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venerdì 4 dicembre 2020

Audi A3 Sportback 40 TFSIe - LA PROVA: alla ricerca della massima efficienza


Non sono molte le ibride plug-in che possono vantare di essere già alla seconda generazione, perché si tratta di una tecnologia giovane, su cui molti costruttori stanno puntando solo ora. La Audi A3 Sportback 40 TFSIe è una di queste. A novembre 2014, infatti, arrivava sul mercato la A3 Sportback e-tron, basata sulla terza serie della compatta di Ingolstadt. In sei anni è cambiato molto, a partire del nome, visto che ora la sigla "e-tron" è riservata esclusivamente alle elettriche. La piattaforma è sempre la MQB, ma nella versione Evo, e tutto il progetto rappresenta un salto in avanti rispetto al precedente, soprattutto a livello di tecnologia, tanto quella che si vede a bordo quanto quella dormiente, che però ti salva al momento giusto. Il powertrain è stato aggiornato ma non stravolto, soprattutto nella parte elettrica, mentre quella termica è sempre demandata al 1.4 TFSI che eroga 150 CV e 250 Nm di coppia. Continua su La Stampa

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domenica 29 novembre 2020

DS 7 Crossback, la prova - il lusso francese incontra l’ibrido plug-in


Quando si parla di auto, "premium" è una parola da con attenzione, perché porta con sé aspettative, oneri e onori. Tre aspetti per niente facili da maneggiare, soprattutto se ci si presenta sul mercato con una immagine tutta da costruire. Il brand DS, che si è staccato da Citroën nel 2014, può contare sul retaggio del mitico "Squalo", ma gli anni Settanta sono finiti da un pezzo e per conquistare il mercato ci vuole il prodotto giusto al momento giusto. La DS 7 Crossback potrebbe esserlo, in particolare modo in questa versione E-Tense, nome con cui francesi più chic hanno definito l'ibrido plug-in. Questa è una tecnologia che spariglia le carte in tavola, perché non richiede una tradizione tecnica specifica e tutti i costruttori possono accedervi abbastanza facilmente. In uno scenario incerto e affamato di novità elettrificate, chi prima arriva meglio alloggia. Continua su La Stampa

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domenica 22 novembre 2020

La Lexus RX 450h è una di quelle auto da cui fai fatica a scendere


La Lexus RX 450h è una di quelle auto da cui fai fatica a scendere. È un SUV di lusso lungo quasi 5 metri - 489 cm per la precisione - e, come da tradizione del brand giapponese, utilizza un powetrain ibrido. Ed è proprio quest'ultimo a caratterizzare l'esperienza di guida, che sa essere rilassante in maniera unica. Nessuna concorrente con un motore Diesel o benzina può fare la stessa cosa. Questo accade perché le caratteristiche intrinseche del sistema a tre motori invitano a guidare in modo fluido, senza strappi, sfruttando l'energia nel migliore dei modi. Bisogna accelerare con delicatezza e togliere il piede dal gas appena possibile, dando modo al sistema di recuperare l'energia cinetica e convertirla in elettricità da riutilizzare all'accelerazione successiva. In questo modo, oltre a scorrere nel traffico minimizzando lo stress, si raggiungono consumi record per un'auto che pesa 2,3 tonnellate. Continua su GQ

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giovedì 19 novembre 2020

Suzuki Across, la prova - la gemella “alla spina” della RAV4


Nella storia dell'industria automobilistica i rebadge, tranne rarissimi casi, non hanno mai scritto capitoli di successo. Del resto perché qualcuno dovrebbe voler comprare la copia carbone di un'altra auto? Suzuki tenta di dare una risposta positiva con la Across, un SUV che con i suoi 4,63 metri di lunghezza si inserisce nel segmento D - quello della Stelvio per intenderci - e lo fa con un powertrain ibrido plug-in da 306 CV, le quattro ruote motrici e ben 75 km di autonomia a zero emissioni (omologati WLTP) che diventano 98 in città. Una carta di identità molto interessante, uguale identica a quella della Toyota RAV4 plug-in hybrid, che però non è ancora in vendita. La Across, invece, è già disponibile a 47.900 euro, incentivi inclusi. Le due auto sono uguali in tutto tranne che nel disegno del frontale - più garbato sulla Suzuki - e così si ritorna alla questione iniziale: perché vendere due auto uguali con marchi diversi? Continua su La Stampa

