì 28 gennaio 2019

Volkswagen e l’importanza delle sigle: ID. e IQ.Drive sono i nomi della mobilità del futuro

Quando si prepara una rivoluzione è importante sapere che cosa dire, ma anche che nome darle. È un discorso che vale anche per la mobilità e per chi si appresta a cambiare tutte le carte in tavola, come il gruppo Volkswagen. Mentre Audi ha già svelato la e-tron, manca poco più di un anno all’arrivo sul mercato della prima vettura elettrica di nuova generazione firmata dal marchio Wolfburg. Una elettrica nata sulla nuova piattaforma Meb, progettata sin dall’inizio per essere alimentata da un grande pacco batterie e non un progetto nato “termico” e successivamente convertito. Continua su La Stampa

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martedì 11 dicembre 2018

Volkswagen e Ford, annunciata una nuova alleanza globale

“Siamo in fase avanzata di negoziati avanzati con la Ford per costruire un’alleanza automobilistica davvero globale, che rafforzerà anche l’industria automobilistica americana”. A parlare è Herbert Diess, numero uno del gruppo Volksawagen, dopo l’incontro con Donald Trump alla Casa Bianca, il cui tema cardine è stato lo sviluppo dell’industria automobilistica americana. “Stiamo costruendo un’alleanza che rafforzerà la posizione della Ford in Europa attraverso la condivisione di piattaforme produttive e che ci sarà accesso alle potremmo usare le capacità produttive della Ford in Usa per costruire le nostre auto”. In altre parole, se l’alternativa è quella di pagare dazi del 25% sull’import-export - come paventato negli scorsi mesi dal presidente Trump - meglio creare un asse Europa-Stati Uniti, o meglio Germania-Stati Uniti, per non scontentare nessuno. Continua su La Stampa

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domenica 9 dicembre 2018

Dal T2 Elektro Transporter del 1972 alla ID. del 2019, l’evoluzione delle Volkswagen elettriche


Tra circa un anno inizierà la svolta epocale del gruppo Volkswagen e in particolare del marchio di Wolfsburg che porterà sul mercato la sua prima auto elettrica progettata in quanto tale e non come versione derivata di un modello tradizionale. Addio alla e-Golf, dunque, e un benvenuto alla ID. che nei piani dei tedeschi dovrebbe costare non più di 23-24 mila euro nella versione base con 330 km (realistici) di autonomia. Una vera rivoluzione, figlia di un grande impegno profuso negli ultimi anni ma anche di un percorso che viene da molto lontano. Era il 1972 quando il T2 Elektro Transporter arrivò sul mercato, con il suo motore elettrico da 22 CV, 850 kg di batterie al piombo, 80 km di autonomia e 2,2 tonnellate di peso. In sette anni ne sono stati venduti circa 120. Il destino della prima Golf elettrica del 1976, invece, fu più sfortunato perché non arrivò mai alla produzione. Continua su La Stampa

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lunedì 19 novembre 2018

Volkswagen T-Roc, la prova di GQ del crossover Suv di Wolfsburg

Dieci anni fa un’auto come la T-Roc non sarebbe mai esistita, se proprio in quell’epoca un’auto giapponese dal nome quasi impronunciabile non avesse rivoluzionato per sempre le regole del segmento C, quello della Golf, tanto per rimanere in zona Wolfsburg. Era nato il crossover compatto, un concetto di vettura che ha fatto breccia nel cuore degli europei e che ha costretto tutte le Case automobilistiche a rivedere i propri piani per proporre qualcosa di analogo. E Volkswagen non ha fatto eccezione. Certamente la Golf rimane sempre l’icona del marchio tedesco ma la T-Roc sta scalando rapidamente le classifiche di vendita, anche a discapito della cugina più famosa. Ma del resto il mercato è affamato di questo genere di auto e Volkswagen ha saputo cucinare una pietanza, cioè un’auto, perfetta per il momento. Con 4,23 metri di lunghezza è una tra le C-SUV più compatte e l’altezza di 1,57 metri la rende solo una spanna più alta rispetto alle berline tradizionali che però batte in termini di spazio a bordo e di capienza del bagagliaio, senza contare quella “guida” alta che tanto piace all’80% dei guidatori. Continua su GQ

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mercoledì 31 ottobre 2018

Volkswagen T-Cross, la piccola crossover che mancava

Prendere il frontale di una Touareg, il posteriore di una Cayenne e la fiancata di una Tiguan, poi mescolate per bene e stendete il tutto su una carrozzeria compatta, lunga solo quattro metri e dieci ed avrete la nuova Volkswagen T-Cross. È il crossover più piccolo della gamma di Wolfsburg, quello che andrà all’attacco del super competitivo segmento B-SUV e lo farà da aprile del prossimo anno con un prezzo di partenza inferiore ai 18.000 euro. Il marchio tedesco arriva praticamente per ultimo in questo segmento, superata anche “in casa” dalla Seat Arona, ma lo fa con un prodotto che ha tutte le carte in regola per diventare un best-seller del mercato europeo. Siamo venuti ad Amsterdam, per scoprirlo durante l’evento di presentazione in anteprima mondiale, cui ha preso parte anche Cara Delevingne. La presenza di una delle influencer più famose la dice lunga sulla volontà della Volkswagen di posizionare quest’auto come una vettura cool, adatta anche ai giovani e perfettamente inserita nel suo tempo, sicuramente distante dall’immagine di teutonica precisione (ma anche freddezza) tipica della maggior parte delle sue consorelle. Continua su GQ

