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martedì 12 maggio 2020

Lancia Aurelia, 70 anni fa nasceva il primo V6 stradale del mondo

Anche se ha appena compiuto 70 anni, la storia della Lancia Aurelia inizia ben prima della fine della Seconda guerra mondiale. Nel 1943, infatti, la direzione tecnica del marchio torna a Torino dopo il precauzionale esilio a Padova e nel 1944 iniziano le sperimentazione per il modello che avrebbe sostituito la Aprilia alla fine delle ostilità. Continua su La Stampa

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sabato 9 maggio 2020

Veicoli storici, ripartite officine e compravendite. Asi: perso mezzo miliardo di euro

Tra le tante attività che sono ripartite lunedì 4 maggio a seguito del DPCM del 26 aprile, ce ne sono anche molte connesse al settore del motorismo storico. Dalla fabbricazione di articoli in gomma, plastica e metallo alle officine di riparazione, dal commercio di autoveicoli alle segreterie di molte associazioni. Era una ripartenza molto attesa, visto che l'emergenza Covid-19 non ha bloccato soltanto la filiera dell'automotive "nuovo", ma anche di quello storico. Continua su La Stampa

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mercoledì 29 aprile 2020

Renault 5 Turbo, la follia degli anni Ottanta in un'auto

La Renault 5 Turbo compie 40 anni e la sua storia continua a essere incredibile. È una delle auto che riassume meglio tutte le caratteristiche salienti dell'industria automobilistica degli anni Ottanta. Il design squadrato e anabolizzato senza troppi complimenti, il motore turbo che all'epoca era una novità mondiale e quella voglia di stupire senza badare ai costi che oggi non riuscirebbe a superare la prima riunione. La Renault 5 Turbo è una supercar in miniatura costruita partendo da un'utilitaria e svolgendo l'operazione più audace possibile: spostare il motore al posteriore, al posto dei sedili dietro, rinunciando anche al bagagliaio. Una soluzione che aveva senso in un solo ambito, quello delle competizioni, e infatti la 5 Turbo è stata progettata per essere omologata nel leggendario Gruppo B, una categoria di vetture dalle prestazioni mostruose e pericolose insieme, che è stata soppressa dopo pochi anni di vita ma da cui sono scaturite alcune delle vetture più incredibili della storia (Audi Sport Quattro, Ferrari 288 GTO, Ford RS200, Lancia 037, Lancia Delta S4, Peugeot 205 T16, Porsche 959). Tornando alla piccola Renault indiavolata, il suo look è incredibile ancora oggi e sembra uscita da una storia di supereroi. Continua su GQ

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sabato 18 aprile 2020

Cinquant’anni di esperimenti elettrici nella storia della Opel

La storia dell'auto elettrica è molto più lunga di quello che si possa pensare, sebbene il suo sviluppo tecnico non sia stato costante, anzi tutt'altro. INon è un mistero che le elettriche siano nate ben prima delle auto con il motore a scoppio e che già nel 1899 riuscissero a raggiungere i 100 km/h, quando le altre a malapena si muovevano. Tuttavia non erano affatto economiche, le batterie dell'epoca garantivano scarse autonomie ed era molto più facile spostare il carburante che non l'elettricità. Continua su La Stampa

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martedì 31 marzo 2020

Mercedes C111-II, la concept-laboratorio compie mezzo secolo

Alla fine degli anni Sessanta la sperimentazione tecnologica aveva regole diverse rispetto a oggi e il mondo dell'auto non faceva eccezione. La responsabilità dei computer era minima e il ruolo dei componentisti molto ridotto rispetto a quello che hanno oggi. Molte omologazioni erano di là da venire, così come i requisiti di sicurezza. Così, le Case auto che potevano permetterselo facevano ricerca seguendo la loro vocazione e secondo le proprie possibilità. Continua su La Stampa

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sabato 28 marzo 2020

Ferrari Pinin, il sogno realizzato

La Ferrari Pinin ha una storia praticamente unica nel grande universo dell'automobile. Inizia nel 1980, anno in cui viene presentata come prototipo al Salone di Torino. Doveva celebrare i cinquanta anni dell'attività della Pininfarina - storica carrozzeria torinese che ha legato più di tutti il suo nome a quello della Ferrari - rendendo omaggio al fondatore Battista, detto Pinin. Ma in tutta la sua storia, la Ferrari non ha mai prodotto una vettura a quattro porte e in quegli anni le berline sportive si contavano sulle dita di una mano. Proprio per questo, gli uomini della Pininfarina avevano pensato che avrebbe potuto avere un grande successo commerciale. E in effetti fu subito apprezzata dal pubblico e dalla stampa, ma quando fu sottoposta a Enzo Ferrari e ai massimi dirigenti dell'epoca, la risposta fu negativa. L'azienda di Maranello in quegli anni non era attrezzata per produrre un'auto del genere: la Ferrari Pinin era una limousine lunga 4,8 che avrebbe dovuto avere caratteristiche di comfort lontane da quelle delle auto sportive, anche se sotto il cofano aveva comunque un motore da 365 CV, il 5 litri V12 della 512BB. Continua su GQ