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sabato 14 novembre 2020

La Ferrari SF90 Spider è un sogno proibito che si avvera


La Ferrari SF90 Spider è il nuovo sogno proibito made in Maranello. Come si evince dal nome, si tratta della versione a cielo aperto della SF90 Stradale, che è la Ferrari di serie più potente di sempre. Con questa condivide il powetrain ibrido plug-in da 1.000 CV, capace di percorrere fino a 25 km a zero emissioni, contando sui 220 CV del motore elettrico. La novità più rilevante è il tetto rigido ripiegabile RHT - Retractable Hard Top - una soluzione introdotta nel 2011 sulla 458 Spider e poi costantemente evoluta, che permette un ottimo isolamento termico e acustico in configurazione coperta e non comporta deformazioni alle alte velocità. Si apre e si chiude in soli 14 secondi anche a basse velocità, è costruito interamente in alluminio e quando è chiuso occupa solo 100 litri di spazio. Continua su GQ

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mercoledì 11 novembre 2020

Maserati Ghibli Hybrid, la prova - l'inizio di una nuova era


Diminuire consumi ed emissioni senza rinunciare alle prestazioni e al tradizionale carattere Maserati. È questo il compito della Ghibli Hybrid, il modello con cui il Tridente entra nell'era dell'elettrificazione. Un percorso che nei prossimi quattro anni porterà sul mercato tredici nuove vetture, di cui la metà completamente elettriche con l'inedito marchio Folgore e una serie di primizie tecniche derivate direttamente dalla Formula E e della Formula 1. La nuova Ghibli - oltre 100.000 unità prodotte dal 2013 a oggi - è una cosiddetta mild hybrid, in cui il motore termico è supportato da un alternatore-generatore collegato a una batteria dedicata. Il sistema permette di recuperare l'energia cinetica in frenata e in decelerazione, trasformandola in elettricità e mettendola poi a disposizione quando viene richiesta potenza. Continua su La Stampa

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lunedì 9 novembre 2020

Hyundai Kona Hybrid, la prova - efficiente pragmatismo coreano


Hyundai è uno di quei costruttori che crede in tutti i sistemi di trazione, senza nessuna preclusione. Si parte dalla tradizione dei carburanti fossili - Benzina, diesel e GPL - e poi si passa al presente più all'avanguardia, che si chiama ibrido ed è declinato in tutti modi disponibili, dal più semplice "mild", al classico "full", fino al più complesso plug-in. Poi ci sono il futuro prossimo e quello più remoto, ovvero l'elettrico e l'idrogeno. Hyundai vende almeno un'auto con ognuna di queste tecnologie, inclusa la Nexo che utilizza le fuel cell. La Kona Hybrid, invece, è molto ancorata al presente ed è una scelta intelligente per l'utilizzo quotidiano, a patto che sia a prevalenza urbana. Tecnicamente è sorella della  Ioniq, che parte praticamente dallo stesso prezzo, ma le sue forme e dimensioni da berlina la rendono molto meno appetibile, nel nostro mercato, rispetto alla Kona, che invece appartiene alla categoria dei B-SUV. Continua su La Stampa

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giovedì 5 novembre 2020

Ford Explorer, la prova - l'ibrido plug-in made in U.S.A.


Chi ha dimestichezza con il film americani avrà già riconosciuto nella Ford Explorer uno dei SUV più comuni nella storia del cinema a stelle e strisce, anche grazie alle cattivissime versioni “Police Interceptor” protagoniste di innumerevoli inseguimenti. Ma quella cinematografica è il riflesso di una popolarità reale, fatta di otto milioni di esemplari venduti attraverso sei generazioni. Dal 1991 in poi, infatti, gli automobilisti statunitensi hanno iniziato ad abbandonare le station wagon proprio in favore degli Sport Utility Vehicles e la Explorer è stata uno dei primi modelli a favorire questo cambiamento. Nel frattempo siamo arrivati alla settima generazione, che oltreoceano è disponibile con una vasta gamma di allestimenti e motorizzazioni, mentre in Europa e in Italia si può avere in una sola versione full optional e con un powertrain ibrido plug-in. Continua su La Stampa