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martedì 9 ottobre 2018

Volkswagen ID, l’auto elettrica “del popolo”: costerà come una Golf diesel

Nella fase di cambiamento più importante della sua storia, Volkswagen tiene fede al suo nome – auto del popolo – annunciando che l’auto elettrica che arriverà sul mercato tra poco più di un anno costerà pressapoco come una Golf diesel base, quindi circa 23.000 euro e comunque non più di 25.000. L’erede della e-Golf attuale sarà più economica di oltre 10.000 euro rispetto alla sua antenata e, soprattutto, rispetto a qualsiasi concorrente diretta presente attualmente sul mercato. Tutto questo senza rinunciare a nulla, perché l’autonomia del modello base sarà di almeno 330 km, per crescere poi fino a 550 km con la configurazione di punta a cui se ne aggiungerà una terza mediana. La rivoluzione elettrica sembra dunque alle porte e sarà capitanata dalla Volkswagen ID., anche se nessuno sa ancora che cosa voglia dire questa siglia di due lettere, mai esplicitata dalla Casa tedesca. Continua su GQ

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mercoledì 27 giugno 2018

Sedric, un giro sulla Volkswagen elettrica senza volante

Quando al Salone di Ginevra dello scorso anno Volkswagen ha presentato la Sedric e i servizi per cui era stata progettata, il pensiero comune degli addetti ai lavori è stato più o meno “Molto interessante ma non la vedremo per strada prima di dieci anni”. E' un giudizio piuttosto ricorrente quando si parla di prototipi con in questo caso “l'aggravante” dell'ecosistema che la Sedric avrebbe dovuto creare per poi esserne protagonista. Oggi, a poco più di un anno di distanza da quel giorno, la Sedric è su strada anche se per ora è quella privata e ultra-controllata del centro prove del Gruppo Volkswagen di Ehra-Lessien. I tecnici tedeschi hanno organizzato una dimostrazione per trasformare una visione in una sensazione reale, per quanto filtrata dai confortevoli confini di un centro ricerca. Per cui eccomi qua, poco lontano dal quartier generale di Wolfsburg, pronto a salire per la prima volta nella mia vita su un veicolo senza posto guida e senza volante, dove l'abitacolo è costituito da uno spazioso salotto e le forme sono molto più simili a quelle dei film di fantascienza che a quelle di una Golf o di una Passat. Continua su Motor1

martedì 26 giugno 2018

Future Center, qui nascono le Volkswagen del Futuro

Per avere una visione innovativa e flessibile del futuro non basta riempirsi la bocca di parole complicate o dichiarare obiettivi irrealizzabili. Guardare al futuro vuol dire immaginare nuove soluzioni, sperimentare tecnologie ancora allo stato embrionale o provare nuove applicazioni di quelle esistenti, ma vuol dire anche definire approcci originali alla soluzione dei problemi. I tre Future Center che il Gruppo Volkswagen ha aperto in altrettanti continenti si occupano esattamente di questo. Sono tre centri di ricerca focalizzati sui temi che caratterizzeranno e influenzeranno la mobilità nei prossimi anni e si trovano a Potsdam (Germania), Belmont (California, USA) e Pechino (Cina). Località scelte per le loro posizioni strategiche, da dove poter comprendere le diverse esigenze di ogni area geografica e riuscire ad attrarre i migliori talenti in circolazione. Ovviamente in California la Silicon Valley ha una certa influenza e i progetti si concentrano sull'esperienza digitale dell'utente, sui software UX e su soluzioni di mobilità accessibili. In Europa il focus è sullo sviluppo di prototipi a guida autonoma come SEDRIC – di cui vi racconteremo a breve - e sul design globale dei veicoli. Le attività del Future Center di Pechino, invece, si indirizzano verso la progettazione di concept specifiche per la Cina e i mercati asiatici. Continua su Motor1