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domenica 22 marzo 2020

Opel Manta, la coupé per famiglie compie 50 anni

Osservare oggi la storia della Opel Manta vuol dire fare un salto indietro nel tempo e non solo per i 50 anni che sono passati dal suo debutto sul mercato. La sportiva tedesca appartiene proprio a un'altra epoca. Un mondo in cui un'auto stava sul mercato, solo con lievi aggiornamenti, per quasi venti anni. Uno scenario in cui esistevano le coupé "popolari", che popolavano i desideri degli stessi trentenni che oggi comprano un crossover. Continua su La Stampa

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domenica 8 marzo 2020

Fiat Panda compie 40 anni

«Panda, se non ci fosse bisognerebbe inventarla», recitava uno degli slogan più famosi degli anni Novanta che aveva come protagonista la piccola utilitaria Fiat. Un'automobile mitica, di grandissimo successo - è stata venduta in quasi 4,5 milioni di esemplari tra il 1980 e il 2003 - e rimasta praticamente sempre uguale a sé stessa nel corso degli anni. Proprio in questi giorni compie 40 anni, visto che era stata presentata al Salone di Ginevra, che nel 2020 è stato annullato e modificato in forma digitale. Moltissimi italiani ne hanno avuta una, quasi tutti l'hanno guidata e per tanti è stata la prima auto. Ma perché la Panda, se non ci fosse bisognerebbe inventarla? Perché è anche un simbolo del Made in Italy e della genialità che il nostro popolo è in grado di generare, nella fattispecie nella persona di Giorgetto Giugiaro, che la piccola Fiat l'ha progettata. L'idea di base è quella che poi ha plasmato il concetto stesso di utilitaria che conosciamo ancora oggi. Basti pensare che prima di lei la citycar Fiat era la 126, ovvero una vettura che aveva ancora il motore posteriore come la 500; un concetto buono nel Dopoguerra. Contiua su GQ

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sabato 15 febbraio 2020

L’Audi quattro compie 40 anni e con lei la trazione integrale più famosa del mondo

Al Salone di Ginevra del 1980, esattamente 40 anni fa, Audi cambiò per sempre il panorama delle auto stradali, partendo da quello delle sportive. Alla kermesse svizzera, infatti, debuttava la prima Audi quattro, che sarebbe poi rimasta in produzione fino al 1991 totalizzando circa 11.500 esemplari, non pochi considerando che era costruita praticamente a mano in uno stabilimento dedicato e che il cartellino del prezzo era simile a quello di una supercar. Continua su La Stampa

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venerdì 31 gennaio 2020

Porsche 911 Speedster, figlia del vento

Porsche 911 Speedster, una sigla storica per un modello altrettanto storico, tanto da tornare in auge in tempi più recenti con la sua erede moderna. Ecco la sua storia. Di tutte le forme in cui è stata declinata la Porsche 911 lungo la sua carriera lunga oltre il mezzo secolo, la più esotica è certamente la Speedster. Scoperta, leggera e minimalista, sono queste le tre caratteristiche che la sportiva più famosa di Zuffenhausen deve avere per meritarsi questo appellativo. Un nome nato con la 356, ovvero la prima auto di serie prodotta dalla Porsche. La Speedster è così particolare e di nicchia, che non è stata nemmeno sviluppata e prodotta in tutte le generazioni di 911. Evidentemente più di un dirigente, anche in epoche diverse, ha pensato che avesse poco senso realizzate una cabrio ancora più estrema, con il parabrezza rastremato e una piccola cappottina di emergenza. Continua su Autoappassionati