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domenica 1 novembre 2020

Ford richiama tutte le Kuga plug-in hybrid per sostituire il pacco batterie


Ford ha trovato una soluzione definitiva per risolvere i problemi che dalla scorsa estate affliggono la versione plug-in hybrid della Kuga. Nello scorso mese di agosto, infatti, Ford aveva ufficializzato un richiamo per le vetture costruite fino al 26 giugno 2020, in cui un difetto al pacco batterie avrebbe potuto creare un surriscaldamento e di seguito provocare un incendio. Ford aveva chiesto ai propri clienti di non caricare la batteria da fonti esterne e di utilizzare esclusivamente la modalità di guida predefinita “EV Automatico” finché non fosse stato eseguito l’aggiornamento. Oggi, invece, Ford ha comunicato che verrà sostituito l'intero pacco batterie in tutte le Kuga PHEV prodotte. Si tratta di circa 21.000 auto in tutta Europa, di cui circa 1.250 in Italia. Continua su La Stampa

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mercoledì 7 ottobre 2020

Volkswagen Golf eHybrid e GTE, la prova: il doppio carattere dell'ibrido plug-in


La convivenza tra lo sportellino che cela il tappo della benzina e quello che protegge la presa per la ricarica elettrica non è una novità assoluta sulla Golf. Già sulla settima generazione aveva debuttato un powertrain ibrido plug-in, composto da una versione apposita dell'eclettico 1.4 TSI e da un motore elettrico. Continua su La Stampa

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domenica 13 settembre 2020

Renault E-Tech, l'ibrido che viene dalla Formula 1


Renault E-Tech non è solo una sigla come tante di cui l'universo dell'automotive è costellato. Dietro poche lettere si racchiudono anni di investimenti e sforzi ingegneristici che hanno portato alla nascita del primo sistema full hybrid concettualmente davvero alternativo rispetto a quello che Toyota ha inventato ormai oltre 25 anni fa. Un powertrain totalmente inedito coperto da oltre 150 brevetti che è già disponibile sulla Clio, ma anche sulla Captur e sulla Mégane; in queste ultime due è declinato come ibrido plug-in, ovvero con una batteria più capace e la possibilità di ricaricarla collegandola alla rete elettrica, così da avere un'autonomia a zero emissioni di alcune decine di chilometri: 50 su percorsi misti e fino a 65 in città, dove si sfrutta al massimo il recupero dell'energia in decelerazione è in frenata. Continua su GQ

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mercoledì 19 agosto 2020

Ibrido: le differenze tra plug-in, mild e full

Si fa presto a dire ibrido. Mild, full, plug-in, sono tre sigle che identificano tre sistemi diversi ma che spesso vengono confusi tra loro. Quindi proviamo a fare un po' di chiarezza, partendo da un po' di storia. Nel 1997 Toyota presentava la Prius, cioè la prima auto ibrida di serie, inventando un nuovo modo di sfruttare l'energia, con l'aiuto di un motore elettrico, di una batteria al nichel-idruro di metallo e di una gestione elettronica assai sofisticata. L'idea era di recuperare energia nelle frenate e nelle decelerazioni per poi riutilizzarla nelle accelerazioni, il momento in cui il consumo è massimo. Una piccola rivoluzione, a cui però nessun costruttore (a parte Honda) ha creduto per molti anni. Oggi, invece, lo scenario è completamente cambiato ed esistono tre tipologie di sistemi ibridi, con delle differenze di interpretazione tecnica da parte di ogni Casa automobilistica. Quindi, anche se si fa presto a dire ibrido, concentriamoci un momento su ogni singolo sistema. Continua su GQ

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lunedì 10 agosto 2020

Toyota Yaris Hybrid, la prova - sempre più efficiente e ora anche divertente

Se c'è un difetto storico comune a tutte le ibride Toyota è una particolare sensazione di guida, quella del motore che sale di giri e della velocità dell'auto che non cresce di conseguenza. Solitamente si avverte di più quando si affonda il gas per un sorpasso o durante una salita prolungata. È una caratteristica intrinseca dell'Hybrid Sinergy Drive inventato da Toyota, che usa una trasmissione epicicloidale per collegare il motore termico a quello elettrico e variare anche i rapporti. Il difetto, però, riguarda solo le sensazioni, perché l'efficienza e la robustezza del sistema sono incredibili. Ma per conquistare più clienti bisogna limare i difetti e quindi ecco che la nuova Yaris Hybrid ha un powertrain tutto nuovo, che riduce quasi a zero quella sensazione da scooter che alcuni non tollerano. Ma andiamo con ordine. Questa è la quarta generazione del modello cha ha fatto la storia di Toyota in Italia fin dal lancio della prima generazione nel 1999; da allora a oggi ne sono state vendute più di un milione sul mercato italiano. Continua su La Stampa