lunedì 25 giugno 2018

Volkswagen, il design dell'auto elettrica come sfida per il futuro

“Il design sarà uno degli elementi fondamentali nel determinare quali brand sopravviveranno in futuro e quali no. Il mondo sta cambiando a una velocità mai vista prima d'ora e così anche il concetto di mobilità che si baserà su aspettative, parametri e possibilità differenti”. Sono le parole con cui Michael Mauer, il numero uno del Design di tutto il Gruppo Volkswagen che abbiamo incontrato al Future Center Europe di Potsdam, spiega perché per ogni marchio sarà sempre più difficile differenziarsi dagli altri. Per farlo sarà necessario cambiare i propri valori di riferimento: finora nell'industria automobilistica il tema più importante era legato all'ottimizzazione delle procedure e delle tecnologie ma nel prossimo futuro l'innovazione andrà oltre la tecnologia così come la conosciamo oggi. Per un'azienda come il Gruppo Volkswagen, proprietaria di molti marchi diversissimi tra loro, l'attenzione verso il futuro è altrettanto importante di quella al presente. Può sembrare strano, ma mentre una parte del Gruppo è impegnata nelle complesse omologazioni per il ciclo WLTP ce n'è un'altra che si relaziona con quello che succederà nei prossimi due lustri. Continua su Motor1

lunedì 11 giugno 2018

Che Golf compro? Elettrica, metano, benzina…Il confronto

La Volkswagen Golf non ha bisogno di troppe presentazioni. Dal 1976 è stata venduta in oltre 40 milioni di esemplari, lungo otto generazioni, ed è il riferimento indiscusso tra le berline del cosiddetto segmento C. La sua gamma è talmente ampia che va dagli 85 CV del piccolo 1.0 3 cilindri ai 310 della versione R a trazione integrale. Ma la Golf è stata anche la prima auto, ed è tutt’ora l’unica, a essere disponibile con una incredibile varietà di motorizzazioni: diesel, benzina, bifuel a metano, ibrida plug-in ed elettrica. A noi interessa in particolare quest’ultima, che è proposta in un unico allestimento, piuttosto completo. E ha un prezzo di listino di 39.600 euro. Prezzo che viene scontato di ben 7.141 euro grazie all’offerta della rete Volkswagen e che può anche essere spalmato con un finanziamento in 35 rate dal 299 euro al mese. In questo caso è inclusa anche l’estensione di garanzia di 2 anni e 45.000 km, che si aggiungono ai due anni previsti per legge. Quanto alla batteria, la garanzia ne assicura l’efficienza almeno al 70% per 8 anni o 160.000 chilometri. Continua su Vaielettrico

venerdì 8 giugno 2018

VW e Porsche, vendite e produzione in parte sospese. Ecco perché

Due giorni fa vi abbiamo dato la notizia del blocco alle vendite Porsche per la maggior parte dei modelli causato dai ritardi nell'omologazione dei modelli secondo le nuove procedure di test WLTP. A Zuffenhausen non sono gli unici ad avere questo problema. Rimanendo all'interno del Gruppo tedesco, ieri Volkswagen ha comunicato la necessità di fermare alcune linee produttive finché i relativi modelli non saranno omologati WLTP. Dal 1 settembre 2018, infatti, non sarà più possibile vendere auto che non rispettino le nuove procedure. Ma il Gruppo Volkswagen non è l'unico ad avere questi problemi, anche BMW ha sospeso la vendita di alcuni modelli, tra cui la Serie 7, la M3 e le X5 e X6 a benzina. Allo stesso modo Mercedes potrebbe rinunciare ai motori diesel di origine Renault sulle CLA e GLA. Viene da chiedersi cosa stia succedendo e perché, per esempio, la Opel abbia già provveduto a ri-omologare tutta la gamma. La risposta è semplice, nella sua complessità: è un problema quantitativo. Quanti più modelli, combinazioni motore-cambio e optional si hanno in gamma, tanti più test bisogna fare. Continua su Motor1

martedì 29 maggio 2018

Volkswagen Touareg e il display da 15 pollici che sfida la Tesla

Ieri vi abbiamo raccontato come va la nuova Touareg, che dopo l'uscita di scena della Phaeton è l'ammiraglia del marchio Volkswagen. Oggi invece ci concentriamo su tutta la tecnologia che la grande SUV made in Wolfsburg porta con sé, portandola in alcuni casi anche al debutto assoluto sul marchio tedesco. Prima di entrare nello specifico, però, bisogna ricordare che lo spettacolare Innovision Cockpit, ovvero la strumentazione completamente digitale da 12,3 pollici e il sistema di infotainment da 15 pollici prerogativa dell'allestimento Advanced, che costa 11.000 euro in più rispetto allo Style, in cui non è disponibile nemmeno a richiesta. Optional è anche lo Steering Pack da 3.000 euro, che include le ruote posteriori sterzanti, le sospensioni pneumatiche a regolazione elettronica e le barre antirollio attive. Head-up display e Night vision costano invece rispettivamente 1.350 e 1.950 euro, mentre servono altri 1.000 euro per avere il Safety Pack che somma l'assistente per la marcia in colonna, quello per il cambio di corsia e quello per gli incroci. Vediamo le dotazioni più interessanti nel dettaglio. Continua su Motor1