venerdì 18 dicembre 2015

Mercedes SLC, la cabrio-coupé SLK si aggiorna e cambia nome


Nel 1996, quando uscì la prima Mercedes SLK, il mondo era molto diverso da come è ora. Basterebbe dire che fu presentata al Salone di Torino, e che una spider con il tetto ripiegabile di metallo al posto della tradizionale capote non si vedeva dagli anni Trenta, quando Peugeot produsse la 402 Eclipse. La prima generazione di SLK – Sportlich Leicht Kurz, sportiva leggera a passo corto – durò fino al 2004, quando arrivò la seconda, sostituita a sua volta nel 2011 dalla terza versione. Quella che vedete nelle immagini qui sopra ne è l’ultimo aggiornamento, che ora si chiama SLC in ossequio alla nuova denominazione, che con SL indica le sportive e con la C il segmento di appartenenza, quello delle compatte. Nonostante abbia cambiato nome, sotto la carrozzeria la SLC conserva molto della precedente SLK. Il debutto sul mercato avverrà nel corso del 2016, presumibilmente dopo il Salone di Ginevra e in tempo per la stagione estiva, ma prezzi e dotazioni sono ancora tutti da scoprire. A parte lo stile, che si allinea a quello della SL più recente con ritocchi a paraurti, fari e calandra, ci sono diverse novità all’interno, iniziando dal sistema di infotainment Comand Online con display da 7 pollici dove vengono trasmesse anche le immagine dell’immancabile retrocamera.

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giovedì 17 dicembre 2015

Rinspeed Etos, guida autonoma e drone di serie


Tra i prototipi più famosi creati dalla Rinspeed ci sono auto anfibie o addirittura subacquee, come la Splash e la sQuba, ma stavolta la factory svizzera fondata da Frank Rinderknecht nel 1979 ha deciso di cimentarsi in quella che sarà una delle tendenze principali dell'industria automotive del prossimo futuro, cioè l'auto a guida autonoma. Al prossimo CES di Las Vegas, in programma dal 6 al 9 gennaio, verrà presentata la Etos Concept (scritta con la Sigma), che farà poi il suo debutto europeo al Salone di Ginevra in marzo. Tecnicamente si tratta di una BMW i8 e non c'è bisogno di un occhio super esperto per capirlo; rispetto alla berlinetta bavarese sono cambiate alcune plastiche del paraurti, del frontale e della coda, oltre ai cerchi in lega che ora misurano 20 pollici e sono in alluminio e ceramica. Quello che invece cambia radicalmente rispetto alla i8, si trova dentro.

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mercoledì 16 dicembre 2015

Emissioni CO2, normativa incagliata a Bruxelles. Intanto Opel annuncia che comunicherà consumi reali da metà 2016


Una delle conseguenze del “dieselgate” Volkswagen che non riguarda strettamente il Gruppo tedesco è quella di aver posto sotto i riflettori la differenza tra i consumi dichiarati e quelli reali che si ottengono nella guida di tutti i giorni. Il problema è noto da tempo agli addetti ai lavori, mentre gli automobilisti lo scoprono solo dopo aver comprato l’auto, rendendosi conto che ai trenta chilometri con un litro promessi ne corrispondono sì e no la metà. Il colpevole si chiama Nedc – New European Driving Cycle – cioè il sistema di omologazione attuale che è stato aggiornato l’ultima volta nel 1997 e che, per il tipo di sforzo a cui sottopone le auto sul banco a rulli, non ha praticamente nessuna attinenza con la realtà. La soluzione c’è, si chiama Wltp – Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedures – e se ne sta discutendo dal 2007. Ora, però, grazie (o per colpa) di Volkswagen è venuto il momento di fare sul serio.

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martedì 15 dicembre 2015

La Porsche 911 si doveva chiamare 901


Come nasce il nome di un'icona dell'automobilismo? A volte è solo una sigla, altre una parola che ispira simpatia e che può essere capita e tradotta facilmente in varie parti del mondo, altre ancora, invece, è totalmente frutto della casualità. E' il caso della Porsche 911 e di come si è arrivati alla scelta di questo numero a tre cifre che è ormai un sinonimo stesso del concetto di auto sportiva. La 911, infatti, doveva chiamarsi 901 - che poi era semplicemente la sigla interna del suo progetto - e per un brevissimo periodo di tempo ci si è anche chiamata, ma la storia è durata solo per qualche settimana o, adottando un'altra unità di misura, per 82 macchine. E' stata questa, infatti, la produzione iniziale di 901 che era partita appena dopo il Salone di Ginevra e poi subito interrotta.