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martedì 4 agosto 2020

Renault Clio E-Tech, la prova - ecco l'ibrido "Made in France"

Mentre la maggior parte delle Case automobilistiche si stanno concentrando sul mild hybrid e sul plug-in hybrid - soluzioni evidentemente più semplici da progettare e portare sul mercato - Renault ha deciso di scendere in campo anche nel full hybrid, un terreno di caccia storicamente feudo di Toyota che solo qualche concorrente ha provato a frequentare, peraltro con scarso successo. Il brand giapponese lo ha inventato oltre venti anni fa e da poco ha commercializzato la quarta generazione del sistema. I francesi, invece, iniziano ora con la prima e si scontrano con chi in più di quattro lustri ha accumulato un vantaggio competitivo molto rilevante. Per impensierire un avversario del genere, dunque, serve qualcosa di diverso, innovativo e credibile. Considerato che l'inedito powetrain ibrido francese è coperto da 150 brevetti e sfrutta l'esperienza in Formula 1, le premesse sembrano esserci tutte. Lo abbiamo provato sulla nuova Clio E-Tech. Continua su La Stampa

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lunedì 29 giugno 2020

Ford Kuga Plug-In Hybrid, il futuro è adesso

Guidare la Ford Kuga Plug-In Hybrid è come fare un passo direttamente nel futuro. Il suo sistema ibrido, infatti, ha una serie di caratteristiche che nell'uso quotidiano si rivelano davvero intelligenti. Ma andiamo con ordine. Quella che abbiamo guidato è la terza generazione di uno dei SUV medi più apprezzati in Europa. Rispetto al precedente lo stile è molto più personale e dinamico, condividendo gli stessi canoni della Puma e della nuova Focus. Si tratta, dunque, di un modello completamente inedito, che alza l'asticella in termini di efficienza, tecnologia e sicurezza. Dell'ampia scelta di motori e delle caratteristiche dimensionali vi abbiamo già raccontato qui e oggi ci concentriamo su quello più innovativo, ovvero l'ibrido plug-in, che peraltro Ford porta sul mercato europeo per la prima volta. Il powertrain è composto da un 4 cilindri a benzina aspirato a cilclo Atkinson da 2,5 litri di cilindrata e da un motore elettrico; la potenza complessiva del sistema è di 225 CV, il cambio è automatico a variazione continua e la batteria agli ioni di litio ha 14,4 kW di capacità, di cui 10,6 a disposizione del guidatore. Questa è la teoria, mentre la pratica significa che, oltre a fare il pieno di benzina, potete ricaricare la batteria della Ford Kuga Plug-In Hybrid direttamente in garage, attaccandola alla presa domestica. In 6 ore si fa il "pieno" che è sufficiente per percorrere 56 km senza usare una goccia di carburante, addirittura 68 se si gira solo in città. Continua su GQ

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venerdì 24 aprile 2020

Le nuove Land Rover ibride plug-in

Le nuove Land Rover ibride plug-in erano attese da tempo e sono arrivate. Si tratta della Range Rover Evoque e della Land Rover Discovery Sport che condividono la stessa piattaforma meccanica e ora sono disponibili in versione ibrida plug-in (PHEV). È un sistema che unisce i vantaggi dell'ibrido a quelli dell'elettrico, permettendo di percorrere rispettivamente fino a 68 e 64 km senza nemmeno accendere il motore a benzina, a patto di aver ricaricato la batteria da 15 KWh a casa o in una colonnina pubblica. Le nuove Land Rover ibride plug-in si chiamano entrambe P300e, hanno la trazione integrale, il cambio automatico a 8 marce e un inedito 3 cilindri da 1.5 litri e 200 CV. Quest'ultimo lavora insieme a un altro propulsore elettrico da 109 CV - la potenza massima complessiva è di 309 CV - che è integrato nell'asse posteriore ed è alimentato da una batteria agli ioni di litio situata sotto i sedili della seconda fila. Le prestazioni delle nuove Land Rover ibride plug-in sono senza compromessi: accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi per l'Evoque e 6,6 per la Discovery Sport; tutte e due, inoltre, raggiungono i 135 km/h con la sola propulsione elettrica. Continua su GQ