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mercoledì 15 gennaio 2020

Ferrari Mondial, 40 anni da incompresa

La Ferrari Mondial è uno dei modelli meno amati di tutta la produzione del Cavallino Rampante. Presentata al Salone di Ginevra del 1980, era un'auto innovativa per gli standard dell'epoca di Maranello e, soprattutto, pensata per essere venduta in tutto il mondo. Il suo nome, che per esteso è Mondial 8, è stato scelto per celebrare la vittoria del Mondiale di Formula 1 dell'anno precedente, per mano del sudafricano Jody Schectker. Ma prima di scoprire la Ferrari Mondial nei dettagli, ricordiamo un paio di aneddoti. Il primo riguarda il film Profumo di donna del 1986, in cui il Tenente Colonnello Frank Slade, interpretato da Al Pacino, la fa sfrecciare per le strade di Brooklyn. Peccato che sia cieco. Il secondo, invece, afferisce alla visita che Giovanni Paolo II fece a Maranello del 1988, poco tempo prima della scomparsa di Enzo Ferrari, che infatti non poté incontrare di persona perché già malato. Papa Wojtyla, uscendo dal protocollo previsto, chiese un'auto per fare un giro sulla pista di Fiorano e salutare i fedeli. La vettura che gli fu prontamente fornita fu proprio una Mondial Cabriolet. Continua su GQ

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lunedì 13 gennaio 2020

Mazda RX-7, l’urlo rabbioso del Wankel

E’ dal 2012 che nessun motore Wankel viene più assemblato nelle linee produttive di Hiroshima, da quando Mazda ha messo fine alla produzione della RX-8. Chiunque sia appassionato di motori spera di tornare ad ascoltare presto un rotativo ruggire come solo lui sa fare, ma intanto consoliamoci ricordando un po’ di storia, quella della mitica Mazda RX-7, un’auto che ha attraversato quasi un quarto di secolo – 1978-2002 – in tre diverse generazioni. Se pensate che l’aggettivo “mitico” sia troppo, ricordate che la RX-7 è stata l’unica auto al mondo a usare il motore Wankel in modo efficace e affidabile. Ma prima di parlare della vettura, ricordiamoci per un attimo come funziona questo tipo di propulsore (qui il nostro approfondimento sul motore Wankel): il principio di base è che non ci sono pistoni singoli con un moto rettilineo, ma un solo pistone a tre lobi che si muove in modo rotatorio all’interno di una camera toroidale. Continua su Autoappassionati

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martedì 31 dicembre 2019

Shelby Mustang GT500 (1967): la storia di Eleanor e del suo motore V8 7 litri

Protagonista sul grande schermo in anni più recenti, la Shelby Mustang GT500, la famosa Eleanor di Fuori in 60 secondi, ha da raccontare una storia che differisce “leggermente” dalla pellicola hollywoodiana e che vede il suo inizio più di mezzo secolo fa. Alzi la mano chi non ha visto “Fuori in 60 secondi” almeno dieci volte. Un film così pieno di belle auto che anche una splendente Angelina Jolie in veste di meccanico con in i dreadlocks biondi passa in secondo piano. Bé, forse di quest’ultima affermazione non siamo così sicuri…Continua su Autoappassionati

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sabato 28 dicembre 2019

Citroen Saxo VTS, il primo bacio alla francese

Prima di parlare delle qualità dinamiche della Citroen Saxo VTS, auto mitica per almeno un paio di generazioni di giovani e adolescenti, meglio guardarla da fuori, con un paio di considerazioni. Si, perché la piccola utilitaria – ai suoi tempi non era ancora in voga la parola citycar – francese è uno dei più fulgidi esempi di trasformismo. In altre parole, esemplifica alla perfezione, come dalla stessa carrozzeria posa originare un’automobile buona per la nonnina che fa la spesa e allo stesso tempo ottima per un appassionato dai bollenti spiriti. Continua su Autoappassionati

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giovedì 26 dicembre 2019

Lancia Delta, 40 anni fa debuttava al Salone di Francoforte

Quaranta anni fa il mondo andava a un'altra velocità. Non c'erano gli smartphone, le e-mail, i social, le fotocamere digitali e tante altre cose. Ai Saloni delle auto tutto era cartaceo, si scambiavano biglietti da visita e si distribuivano brochure. Proprio quaranta anni fa, al Salone di Francoforte, debuttava la Lancia Delta. E chissà in quanti avranno pensato che sarebbe diventata un mito così longevo da essere ancora uno dei soggetti preferiti degli youtuber. Continua su La Stampa