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lunedì 14 dicembre 2015

Audi RS 6 Performance, in pista sfidando le leggi della fisica


Alzi la mano chi al volante di un'auto da 605 CV, accreditata di uno 0-100 km/h in 3,7 secondi e di una velocità massima di 305 km/h, non vorrebbe avere a disposizione una striscia rettilinea di asfalto per scatenare tutta la potenza fino a piegare la linea dello spazio-tempo. “Put the pedal to the metal”, come dicono gli americani e lascia che i due turbocompressori del 4.0 V8 bi-turbo risucchino tutta l'aria che riescono. Gestire 750 Nm di coppia non è cosa da tutti i giorni, ma se ci sono una trazione quattro – quella originale, con i tre differenziali e il motore longitudinale – e un bel cambio ZF a 8 rapporti è tutto più facile. Stiamo parlando della nuova Audi RS 6 Performance, ormai l'avrete capito, e della sua sorella RS 7 Sportback. Le due auto condividono praticamente tutta la meccanica e si differenziano nello stile, ma la station wagon è certamente più spettacolare, sia per l'ossimoro generato dalla sua carrozzeria che per ragioni anagrafiche.

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venerdì 11 dicembre 2015

Renault a COP21, sviluppo elettrico dipende dai Governi


PARIGI - "Lo sviluppo della mobilità elettrica non passa solo dalla creazione di nuovi modelli, ma da quanto i governi vogliono sostenerla" è questo l'aspetto che Eric Feunteun, Responsabile Veicoli Elettrici Renault, ritiene più importante rispetto al futuro della mobilità elettrica di cui ha parlato durante una tavola rotonda con la stampa internazionale, in occasione della COP21, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si sta svolgendo a Parigi. L'Alleanza Renault-Nissan finora ha investito più di 4 miliardi di dollari nella produzione di sei veicoli elettrici (quattro Renault e due Nissan), vendendone circa 280.000; la priorità dell'Allenza per il futuro è quella di espandersi fuori dall'Europa.

- IL RUOLO DEI GOVERNI - "In Europa abbiamo nazioni, come la Norvegia, dove una nuova auto su due è elettrica e altre dove il mercato è così piccolo che quasi non esiste - ha spiegato Feunteun - ma la mobilità elettrica va considerata come un ecosistema, che necessita di sei fattori per crescere, tutti di uguale importanza: le automobili, le stazioni di ricarica privata, le stazioni di ricarica pubblica, gli incentivi, le agevolazioni su parcheggio e circolazione, il buon esempio delle istituzioni e delle grandi aziende". Secondo Feunteun, infatti, in Italia il mercato elettrico non decolla perché, non viene spinto sufficientemente dal Governo. - AUTONOMIA E STAZIONI DI RICARICA - "Il tema dell'autonomia è fondamentale per la mobilità elettrica - ha aggiunto, Philippe Schulz Responsabile Strategia e Sviluppo Veicoli Elettrici Renault, durante la stessa tavola rotonda - ci sono due modi per aumentarla, avere batterie con più capacità, che arriveranno entro il 2020 con prestazioni doppie rispetto a quelle attuali, oppure una rete di ricarica più capillare".

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giovedì 10 dicembre 2015

Citroën E-Méhari, ritorna la “spiaggina”, però adesso è elettrica


Nelle località di mare se ne vede ancora qualcuna, ma non è raro trovarla nemmeno in città, dove qualche hippy nostalgico la utilizza ancora. La Citroën Méhari – prodotta per 21 anni sulla base meccanica della Dyane – è stata uno dei simboli di un’epoca e come tale è finita nello scaffale dei ricordi. Oggi, tuttavia, il suo nome torna d’attualità, sebbene preceduto da una “E” che spiega molto, se non tutto, della sua rinascita. La Citroën E-Méhari è una vettura 100% elettrica, con carrozzeria cabriolet a 4 posti (leggermente rialzata) e uno stile sbarazzino. La Casa francese l’ha realizzata in collaborazione con il gruppo Bolloré, le cui auto elettriche del car sharing Autolib popolano Parigi già da quattro anni. Con la Bluesummer condivide la tecnologia delle batterie e del motore e parte della carrozzeria, mentre il frontale è firmato Citroën e rimanda parzialmente a quello della concept C4 Cactus M presentata allo scorso Salone di Francoforte. Pur non avendo avuto un seguito commerciale, le sue linee hanno ispirato in parte quelle di questa E-Méhari.

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