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mercoledì 8 aprile 2020

La Volvo XC40 Recharge diventa anche ibrida plug-in

La Volvo XC40 Recharge diventa anche ibrida plug-in, ampliando una gamma che già si compone delle tradizionali varianti benzina e Diesel e della versione 100% elettrica. Il nome completo è Volvo XC40 Recharge T5 Plug-in Hybrid, ma al di là della nomenclatura quello che conta sono le possibilità che la crossover svedese offre. Sotto il cofano anteriore, infatti, c'è lo stesso 1.5 turbo benzina 3 cilindri delle T3, ma qui ha una potenza di 180 CV, a cui si aggiungono gli 82 forniti dal motore elettrico, per un picco massimo di 262 CV e 425 Nm. La batteria ha una capacità di 10,7 kWh, che sono sufficienti per percorrere fino a 45 km, quando l'auto viene utilizzata in modalità full electric. La peculiarità delle ibride plug-in, infatti, è quella di poter immagazzinare la riserva di energia necessaria per coprire la maggior parte dei tragitti urbani quotidiani. In tutte le altre occasioni, invece, il comportamento è quello di una normale ibrida, in cui propulsore termico ed elettrico coesistono per aumentare al massimo l'efficienza. La ciliegina sulla torta, infine, è quella di poter sfruttare anche il massimo delle prestazioni dovute all'azione combinata delle due unità: l'accelerazione da 0 a 100 km/h richiede solo 7,3 secondi e la velocità massima - come in tutte le nuove Volvo - è limitata a 180 km/h. Continua su GQ

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domenica 15 marzo 2020

La Lancia Ypsilon diventa ibrida

Anche la Lancia Ypsilon diventa ibrida. La nuova versione si chiama Hybrid Ecochic e utilizza lo stesso powertrain elettrificato che ha debuttato sulle Fiat 500 e Panda. Si tratta di un sistema mild hybrid, compatto, economico e semplice che viene abbinato al motore 1.0 FireFly 3 cilindri ed eroga 70 CV a 6.000 giri e 92 Nm di coppia a 3.500 giri. Il propulsore può contare sul supporto di un alternatore-generatore elettrico da 3,6 kW di potenza e 12 volt di tensione, a sua volta collegato a una batteria al litio da 11 Ah. In questo modo viene recuperata energia in fase di frenata e decelerazione, viene conservata nella batteria e sfruttata sia per riavviare il motore dopo uno stop che per assisterlo in fase di accelerazione. Inoltre, il motore si spegne sotto i 30 km/h mettendo il cambio (a 6 marce) in folle. Rispetto alla versione con il classico 1.2 da 69 CV, la Lancia Ypsilon ibrida vede calare consumi ed emissioni del 24%, un vantaggio a cui si aggiunge quello dell'omologazione come veicolo ibrido, che comporta una serie di agevolazione fiscali, di circolazione e di accesso ad alcune zone a traffico limitato. Continua su GQ

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mercoledì 19 febbraio 2020

Maserati, la Ghibli sarà il primo modello ibrido del Tridente

La missione della Maserati è chiara, essere il marchio più all'avanguardia in tema di elettrificazione di tutto il gruppo Fca. Per questo tutti i nuovi modelli del Tridente adotteranno powertrain ibridi oppure 100% elettrici, entrambi in grado di garantire le prestazioni che ci si aspetta dalle auto modenesi. Auto che continueranno a essere “made in Italy”, sia per quanto riguarda lo sviluppo che l'ingegnerizzazione e la produzione. A questo proposito, oggi la Casa ha comunicato che il primo modello ibrido sarà la nuova Maserati Ghibli, che entrerà in produzione durante il 2020. Un anno dopo toccherà alle inedite GranTurismo e GranCabrio (i modelli attuali sono stati venduti in più di 40.000 unità tra il 2007 e il 2019) che saranno le prime elettriche e verranno prodotte a Mirafiori, a seguito di un investimento di 800 milioni di euro. Continua su La Stampa

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mercoledì 8 gennaio 2020

Fiat, 500 e Panda diventano ibride con il nuovo “mille” tre cilindri

La 500 e la Panda diventano Hybrid, continuando il percorso di elettrificazione di FCA già iniziato con le Jeep  Compass e Renegade. Ma se nel caso dei Suv si tratta di un sistema ibrido plug-in, che permette di percorrere alcune decine di chilometri a zero emissioni, per le citycar Fiat è stato scelto un sistema mild hybrid, ovvero quello più leggero e meno invasivo dal punto di vista tecnico. Continua su La Stampa

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