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lunedì 23 dicembre 2019

Ford Sierra RS Cosworth, la prima auto stradale oltre i 100 CV/litro

Dici Sierra RS Cosworth e sei subito negli anni Ottanta, in quell’epoca felice in cui le Case automobilistiche erano ancora interessate in un certo modo alle competizioni e dunque prendevano delle banalissime auto da famiglia e ne ricavavano dei…mostri. A volte erano belle, a volte meno, ma la loro personalità era indiscutibile. La Sierra RS Cosworth è esattamente una di queste automobili, madre di una lunga stirpe di modelli che arriva fino a noi con l’ultima Focus RS (anche se l’impegno nelle competizioni, ormai, è venuto meno). Siamo nel 1983 e alla Ford vogliono una vettura da far correre nei vari campionati nazionali turismo, che in quegli anni, oltre a essere molto seguiti, trainavano realmente le vendite dei modelli di serie. La prescelta è la nuova Sierra, che era già disponibile in una versione “pepata” (la XR4i) con il motore 2.8 V6. Ma serviva qualcosa di più e allora alla Ford si avvalsero dello storico partner Cosworth, semplicemente il motorista più vincente della storia della Formula 1.Continua su Autoappassionati

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mercoledì 18 dicembre 2019

La Seat Ibiza festeggia 35 anni da Auto e Moto d’Epoca di Padova

Nel 1984 arrivava sul mercato la prima generazione della Seat Ibiza, un modello fondamentale per la Casa spagnola che per la prima volta si affrancava dalla mera copia carbone dei modelli Fiat. Nel 1982, infatti, la Casa torinese e il governo iberico non trovarono l'accordo per prolungare la partnership industriale e un anno dopo il controllo della Seat venne assunto dalla Volkswagen. Continua su La Stampa

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venerdì 13 dicembre 2019

Lancia Fulvia 1.6 HF, l’inizio della leggenda dei rally

Negli anni Sessanta le auto sportive erano per definizione a trazione posteriore, così quando la Lancia Fulvia HF vinse il Rally di Montecarlo nel 1972 a molti girò la testa. L’impresa compiuta dal leggendario “Drago” Sandro Munari nella notte del Col de Turini fece il girò del mondo. Tutti si chiedevano come quella piccola coupé senza il paraurti anteriore, con il cofano e il baule verniciati di nero opaco, riuscisse a danzare leggera e veloce tra le strette curve innevate delle montagne francesi. Continua su Autoappassionati

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martedì 12 novembre 2019

Porsche 911 Carrera RS 2.7, la coda d’anatra più famosa del mondo

Quando un’auto sportiva è prodotta ininterrottamente per quasi 60 anni, quando diventa un’icona globale, quando ha un’infinità di declinazioni e quando primeggia nelle piste di tutto il mondo, è molto difficile scegliere quale sia la sua versione definitiva. Ovviamente stiamo parlando della Porsche 911, che per molti è semplicemente la regina delle auto sportive. Ma dal 1963 a oggi, quale è quella più iconica? E’ impossibile stabilirlo con certezza, ma se dicessimo la 911 Carrera RS 2.7, non sarebbero in tanti a essere in disaccordo con noi. Posto che le sue linee sono immortali e che non sono state intaccate dalla plastica o dalla modernità, come nelle successive 964 e 993, la RS 2.7 rappresenta l’essenza stessa della sportività. In lei le parole renn sport (da cui RS) che letteralmente vuol dire “da corsa” trovano pienamente significato. Basti pensare che con i suoi 6,1 secondi per passare da 0 a 100 km/h, oggi un tempo che fa quasi sorridere per una sportiva di razza, è stata la 911 più scattante per diverso tempo, soprattutto grazie a una leggerezza intrinseca. Continua su Autoappassionati

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domenica 3 novembre 2019

Honda Integra Type-R, la regina delle trazioni anteriori

Mettiamo subito in chiaro una cosa: per moltissimi appassionati, la migliore trazione anteriore di sempre è lei. La Honda Integra Type-R. E la verità è che è davvero difficile dare torto a tutti questi fan della coupé giapponese. Le si possono muovere tante critiche, c’è chi dice che con quella carrozzeria la trazione è proprio dalla parte sbagliata, chi dice che invece non sia così bella o che abbia le ruote troppo piccole. La verità è che la Integra Type-R è completamente figlia degli anni Novanta e questo ha delle ovvie ricadute sullo stile e su tante altre caratteristiche tecniche. Ecco, in quest’ultimo campo è praticamente impossibile trovare un’auto che la possa battere. Partiamo dal motore, un 1.8 4 cilindri che è un pezzo di poesia automobilistica grazie al sistema VTEC. Se non sapete di che cosa si tratta fate una penitenza a vostra scelta e poi leggete: permette di variare sia la fasatura che l’alzata di tutte le valvole di aspirazione e di scarico. Continua su Autoappassionati

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